Chiuso per riciclaggio Liberty Reserve

 Non soltanto un sistema per lo scambio di soldi ma piuttosto un modo per riciclare denaro sporco. E’ questo cambio di prospettiva sul servizio Liberty Reserve che ha fatto sì che il servizio fosse chiuso gettando un’ombra sulla storia economica degli Stati Uniti.

Non sentirete parlare molto di questo affare anche perché il servizio Liberty Reserve non è certo tra i più diffusi in Occidente e in Europa. In generale si tratta di un servizio online usabile in tutto il mondo per completare le transazioni economiche.

Abbandonate le monete di piccolo taglio

Il fondatore di Liberty Reserve, oggi, è accusato di riciclaggio di denaro sporco da un procuratore degli Stati Uniti di New York. Il servizio, infatti, ha permesso a moltissimi malintenzionati di spostare denaro recuperato in modo illecito per un valore che supera anche i 6 miliardi dollari.

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Oltre al suo fondatore, che si chiama Arthur Budovsky, sono finite nel cosiddetto registro degli indagati altre sei persone che avrebbero gestito “fisicamente” le attività illecite censite dal sistema.

Tanto per essere più precisi sulle origini e sul funzionamento di Liberty Reserve, ricordiamo che ha la sua sede in Costa Rica e che consente di trasferire denaro ad altre persone, che sono identificate soltanto tramite nome e cognome, data di nascita ed email.

10 miliardi per il duo Fiat-Chrysler

 La fusione tra Fiat e Chrysler, ormai, è il grande tormentone del mercato finanziario ma adesso sembra di essere arrivati davvero agli sgoccioli. La scadenza per la fusione di queste realtà industriali, infatti, è stata procrastinata al massimo fino all’estate, sempre che riesca il coinvolgimento delle banche necessarie a concludere l’operazione a livello finanziario.

Poi, entro la fine dell’anno, ci dovrà essere il completamento della fusione anche dal punto di vista amministrativo. Insomma, il futuro di Chrysler e Fiat è unico. Adesso la parola sull’operazione spetta al Ministro dello sviluppo economico che ha già dichiarato di voler approfondire che impatto ha questa operazione sull’Italia.

Fiat-Chrysler, un affaire da venti miliardi di dollari

La Fiat ha gli obiettivi chiari, nel senso che punta a scalare Chrysler fino al 100 per cento ma per farlo ha bisogno delle banche e in particolare di un finanziamento di 10 miliardi di dollari. Dove sono questi soldi? Secondo gli analisti di Bloomberg, potrebbero presto entrare in campo la Bank of America, la Deutsche Bank e poi anche BNP Paribas e Goldman Sachs. Con questi aiuti la Fiat dovrebbe riuscire a rilevare il 41,5 per cento della Chrysler.

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I 10 miliardi menzionati servono in parte per finanziare l’acquisto di questa quota Chrysler da parte della Fiat, circa 4 miliardi, il resto serve poi per assottigliare il debito in scadenza.

Non calo ma crollo della produzione industriale

 L’Italia è sull’orlo di una crisi di nervi, tanto per citare un noto film spagnolo e questa situazione dipende molto da quello che stanno vivendo le aziende, le industrie del nostro paese. Il centro studi di Confindustria, per l’appunto, ha realizzato un report ad hoc che fa presagire il peggio per lo Stivale.

L’industria italiana in cattive acque

Il centro studi di Viale dell’Astronomia ha spiegato che la produzione industriale, soltanto a maggio, rispetto ad aprile, è diminuita dello 0,1 per cento, mentre a livello previsionale erano stati fatti i conti con un incremento della produzione dello 0,2 per cento sul mese di marzo. A peggiorare visibilmente è stato soprattutto il settore manifatturiero.

Sempre con riferimento al mese di maggio si apprende che il gap della produzione industriale rispetto al periodo precedente alla crisi, quindi rispetto al mese di aprile 2008 è del -24,6 per cento. Non più soltanto una diminuzione ma un vero e proprio crollo della produzione industriale.

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Se il paragone è fatto rispetto al mese di maggio del 2012 e se il calcolo è effettuato al netto del numero delle giornate lavorative che possono essere differenti, allora la diminuzione della produzione industriale è pari al -3,2 per cento.

Rispetto agli ordini industriali c’è stata una diminuzione del volume dello 0,4 per cento con riferimento ad aprile 2013.

 

Fino al 10 giugno per il 730

 Chi compila il modello 730 per la dichiarazione dei redditi e lo fa presentando i documenti al Caf oppure ai commercialisti, ha qualche giorno in più per completare la pratica. E’ stato infatti stabilito che la scadenza per l’invio delle dichiarazioni riferite all’anno d’imposta 2012, è il 10 giugno 2013.

Adesso sembra che si stia studiando, a livello governativo, anche una proroga per le scadenze di pagamento, per il versamento delle imposte che, senza alcuna maggiorazione, potrebbero non dover essere pagate entro il 17 giugno ma entro l’8 luglio prossimi.

Spese defiscalizzate nella dichiarazione dei redditi

Il termine per la consegna dei documenti relativi al 730 e necessari per ottenere l’assistenza fiscale da parte dei contribuenti, slittano al 10 giugno e questo comporta che anche gli intermediari fiscali abbiano più tempo per riconsegnare ai contribuenti la dichiarazione dei redditi elaborata.

Detrazioni per spese mediche nell’Unico PF

La scadenza originale era stata fissata al 17 giugno mentre sembra che adesso si possa “temporeggiare” fino al 24 giugno prossimo.

I modelli, a loro volta, dovranno essere trasmessi non più entro il 30 giugno ma entro l’8 luglio. Il nuovo calendario è stato fissato da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che sta per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo che il Consiglio dei ministri l’ha firmato il 29 maggio.

Per la proroga ufficiale del pagamento delle imposte, invece, occorrerà attendere un po’.

Lo scorporo della rete Telecom

 Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia, l’ultimo che si è svolto in questi giorni, è stato molto operativo nel senso che ha avviato le pratiche per scorporare la rete aziendale. Il cda è stato molto veloce ma non si è escluso il via alla cosiddetta societarizzazione della rete d’accesso. Entro una settimana, cioè entro il 5 giugno, ci sarà una nuova riunione concentrata sul documento legato all’affare 3 Italia.

Tagliato il rating di Telecom

In pratica, due mesi fa, l’11 aprile, il consiglio d’amministrazione di Telecom aveva dato al management Telecom l’incarico di definire il percorso di fattibilità per la separazione della rete di accesso di Telecom Italia. E’ stato dunque approvato un percorso che avrebbe dovuto portare alla separazione della rete di accesso di Telecom Italia. Poi è stato deciso per la societarizzazione della rete di accesso da far rientrare in una OPAC.

Finito il Cda Telecom, panico in borsa

Questa nuova struttura deve fornire dei servizi essenziali: l’Ull, cioè l’Unbundling del Local Loop e il Vula, vale a dire il Virtual Unbundling Local Access per le reti di nuova generazione basate su architetture fibra fino al cabinetto (FttCab) e fibra fino in casa (Ftth).

Nella società della rete d’accesso è probabile che possa entrare anche la Cassa Depositi e Prestiti, almeno per quel che riguarda il capitale.

 

In Italia bisogna aiutare i giovani

 Nella triste classifica dei paesi che hanno il maggior numero di disoccupati che non hanno ancora raggiunto i 25 anni, il nostro paese si posiziona al quarto posto visto che in Italia 39 under25 su 100 sono in cerca di un’occupazione. Peggio di noi riescono a fare soltanto la Grecia, la Spagna e il Portogallo. Nei primi due paesi il tasso di disoccupazione giovanile è al 40 per cento, in Portogallo si scende al 40.

L’OCSE parla dell’economia in miglioramento

La descrizione che riguarda l’Italia è molto completa e molto triste visto che nel computo dei disoccupati si annoverano anche il 21,5 per cento dei cosiddetti NEET cioè i giovani che sono senza lavoro e sono anche fuori dal circuito di formazione ed educazione. L’11 per cento di questa porzione di giovani è ormai scoraggiato, disilluso e ha smesso di cercare un’occupazione perché convinto che il lavoro in Italia non ci sia.

La più grande sfida è l’occupazione

A spiegarlo è il direttore della divisione lavoro dell’OCSE che spiega che a lungo andare anche reintegrare queste persone nel ciclo di lavoro sarà sempre più complicato perché chi non cerca lavoro e chi non si dà da fare per lavorare anche saltuariamente, manca dell’esperienza necessaria per poi trovare un’occupazione valida.

Per questo, secondo l’OCSE, la disoccupazione giovanile è il primo punto sul quale è necessario insistere a livello di riforma.

Borse positive mentre Tokyo precipita

 In Giappone, la borsa, si caratterizza per l’eccessiva volatilità anche se c’è da dire che negli ultimi 6 mesi gli scambi di Tokyo sono cresciuti del 10 per cento. Adesso, l’ultima notizia riguarda una correzione positiva legata al rialzo che ha contraddistinto lo yen.

I mercati rischiano la bolla finanziaria?

Piazza Affari, allo stesso modo, ha archiviato le contrattazioni in terreno positivo chiudendo con il +0,6 per cento. Nel caso italiano i rialzi sono dedicati alla collocazione effettuata dal Tesoro dei Btp a cinque e dieci anni. La cedola per questi ultimi prodotti è salita fino al 4,14 per cento, il tutto mentre lo spread cresceva fino a 260 punti.

Visto che le borse sono tutte legate tra loro, dobbiamo anche accennare a quello che sta succedendo in America dove è noto che nel primo trimestre d’analisi, il Prodotto interno lordo è cresciuto del 2,4 per cento, con il progressivo aumento dei sussidi di disoccupazione.

Come evitare il rischio nei mercati volatili

Tutti questi scenari appena descritti fanno sì che si deduca che l’irrazionalità guida l’andamento del mercato visto che i dati macroeconomici danno l’idea di essere in una fase crescente, mentre i listini proseguono sì in salita, ma in modo molto cauto.

Certo, almeno per il versante americano, sono state provvidenziali le parole di Bernanke che ha detto di non escludere una prosecuzione del piano QE.

Spese defiscalizzate nella dichiarazione dei redditi

 Si preparano alla definizione della dichiarazione dei redditi anche tutti i contribuenti che non devono redigere il modello 730 ma devono indicare i redditi dell’anno d’imposta 2012 nel modello UNICO 2013.

La dichiarazione dei redditi di quest’anno è stata resa più complicata dalla recessione, dalla disoccupazione, dall’aumento della pressione fiscale ma è anche vero che è possibile detrarre molte spese al 19 per cento e su quelle si punta per abbattere i costi.

Detrazioni per spese mediche nell’Unico PF

Le spese detraibili, che rientrano dunque nell’insieme delle spese defiscalizzate, consentono di restituire un po’ meno all’Erario, a patto di aver conservato in modo regolare, gli scontrini, le ricevute, le fatture delle spese mediche, quelle degli asili nido. Rientrano tra le spese defiscalizzate anche i costi dei prodotti assicurativi, le spese per le attività sportive dei figli a carico, le spese per il riscatto della laurea, le spese funebri, le spese veterinarie, le spese per i disabili, quelle per le attività sportive in genere e gli interessi passivi del mutuo.

Il nuovo modello d’imposta sulle assicurazioni

Questo non vuol dire che un singolo contribuente riassuma tutte queste spese, ad ogni modo, se le ha sostenute nell’anno 2012, può indicarle in dichiarazione ed ottenere uno sconto sull’IRPEF.

Per ognuna di queste spese esiste un minimo di spesa da sostenere per entrare nella detrazione una franchigia massima di spese detraibili, il famoso tetto di spesa.

Prestiti online sempre meno accessibili

 Più di una volta abbiamo detto che le migliori offerte per mutui, prestiti e assicurazioni, si possono trovare online ed è proprio così visto che tantissime compagnie assicurative e tante banche, azzerando le spese d’istruttoria della pratica tramite l’erogazione online del finanziamento, possono diminuire i costi di quest’ultimo.

Una recente indagine dimostra però che i costi accessori e gli interessi elevati dei finanziamenti, in questo particolare momento storico ed economico, finiscono per essere proibitivi e frenare in qualche modo lo sviluppo dell’economia nazionale.

Il prestito della Speranza della Caritas

I prestiti alle famiglie e alle imprese, dunque, siano essi chiesti online o in filiale, dimostrano che i richiedenti hanno sempre meno le credenziali creditizie necessarie per sbloccare la pratica. Questa mancanza, in genere, è evidente già nella fase istruttoria dove si evince che tra interessi e costi accessori, il prestito può diventare inaccessibile, oppure, alla lunga, la stessa rata calcolata, può risultare impossibile da pagare.

I prestiti più convenienti per le ristrutturazioni

Il Comitas, che racchiude le microimprese, cerca di tutelare le piccole realtà imprenditoriali oliando i meccanismi creditizi, quindi stipulando delle convenzioni con le banche e le finanziarie. Il Comitas si batte poi per l’azzeramento delle commissioni sul massimo scoperto, si scaglia contro l’anatocismo bancario e contro le pratiche commerciali scorrette, insomma tutto ciò che rende inaccessibile un finanziamento.

I prestiti vacanza studio esistono ancora

 Chiedere un prestito per l’acquisto di una macchina o di un computer è senz’altro una delle richieste più comuni per le finanziarie che gestiscono l’erogazione dei fondi in questione, ma ci sono anche altri prestiti molto interessanti, ad esempio quelli per le vacanze studio.

In pratica i giovani che vogliono ampliare il loro bagaglio formativo, possono chiedere prestiti fino a 30 mila euro per finanziarsi i viaggi di studio che, in termini temporali durano dalle due settimane fino ad un mese. I prestiti per le vacanze studio, quindi, sono ancora accessibili.

Assicurarsi prima di andare in America

E’ chiaro che i richiedenti devono dimostrare di avere un obiettivo preciso, ad esempio imparare una lingua stando all’estero. Facciamo il caso comune dei ragazzi o dei lavoratori che vogliono impegnare le vacanze o le ferie per approfondire la conoscenza della lingua inglese a Londra.

Vyp Travel per vacanze sicure

Un viaggio nella capitale inglese può costare dai 1500 ai 3000 euro sulla base del corso richiesto e della durata della vacanza. Mediamente si tratta di studi intensivi di due settimane. Per determinare il costo della vacanza e quindi chiedere un prestito adeguato, è necessario far rientrare nei costi sia le spese per il viaggio di andata e ritorno, sia il trasferimento fino alla destinazione finale, il corso di lingua o il soggiorno in una famiglia e infine l’assicurazione o il pagamento dell’accompagnatore.