Le vendite online vanno a gonfie vele, principalmente per quanto riguarda i beni di lusso, quelli che in astratto dovrebbero essere più connessi all’acquisto emozionale mediante il canale fisico.
E invece, il mondo in un clic la fa da padrona proprio nel settore del lusso, come conferma – ancora una volta – una ricerca realizzata da Fondazione Altagamma e McKinsey. Ebbene, dal 2013 al 2014 la spesa online è passata da 9 a 14 miliardi, su un totale di acquisti per beni di lusso pari, nel mondo, a 224 miliardi (218 nel 2013). Solo nel 2009 la spesa online era pari al 2% del totale dello shopping di lusso, l’anno scorso è salita al 6%.
E le prospettive, continua lo studio, sono di una crescita esponenziale: i 14 miliardi attuali sono destinati a diventare il 12% del mercato globale del lusso nel 2020 (quindi a raddoppiare, come incidenza percentuale) mentre nel 2025 toccheranno un giro d’affari pari al 18% del volume complessivo: 70 miliardi, su un fatturato globale lusso pari a 390 miliardi.
La più appassionata di shopping online, nel lusso, è la Gran Bretagna, dove le vendite digitali rappresentano l’11% del totale, mentre l’Italia è leggermente sotto la media, al 5% del giro d’affari totale. A livello di segmenti, invece, i beni più gettonati sono quelli del lusso accessibile (rispetto al lusso assoluto, che invece resta più ancorato ai canali tradizionali) mentre come singole categorie i preferiti sono i prodotti di cosmesi.