Gli Stati Uniti sono appena usciti fuori dalla peggiore crisi politica dell’intero, secondo, mandato di Barack Obama, una crisi che sembrava prospettare scenari, quello dello shutdown e del default, a tratti anche spaventosi. Ma quasi alll’ultimo minuto, in verità con un solo giorno di anticipo, è stato infine raggiunto l’accordo tra Democratici e Repubblicani sull’innalzamento del tetto del debito dello Stato americano.
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Il Presidente Obama, dunque, si è dimostrato soddisfatto dell’accordo e ha subito invitato il Congresso, con toni decisi, a riconquistare la fiducia dei cittadini. In seguito ha firmato il provvedimento, ratificato nelle ore precedenti da Senato e Camera.
Il Senato ha infatti approvato l’accordo con 81 sì e 18 no, mentre la Camera dei rappresentanti lo ha approvato con 285 voti favorevoli (fra i quali quelli di 87 repubblicani) e 144 contrari.
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Il Presidente Obama ha infine invitato a non mettere più a rischio in questo modo la stabilità del Paese, governando attraverso una situazione di crisi. Il suo pensiero è quindi andato subito agli impegni che attendono a breve il governo. La riforma sanitaria, in definitiva, non è stata intaccata dalle nuove misure, ma ora nuove pagine politiche si apriranno anche attraverso le leggi sull’agricoltura, sull’immigrazione e sul bilancio.
Nel frattempo, intanto, un altro provvedimento ufficiale ha anche posto fine allo shutdown. Il funzionamento a regime ridotto della macchina federale americana è stato subito bloccato, i servizi sono tornati a funzionare al loro pieno regime e ai dipendenti messi in congedo è stato detto di tornare a lavoro.