Il TFR (anche noto come Trattamento di Fine Rapporto o più semplicemente come liquidazione) si configura come un’indennità di carattere assicurativo.
Si tratta di un risparmio forzoso indicizzato, una specie di salario differito corrisposto al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
L’accantonamento annuo del Trattamento di Fine Rapporto, per il datore di lavoro, si configura sempre come un costo di competenza dell’esercizio.
In passato il Trattamento di Fine Rapporto veniva nominato con il termine “indennità di anzianità” dal momento che il suo scopo era quello di funzionare come una buonuscita per i lavoratori che rimanevano per molti anni a lavorare in un’impresa.
In termini materiali, la busta paga TFR si configura come un cedolino riepilogativo delle principali voci della liquidazione del dipendente, con le specifiche delle rivalutazioni ISTAT, le eventuali anticipazioni, le ritenute fiscali , gli acconti e l’importo netto finale che spetta al lavoratore.
Quando un rapporto di lavoro subordinato giunge al termine, al lavoratore spetta il Trattamento di Fine Rapporto. Ma come si calcola questa liquidazione?
Il calcolo del Trattamento di Fine Rapporto si farà sulla base dei mesi lavorati o frazioni di mese (almeno 15 giorni).
Elementi che rientrano nel computo del Trattamento di Fine Rapporto
Nel computo del TFR rientrano:
– gli aumenti periodici di anzianità;
– le provvigioni;
– il minimo contrattuale;
– la maggiorazione turni;
– i superminimi;
– i premi presenza;
– il cottimo;
– l’indennità di maneggio del denaro;
– i valori mensa;
– gli importi forfetari;
– l’indennità per disagiata sede;
– i premi e le partecipazioni.
Ai fini del calcolo sarà necessario tenere in considerazione, al 31 dicembre di ogni anno, la somma complessiva accantonata al 31 dicembre dell’anno precedente, tenendo in considerazione sia il tasso fisso dell’1,50%, sia il tasso a misura variabile pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie accertato dall’ISTAT.
Come calcolare il Trattamento di Fine Rapporto
Al fine di effettuare il calcolo del Trattamento di Fine Rapporto, la retribuzione presa in considerazione è l’insieme delle somme corrisposte dal dipendente: non verranno invece conteggiate le somme da lavoro occasionale nè i rimborsi spese. Per calcolare il TFR sarò possibile utilizzare di solito un modello in Excel che somma per tutti gli anni di servizio una quota che corrisponde alla retribuzione dovuta, e il totale va diviso per 13,5.
Altre voci computate nel calcolo del Trattamento di Fine Rapporto
In modo tale da completare il calcolo del TFR verranno computate anche altre voci. E’ molto importante tenerle in considerazione. Stiamo parlando di casi in cui il calcolo verrà fatto sulla retribuzione giornaliera normale alla quale il lavoratore avrebbe avuto diritto.
Malattia e TFR
La malattia viene considerata come giornata lavorata.
Maternità e TFR
la maternità che viene anch’essa considerata come periodo normale lavorato ai fini del calcolo del TFR;
Permessi e TFR
i permessi verranno computati nel caso in cui, chiaramente, spetta una retribuzione;
Infortunio e TFR
l’infortunio viene considerato come periodo lavorato ai fini del TFR come fosse un periodo di lavoro normale
Calcolo del TFR
Tutti i lavoratori dipendenti, alla fine del loro rapporto di lavoro in un’azienda, hanno diritto al pagamento di una somma di denaro denominata Trattamento di Fine Rapporto (TFR). La somma è conosciuta anche con il termine di liquidazione. L’importo da corrispondere al lavoratore è determinato sulla base di calcoli precisi.
La base per il calcolo del Trattamento di Fine Rapporto si ottiene dalla somma di tutte le retribuzioni corrisposte al dipendente nel corso dell’anno solare. La retribuzione utile al fine del calcolo è data da tutte le voci retributive corrisposte salvo diversa disposizione prevista dal contratto collettivo.
In conclusione, dunque, occorre innanzitutto, prendere tutte le buste paga e sommare le retribuzioni dell’anno.
Una volta che la base imponibile è stata determinata come indicato nelle precedenti righe, la si divide per 13,5 (valore convenzionale che non varia se il dipendente prende tredici o quattordici mensilità) al valore ottenuto dalla divisione va sottratta una percentuale dello 0,5% pari al contributo da versare all’INPS. L’importo che deriva da tali operazioni rappresenta l’importo dell’accantonamento al TFR per l’anno in corso.