Ogni anno l’indagine sui presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari rileva informazioni su tutte le strutture di tipo residenziale che accolgono e assistono persone in stato di bisogno, restituendo una fotografia dell’offerta residenziale riferita al 31 dicembre.
I dati vengono raccolti a livello di singola “unità di servizio” operante nel presidio; tale livello di dettaglio consente di descrivere l’offerta residenziale in relazione alle molteplici tipologie di assistenza erogate sul territorio, senza risentire dei diversi criteri definitori e classificatori adottati a livello regionale. In Italia, al 31 dicembre 2013, risultano attivi 12.261 presidi residenziali. Le “unità di servizio” che operano al loro interno ammontano a 14.856 e dispongono complessivamente di 384.450 posti letto, 6,3 ogni 1.000 persone residenti.
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La ricognizione dell’Istat continua entrando nei dettagli e spiegando quante sono le unità di servizio che svolgono funzioni di tipo socio-sanitario e chi sono gli assistiti.
Poco più di ottomila le unità di servizio che svolgono funzioni di tipo socio-sanitario
La maggior parte dell’offerta residenziale è di tipo socio-sanitario. Le “unità di servizio” che erogano assistenza socio-sanitaria 3 sono 8.272 per un ammontare di oltre 285 mila posti letto (il 74,2% dei posti letto complessivi). Gran parte dell’offerta socio-sanitaria (83% dei posti letto) fornisce un livello di assistenza sanitaria medio-alto4 , erogando trattamenti medico-sanitari estensivi o intensivi di lungo periodo a pazienti in condizioni di non autosufficienza. Soltanto il 17% dell’offerta socio-sanitaria, misurata in termini di posti letto disponibili, ha un livello di assistenza sanitaria basso o assente, in grado di fornire soltanto prestazioni sanitarie di base.
Assistiti
Le unità socio-sanitarie assistono prevalentemente utenti anziani (autosufficienti e non), destinando a questa categoria di ospiti il 66% dei posti letto disponibili. Molto inferiore è la quota di posti letto rivolta a persone con disabilità o adulti con disagio sociale (rispettivamente 9% e 5%). Il 14% dei posti letto è invece riservato a un target multiutenza mentre la parte residuale di posti letto (6%) si divide tra le altre tipologie di ospiti: persone affette da patologie psichiatriche, minori, persone con dipendenze patologiche, immigrati/stranieri.