L’indice Nikkei della Borsa Giapponese chiude in perdita la seduta odierna dello 0,85% a 14388,77 punti, mostrando una certa difficoltà nel proseguire rimbalzo avviato dai minimi a 13885 punti.Le speranze di recupero dipenderanno infatti dalla capacità dei prezzi di riportarsi stabilmente oltre la media mobile a 100 giorni a 15100; solo così verrebbero gettate le basi per il test di 15500 e più in alto di area 15700 (gap ribassista del 24 gennaio) spiega Fta On Line. Sul fronte opposto area 13900 rappresenta l’ultimo appiglio che deve rimanere intatto per scongiurare una definitiva inversione della tendenza rialzista di fondo.
> In Giappone aumenta il Nikkei e perde lo yen
In questo punto si colloca infatti il 61,8% di ritracciamento del rialzo partito lo scorso giugno, percentuale derivata dalla successione di Fibonacci che spesso si dimostra in grado di discriminare tra una correzione ed una inversione di trend. Sotto questo riferimento il quadro grafico rialzista verrebbe definitivamente compromesso spianando la strada verso 13613, per la ricopertura del gap rialzista del 3 settembre, poi verso area 13200, preludendo infine all’affondo sui minimi di giugno, a 12415 punti. Seduta negativa anche per il Topix che ha terminato la seduta a 1165,50 punti (-0,76%). Interessanti le notizie sul versante macroeconomico: il Ministero delle Finanze giapponese ha reso noto ieri mattina il dato relativo alla Bilancia Commerciale.
> A Tokyo il Nikkei riprende fiato
Nel mese di marzo il deficit si è attestato a 1446,3 miliardi di yen, dai 802,5 miliardi di febbraio. A marzo crescono meno del previsto le esportazioni, +1,8% ma aumentano le importazioni, +18,1%. L’Ufficio di Gabinetto giapponese ha comunicato questa mattina che la lettura finale dell’Indice Anticipatore di febbraio, che stima l’andamento dell’economia per i prossimi mesi, si e’ attestata a quota 108,9 dai precedenti 113,5 punti della lettura preliminare. Il “Coincident Index” che invece sintetizza lo stato attuale dell’economia e’ sceso a 113,0 punti dai 114,9 punti della prima lettura e dai 113,1 di gennaio.