Marco Reboa continuerà a far parte del Consiglio di Amministrazione del gruppo Parmalat. Si pensava ad una possibile rimozione dopo il decreto del Tribunale di Parma. La magistratura aveva chiesto di sollevare Reboa dal medesimo incarico di consigliere per via del comportamento che questo aveva adottato durante il procedimento di acquisizione di Lag da Lactalis.
Una nota dei vertici del gruppo di Collecchio evidenzia:
“esaminato autorevoli pareri legali che hanno confermato che il decreto emesso dal Tribunale di Parma in data 11 novembre 2013 nella procedura di cui all’art. 2409 cod. civ. non è efficace, pendendo il relativo reclamo innanzi alla Corte d’Appello competente”.
Il Tribunale di Parma aveva chiesto la rimozione di Reboa dal Consiglio di amministrazione sulla base delle irregolarità, ritenute gravi per i giudici, che avevano favorito l’interesse di Lactalis ai danni di Parmalat.
Allo stesso era stato anche imputato il reato di alterazione di due verbali, due documenti del comitato di cui Marco Reboa era presidente, quello legato alle parti correlate. Un comportamento che il Tribunale di Parma ha ritenuto conforme a integrare con la fattispecie del reato, illecito che ha ostacolato l’autorità di vigilanza danneggiando la Consob, Commissione nazionale per le società e la Borsa che aveva richiesto i medesimi documenti. Dal gruppo Parmalat sono state annunciate anche revisioni al ribasso delle stime di redditività con una crescita rispetto al 2012 dell’Ebitda è stata rivista al 2%. Per il momento c’è la confermata che la previsione di sviluppo del fatturato, calcolato al netto, si aggiri al 3%. Queste variazioni sono dettate dalla diminuzione della domanda in diversi mercati in cui Parmalat agisce. A questo si legano le difficoltà legate all’aumento del costo delle materie prime, soprattutto del latte.
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