Quella tra l’Italia e le Agenzie di rating, ormai, è una battaglia aperta. Nel nostro paese la procura di Trani ha lanciato delle accuse diretta ai manager di Fitch, David Michael Willimoth Riley e Alessandro Settepani, per il fatto che hanno pilotato il rating dei nostri titoli.
Come conseguenza di questa accusa, allora, Fitch ha deciso di limitare tutte le comunicazioni sul rating degli enti italiani. Non ci saranno più informazioni per il mercato e in questo modo i titoli del nostro paese saranno meno “espliciti” per gli investitori.
Nella pratica vuol dire che Fitch, che organizzava periodiche teleconferenze e conferenze in Italia per discutere della salute dei conti dei soggetti italiani che operano nel mercato finanziario, adesso bloccherà tutte queste attività, limitandosi a commenti ufficiali pubblicati.
In cambio, Fitch, chiede all’Italia anche delle “assicurazioni” sul fatto che non ci saranno altre inchieste a suo carico. In effetti l’accusa di aver manipolato il mercato con i commenti sull’Italia, aggravata dal fatto che ci sono stati dei danni al patrimonio dello Stato, influisce sulla credibilità dell’agenzia di rating.
L’unica variabile che resta da considerare è stata evidenziata da Filippo Diodovich, market strategist della filiale italiana di IG che ha spiegato come l’assenza di valutazioni sul nostro paese potrebbe determinare una riduzione del volume di affari tricolore.