Una volta chiusa e, almeno per il momento archiviata, la questione dei derivati italiani e del loro ruolo sui conti dello Stato, che aveva suscitato molto scalpore alcune settimane fa, si torna a parlare di derivati a livello internazionale.
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Gli Stati Uniti e l’ Europa hanno infatti recentemente siglato un accordo per regolamentare il mercato dei derivati in materia delle norme di vigilanza sullo stesso. Un business non poco appetibile e dunque un accordo importante, dal momento che l’ intero mercato ha un valore di circa 633 miliardi di euro.
Grazie a questa nuova intesa, dunque, l’ Europa ha ottenuto un anno di tempo per riflettere sulle modalità di regolamentazione del mercato internazionale dei derivati, che altrimenti sarebbe passato, in buona parte, sotto l’ egida della statunitense Cftc, la Commodity Futures Trading Commission, generando una sicuramente scomoda situazione di unilateralità che di certo l’ Europa non avrebbe potuto permettere.
Il punto di arrivo dell’ accordo dovrà quindi essere il riconoscimento sostanziale delle relative regole continentali in fatto di derivati e di una loro generale equivalenza, la cui applicazione verrebbe però lasciata alle singole autorità nazionali.