Quando l’investimento è per i figli

 Molti adulti che hanno dei figli, in genere, pensano a come investire il loro denaro affinché un domani siano proprio i ragazzi a ritrovarsi ad approfittare di un piccolo gruzzoletto. Ma quali sono gli investimenti più adatti per i figli? con l’aiuto della recensione di Supermoney abbiamo selezionato le offerte più interessanti.

Scrigno Protetto di Pramerica

Una delle soluzioni maggiormente richieste dai genitori è quella relativa ai buoni del tesoro pluriennali vale a dire i famosi BTP che sono emessi periodicamente dal ministero del Tesoro italiano. I BTP si acquistano al momento dell’asta e l’operazione viene svolta tramite l’intermediazione della banca o di un altro intermediario.

Genialloyd: tutela dei terzi

Il rendimento maggiore è assicurato dai buoni che sono di durata compresa tra 10 e 15 anni che riescono a garantire il 5% d’interessi all’anno.

In alternativa ai buoni del Tesoro, un’altra soluzione molto quotata è l’istituzione di un piano d’accumulo che consente di mettere da parte periodicamente una certa quota di risparmi che poi sono indicizzati con azioni e obbligazioni. La somma da investire è scelta dall’interessato e non ci sono rischi legati alle oscillazioni del mercato. In genere per 1000 euro investiti si ottiene sempre il 5 per cento di rendimento annuo.

In calo le riserve depositate presso le banche centrali

 Le banche europee si aprono piano piano ad un nuovo corso. I principali istituti di credito del Vecchio Continente hanno infatti, negli ultimi sei mesi, ridotto la percentuale dei depositi cash in custodia presso le banche centrali, segno che, in maniera graduale, si sta probabilmente passando ad una ricerca dei rendimenti.

Banche tornano in utile, ma non concedono prestiti a imprese e famiglie

I dati, estrapolati dal Wall Street Journal, parlano chiaro. Dal mese di settembre 2012 a quello di marzo 2013 dai caveaux delle banche centrali europee sono stati prelevati all’ incirca 300 miliardi, che, dai cuscinetti di liquidità dei tempi della crisi – la mossa finanziaria a minor rischio possibile, sarebbero stati ora dirottati verso i mercati azionari.

Lo scenario finanziario europeo va migliorando

In Europa, cioè, torna la voglia di rischio. E ancora parlano le cifre. Se a fine settembre scorso il totale depositato nelle banche centrali si aggirava attorno ai 1.420 miliardi, nel mese di marzo 2013 si è arrivati di nuovo a 1.150 miliardi.

Dopo mesi di “protezionismo” finanziario, quindi, che aveva prudentemente indotto i  banchieri ad affidare il denaro ai governatori, in vista di possibili tracolli connessi con il problema del debito, le banche tornano oggi a premiare gli azionisti, alla costante ricerca di soluzioni alternative o integrative di quelle della BCE.

Scegliere il miglior conto per i giovani

 I giovani che sono alla ricerca di un conto corrente, cercheranno sicuramente la soluzione che maggiormente consente loro di gestire i risparmi senza spendere troppi soldi. In pratica tutti sono alla ricerca della famosa soluzione zero spese.

Gli istituti di credito offrono molte soluzioni per i ventenni che vogliono imparare a gestire i risparmi ma che si trovano a loro agio con la gestione online del conto. Supermoney fa una simulazione per una ricerca di conto corrente effettuata da un giovane di 26 anni che risiede a Milano, che ha circa 2500 euro da versare sul conto e che vuole avere l’accredito del primo stipendio proprio su quel conto.

Come scoprire l’usura nel conto corrente

Una delle soluzioni più vantaggiose è sicuramente quella offerta da Webank che offre un conto a zero spese e zero costi futuri con un tasso passivo che è del 5,50 per cento e non prevede spese per le operazioni allo sportello né per le operazioni online.

Il CC di ING Direct e i vantaggi

Una seconda soluzione interessante è quella offerta da YouBanking che non prevede spese governative, non sono previste spese allo sportello e non ci sono costi per le operazioni fatte via internet. Il tasso d’interesse passivo, in questo caso, sale fino al 9 per cento.

Molto interessante, ma soltanto medaglia di bronzo, il Nuovo conto Pratico Web della BNL che non prevede costi annui e non ha alcuna spesa. In questo caso le operazioni sono gratuite e il tasso d’interesse passivo è fino al 15,09%.

Servono 2 miliardi per evitare l’aumento dei ticket sanitari

 Sulla base di una manovra finanziaria approvata nell’ estate del 2011 dall’ allora Ministro dell’ Economia Giulio Tremonti, a partire dal 1 gennaio 2014 i ticket sanitari dovrebbero subire un forte rincaro.

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Ma il Governo Letta sembra essere intenzionato, per diversi motivi, ad evitare che questo accada. Sono di questo stesso parere, infatti, sia il premier Enrico Letta, che si è impegnato ad eliminare lo scatto delle tariffe, sia i Ministri Lorenzin, alla Salute e Saccomanni, al Ministero dell’ Economia e delle Finanze.

Nessun aumento per i ticket sanitari?

Condizione necessaria affinché ciò non avvenga, tuttavia, sembra essere, come sempre, il reperimento delle necessarie coperture. Per evitare che il prezzo dei ticket sanitari aumenti in tutta Italia, infatti, sono necessari all’ incirca 2 miliardi di euro, che dunque eviterebbero alle famiglie italiane un aggravio di altri 350 euro sul bilancio familiare per le spese sanitarie.

Un’ ipotesi circolata in questi giorni prevede quindi di usare come risorse i risparmi di spesa realizzati nel corso del 2012, come indicato nel Documento di programmazione economica e finanziaria 2013. Ancora cauta, tuttavia, in merito a prese di posizioni ufficiali Beatrice Lorenzin, che ha colto l’ occasione per ricordare invece i lavori in corso dell’ esecutivo sul Patto per la salute con le Regioni, che hanno accolto con favore la notizia del probabile blocco degli aumenti.

Lo stato di salute dell’economia Usa

 Dagli anni ottanta ad oggi c’è una relazione costante e negativa tra l’inclinazione della curva dei rendimenti e l’attività economica degli Stati Uniti.

L’esperto Anthony Doyle, team fixed income M&G, ha dichiarato in un suo contributo che analizzando le differenze tra i tassi sui Treasury a 10 anni e a 3 mesi (nota anche come yield-curve spread) si può calcolare la probabilità di una recessione negli USA nei prossimi 12 mesi.

In base a questa teoria, un inasprimento monetario eleva i tassi a breve termine. Di conseguenza si verifica un appiattimento (o un’inversione) della curva dei rendimenti nel contesto di una decelerazione dell’economia e di un calo della domanda di credito.

In questo contesto, stando così le cose, potrebbero ridursi anche le attese di inflazione.

La ricerca di Doyle dimostra il modo in cui il profilo della curva è riuscito ad anticipare quasi ogni recessione americana dal 1950, eccetto un “falso” segnale che ha preceduto la crisi creditizia e il calo della produzione nel 1967.

La curva dei rendimenti è dunque un ottimo indicatore di recessione. Quali sono le probabilità di una recessione Usa nei prossimi dodici mesi in base al mercato obbligazionario? Per la precisione la probabilità di recessione si attesta intorno al 5,38%. Molti esperti sono pronti a scommetterci, mentre una minima parte non è più molto convinta del potere predittivo della curva dei rendimenti.

Dodici tecnologie per cambiare il mondo

C’è un modo per uscire dallo stallo in cui la crisi ci ha gettato: l’innovazione. Lo sviluppo di nuove tecnologie che la crisi stessa ha rallentato, ma non è riuscita a fermare.

Forse, il beneficio del dubbio è obbligatorio, sarà un modo per far si che l’economia globale esca dalla morsa in cui si è ritratta.

Così, gli Stati iniziano a trovare le soluzioni per salire sul ‘treno del futuro‘.

Analisti tra i più esperti sul mercato hanno stilato un elenco di innovazioni diromenti. Il loro più grande pregio, come accennato, sarebbe quello di dare una mano al sistema economico globale in difficoltà creando maggiore produttività e più qualità dal punto di vista dei consumi.

Tra queste tecnologie abbiamo l’ormai nota sigaretta elettronica, alla quale si aggiungono prodotti di informatica, energia e genetica.

L‘impatto economico degli strumenti presenti in elenco si aggirerebbe intorno alle centinaia di miliardi di dollari l’anno.

L’informatica è dunque decisamente il settore principale che riguarda le innovazioni.

Una di queste concerne l’internet mobile. Arriveranno dispositivi sempre più piccoli, più leggeri e con maggiore potenza. Le applicazioni degli apparecchi saranno sempre più varie e daranno la possibilità di ottenere maggiore interazione con il mondo virtuale e con la sua utenza.

Il tutto con costi più ridotti e con maggiore flessibilità.

Ecco dove lo Stato ha tagliato le spese dello Stato

 L’ amministratore delegato della Consip, la Concessionaria Servizi Informativi Pubblici, società che fa capo al ministero dell’Economia e che si occupa degli acquisti per la Pubblica Amministrazione, ha potuto in questi giorni dichiarare, non senza un punta d’ orgoglio, che l’ azienda ha raggiunto tutti gli obiettivi fissati per il 2012.

La Camera taglia spese per 8,5 milioni di euro

La Consip, tra le altre cose, è stata infatti artefice, durante lo scorso anno, di un risparmio complessivo per lo Stato pari a 6,15 miliardi di euro, su un totale di 30 miliardi di spese effettuate. Sedie, scrivanie e fogli di carta sono solo alcuni dei beni sui quali è stato possibile tagliare le spese dello Stato.

In realtà, infatti, le categorie merceologiche sui cui prezzi unitari si è risparmiato sono state in totale 66, utenze e servizi compresi. Una importante voce è stata inoltre costituita dal capitolo della sicurezza sui luoghi, per la quale sono stati stipulati contratti più vantaggiosi con i diretti fornitori delle apparecchiature elettromedicali.

Nessun taglio a scuola, istruzione e ricerca

Ma c’è di più. Le scelte delle Consip si sono orientate anche verso le soluzioni maggiormente ecosostenibili, all’ interno delle quali sono comprese anche le ottimizzazioni dei processi e la dematerializzazione documentale: cosa che ha permesso un risparmio ulteriore di 1,59 miliardi di euro. 

Arriva un disegno di legge per l’attività di lobbying

 Al termine del Consiglio dei Ministri che si è avuto nella giornata di venerdì scorso è stata confermata l’ intenzione del Governo Letta di dar vita ad un disegno di legge, da tempo atteso, per la regolamentazione dell’ attività di lobbying in Italia.

Letta invita gli industriali a riprendere la leadership del Paese

L’ obiettivo, per il momento, è dunque quello di completare la stesura del testo già entro la prossima settimana, in modo tale che possa essere presentato al prossimo Consiglio dei Ministri, una volta conclusi i lavori per il disegno di legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

Verso l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti

Ma mentre si rimane in attesa delle notizie ufficiali, già circolano una serie di particolari sulla bozza del contenuto.

Il disegno di legge potrebbe infatti contenere i seguenti provvedimenti:

  1. L’ obbligo per i lobbisti di iscrizione ad un apposito registro – interno al Cnel che figurerebbe come organo garante – dei rappresentanti di interessi particolari
  2. L’ obbligo del rispetto del codice deontologico proprio del Consiglio Nazionale dell’ Economia e del Lavoro
  3. Il diritto di accesso, per i lobbisti, ai documenti e alle sedi istituzionali
  4. Il diritto di accesso ad una banca dati esclusiva sui provvedimenti in corso di predisposizione da parte dei decisori pubblici.

Possibile rinnovo dei contratti pubblici solo nel 2015

 L’ inaugurazione a Roma del Forum sulla Pubblica Amministrazione è stata l’ occasione, per il ministro Giampiero D’ Alia, di fare il punto della situazione sulle misure e sui provvedimenti che il Governo ha in serbo per l’ intero comparto dell’ amministrazione pubblica. A partire, ovviamente dai contratti dei dipendenti della PA, da diverso tempo in attesa di rinnovo.

Ad aprile le retribuzioni sono cresciute più dell’inflazione

In merito a questo spinoso tema, tuttavia, il Ministro della PA ha annunciato che uno sblocco degli stessi non potrà venire prima del 2015, a causa della mancanza delle necessarie coperture per i rinnovi (più o meno quantizzabili in circa 7 miliardi per un triennio).

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Per i dipendenti pubblici, dunque, anche per tutto il 2014, non ci saranno novità sostanziali: il Governo continuerà ad adottare la sua politica di risparmio, che ha già fatto accantonare allo stato circa 13 miliardi.

Spending review e blocco del turn over generazionale sembrano dunque aver dato i loro frutti, ma il Ministro ritiene che sia necessario sin da subito aprire le discussioni con i sindacati per valutare future modalità dei rinnovi e per evitare, applicando queste politiche lineari, di invecchiare troppo la platea dei dipendenti pubblici.