E’ guerra fredda tra gli industriali e i sindacati. Sorge l’impossibilità di portare avanti qualunque trattativa, secondo il presidente di Confindustria Squinzi.
Squinzi ha aggiunto:
Non abbiamo margini di manovra per poter proseguire il colloquio sui contratti nel modo tradizionale. Per noi è un capitolo chiuso. Sono mesi, almeno da luglio, che ci prendono a schiaffoni e rinunciano a tutte le nostre aperture. Ne prendiamo atto. Mi sembra che le posizioni dei sindacati siano irrealistiche sul piano monetario e sul futuro del Paese. Se non siamo di capaci di trovare un accordo, per creare un modello di contratto più avanzato e più in linea con i tempi che ci impone l’economia globale, c’è da essere veramente preoccupati.
Contrariamente a quanto dice la signora Camusso – ha spiegato Squinzi – non vogliamo ridurre i salari, non vogliamo bloccare le trattative, non chiediamo una moratoria in nessun modo”.
Squinzi ha parlato al termine di un confronto con i rappresentanti di una quarantina di categorie aderenti a Confindustria, con i quali ha fatto il punto della situazione. Tra queste, Federmeccanica, Federchimica, Federalimentare, Farmindustria, Assogomma. Per quanto riguarda i contratti nazionali di categoria già scaduti o in scadenza entro giugno 2016, le relative associazioni industriali avranno l’autonomia per negoziare, ma in base a un decalogo che verrà definito e diffuso nei prossimi giorni. “Le singole categorie sono libere di portare avanti le contrattazioni, lo sono sempre state. Per chi ritiene di andare avanti l’autonomia c’è”, ha affermato Squinzi.
Confindustria, nel contempo, elaborerà un documento contenente la proposta complessiva in materia di riscrittura delle relazioni sindacali; il documento verrà esaminato giovedì dal comitato di presidenza e sottoposto il 24 ottobre al consiglio generale, successivamente verrà reso pubblico.