Il settore dei servizi ha avuto una contrazione in Italia mentre si è indebolito in Francia e Germania. Va invece bene la Spagna. Per il comparto, con quello della manifattura, è l’andamento più debole dell’anno in Eurozona.
L’aumento delle tensioni tra Russia e Ucraina ha avuto un forte impatto sugli investimenti. Il PMI tedesco del terziario è sceso dai massimi di 37 mesi, attestandosi a 54,9. L’Italia è ormai ferma in una fase di recessione, la terza dall’ esplosione della crisi, che ha fatto svanire la modesta crescita compiuta dal 2000 fino ad oggi. Pur rimanendo in fase di espansione, in Francia l’attività dell’industria dei servizi è calata a 50,3 da 50,4, mentre la produttività è scesa decisamente nello scorso mese.
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La maggior parte degli investitori istituzionali è concentrata in questi giorni sull’aumento delle tensioni in Ucraina, con la nuova guerra fredda tra l’Occidente e la Russia, ma il “vero” drammatico avvenimento passato in sottofondo e quasi non visto è il fortissimo collasso registrato dal settore manifatturiero a livello globale, fatto conoscere nelle ultime settimane dagli indici PMI dei singoli paesi. L’elaborato dell’ufficio studi Bank of America dimostra, che delle 26 nazioni di cui si conosce il dato sull’attività del settore, solo 9 hanno registrato un miglioramento nel mese di agosto, mentre 15 hanno mostrato un indebolimento e due sono rimasti immutati. Nello specifico si nota che, Brasile, Grecia, Corea e Turchia sono passati da una condizione di contrazione ad una di espansione, mentre Australia e Italia hanno fatto per l’appunto l’opposto.