Una recente circolare emanata dall’INPS ha cambiato le norme di erogazione del cosiddetto bonus mobilità, quel bonus che veniva fino ad oggi concesso alle piccole imprese che nei mesi passati avevano assunto lavoratori iscritti nelle liste di mobilità.
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A partire dal 1 gennaio 2013, infatti, non solo l’INPS non ha più concesso l’erogazione delle agevolazioni fiscali contributive, ma con la recente circolare ha chiarito che i contributi speciali devono essere intesi come esauriti al 31 dicembre 2012. Di conseguenza la cancellazione del bonus mobilità assume una valenza retroattiva.
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Tradotto in termini pratici, i disoccupati iscritti nelle liste di mobilità avranno opportunità in meno per essere reinseriti in un post di lavoro e le imprese non potranno più beneficiare del bonus anche per i contratti stipulati nel corso del 2012 e non solo per quelli del 2013. Molte aziende che avevano quindi contato di ricevere le agevolazioni per 18 mesi, così come la norma avrebbe previsto, si ritrovano ora a dovere versare all’INPS i contributi mancanti per i lavoratori assunti.
E questo capita proprio mentre il settore della piccola impresa e quello dell’artigianato in generale appare essere uno dei più colpiti dalla crisi economica.
A lanciare l’allarme sulla presente circolare dell’INPS è stata la Confederazione Nazionale dell’Artigianato di Treviso, subito seguita da quella di Vicenza, che hanno sottolineato come numerosi imprenditori si troveranno ora in difficoltà rispetto a quanto previsto e preventivato in origine.
Per quanto riguarda i lavoratori della piccola impresa, invece, dovranno attendere il 2017 per ottenere a livello di welfare le stesse tutele e agevolazioni dei lavoratori della grande industria.