Dopo il passo indietro di Alessandro Profumo, il nuovo presidente di Mps è Massimo Tononi. L’ex presidente di Borsa Italiana è stato nominato dall’assemblea straordinaria della banca senese con un’ampia maggioranza.
A suo favore si è infatti espresso il 98,6% dei voti del capitale. I soci della banca presenti in aula in proprio o per delega rappresentano il 41,03% del capitale della banca e, tra i principali, ci sono Fintech Advisory con il 4,5%, il ministero dell’Economia con il 4,02%, Axa ha il 3,17%, Btg Pactual il 3,13% e la People’s Bank of China con il 2,004%.
La Fondazione Mps, ex azionista di maggioranza di Rocca Salimbeni, ha invece una quota inferiore al 2%, per l’esattezza l’1,49%, mentre l’intero patto di sindacato è presente con le quote detenute ante aumento di capitale, cioè lo 0,49%. L’assetto è insomma quello di una vera e propria public company, visto che in base alle ultime rivelazioni Bloomberg l’azionariato è polverizzato tra una miriade di fondi di investimento e società di gestione italiane ed estere tra cui BlackRock al 2,25%, Vanguard all’1,59% e il lussemburghese Classic Fund Management (new entry dell’ultimo aumento) allo 0,79%.
Il piatto forte dell’assemblea è stato per l’appunto la nomina dell’ex presidente di Borsa Italiana Massimo Tononi (candidato dai pattisti, ma non presente per ora in aula) nel ruolo di presidente, anche se i soci hanno colto l’occasione per fare il punto sui nuovi assetti di governance e sul percorso che potrebbe condurre all’aggregazione richiesta dalla Bce. Per quanto concerne la governance, i vincoli parasociali tra i tre pattisti si sono allentati nel corso dell’estate, visto che il 31 luglio è scaduto il periodo di lock-up di Btg Pactual, che da allora ha mani libere sulla quota.