Gestire i servizi bancari online, ormai, è una consuetudine. Tantissimi correntisti, infatti, dopo aver avviato un rapporto con l’istituto di credito, chiedono di poter accedere ai servizi messi a disposizione dei clienti, anche da casa. In realtà l’home banking, in questo momento, non è da considerare universale.
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Basta fare il caso del ragazzo non vedente di Torino che ha promosso una petizione contro ING Direct e online ha già racimolato circa 10 mila firme. Sembra infatti che Conto Arancio, nella sua versione online, non tenga conto dei clienti con handicap fisici, ad esempio sembra che non tenga conto dei non vedenti.
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Secondo il management della banca, invece, non si tratta di un atteggiamento discriminatorio, quanto piuttosto di una questione di sicurezza. Soltanto abbassando il livello di protezione di conti online si possono ottenere “risultati visibili” a tutti. L’Unione Ciechi che in questa storia è praticamente parte in causa, replica spiegando che i conti online di molte banche sono già aperti a tutti quindi non può essere soltanto una questione di sicurezza.
Il non vedente che ha cominciato a raccogliere firme contro ING Direct ha spiegato di aver usato tutti gli strumenti a sua disposizione, anche Firefox con il plugin webvisum ma l’usabilità non è migliorata.