Alitalia ed Etihad Airways «confermano di aver trovato un accordo sui termini e condizioni dell’operazione con la quale Etihad Airways acquisirà una partecipazione azionaria del 49 percento in Alitalia».
Le due Compagnie aeree «procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate». Il perfezionamento dell’operazione «è soggetto alle approvazioni delle competenti autorità Antitrust».
Rimane però aperto il nodo degli esuberi: l’azienda conferma la richiesta di 2251 persone che dovranno uscire da Alitalia, un dato che trova la ferma opposizione dei sindacati. Un blocco nella trattativa giunto dopo due incontri che non hanno fatto incontrare le parti . Una nuova convocazione delle parti è prevista entro questa settimana. Dei 2251 esuberi, 1682 riguardano il personale di terra.
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L’accordo, invece, sembra essere stato raggiunto su un altro nodo importante: la ristrutturazione del debito di Alitalia con le banche. Il piano base prevede la rinegoziazione di 565 milioni di debito, con la eliminazione di un terzo e la conversione in azioni (con un convertendo a 2-3 anni) dei rimanenti due terzi. Le banche creditrici di Alitalia, Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio, sarebbero giunte a una posizione condivisa. Impegni importanti per portare a casa l’accordo definitivo sono stati presi anche a riguardo delle infrastrutture, rispetto alle richieste di Etihad: il superamento del decreto Bersani che limita gli slot per Linate, basta vantaggi competitivi per le low cost e migliori collegamenti ferroviari con l’aeroporto di Fiumicino.
Fiducioso il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «Su Alitalia-Etihad c’è stato un importante incontro con le banche e i principali azionisti, si sono fatti passi avanti decisivi».