Consumi TLC in calo nel nostro paese

 La crisi è talmente grande che adesso intacca i consumi storicamente sempre in voga nel nostro paese. Non molti mesi fa l’Italia ha fatto i conti con il periodo più duro della crisi e l’Istituto nazionale di statistica ha notificato che qualcosa sta cambiando.

I poveri sono sempre meno numerosi

Per esempio gli italiani, per risparmiare, hanno deciso di tagliare su tutto. Per prima cosa sono state abolite le spese superflue, per esempio i viaggi, le vacanze e tutto ciò che non è strettamente legato alla sopravvivenza quotidiana. Poi però anche le spese alimentari hanno subito una flessione.

Grazie alla Pasqua la ripresa dei consumi

Non si è detto che gli italiani mangiano meno ma piuttosto che mangiano peggio, nel senso che vanno a rifornirsi nei discount di alimenti meno controllati e privilegiano cibi di scarsa qualità. Adesso, l’ultima ricerca, portata avanti da Confcommercio, dimostra che stanno cambiando anche altri tipi di consumi: quelli per le telecomunicazioni.

Insomma, l’italiano medio tutto pasta, pizza e telefonino, è un archetipo da mandare in soffitta. Il fatto è che l’occupazione è in calo e la ripresa economica stenta ad arrivare, per questo bisogna ridurre anche i beni di cui non possiamo proprio fare a meno, per esempio quelli legati alla comunicazione.

I consumi sono calati del 3,9 per cento su base annuale.

Il FMI ripensa al salvataggio greco

 Il FMI è tornato sui suoi passi e dal considerare importante e inevitabile il salvataggio di Atene, è arrivato alla conclusione che quanto è stato fatto ha raggiunto sì l’obiettivo, almeno in parte, ma la procedura non è stata ortodossa e nemmeno indolore. Che si ripensi anche nelle alte sfere all’austerity già messa in discussione altrove?

Gli errori commessi in Grecia dal FMI

Il FMI ha pubblicato un documento interno in cui è evidente che c’è un ripensamento su quello che è stato fatto per la Grecia. Il documento in questione è stato reso pubblico solo di recente grazie al Wall Street Journal. L’affermazione più clamorosa è quella in cui si ammette che tutto ciò che è stato fatto per la Grecia è sbagliato.

Tre elementi per valutare il 2012

Il FMI racconta che l’austerity, sebbene abbiamo portato dei vantaggi alla Grecia, tanto che il paese è in procinto di rientrare sul mercato, ha comportato enormi danni per la popolazione. Una strategia eccessivamente pesante e resa più ancora più dura dai ritardi nel taglio del debito.

Certo è che ha fatto bene alla Grecia e al resto dell’Europa, tanto che anche l’UE e al BCE sono state d’accordo con alcune misure “inopportune”. Il Vecchio Continente, infatti, ha avuto modo di mettersi al sicuro dalle altre possibili situazioni di crisi.

La BCE interverrà sui bilanci di 140 banche

 Secondo il settimanale tedesco Die Zeit la Banca Centrale Europea (BCE) si starebbe preparando ad intervenire, a partire dal prossimo autunno, sui bilanci di circa 140 banche europee, in modo da prevenire eventuali problemi in caso di traumi esterni.

Il Governo ripensa all’accisa sul fumo elettronico

 Bandite dai locali pubblici come già succede in Francia, le E-Cig potrebbero essere la prossima ‘miniera d’oro’ per il Governo. Le sigarette elettroniche si configurano infatti come una potenziale fonte da cui attingere per rimpinguare le casse dello Stato.

Torna di moda l’idea di tassare il fumo elettronico, dunque.

E intanto, il presidente dell’Anafe Massimiliano Mancini si dichiara favorevole a una tassazione che sia però proporzionata e non sbilanciata.

Rimane un problema: come costruirla? Al momento le sigarette elettroniche vengono considerate fuori da ogni categoria. Sono ‘presidi medici’ che aiutano i fumatori oppure sono da paragonare alle sigarette bionde tradizionali (ancora meno dannose)?.

Si avverte, in ogni caso, la necessità di aumentare le entrate. Mancini si augura che si parta con un tavolo di trattative, ma che prima vi sia una fase di analisi, con la partecipazione di tutti gli interessati “per arrivare a una regolamentazione che valuti costi e benefici, sanitari ed economici”.

E’ dunque nuovamente all’ordine del giorno l’idea di procedere con l’introduzione di un balzello relativo alle nuove sigarette. L’Associazione di categoria vuole però chiarezza. Fissare l’imposta sul consumo in misura pari a quella sulle sigarette tradizionali equivarrebbe in pratica a triplicare i prezzi dei “ricambi” usa e getta, che sono la parte più italiana della filiera. Un business da 175 milioni nel 2012. Oggi il mercato del tabacco tradizionale vale per lo Stato oltre 13 miliardi di euro

Gli errori commessi in Grecia dal FMI

 In un rapporto “strettamente confidenziale” pubblicato di recente il Fondo Monetario Internazionale ha ammesso di aver compiuto degli errori di valutazione ai tempi dell’ intervento di risanamento dello Stato greco, per il quale, infatti, si sono resi necessari ben due interventi e non uno soltanto.

Rincaro del premio Rc Auto a maggio

 Crescono i premi Rc Auto. A Palermo l’aumento arriva all‘115. A Torino arriva fino al 13%. I risultati del focus trimestrale sui costi delle polizze non sono molto positivi.

Il campione preso in considerazione riguarda otto grandi città: Oltre alle già citate Palermo e Torino ci sono Milano, Verona, Bologna, Firenze, Roma e Napoli.

Il focus arriva dopo un confronto effettuato tra le tariffe di maggio e quelle di febbraio di quest’anno. In sostanza, si parla di cambiamenti limitati rispetto alle scottanti variazioni dei mesi passati.

A Napoli si registra un ribasso delle tariffe intorno all’8%, che fa ben sperae.Il rialzo di Palermo, invece, concerne in particolar modo i profili degli automobilisti più virtuosi.

I premi destinati al profilo 3, riguardante i giovani e i neopatentati, rimangono stabili eccezion fatta per la città di Roma in cui si registra un +2,5%.

Le variazioni riguardano sia gli uomini che le donne. Gli uomini, a Bologna, hanno uno sconto del 3,3%, a Verona del 5,5,%, a Milano del 4,9%.

L’aumento dei prezzi riguarda anche Firenze, con un +4,2%.

Nessuna modifica al Premio per le donne nelle città di Milano e Verona. Sempre per quanto concerne il profilo femminile, a Firenze i prezzi sono diminuiti del 2,6%.

Un ultimo dato riguarda la copertura extra su incendio e furto. A febbraio era del 21,18%. A Marzo del 12,86%.

Il FMI ammette errori nel piano di salvataggio della Grecia

 Sbagliando s’ impara, e, a volte, a pronunciare questa frase sono anche le grandi istituzioni internazionali. Come è successo, infatti, al Fondo Monetario Internazionale, che in un rapporto sul primo piano di salvataggio della Grecia ha recentemente ammesso di aver sbagliato, di comune accordo con l’ Unione Europea, le stime sulle ipotesi di crescita della nazione.

La Grecia verso la ripresa economica

In Italia 3,3 milioni di precari

 3.315.580. Questo è il numero esatto dei precari italiani: in media guadagnano 836 euro netti al mese. 927 euro mensili per i maschi e 759 euro per le donne. La maggior parte di costoro lavora nel meridione.

Il 15% è laureato e la pubblica amministrazione è il principale datore di lavoro.

Cifre che si evincono dal ‘Rapporto sui diritti globali 2013‘, che fornisce una panoramica approfondita dei giovani precari in Italia. Per quanto concerne il titolo di studio, i dati evidenziano che il 46% ha un diploma di scuola media superiore, il 39% circa ha concluso il percorso scolastico con il conseguimento della licenza media e solo il 15,1% e in possesso di una laurea. La più alta concentrazione di lavoratori precari italiani è, appunto, nel pubblico impiego. Infatti, nella scuola e nella sanità ne troviamo 514.814, nei servizi pubblici e in quelli sociali 477.299. Se includiamo anche i 119.000 circa che sono occupati direttamente nella pubblica amministrazione (Stato, Regioni, enti locali, ecc.), il 34% del totale dei precari italiani risulta alle dipendenze del pubblico (praticamente uno su tre). Gli altri settori che mettono in evidenza una presenza massiccia di precari sono il commercio (436.842), i servizi alle imprese (414.672) e gli alberghi e i ristoranti (337.379).

Il rapporto è stato rilasciato da Ediesse e a cura di Associazione Società Informazione Onlus, promosso da Cgil, di concerto con ActionAid, Antigone, Arci, Cnca, Comisiones Obreras Catalogna, Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente, Sbilanciamoci!. Secondo il lavoro di ricerca, è il Sud l’area geografica che conta il numero maggiore di precari. Se oltre 1.108.000 precari lavorano nel Mezzogiorno (pari al 35,18% del totale), le realtà piu coinvolte, prendendo come riferimento l’incidenza percentuale di questi lavoratori sul totale degli occupati a livello regionale, sono la Calabria (21,2%), la Sardegna (20,4%), la Sicilia (19,9%) e la Puglia (19,8%)

Rata Imu giugno 2013: come si paga

 Manacano pochi giorni al pagamento della prima rata dell’IMU per l’anno 2013. La scadenza è stata stabilita per il giorno lunedì 17 giugno.

Resta da capire come si paga

Il versamento della rata può essere effettuato attraverso modello F24 o mediante bollettino postale. Per il calcolo dell’IMU è possibile consultare un simulatore in grado di permettere di generare il modello F24 precompilato e di stamparlo. In questo modo, i passaggi da seguire sono pochi: bisogna indicare il comune di appartenenza, il tipo di immobile, la rendita catastale, l’aliquota applicata, la quota di possesso, l’eventuale appartenenza dell’immobile nelle categorie storico o inagibile, i mesi di possesso e la presenza di pertinenze.

Detrazioni

In conclusione, per quanto concerne le detrazioni, è necessario segnalare il numero di conviventi cointestatari e la presenza di figli conviventi con meno di 27 anni.

Al momento è ancora in vigore la detrazione forfettaria di 200 euro e quella di 50 euro per ogni figlio convivente minore di 26 anni, sino a un massimo di 8 figli. Nel caso di figli nati nel corso del 2012 o di figli che compiono 26 anni nel 2012, fa fede la situazione al momento della richiesta di detrazione.

A meno di modifiche del Governo Letta nel corso dell’estate, l’Imu si paga in 3 rate.

Per il 2013, il pagamento della prima rata è stato sospeso, ad eccezione delle abitazioni di pregio (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).

Rate

Per chi paga l’Imu, le rate da rispettare sono:

Prima rata – 17 giugno: si paga un terzo (33 per cento) di quanto dovuto, applicando l’aliquota fissata dal Comune nel 2012, tenendo in considerazione le detrazioni di 200 euro per la prima casa e di 50 euro a figlio, purché minore di 26 anni e residente con la famiglia, in numero massimo di 4 figli.

Seconda rata – 16 settembre: uguale all’acconto.

Terza rata – entro il 16 dicembre: a conguaglio e tiene conto dell’aliquota definitiva decisa dal Comune nel quale si trova l’immobile.

Rata Imu giugno 2013: chi paga

Rata Imu giugno 2013: chi non paga

Rata Imu giugno 2013: chi non paga

 Il prossimo 17 giugno 2013 è l’ultimo giorno disponibile per versare la prima rata dell’Imposta municipale unica.

Prima di farsi ‘ingannare’ dalle numerose voci che in questi giorni circolano in tv, sul web e sui giornali, è bene comprendere cosa dice la legge in proposito per sapere se si è destinati al pagamento o se si esenti.

Il 17 giugno non pagano l’Imu coloro che possiedono o sono residenti e dimorano con la propria famiglia in un’abitazione principale, a patto che essa sia classificata nelle categorie catastali contemplate tra A/2 ed A/6.

I suddetti proprietari sono stati esentati dal pagamento della prima rata, che è un acconto del 50% dell’Imu da versare nel 2013, in seguito alla sospensione per le suddette categorie per effetto del decreto del governo Letta.

Abitazioni esentate

Sono dunque esentate le abitazioni di:

– classe A/2 (Abitazioni di tipo civile),

– A/3 (abitazioni di tipo economico),

– A/4 (abitazioni di tipo popolare),

– A/5 (abitazioni di tipo ultrapopolare),

– A/6 (abitazioni di tipo rurale)

Non dovranno pagare l’Imu il 17 giugno le case (con relative pertinenze) delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, che i soci assegnatari utilizzano come abitazione principale.

Sono inoltre esonerati dalla prima rata dell’Imu 2013 coloro che possiedono case popolari (con relative pertinenze). Sono esentati sia se si tratta di alloggi regolarmente assegnati dall’Istituto autonomo case popolari (Iacp), sia se tratta di alloggi assegnati da altri istituti di case popolari, con qualsiasi denominazione.

Casi specifici

Per quanto concerne i coniugi separati, nel caso in cui il giudice assegni una casa alla moglie, anche se l’abitazione è del marito, apparirà come abitazione principale dell’assegnatario. Di conseguenza la moglie non pagherà l’acconto Imu il 17 giugno.

Nel caso in cui i coniugi dovessero avere residenze in due Comuni diverse, entrambe le abitazioni apparirebbero come principali e sarebbero di conseguenza esonerate dalla prima rata Imu.

Disabilità e anziani

Una casa sfitta, qualora sia di proprietà di un anziano o disabile ricoverato in pianta stabile in un istituto di cura o in un ospizio, appare come abitazione principale e non pagherà il 17 giugno.

Sono considerate come abitazione principale anche le case costituite da due unità abitative accatastate insieme, da due alloggi “uniti di fatto a fini fiscali”.

L’ultimo punto riguarda però la modalità di sospensione: “sospensione” non vuol dire “eliminazione“. L’appuntamento, qualora il governo Letta non dovesse riformare l’Imu entro il 31 agosto è solo rinviato al 16 settembre. A scanso di modifiche estive l’acconto andrà versato con le regole attualmente in vigore.

Rata Imu giugno 2013: chi paga

Rata Imu giugno 2013: come si paga