La domanda di mutui nel 2014 è aumentata del 15%. Si tratta del primo segno positivo dopo tre anni e questo è una prova del fatto che, secondo una ricerca di Crif, esiste sempre di più la possibilità di un progressivo recupero delle richieste verso i volumi pre-crisi seppur questi ultimi siano ancora ben distanti.
Il mercato immobiliare è in crisi. Una crisi figlia della recessione che ha colpito l’Italia e l’Europa tutta negli ultimi anni. Ma le strategie, bancarie e di settore, per uscire da questa condizione potrebbero condurre a risultati positivi.
Certo è che l’attuale condizione riflette un’economia fragile e incerta che, stando all’analisi del Crif, determina un atteggiamento prudente sia sul fronte della domanda di credito delle famiglie sia su quello dell’offerta da parte degli operatori. La chiusura del 2014 è stata comunque brillate, con un +30,6% annuo delle domande di mutuo presentate dalla famiglie italiane alle banche. Dietro tale sprint ci sono gli stimoli proposti dagli istituti, con offerte focalizzate su modularità e flessibilità del prodotto, così come le richieste di surroga, favorite dalla convenienza dell’attuale tasso variabile. Sottolinea lo studio del Crif, con molta precisione:
L’importo medio del mutui richiesti durante lo scorso anno è ancora una volta calato, del 2,3% a 124.346 euro, allungando così ulteriormente la contrazione che dura da diversi anni sia a causa della diminuzione del prezzo di acquisto delle case sia per la tendenza a privilegiare soluzioni che gravino il meno possibile sul bilancio familiare. Nel dettaglio, la domanda di prestiti (personali e finalizzati) mostra come nell’intero 2014 questa sia risultata negativa (-2,0%), pur consolidando un rimbalzo del 10,6% nel mese di dicembre.