Le nuove società di riscossione dei Comuni italiani

 In tutti i Comuni italiani è da pochi giorni scattato il dopo – Equitalia, ovvero quella sorta di “interregno” che servirà alle amministrazioni locali per organizzarsi a trovare le nuove società di riscossione, che a breve dovranno farsi carico di oneri e onori che fino alla prima parte di quest’ anno erano stati di Equitalia S.p.a, la società di recupero crediti che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate.

Bluserena cerca personale

 E’ arrivata l’estate, anche se non sembra, e la prossima stagione turistica è alle porte. Per questo molti alberghi e resort sono alla ricerca di nuovo personale per coprire il lavoro eccedente di questi periodi, un esempio è Una Resort (tutte le informazioni qui) e un altro è Bluserena, la grande catena a 4 stelle che annovera strutture nelle più belle zone d’Italia.

In totale Bluserena dispone di 3200 stanze, 8 villaggi – resort, centri congressi e terme, disponendo quindi di una ricettività tra le maggiori in Italia. Per la prossima stagione la catena è alla ricerca di personale che abbia un’età compresa tra i 22 e i 50 anni per le seguenti posizioni:

Alberghi

Primi e Secondi Chef;

Primi Pasticceri;

Cuochi Capi Partita;

Addetti alla Manutenzione;

Macellai.

Resort

Direttori;

Vicedirettori;

Responsabili Ricevimento;

Economi;

Responsabili Reparto Manutenzione;

Commis di Pasticceria;

Commis di Cucina;

Primo e Secondo Maitre;

Responsabili e Addetti Bar;

Governanti;

Camerieri ai piani;

Assistenti bagnanti;

Istruttori di nuoto.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti da Bluserena e per la candidatura, consultare il sito della catena alla pagina dedicata alle offerte di lavoro.

 

Assunzioni UNA Hotels

 UNA Hotel è una grande catena alberghiera a quattro stelle completamente italiana. Ancora molto giovane – la catena è stata formata nel 2000 – comprende già 31 strutture nelle principali città italiane per un totale di 3.049 camere

In vista del periodo estivo e della futura crescita della catena alberghiera, la UNA Hotel è alla ricerca di diversi profili professionali da inserire nel proprio organico. Vediamoli nel dettaglio.

Addetto Revenue, Calenzano (FI)

Stage Ufficio Vendite Mice, Milano

Segretario Di Ricevimento Turnante, Bologna

Segretari Di Ricevimento Senior, Versilia, Fabro (TR)

Segretari Di Ricevimento Apprendisti, Fabro (TR)

 Facchino / Manutentore, Fabro (TR)

Governante, Fabro (TR)

Addetti Al Servizio Breakfast Part Time, Fabro (TR)

Per avere tutte le informazioni riguardo ai requisiti richiesti da UNA Hotel per la candidatura alle posizioni aperte e per l’invio della propria candidatura consultare la pagina Lavora con Noi del sito della catena alberghiera.

Alla stessa pagina, inoltre, è anche possibile registrare il proprio curriculum vitae spontaneamente per candidarsi ad eventuali future assunzioni della catena.

Gli obblighi delle aziende per le categorie protette

 Con la legge 68/99, il Governo ha posto una tutela nei confronti delle persone affette da minorazioni fisiche o psichiche riconoscendo loro il diritto al lavoro. Infatti, anche in caso di minorazione del genere, il disabile può essere lo stesso in grado di lavorare in maniera corretta ed efficiente.

Con questa legge e con il relativo collocamento mirato, il Governo ha predisposto non solo una tutela per il lavoratore, ma anche dei relativi obblighi di assunzione da parte delle imprese.

Vediamoli nello specifico.

Le aziende che hanno un numero di dipendenti superiore a 15 devono assumere personale appartenente alle categorie protette nelle seguenti proporzioni:

– un solo lavoratore nel caso che il numero dei dipendenti dell’azienda sia compreso tra 15 e 35;

– due lavoratori  se il numero dei dipendenti è compreso tra 36 e 50.

Se l’azienda ha un numero di dipendenti superiore a 50, la proporzione di assunti appartenenti alle categorie protette deve essere del 7% del numero totale dei dipendenti.

Le aziende che assumono dipendenti appartenenti alle categorie protette possono usufruire di incentivi fiscali e di supporto tecnico.

Nel caso in cui l’azienda stia usufruendo di cassa integrazione straordinaria e mobilità non ha obbligo di assunzione di lavoratori delle categorie protette.

La normativa sulle categorie protette

Cosa sono le categorie protette 

A chi si applica la legge sulle categorie protette

Gli obblighi delle aziende per le categorie protette

A chi si applica la legge sulle categorie protette?

 Per Categorie Protette si intendono le persone che affette da minorazione fisica, psichica e/o sensoriale ma che sono comunque in grado di svolgere un lavoro.

A regolamentare questa categoria e le loro possibilità di accesso al mondo del lavoro c’è la legge n.  68 del 1999 che, all’articolo 1, indica quali sono le persone che appartengono alle categorie protette.

Ecco l’elenco:

1. persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo che comporta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile;

2. persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, accertata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL);

3. persone non vedenti , ossia coloro che sono colpiti da cecità assoluta o hanno un residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi (legge 38/1970);

4. sordomuti, ossia coloro che sono colpiti da sordità dalla nascita o prima dell’apprendimento della lingua parlata (legge 381/1970);

5. gli invalidi di guerra , invalidi civili di guerra, invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla prima alla ottava categoria del T.U. sulle pensioni di guerra;

6. vittime del terrorismo e della criminalità organizzata ed i loro familiari (legge n.407/ 23.11.98).

La normativa sulle categorie protette

Cosa sono le categorie protette 

A chi si applica la legge sulle categorie protette

Gli obblighi delle aziende per le categorie protette

Cosa sono le categorie protette?

 In molti annunci di lavoro vicino alla posizione aperta proposta dall’azienda si trova scritto ‘appartenenti alle Categorie Protette’, il che vuol dire che il lavoro proposto è ad appannaggio di persone che sono iscritte a questa lista.

Le Categorie Protette sono stata create con la legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” che ha lo scopo di dare a chi ha delle disabilità fisiche le stesse opportunità di lavoro delle persone che non ne hanno, grazie ad apposite tutele e strumenti messi a disposizione dell’azienda e del disabile.

Si tratta di collocamento mirato, ossia di regole che sono state create allo scopo di tutelare le persone disabili da possibili discriminazioni. Il presupposto dal quale è nata la legge n. 68/1999, infatti, è che se anche una persona presenta una minorazione fisica, psichica e/o sensoriale non vuol dire che non sia in grado di svolgere correttamente ed efficientemente un lavoro.

Grazie a questa legge sono stati predisposti degli specifici strumenti che permettono di fare una valutazione precisa delle competenze, delle capacità e delle inclinazioni professionali del disabile in modo da poterlo inserire nel posto di lavoro a lui più adatto.

La normativa sulle categorie protette

Cosa sono le categorie protette 

A chi si applica la legge sulle categorie protette

Gli obblighi delle aziende per le categorie protette

Apple rischia il blocco delle importazioni negli USA

 Ancora guai legali per il colosso hi – tech di Cupertino. Questa volta l’ accusa che pende sulla testa di Apple è quella di aver violato un brevetto del principale concorrente, la coreana Samsung. E a dirlo è una voce più che autorevole, l’ Agenzia americana per la concorrenza, ovvero l’ International Trade Commission (Itc), che ha di conseguenza deciso il blocco delle importazioni negli Stati  Uniti di alcuni prodotti a marchio Apple, come i modelli At&t dell’iPhone 4, l’ iPhone 3, l’iPad 3G e l’iPad 2 3G.

Tiriamo le somme sugli esodati: il secondo e terzo decreto

 Gli esodati sono stati un problema di non facile risoluzione per il governo Monti, che ha provveduto alla loro salvaguardia con l’emanazione di tre appositi decreti leggi per garantire a questi lavoratori di accedere alla pensione, anche senza avere i requisiti entrati in vigore con la Riforma Fornero.

Il primo decreto ha salvaguardato 62.000 esodati, ai quali si sono aggiunti i 55.000 del secondo e i 10.000 del terzo decreto.

Per ottenere le garanzie del secondo decreto le categorie di lavoratori sotto elencati hanno già presentato la domanda e sono in attesa di responso dall’Inps. Ecco chi sono:

40mila persone che hanno firmato un accordo per la mobilità o la cassa integrazione straordinaria entro il 2011 anche se, alla data del 4 dicembre (cioè prima della riforma Fornero), l’ammortizzatore sociale non era stato ancora attivato

7.400 lavoratori che, entro il 4 dicembre, hanno ricevuto l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria dei contributi e che matureranno i requisiti pensionistici validi prima della riforma entro il 31 dicembre 2014

1.600 esodati a carico dei Fondi di Solidarietà

6.000 lavoratori che hanno firmato degli accordi collettivi o individuali per mettersi in mobilità secondo le disposizioni del decreto milleproroghe).

Altri 10.000 esodati sono stati salvaguardati con il terzo decreto, che hanno tempo fino al prossimo 25 settembre 2013 per presentare le domande. Possono fare domanda:

lavoratori che hanno lavorato fino al 30 settembre 2012 e collocati in mobilità ordinaria o in deroga a causa di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011

lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria del versamento dei contributi entro il 4 dicembre 2011

lavoratori che hanno ricevuto l’autorizzazione al versamento volontario dei contributi e sono state collocate in mobilità entro il 4 dicembre 2011, ma che devono attendere la fine del periodo di mobilità per eseguire i primi versamenti

lavoratori che hanno smesso di lavorare entro il 30 giugno 2013, in seguito ad accordi d’incentivo all’esodo firmati prima del 31 dicembre 2011.

Tiriamo le somme sugli esodati

Il primo decreto

Il secondo e il terzo decreto

Tiriamo le somme sugli esodati: il primo decreto

 La tutela per i lavoratori esodati è diventata legge con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del terzo ed ultimo decreto di salvaguardia. Una vasta platea di lavoratori che si sono trovati senza lavoro e senza pensione – avevano firmato accordi per mobilità e si sono trovati fuori dai requisiti Inps per la pensione quando questi sono stati innalzati dalla Riforma Fornero – che finalmente, può tirare un respiro di sollievo.

Ma la questione non sembra essere finita qui perché se da un lato questi tre decreti hanno salvaguardato i lavoratori che si sono trovati adesso in questa situazione, entro il 2017 si genererà un nuovo esercito di esodati composto da circa 200 mila persone, che oggi hanno più o meno 60 anni, che si troveranno nelle stesse condizioni.

Ci dovrà pensare il ministro Giovannini, che sta già elaborando delle proposte per abbassare il requisito anagrafico necessario per andare in pensione.

Ma si parla di futuro. Per adesso tiriamo le somme sui tre decreti esodati, cercando di capire chi è fuori e chi è dentro alla salvaguardia.

Con il primo decreto esodati sono stati salvaguardati circa 62.000 esodati, che hanno già concluso le pratiche per la domanda di salvaguardia e hanno ricevuto risposta dall’Inps, nello specifico sono:

26.181 lavoratori in mobilità ordinaria

2.565 lavoratori in mobilità lunga

17.143 titolari di prestazione straordinaria

7.960 prosecutori volontari del versamento dei contributi

1.226 lavoratori pubblici esonerati dal servizio

87 lavoratori in congedo per assistere figli disabili gravi

3.888 lavoratori cessati in base ad accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo

Tiriamo le somme sugli esodati

Il primo decreto

Il secondo e il terzo decreto

 

Alitalia verso i contratti di solidarietà

 Trattative in corso a Fiumicino tra i vertici di Alitalia e i sindacati dei lavoratori al fine di non mandare in fumo almeno 630 posti di lavoro. Tanti sono infatti gli esuberi previsti dall’ amministrazione del gruppo, che ora cerca delle soluzioni condivise anche dalle parti sociali per non essere costretta ai preventivati tagli