Nel corso degli ultimi due anni le buste paga dei lavoratori italiani, soprattutto i dipendenti delle pubbliche amministrazioni e i lavoratori del settore del credito, hanno perso circa 500 euro.
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A dirlo è una ricerca della CGIA di Mestre e della Banca d’Italia, che ha evidenziato l’abbassamento dello stipendio medio degli italiani di circa due punti percentuali: da una media di guadagno annuo di 25.130 euro per lavoratore all’inizio del 2011 si è passati ai 24.644 del 2012.
I dipendenti della pubblica amministrazione sono stati i più colpiti a causa del blocco dei contratti che interessa il settore e che, quindi, impedisce l’aumento degli stipendi in proporzione all’inflazione: in tre anni i dipendenti della pubblica amministrazione hanno perso quasi 2.000 euro (da 32.654 a 30.765).
Il secondo comparto più colpito, stando ai dati della Banca d’Italia, è quello del credito, dove la retribuzione media annuale ha perso si è ridotta di circa 1.200. Meno colpito il settore industriale, con ‘solo’ 240 euro in meno.
Calo consistente ma più contenuto per l’agricoltura, settore nel quale gli stipendi medi hanno perso 400 euro e nei servizi oltre (600 euro in meno).
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Calo di circa 230 euro per le retribuzioni delle attività a gestione familiare che dal 2011 al 2012 sono passate da una media annua di 13.320 euro a 13.086.