Aprire una Partita Iva è conveniente solo quando i guadagni del lavoratore autonomo sono sufficienti a coprire i costi di gestione della Partita Iva.
I costi di gestione della Partita Iva
Gli obblighi fiscali della Partita Iva
Oltre questi, nel soppesare i pro e i contro dell’apertura di una Partita Iva, non va dimenticato di mettere sul piatto della bilancia anche il suo costo burocratico, che consiste, per lo più, degli obblighi fiscali.
Tra questi ci sono, naturalmente, l’obbligo dell’emissione della fattura ogni volta che si riceve un pagamento, la compilazione dei registri contabili che contengono tutto lo storico delle fatture emesse e ricevute, la liquidazione dell’Iva e la sua dichiarazione annuale tramite Modello Unico o gestione separata.
► Come si apre la Partita Iva?
Quindi, conviene aprire una Partita Iva?
Come anticipato la convenienza dell’apertura della Partita Iva dipende soprattutto da quanto si pensa di guadagnare in un anno. Per compensi totali che non superano i 5.000 euro all’anno, la Partita Iva è altamente sconsigliata perché il reddito sarebbe appena sufficiente per coprire i costi di gestione e le tasse. In questi casi è meglio scegliere altre modalità di pagamento, come la ritenuta d’acconto.
Per un reddito imponibile stimato tra i 5 e i 30 mila euro all’anno potrebbe essere conveniente, se si rientra nei limiti di età, l’apertura di una Partita Iva con il regime dei minimi.