Che 2015 sarà? Ci sarà il ritorno della crescita con il tanto atteso intensificarsi del calendario delle riforme? Pier Carlo Padoan, che conta sull’impegno di Mario Draghi a fare tutto il possibile per sostenere l’inflazione, ne è convinto.
Nel contempo, Padoan ha segnalato che il vero problema è la prestazione deludente dell’Area dell’Euro. Tuttavia è necessario fare di più, e in primis devono essere i governi a impegnarsi. Padoan ha ribadito che i rapporti cn la Commissione europea sono molto buoni e si è detto assolutamente fiducioso che la combinazione delle misure venga apprezzata.
Intanto, la strategia di consolidamento dei conti, il taglio al cuneo fiscale aiuta la crescita, ci sono riforme strutturali molto ambiziose. Le proteste in Italia per la riforma del mercato del lavoro attraverso il Jobs Act – dice Padoan – segnalano che le riforme probabilmente vanno nella giusta direzione”.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo a Londra all’annuale conferenza della Camera di commercio e industria italiana nel Regno Unito, ha dichiarato:
Sono d’accordo che l’insieme delle risorse che devono alimentare gli investimenti deve provenire in maggior parte dal settore privato, ma avere investimenti pubblici è altrettanto importante perché dovrebbero dare il via agli investimenti privati, soprattutto quelli a lungo termine che ora le imprese non considerano redditizi e interessanti, come ad esempio gli investimenti in infrastrutture. Gli investimenti privati sono una delle variabili più difficili da controllare, perché dipendono dalle imprese. Il successo del piano Juncker è legato alle riforme strutturali, sia a livello nazionale sia a livello europeo che sono necessarie a creare condizioni ambientali favorevoli e prospettive positive a lungo termine. Io penso che l’Europa debba puntare su questo per poter rilanciare la fiducia e per poter evitare dei colli di bottiglia della crescita.