La crescita dei mercati emergenti è stato uno dei motivi principali per i guadagni delle materie prime negli ultimi anni. La crescita economica della Cina però rallenta e problemi hanno colpito le valute delle nazioni in via di sviluppo. L’oro e il petrolio sono quindi pronti ad andare per la propria strada.
Le preoccupazioni circa i rischi di contagio per le turbolenze nei mercati emergenti di questi giorni non ha scosso particolarmente il commercio di materie prime. Ma se le preoccupazioni per i mercati in via di sviluppo peggiorano, gli analisti si aspettano che sia il petrolio a soffrirne e l’oro a beneficiarne.
La Cina potrebbe rallentare e creare disagio
I mercati emergenti hanno beneficiato di forti afflussi di investimenti con la politica monetaria degli Stati Uniti e di altri mercati sviluppati che è rimasta accomodante.
Il rallentamento economico in Cina e le aspettative di aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti come anche il fatto che la Federal Reserve assottiglia il suo programma di acquisto di bond, conduce gli investitori lontano dai mercati emergenti. E, naturalmente, un rallentamento nei mercati emergenti ha causato preoccupazione per la domanda di materie prime.
I dati provenienti dalla Cina hanno mostrato una contrazione del settore manifatturiero del Paese nel mese di gennaio. La conseguenza di questa situazione è stato il ritiro dalle valute dai mercati emergenti. Questi mercati emergenti dipendono dalla crescita della Cina e per questo sono stati influenzati. Le valute dall’Argentina alla Turchia, dal Sud Africa alla Russia sono stati sotto i riflettori ultimamente per le preoccupazioni di svalutazione delle valute.
Questi Paesi dovranno alzare i tassi di interesse per proteggere le loro valute con le banche centrali in Turchia e Sud Africa che lo hanno già fatto questa settimana.
La combinazione di aumento dei tassi e dei dati cinesi rallenterà la parte più rapida della crescita dell’economia mondiale e quindi la domanda di materie prime tra cui il petrolio. La crescita economica nei mercati emergenti ha contribuito alla forza della domanda di petrolio, e dei prezzi, negli ultimi anni, quindi ha senso supporre che i problemi in questi mercati possano mettere sotto pressione il greggio.