I liberi professionisti italiani hanno visto la restrizione del proprio reddito del 10% negli ultimi tre anni dal 2009 al 2012. Per effetto della crisi economica e per l’eccessiva tassazione a cui sono sottoposti. Inoltre, c’è da considerare che stiamo parlando di una categoria che non può contare su ammortizzatori sociali in caso di perdita di lavoro e che ha la tassazione più alta d’Europa con circa il 15%-17% in più in media rispetto ai colleghi degli altri Paesi europei.
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L’Adepp, l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati, ha presentato il suo terzo rapporto dove ha fatto il punto sulla situazione della categoria. I liberi professionisti italiani rappresentano il 13% del Pil. Il presidente dell’Adepp Andrea Camporese ha posto l’attenzione sui giovani liberi professionisti che hanno maggiori difficoltà ad accedere al mercato del lavoro e che hanno redditi bassi e non continui. Camporese parla della necessità di sostenere la categoria con il microcredito, con la formazione e con lo Start Up. Un compito che, per il presidente dell’Adepp, riguarda anche la previdenza.
Gli iscritti agli enti previdenziali privati sono in aumento dell’1,3% rispetto allo scorso anno e dell’8,8% rispetto al 2008 soprattutto grazie alle donne, ma i giovani sono sempre la parte più debole.
Il Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani ha partecipato all’incontro e ha affermato che si è vicini a una data importante per i liberi professionisti. Tajani ha detto che a Marzo la Commissione che si occupa dei professionisti completerà il suo lavoro e presenterà un piano d’azione per sostenere i liberi professionisti che producono una importante parte del Pil europeo e italiano.