Verso un nuovo decreto IMU a luglio

 Solo alcuni giorni fa, con l’ approvazione del decreto IMU, venerdì scorso, il Governo aveva annunciato anche la pianificazione di una riforma più profonda del sistema tributario degli immobili, da varare entro il prossimo 31 agosto.

> Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Ma ora l’ esecutivo sembra intenzionato addirittura a stringere i tempi e a emanare, entro la fine di luglio, un nuovo decreto relativo all’ IMU che riproporrà tutta la questione della tassazione degli immobili in chiave service tax, come era stato già diverse volte anticipato.

100 mila persone dovranno rifare i calcoli IMU

Ci si prepara, quindi a tassare maggiormente i grandi patrimoni e i beni di pregio e a proporre invece sgravi per particolari condizioni familiari o reddituali. Ma non solo. L’ esordio della service tax a luglio dovrebbe essere accompagnato anche da una serie di interventi per il settore dell’ edilizia, pesantemente colpito dal clima di recessione.

Si è parlato, ad esempio, di riqualificazione dell’ edilizia scolastica e di una proroga del bonus energia per gli adeguamenti energetici degli edifici. Nella service tax, invece, andrebbero a confluire l’ IMU, le tasse sui rifiuti, quelle relative agli affitti e alle compravendite immobiliari e quelle per gli altri servizi comunali. Ci saranno poi le deducibilità dall’ Irpef e dall’ Ires per le attività produttive.

Le proposte per evitare l’aumento dell’Iva

 Il Governo con quello che è stato denominato il Decreto emergenze, quello che contiene la sospensione del pagamento dell’Imu, del quale si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni, sta rimettendo mano a quanto fatto da Mario Monti e dai suoi tecnici.

► 100 mila persone dovranno rifare i calcoli IMU

In primo luogo, come detto, la sospensione dell’Imu e la promessa di una nuova legge che ridefinisca l’intero sistema di tassazione sui beni patrimoniali, i che riporta l’attenzione sull’Iva. Sospendere l’Imu comporta un minor gettito per le casse delle amministrazioni che devono, in qualche modo, fare cassa.

L’aumento dell’Iva sarebbe stata una buona soluzione, se non fosse che aumentare l’aliquote sui beni di consumo di un punto percentuale comporterebbe un’ennesimo esborso per le famiglie, come già ha anticipato la Confcommercio. Che fare?

Al tavolo del governo sono state già presentate due istanze. Una è quella del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che propone un aumento selettivo dell’Imposta sul valore aggiunto sui beni e i servizi ai quali oggi è applicata l’aliquota Iva del 21%, cercando di aumentare l’aliquota solo su alcuni beni, sia in base alle attuali dinamiche dei consumi che dei vincoli imposti dall’Europa.

► L’aumento dell’aliquota IVA potrebbe abbattersi sul fisco

Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina propone invece di rimettere subito mano all’Imu, allargando del 15%, il perimetro delle case di pregio e di lusso adibite ad abitazione principale cui il Governo non ha sospeso il pagamento della tassa comunale sugli immobili.

 

 

Niente più segreto bancario per i conti svizzeri

 Potrebbe presto venire a cadere uno degli ultimi, infrangibili, miti della finanza internazionale. Le banche svizzere starebbero infatti ragionando sulla possibilità di dire addio al segreto bancario e di aprire i loro blindati – fino ad oggi – conti correnti alle indagini delle autorità fiscali straniere.

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Come anticipato dal quotidiano Les Temps, per il momento si tratta solo di una proposta, dovuta forse al costo del sistema degli accordi bilaterali stretti dagli istituti elvetici con le diverse naizoni, ma molti Paesi stranieri, tra cui l’ Italia, potrebbero beneficiare di questa inaspettata apertura.

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In Svizzera, infatti, sono finanziariamente domiciliati circa 120 miliardi di euro provenienti dalla ricchezza italiana, miliardi trasportati illecitamente oltre la frontiera a cui il nostro fisco potrebbe quindi chiedere presto il dovuto.

Ma la svolta svizzera, orientata verso un’ ottica di anti evasione e di anti riciclaggio, potrebbe presto essere adottata anche da altri stati limitrofi, come l’ Austria e il Lussemburgo. Per quest’ ultimo, anzi, esiste già una possibile data ufficiale per la caduta del segreto bancario: 2015.

Per mercoledì prossimo, intanto è fissato il vertice europeo di Bruxelles, a cui parteciperà anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta, in vista di una collaborazione tra i Paesi UE nello scambio di informazioni bancarie.

Adesso lo yen è troppo debole?

 I giapponesi, in questo momento, stanno riservando delle incredibili sorprese al mercato valutario. In un primo momento hanno “scatenato il panico” dicendo di voler insistere sulla svalutazione dello yen per far recuperare valore alla moneta locale. Poi, accusati di aver scatenato una guerra tra valute, hanno risposto dicendo che avrebbero insistito con la svalutazione per rilanciare l’economia giapponese, ribadendo il ruolo assegnato da sempre alle banche centrali.

Il mercato forex è ancora favorevole al dollaro

Peccato che alla lunga, dopo qualche mese a dire il vero, questa svalutazione sia sembrata eccessiva a molti analisti, tanto che anche in Giappone si pensa a fare un piccolo passo indietro. 

Per questo, all’inizio della settimana di scambi, il ministro dell’Economia Akira Amari, ha detto che la forza dello yen, così svalutato, sta diventando un problema per l’economia giapponese. Il tasso della coppia USD/JPY, infatti, è arrivato ai massimi livelli da quattro anni a questa parte.

Quale yen aiuta Toyota

La preoccupazione del ministro giapponese dell’economia nasce dal fatto che mentre ci sono delle aziende che sono avvantaggiate dalla svalutazione dello yen, per esempio la Toyota, ci sono poi settori che da questa situazione non traggono benefici, per esempio quelli che sono orientati all’importazione dei materiali. Si vadano i produttori di acciaio.

Yahoo! ha comprato Tumblr

 La conferma ufficiale è arrivata questa mattina direttamente dalla voce di Marissa Mayer, ceo di Yahoo!. Le trattative tra la sua azienda e Tumblr sono andate a buon fine: 1,1 miliardi di dollari in contanti e Tumblr, adesso, è nella mani di Yahoo!

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Sembra di vedere una storia già vista – parliamo di Facebook e di Instagram – anche perché le caratteristiche dell’acquisizione sono molto simili: David Kamp, che ha creato Tumblr nel 2007, rimarrà a capo della sua azienda, così come i suoi 175 dipendenti che, pur diventando dipendenti di Yahoo!, saranno sempre sotto la guida del loro capo.

Ma quali sono le ragioni di questa acquisizione fortemente voluta dalla Mayer?

Le ragioni sono presto spiegate: Yahoo!, una delle più grandi e vecchie società di Internet, sta facendo fatica a tenere il passo con i tempi, sopratutto per quanto riguarda la parte social, rimanendo praticamente escluso dal mercato della pubblicità per la fascia di età che va dai 18 e i 24, la più attiva, e quindi redditizia, di Internet.

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Con questa acquisizione la giovane amministratrice conta di crescere il pubblico di Yahoo! del 50%, fino a un miliardo di visitatori mensili, e aumentare il suo traffico del 20%.

Il 10% delle famiglie italiane possiede il 47% della ricchezza

 In Italia, a causa della crisi economica, cresce sempre di più la disuguaglianza sociale, sulla base del fatto che quasi la metà della ricchezza nazionale, cioè una quota pari al 47% si trova oggi concentrata nelle mani di poche famiglie, che rappresentano solo il 10% dell’ intera popolazione italiana.

Draghi invita a ridurre la disoccupazione e la concentrazione dei redditi

Tali sono i dati che emergono da un aggiornamento del rapporto sui salari 2012 stilato dalla Fisac – Cgil, che hanno anche calcolato l’ attuale rapporto tra la retribuzione media di un dipendente e quella di un top manager. Anche su questa questione, purtroppo, la situazione italiana rivela una forte disuguaglianza.

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Se nel 1970, infatti, il rapporto tra i salari dei dipendenti e quelli dei manager si attestava su un numero di 1 a 20, oggi, il divario è cresciuto fino a ad un livello di 1 a 163.

In altre parole, se un lavoratore dipendente percepisce circa 26 mila euro lordi l’ anno, il compenso medio dei top manager e degli amministratori delegati raggiunge oggi i 4 milioni e 326 mila euro.

Dalla Cgil si leva quindi la richiesta di imporre un tetto alle retribuzioni dei top manager, in modo da ristabilire una situazione più equa.

Crescita italiana e nuove tasse

 L’Italia deve ripartire e per farlo deve tornare a crescere. Peccato che nelle condizioni attuali del paese, questa eventualità è molto remota, soprattutto se si considera l’emergenza fiscale che interessa gli italiani. Non è soltanto una questione di IMU. C’è invece da considerare anche la baraonda legata all’IVA e alla TARES.

Difendersi dai cambi in corsa sull’IMU

Per l’IMU, infatti, sappiamo che se il Governo non farà le riforme necessarie entro 100 giorni, quindi entro il 31 agosto 2013, a settembre dovremo pagare la prima rata dell’imposta sugli immobili, senza sconti e senza revisioni.

Considerando IMU, IVA e TARES, quindi, si parla in toto di stangata e molti analisti dicono addio alla crescita. L’aumento dell’IVA è da considerare molto “pericoloso per i consumi” visto che va ad incidere sul 70 per cento dei consumi totali. Costerà annualmente, per il 2013, circa 2,1 miliardi di euro. Questa la stima fatta dalla CGIA di Mestre. Ogni famiglia, dunque, dovrà pagare molto più dei 135 euro di rincari previsti e il crollo dei consumi non è più così lontano.

L’aumento IVA ci sarà o no?

Ad ogni modo, considerando anche la maggiorazione della TARES a dicembre, le famiglie italiane dovrebbero spendere annualmente circa 734 euro in più: 45 euro di aumento per la tariffa sui rifiuti, 207 euro per l’aumento dell’IVA e poi 480 euro per l’aumento dell’IMU. La stima è sempre fornita da Federconsumatori.

Difendersi dai cambi in corsa sull’IMU

 Sull’IMU c’è stata molta confusione, sia prima che dopo la campagna elettorale. Il fatto è che fino a questo momento la cosa certa è che non si dovrà pagare l’acconto di giugno, ma tutto il resto è da vedere.

Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Non si sa infatti se l’IMU sarà mantenuta, se quello che non si paga a giugno dovrà essere pagato a settembre o a dicembre. Le famiglie sanno che fino a settembre possono stare tranquille e da qui fino alla prossima scadenza, si dovranno attuare delle riforme per eliminare l’IMU oppure per ridurne l’importo.

► Il governo Letta fa i conti per il paese

Al di là delle speranze si parla poco di quel che potrebbe succedere nel caso in cui, in 100 giorni, il governo non trovi una soluzione sull’IMU, decidendo una volta per tutte sulla reintroduzione, sull’abolizione o sulla modifica del contributo.

Il decreto legge che ha spiegato la sospensione della rata dell’IMU di giugno, ha anche “imposto” una clausola: se il Governo non riformerà il sistema finanziario per intero, almeno riguardo gli immobili, entro la fine di agosto, i contribuenti del Belpaese dovranno pagare la prima rata dell’IMU senza sconti e senza revisioni entro il 16 settembre 2013. 

 

100 mila persone dovranno rifare i calcoli IMU

 L’ allarme, questa volta, arriva dalla Consulta dei CAF, che sollevano un problema di non secondaria importanza relativo alla sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa approvata per decreto lo scorso 17 Maggio.

> Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Circa 100 mila persone in Italia, infatti, possessori di prima casa, hanno già pagato la rata IMU che è stata sospesa attraverso la presentazione del loro 730 che prevedeva una possibilità di compensazione.

Questi contribuenti, dunque, alla luce dei nuovi sviluppi, saranno costretti a rifare da capo la loro dichiarazione dei redditi entro il 31 Maggio, a meno di non perdere il proprio credito fiscale.

Calendario scadenze dichiarazioni dei redditi

La Consulta dei CAF, inoltre, solleva anche un secondo problema che resta ancora irrisolto in merito alla questione IMU. Molti comuni, infatti, non hanno ancora comunicato le aliquote da applicare per il calcolo dell’ IMU sulle seconde case. A quali dati devono dunque affidarsi i contribuenti?

Una via d’ uscita da questa spinosa situazione potrebbe essere quella di confermare le aliquote valide per l’ anno precedente, in modo da pagare l’ acconto IMU, ma, al tempo stesso, non dovrebbero essere applicate, almeno fino al 27 giugno, le sanzioni previste sull’ Imposta Municipale, in modo da avere il tempo materiale per soddisfare le necessità di tutti i contribuenti. Anche quelli senza codici tributo.

Il segreto bancario svizzero in pericolo

 In Europa la situazione degli istituti di credito sta cambiando parecchio e fino a che il sistema svizzero è rimasto intatto, non si è approfondito il tema. Invece, oggi, la Svizzera ha deciso di dare una mano alla lotta contro l’evasione fiscale, scalfendo il segreto bancario. Molti temono il passaggio a questo status di maggiore limpidezza.

Niente più segreto bancario per San Marino

La strada intrapresa dalla Svizzera, per ora soltanto a parole, sembra mettere la Confederazione prima e l’Europa poi, davanti ad un cambiamento epocale. La Svizzera, infatti, sembra voler accendere i riflettori sui conti bancari detenuti nel suo paese.

Anche l’Austria abbandonerà il segreto bancario

Sicuramente, in termini teorici, abbandonare il segreto bancario come hanno fatto l’Austria e San Marino, sarebbe più semplice ma non sembra essere nello stile svizzero. La Confederazione pensa piuttosto ad un modo per offrire i nomi degli evasori ma in cambio di altre informazioni importanti per gli istituti di credito del paese.

La soluzione, che secondo un quotidiano svizzero, è già in fase di discussione nel Consiglio Federale, dovrebbe interessare in primo luogo il rapporto tra la Svizzera e gli Stati Uniti e poi essere esteso agli altri paesi che hanno delle relazioni finanziarie con la Confederazione.