Microimprese finanziate dalla Regione Puglia

 Le imprese, soprattutto adesso che l’economia è in grossa difficoltà, sono alla ricerca di finanziamenti erogati da enti che non siano le “solite” banche. Per questo motivo attrae tanto l’annuncio di un finanziamento riservato dalla Regione Puglia alle microimprese del territorio.

La Puglia ha messo a disposizione delle piccole imprese presenti nella regione, un fondo di 19,5 milioni di euro cui si può accedere fino al 14 giugno del 2013. Il bando rientra nella denominazione “Piccoli sussidi 2013” ed è riservato alle imprese tenute in vita da ragazzi giovani che devono fare i conti con la crisi economica.

Per le imprese record di fallimenti e liquidazioni nel primo trimestre 2013

Le esigenze espresse dal territorio, tra l’altro, sono inequivocabili: le piccole imprese hanno difficoltà ad accedere alle linee di credito tradizionali e anche i prestiti di piccole dimensioni, spesso, sono da considerarsi delle montagne insormontabili.

La regione Puglia, sostenendo queste imprese vuole valorizzare l’iniziativa dei ragazzi disponibili a fare impresa, che abbiano uno scarso impatto ambientale. Saranno premiate soprattutto le imprese costituite da donne oltre che da giovani.

Le proposte delle imprese per il rilancio dell’occupazione giovanile

I beneficiari di questi interventi devono essere titolari di una ditta individuale, di una società in nome collettivo, di una società in accomandita semplice, di una società cooperativa, di una società a responsabilità limitata o di un’associazione tra professionisti. Il prestito minimo è di 500 euro e quello massimo di 25 mila da restitire in 60 rate con 6 mesi di preammortamento.

Il mutuo variabile di Webank

 Dopo le offerte elencate da Mutuisupermarket, approfondiamo le tre migliori proposte a tasso variabile presenti sul sito d’intermediazione Mutuionline che indica sul podio Webank, il gruppo Banco Popolare e IwBank.

L’offerta che prendiamo in esame adesso è quella di Webank, l’istituto di credito che per mesi è stato in cima alle classifiche dei migliori mutui del momento. Tra i vantaggi esposti ci sono sicuramente l’assenza di spese e penali e l’assicurazione casa erogata in forma gratuita.

Le offerte dell’ultimo minuto

Questo mutuo è rivolto alle persone fisiche residenti nel nostro paese da almeno 3 anni che abbiano un’età massima di 60 anni e che non abbiano superato i 75 anni alla scadenza dell’istituto di credito. I soldi erogati dalla banca possono essere usati per l’acquisto della prima casa oppure per la ristrutturazione di un immobile.

La banca in questione eroga un importo che deve essere minimo di 50 mila euro e che non deve superare 1 milione di euro. In generale l’importo finanziabile è pari all’80 per cento del minore tra costo d’acquisto e valore di perizia ma nel caso delle ristrutturazioni questo loan to value scende fino al 50 per cento.

Deutsche Bank è il miglior mutuo variabile

Le durate del piano d’ammortamento variano da 10 a 30 anni e le rate devono essere corrisposte mensilmente. per quanto riguarda il tasso, che come abbiamo spiegato è un variabile, si compone dell’Euribor sommato allo spread che varia sulla base dell’importo richiesto in percentuale rispetto al valore dell’immobile.

1 su 2 acquista casa con il mutuo

 Il mercato immobiliare italiano, in questo periodo, si sta emancipando dalla crisi e ci sono dei deboli segnali di ripresa legati anche alle offerte di credito fatte dalle banche. Ci sono gli istituti di credito che offrono promozioni per i giovani e istituti di credito che per politica aziendale, vanno incontro a chi ha difficoltà ad accendere un mutuo.

In realtà, secondo una recente indagine socio-demografica effettuata dal centro studi Tecnocasa, per illustrare le differenze tra acquirenti e venditori nel nostro paese, si spiega che soltanto un italiano su due per comprare un immobile accende un mutuo.

Deutsche Bank è il miglior mutuo variabile

I dati sono riferiti al secondo semestre del 2012 quando soltanto il 55,9 per cento degli acquirenti ha acceso un mutuo per compare casa. Il 76,2 per cento delle vendite, tanto per essere precisi, ha riguardato l’abitazione principale, mentre ci sono stati anche il 17,5 per cento delle persone che hanno comprato una casa uso investimento e il 6,3 per cento degli acquirenti che hanno invece coronato il sogno di avere una casa per le vacanze.

Le offerte dell’ultimo minuto

L’acquirente tipo individuato nella ricerca è un impiegato (39,1 per cento dei casi) ma acquistano un immobile anche gli operai, i liberi professioni, i dirigenti e gli imprenditori. La minoranza è rappresentata da commercianti e artigiani che rappresentano solo il 5,7 per cento del campione.

Le offerte dell’ultimo minuto

 Su Mutuisupermarket sono riportate in una pagina specifica tutte le migliori offerte di mutuo del periodo, in genere quelle di cui bisogna approfittare nel mese in corso, anche se poi ci sono tanti istituti di credito che per mesi sono in vetta alle classifiche.

La rata dei mutui scende se sono accesi online

Al momento le banche “migliori” sotto il profilo creditizio sono ben cinque: sicuramente Deutsche Bank, WeBank, BNL, poi anche Intesa Sanpaolo e ING Direct. Per quanto riguarda il mutuo dell’istituto di credito tedesco, di cui recentemente abbiamo visto l’offerta a tasso fisso e l’offerta a tasso variabile, viene indicato come miglior prodotto anche il mutuo a tasso misto, quello che consente di passare dal variabile al fisso ogni 2, 5 o 10 anni.

Al secondo posto troviamo ancora le offerte di Webank e in particolare il mutuo a tasso fisso che per tutto il mese di maggio ha goduto di uno sconto sul tasso dello 0,20 per cento legato alla flessione dello spread. L’importante è rogitare entro il 31 agosto dello stesso anno.

Spensierati con BNL fino al 31 luglio

Al terzo posto la BNL che nell’ambito dell’offerta Diamo credito al 2013 offre a condizioni scontate sia il mutuo a tasso variabile, sia il mutuo a tasso fisso, fino alla fine di luglio.

Interessanti, infine, anche le offerte di Intesa Sanpaolo e INGDirect che offrono, rispettivamente, un mutuo in promozione per i giovani fino a 34 anni e uno sconto dello 0,30 per cento sui mutui per i correntisti che scelgono la convenienza di Conto Arancio.

PIL USA influenzerà il mercato Forex

 Gli analisti, per offrire report credibili agli investitori, cercando d’individuare, anche anticipatamente, i documenti che possono influire sul mercato, specie su quello valutario che resta un terreno d’investimento particolarmente gradito anche ai principianti.

I mercati rischiano la bolla finanziaria?

Uno dei documenti che potrebbero essere importanti nel futuro prossimo è certamente la relazione preliminare sul Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti che sarà diffusa a breve dallo statunitense Bureau of Economic Analysis.

Il documento che sarà diffuso praticamente venerdì, è una versione aggiornata, una seconda release di un documento già disponibile per investitori e per il mercato. In pratica l’effetto dirompente da documento shock ce lo possiamo scordare, al contrario l’azione sui prezzi potrebbe essere limitata, soprattutto se il documento rispetterà le previsioni.

Da cosa dipendono i record di Wall Street

Un effetto che ci si aspetta è quello di un’iniezione di volatilità nella sessione di scambi a Wall Street. Per il momento, comunque, non si prevedono dei grossi scostamenti dalla versione originale del documento, quella che illustra una crescita del PIL nel primo trimestre dell’anno al di sotto della soglia del 3,1 per cento. Il dato da confermare sembra essere quello del 2,5 per cento.

Tutta questa situazione appena descritta dovrebbe avere un effetto molto positivo sul dollaro che potrebbe essere avvantaggiato dalla situazione rafforzandosi.

I mercati rischiano la bolla finanziaria?

 In un momento molto delicato a livello economico e finanziario ci si chiede se le oscillazioni dei prezzi e dei valori delle azioni, non siano da mettere nella cornice di una bolla finanziaria. Certo è che nonostante i risultati dell’OCSE sono da considerarsi in rallentamento sia Wall Street che Tokyo.

Da cosa dipendono i record di Wall Street

Quello che molti analisti, quindi, cercano di suggerire è che i mercati finanziari hanno iniziato a vacillare dietro le continue oscillazioni delle quotazioni che vanno avanti dal 2009 in modo molto insistente. La liquidità che si è mossa negli scambi delle borse ha determinato un aumento del valore di Wall Street che ha raggiunto i record storici. Una considerazione analoga riguarda Francoforte e Tokyo. La borsa giapponese, per esempio, in sei mesi ha guadagnato addirittura l’80 per cento, per via degli stimoli monetari della BoJ.

Il FMI sulla crescita cinese

A questa situazione, specie all’incremento del valore del mercato giapponese, sta provando ad opporsi la Fed che ha deciso in prima battuta di mettere fine al piano di QE entro la fine dell’anno. In un secondo momento è tornata sui suoi passi dicendo di voler ridurre il piano di QE che oggi prevede l’iniezione di 85 miliardi di dollari al mese nel mercato.

Il risultato di questo batti e ribatti è stato un calo del Dow Jones e dello S&P500 e l’aumento della volatilità sul mercato giapponese.

L’OCSE parla dell’economia in miglioramento

 L’OCSE ha pubblicato il suo rapporto semestrale dedicato all’economia mondiale ed ha ribadito che la ripresa economica è una realtà in molti continenti. Quello che sta succedendo in Europa e quello che sta succedendo in Italia in particolar modo, induce a non dare credito alle previsioni dell’organizzazione internazionale.

Perché si teme la decrescita cinese

Invece, leggendo bene il rapporto OCSE si trova una spiegazione per la determinazione dei risultati dell’indagine: la crescita economica è ricominciata ma prosegue con velocità diverse nelle diverse parti del mondo. Il capoeconomista dell’OCSe dice:

“La crescita globale è ancora deludente, ma i miglioramenti sono evidenti”.

Certo è che finora migliorano soltanto le economie legate a quella americana, dunque danno segnali visibili di crescita soltanto gli Stati Uniti. In Giappone e poi in Europa i progressi da fare sono ancora tanti, forse troppi. Il settore finanziario, con i progressi compiuti negli ultimi mesi, è certamente di supporto alla ripresa economica ma in Europa si deve ancora affrontare con determinazione il problema della disoccupazione.

Il FMI sulla crescita cinese

Le previsioni dell’OCSE, dunque, parlano degli Stati Uniti che proseguiranno nel cammino della crescita più velocemente delle altre economie. L’Eurozona, al contrario, per tutto il 2013 continuerà a persistere nel recinto della recessione e il miglioramento, sempre graduale ci sarà dal 2014 in poi. Il Giappone crescerà ma con un ritmo molto irregolare.

 

Il futuro degli investimenti è in Africa

 La Cina non è più un terreno d’investimento privilegiato per chi vuole far fruttare i propri capitali, infatti, secondo gli analisti di JP Morgan è bene cambiare continente e spostarsi dall’Asia all’Africa. Insomma è arrivato un invito palese a guardarsi intorno in questo periodo che potremmo definire di gran cambiamento.

Il Fondo Monetario Internazionale – come abbiamo avuto già modo di dire – qualche giorno fa ha abbassato le previsioni di crescita della Cina dall’8 al 7,75 per cento. Una flessione quasi impercettibile in termini percentuali che però getta qualche ombra sull’andamento futuro dell’economia di Pechino.

Pronta una banca mondiale per gestire l’ascesa

Per questo motivo molti banchieri internazionali hanno deciso di sondare altri terreni d’investimento e sono arrivati alla conclusione che si possono trarre molti benefici dai mercati dell’area sub-sahariana. I primi ad interessarsi al business africano sono stati gli analisti di Jp Morgan, ma alla definizione di queste opportunità ha contribuito anche la ICBC.

Morgan Stanley e gli investimenti del 2013

Un discorso analogo è stato fatto anche dalla Standard Chartered che ha definito il mercato africano come un mercato in forte espansione, visto che a livello politico la governance sta migliorando e la stabilità dei governi aumenta di giorno in giorno.

Come nel caso dell’Europa, sarà sufficiente consolidare i traguardi politici per poi arrivare alla stabilità economica.