Nel corso della notte appena trascorsa, come annunciato già nei giorni scorsi, a Bruxelles si è tenuta la riunione dell’Eurogruppo, che si è pronunciato su alcuni dettagli dell‘unione bancaria, quel complesso processo di unificazione delle banche e degli istituti di credito che proprio in questi giorni è destinato a trovare la sua forma definitiva prima dell’approvazione che avverrà nel corso del prossimo anno.
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Nella giornata di ieri, dunque, i Ministri dell’Economia e delle Finanze facenti parte dell’Eurogruppo hanno trovato un’intesa su quel paracadute finanziario necessario alla determinazione del meccanismo di risoluzione. Si tratta di un passo in avanti sicuramente decisivo, così come è stato anche sottolineato dai Ministri tedesco e francese al termine della riunione.
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Più cauto e prudente in questo frangente si è dimostrato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che anzi in una lettera aveva precedentemente invitato i colleghi a non avere fretta di accelerare sui meccanismi necessario all’unione bancaria.
Il meccanismo di risoluzione costituisce il secondo pilastro dell’intero processo e dovrà essere confermato nei prossimi giorni anche dalla riunione dell’Ecofin e da quella del Parlamento Europeo.
L’argomento principale di discussione nella giornata di ieri è stato costituito dal cosiddetto backstop, il paracadute finanziario in caso di crisi nel corso di quei 10 anni di transizione che serviranno per far lavorare l’unione bancaria a regime.
Restano tuttavia da discutere alcuni elementi di particolare importanza, come i finanziamenti – ponti, il ruolo del fondo unico e quello dei fondi di risoluzione nazionali.