Monti non accetta il blocco Ue dei fondi ai terremotati

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Mario Monti non ci sta. Non accetta che l’Unione Europea blocchi i fondi a favore dei terremotati. Così facendo valori quali la solidarietà, alla base della stessa Ue, andrebbero violati.

Così, durante il suo fine settimana lavorativo, il Presidente del Consiglio è stato a colloquio con il presidente della Commissione Barroso e con il Presidente del Parlamento europeo Schulz. Tema della discussione? il possibile blocco dei finanziamenti. Si parla di una cifra che si aggira intorno ai 670 milioni di euro, valevoli per la ricostruzione post-terremoto dell’Emilia.

L’eventuale veto che si profila è definito da Monti inaccettabile. Così il Primo Ministro italiano ha fatto sapere a Barroso e Schulz che tale rifiuto potrebbe conseguire alla posizione assunta da alcuni Stati Membri e che sarebbe del tutto inaccettabile per l’Italia, nonché gravemente lesivo dei principi di solidarietà alla base della stessa Unione Europea.

Quella dei finanziamenti è una questione purtroppo non ancora risolta. Venerdì scorso, cinque paesi membri (Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna) avevano bloccato i finanziamenti, poi sbloccatisi nuovamente in serata. Durante il colloquio, Barroso ha tranquillizzato Monti, comunicandogli che la Commissione in qualità di mediatore all’interno del Comitato di conciliazione si impegnerà al massimo per conferire all’Italia i fondi richiesti. Il negoziato riprenderà domani, martedì 13 novembre.

Schulz, da parte sua, ha invece garantito a Monti che la delegazione del Parlamento nel Comitato di conciliazione configurerà come condizione pregiudiziale l’approvazione dell’emendamento di bilancio che consenta di sbloccare i fondi pari a 670 milioni per il terremoto.

 

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