Ormai è ufficiale. Matteo Renzi è il nuovo Presidente del Consiglio, carica strappata di mano ad Enrico Letta che l’aveva ricevuta poco più di dieci mesi fa, e l’Italia, grazie al suo operato e di quello del Governo che formerà nei prossimi giorni, dovrebbe iniziare una fase nuova, una fase di ripresa economica e sociale che la possa far uscire dalla palude, così l’ha definita lo stesso premier, in cui stagna da qualche anno.
Quelli di Renzi è un programma molto preciso, il nuovo Primi Ministro sembra più che intenzionato a portare avanti quanto ha detto, soprattutto in campo economico. Allora perché i mercati in questi giorni non sembrano aver notato questo cambio al vertice dell’Italia.
Infatti, se da un lato le banche e gli analisti si sono detti fiduciosi, anche se con riserva, nei risultati che riuscirà ad ottenere il nuovo premier, a Piazza Affari non sembrano essersi accorti di nulla, nonostante la grande importanza che solitamente viene data a questi eventi. Le motivazioni di questa indifferenza le ha spiegate molto chiaramente il Financial Times, che ha trovato tre spunti di riflessione.
Da un lato, infatti, in Italia non è così strano vedere un cambio di premier, è accaduto 62 volte in 68 anni di Repubblica, una media di quasi uno ogni anno, il che rende praticamente normale questa situazione.
In secondo luogo, le modalità con cui Renzi è arrivato alla posizione di Primo Ministro non si differenziano molto da quelle dei suoi due predecessori (Enrico Letta e, prima, Mario Monti), ovvero senza una vera tornata elettorale che avrebbe chiamato in causa i cittadini, quindi sulla strada delle sue riforme incontrerà gli stessi problemi.
Il terzo motivo per cui Piazza Affari non si è particolarmente scomposta per questo cambio al vertice in Italia è semplicemente il fatto che la maggior parte degli eventi che potrebbero destabilizzare i mercati si svolgono ben al di fuori dei confini nazionali.