La debolezza dell’euro sospinge in alto i guadagni del più grande gruppo mondiale del lusso.
Lvmh ha comunicato infatti che durante il primo trimestre dell’anno ha registrato un incremento delle vendite del 16%, a quota 8,323 miliardi di euro (più di quanto avessero previsto gli analisti). L’effetto-cambi però ha fatto la parte del leone, con un contributo positivo del 13% mentre la crescita organica (a parità di perimetro e di cambi) è pari al 3%.
Questo il resoconto:
Sono andati particolarmente bene i mercati europei e gli Stati Uniti, che hanno bilanciato l’andamento calante della Cina. Quest’ultima ha impattato soprattutto sul segmento dei vini e liquori (in particolare per la stretta anti-corruzione) unico comparto a segnare una leggera diminuzione, meno 1%, a livello di crescita organica. Continua invece il momento di grande successo degli orologi e dei gioielli (nel gruppo c’è anche Bulgari) che ha registrato una crescita del 19% (e del 7% a livello organico) e dei profumi e della cosmetica (Christian Dior e Guerlain).
Il gruppo ha registrato in Borsa una performance del 30% da inizio anno e secondo gli analisti dovrebbe continuare ad essere trattato a premio rispetto agli altri concorrenti. Dal canto suo Lvmh ha detto di aspettarsi, ancora una volta nel 2015, di incrementare la propria posizione di leadership mondiale nel settore del lusso.
Talvolta, dunque, come nel caso del dollaro per qualcuno la debolezza dell’euro è un bene da non sottovalutare. Un bene da sfruttare per aumentare i propri ricavi e fare dunque passi in avanti sul mercato.
Ma come reagirebbe il più grande gruppo mondiale del lusso di fronte a una risalita della divisa unica?