Dopo i festeggiamenti per l’indipendenza americana, che ci hanno fatto vivere un finire di settimana in linea con la poco volatilità che ha seguito il doppio appuntamento BCE / NFP, siamo pronti a considerare dei ritorni di volatilità, seppur non copiosi ma che possono per lo meno permetterci di operare, seguendo quali dinamiche?
Quello che sarebbe dovuto essere un giovedì storico per il doppio appuntamento BCE / Non Farm Payrolls si è rivelato, come visto settimana scorsa, un non-evento, con reazioni di volatilità davvero contenute da parte dei mercati. La BCE, durante la giornata di giovedì e come da attese ha lasciato intendere che verrà portata avanti una politica di “wait and see” per valutare gli effetti delle decisioni di politica monetaria prese nella penultima riunione, cosa non possibile dopo neanche un mese (esse hanno avuto effetto dall’11 giugno) trascorso.
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Sul fronte depositi di liquidità overnight presso l’istituto di Francoforte da parte delle banche commerciali con denaro in eccesso a fine giornata rispetto a quanto necessario per incontrare tutti i requisiti di capitalizzazione richiesti, la situazione è migliorata poco rispetto alla media, questo sta a significare che il denaro non sta circolando sul circuito del credito come avrebbe potuto fare di fronte all’imposizione di dover “pagare il parcheggio”, un tasso di remunerazione per far si che i propri soldi vengano custoditi, seppur per poche ore, dalla BCE.
Per quanto concerne invece il mercato del lavoro americano, abbiamo assistito ad un miglioramento del tasso di disoccupazione dal 6.3% al 6.1%, con una creazione di nuovi posti di lavoro pari a 288 mila unità, una cifra ben superiore al precedente 217k ed all’atteso 215k, il che ha portato ad una lieve rivalutazione del dollaro americano, con le borse su nuovi massimi.