Le conseguenze dell’uscita di Equitalia dai Comuni

 In un post pubblicato in precedenza è stato segnalato che a partire da lunedì prossimo, 20 Maggio, in 6000 Comuni italiani, l’ azienda di recupero crediti dell’ Agenzia delle Entrate, Equitalia S.p.a., non sarà più autorizzata alla riscossione coatta dei tributi.

Equitalia fuori da 6 mila comuni italiani

Da lunedì prossimo, dunque, i cittadini in contravvenzione potranno certo strappare finalmente le loro multe, ma questa uscita di Equitalia S.p.a. dai Comuni rischia di costare agli enti locali almeno 2,5 miliardi di euro. Sì, perché sebbene si tratti di un provvedimento annunciato almeno con due anni di anticipo, nel 2011, la maggior parte dei Comuni – cioè più di 4000 – non hanno ancora provveduto a rimpiazzare la società di recupero crediti e quindi tutto fa pensare che presto, senza gli introiti delle multe, le casse delle amministrazioni  locali potranno ritrovarsi completamente vuote.

A questo si deve aggiungere, poi, anche la recente mancanza del gettito della rata IMU, la cui sospensione per i possessori di prima casa e di terreni agricoli e fabbricati rurali è stata ratificata proprio oggi per decreto.

>Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

Un’altra conseguenza , infine, ricadrà inevitabilmente sulle spalle delle amministrazioni, sarà quella del personale: 2000 esuberi negli impiegati di Equitalia addetti agli enti locali significano altri costi – da rimpiazzare – per i Comuni.

Crolla il settore dell’edilizia

 Il primo trimestre del 2013 in Italia si è dimostrato un periodo particolarmente difficile per numerosi settori economici: è rimasto negativo, infatti, il mercato dell’ auto, come anche quello delle compravendite immobiliari. Non vanno meglio le cose sul fronte del Pil e dei consumi, le cui stime, anzi sono state riviste a ribasso dall’ Istat nelle ultime settimane.

>Crolla l’immobiliare ma sui prezzi è battaglia

Ma a questa serie di dati economici non entusiasmanti se ne deve aggiungere anche un altro particolarmente rilevante per il nostro paese. Nel primo trimestre del 2013 è stato infatti possibile registrare in Italia un decisivo crollo anche nel settore dell’ edilizia.

>Mercato immobiliare italiano ai minimi storici dal 1985

L’ Istat ha infatti rilevato che nei primi tre mesi dell’ anno c’è stata nel settore una flessione media del 7,2% rispetto agli ultimi tre mesi dell’ anno scorso, mentre per quanto riguarda il mese precedente, cioè febbraio 2013, la flessione rilevata è stata del 4,1%.

Dal punto di vista dell’ indice destagionalizzato, quindi, l’ intero mercato delle costruzioni ha subito, nel giro di un anno, un crollo verticale pari al 20,9%, che gli aggiustamenti relativi agli effetti di calendario – il fatto che vi siano stati meno giorni lavorativi a marzo rispetto a febbraio 2013 – non hanno contribuito a modificare. Analoghi cali, dunque, anche nelle cifre relative alle produzioni.

Come si calcola e come si paga la Tares

 La Tares, il contributo voluto con la Manovra Salva Italia predisposta dal Governo Monti, sostituisce tutte le vecchie imposte comunali sui rifiuti. Dopo tanti rinvii questo nuovo contributo è entrato in vigore con il D.L. n. 35 del 2013, ossia il decreto resosi necessario per lo sblocco del pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni.

Cerchiamo di analizzarla per capire come si calcola, quando si dovrà pagare e come effettuare il versamento.

► Chiarimenti sulla Tares del Dipartimento delle Finanze

Come si calcola la Tares

La Tares si calcola in base alla dimensione dell’immobile di riferimento e in base ai dati statistici riguardo al valore medio di produzione di rifiuti. La dimensione dell’immobile – inteso come immobile con destinazione ordinaria ed iscritto al Catasto edilizio urbano – si calcola in metri quadrati. A questa superficie deve essere applicato un coefficiente dell’80%.

I comuni possono applicare una maggiore di 0,30 centesimi a metro quadro.

Quando si paga la Tares?

Per il 2013 sarà ogni singolo comune, potrà definire la scadenza e il numero delle rate di versamento, che dovranno essere comunque pubblicate sul sito Internet dell’istituzione entro e non oltre 30 giorni dalla scadenza prevista.

Per il 2014, invece, il pagamento avverrà in quattro rate trimestrali  scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre.

► Le esenzioni per la TARES

Come si paga la Tares

Per il pagamento della Tares relativo alle prime due rate del 2013 i Comuni hanno l’obbligo di inviare al contribuente i modelli di pagamento precompilati già predisposti per il pagamento della TARSU o della TIA 1 o della TIA 2 o indicare le modalità alternative di pagamento.

Un’economia unica e un bilancio comune per l’Europa

 La Francia, dal punto di vista della concezione delle istituzioni, della politica e della economia comunitaria si avvia, a quanto pare, ad un importante cambio di rotta. Durante la conferenza stampa semestrale all’Eliseo il presidente francese Francois Hollande ha infatti dichiarato ai giornalisti che ai Paesi dell’ Eurozona servirebbe ora un unico governo economico.

>Un patto europeo contro la disoccupazione

La Francia sarebbe quindi favorevole finalmente ad una iniziativa che portasse ad una unificazione politica dell’ Europa già entro due anni, che potrebbe poi esprimersi anche in una unica economia e in un unico bilancio. Il Presidente francese ha definito questa nuova visione delle cose a ragione di una valutazione del proprio primo anno di governo e della necessità di una svolta per il secondo.

>La crisi della Francia è più preoccupante

E’ tempo, infatti, – ha detto il premier francese – che la Francia contribuisca a far uscire l’ Europa da quello stato di prostrazione in cui è piombata, anche favorendo un rafforzamento delle istituzioni politiche europee. E i mezzi individuati per ottenere un tale risultato potrebbero essere a suo avviso i seguenti:

  1. la creazione di un governo economico e di un bilancio comune
  2. l’ attuazione di politiche a favore dell’ occupazione giovanile
  3. la creazione di una unione politica
  4. la formazione di una comunità europea delle energie rinnovabili.

Imu: chi paga e chi no

 Oggi il governo ha approvato il decreto che sospende il pagamento della rata dell’Imu prevista per giugno.

► Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

La prossima data di scadenza nell’agenda del Governo è il 16 settembre, giorno in cui scadrebbe anche il termine ultimo per il pagamento della rata successiva. La partita è ancora aperta, quindi, e il premier ha sottolineato che se entro il 31 agosto prossimo non si sarà arrivati ad una revisione totale e coerente di questa imposta, gli italiani dovranno versare la rata entro i termini previsti.

Ma la sospensione dell’Imu non è per tutti. Vediamo nel dettaglio chi la pagherà e chi no.

Chi ha diritto alla sospensione dell’Imu

Non si pagherà la rata di giugno dell’Imu su:

abitazioni principali e pertinenze;

– immobili “appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari”;

– alloggi assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica;

terreni agricoli e i fabbricati rurali.

Chi pagherà la rata di Imu di giugno?

Il decreto firmato oggi dal governo prevede che l’Imu dovrà essere pagata da chi possiede immobili signorili, le ville, i castelli e i palazzi di pregio artistico o storico, cioè quelli classificati in catasto con le categorie A/1, A/8 e A/9.

Anche Moody’s alza il rating della Turchia

 Lo aveva fatto già lo scorso novembre l’agenzia di rating Fitch, anche la Moody’s ha preso visione dei grandi miglioramenti della Turchia e ha alzato il merito di credito di Ankara di un gradino portandolo a “Baa3” dal precedente “Ba1” con outlook stabile.

► I paesi emergenti spingono le quotazioni auree

Si tratta di un’ottima notizia che giunge per il paese della mezzaluna dopo circa dieci anni di profonde riforme economiche e strutturali del paese che avevano portato il rendimento dei suoi titoli di Stato ai minimi storici. Con questa promozione, i bond turchi diventano degli ottimi investimenti.

Le motivazioni di Moody’s per l’innalzamento del rating del debito del paese sono molto semplici: le riforme portate avanti hanno permesso alla Turchia di stabilizzarsi e di poter, così, essere meno vulnerabile in caso di shock dei mercati esterni.

Altro grande merito del paese è stato quello di aver estinto il debito contratto con il Fondo Monetario Internazionale (FMI): grandi sacrifici per ottenere questo risultato, ma, come aveva annunciato il premier Recep Tayyip Erdogan, il debito è stato estinto nei tempi previsti con il pagamento, dell’ultima rata da 412 milioni di dollari.

► Nel 2030 la Cina sarà la prima superpotenza mondiale

Soddisfazione per il premier che già da tempo si aspettava questo riconoscimento.

Torna a crescere il mercato dell’auto in Europa

 Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ Acea, nel mese di aprile scorso il mercato dell’ auto è tornato a crescere nell’ Unione Europea a 27 Paesi comprensiva dei Paesi Efta, dove le nuove immatricolazioni hanno fatto registrare un dato positivo dell’ 1,8% rispetto ai dati che è stato possibile rilevare nel corso dell’ anno precedente e si sono attestate sul 1.081.307 di unità.

>In aumento i veicoli privi di assicurazione RCA

Si tratta di un dato alquanto straordinario per il mercato dell’ auto che negli ultimi tempi aveva vissuto ben 18 cali consecutivi. Ad ogni modo, i problemi del settore non sono ancora completamente risolti, dato che nei primi quattro mesi dell’ anno si è potuto registrare, complessivamente, ancora un altro calo del 7%, con sole 4.176.690 di unità vendute.

>Fiat investirà 7 miliardi in Brasile

Per quanto riguarda infatti il mercato italiano, il nostro Paese rimane ancora ancorato ai numeri negativi. Si è potuto registrare, anche in occasione della ripersa europea un calo del 10%. Una nota del Lingotto ha quindi commentato che il Gruppo Fiat “continua ad essere pesantemente penalizzato dal risultato negativo del mercato italiano”, anche se può vantare una propria quota di mercato in debole crescita, rispetto al mese di marzo 2013, con un +6,3%. Tra i modelli maggiormente competitivi della Fiat è soprattutto la nuova Ypsilon a mietere i migliori risultati.

Assunzioni Deborah

 Deborah è un’istituzione quando si parla di bellezza. Con più di cento anni di storia alle spalle e una costante attenzione alle esigenze del mercato e alle nuove tendenze, adesso Deborah è un grande gruppo che offre una lunga serie di marchi per andare incontro alle esigenze di chi fa particolare attenzione alla cura della bellezza e della persona.

Tra i vari marchi che Deborah può annovera nel suo gruppo ci sono Deborah Milano, Deborah Bioetyc, Deborah Nailspace, Dermolab, Bioetyc Uomo, Hydracolor, Debby, Rouge Baiser, Hitech Cosmetics, senza contare la Max Factor, della quale è partner commerciale dal 2007.

Al momento Deborah è alla ricerca di nuovo personale per potenziare l’organico dei suoi store. Vediamo quali sono le offerte attive al momento.

Addetti alle vendite per le sedi di Mantova, Cremona, Reggio Emilia, Brescia e Milano

Store manager per le sedi di Mantova, Cremona, Reggio Emilia, Brescia

Per avere tutte le informazioni sui requisiti necessari per partecipare alle selezioni Deborah e per proporre la la propria candidatura consultare il sito del gruppo alla pagina Lavora con Noi.

Raggiunto l’accordo tra i Sindacati e Gucci

 Nel pomeriggio è stato raggiunto l’accordo preventivo per l’assunzione di 230 impiegati in GRG e per il reintegro di almeno 47 addetti a tempo indeterminato nei servizi accessori di manifattura.

A dare la notizia sono Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil. L’accordo contempla anche percorsi possibili di pensionabilità, volontarietà e outplacement.

I sindacati spiegano che il loro lavoro è stato finalizzato il più possibile alla rioccupazione al fine di minimizzare le ricadute sociali che il fallimento della Ginori ha lasciato.

Per i sindacati, il risultato “è complessivamente positivo e sarà sottoposto all’Assemblea dei lavoratori, convocata per domani mattina in azienda a Sesto Fiorentino, chiamata a validare l’ipotesi d’accordo raggiunto”.

Durante le trattative Gucci ha ribadito “l’obiettivo dell’operazione e la volontà di valorizzare il Made in Italy, la qualità e l’artigianalità italiana e del territorio fiorentino nel mondo, le radici storico-artistiche toscane di Richard Ginori e l’obiettivo di preservare il patrimonio di competenze e conoscenze e di valore della storica manifattura fiorentina”.

Gucci ha rammentato di aver effettuato un’attenta analisi sulla fabbrica Richard Ginori, rilevando che “il corretto dimensionamento della manifattura sarebbe pari ad un organico di centottanta persone. Gucci ha cercato di fare uno sforzo al fine di garantire l’occupazione di ulteriori cinquanta addetti, con l’obiettivo, palesato sin dal principio, di minimizzare il piu’ possibile le ricadute occupazionali, dichiarandosi disponibile a verificare, congiuntamente alle parti sociali, la fattibilita’ di costruire un percorso articolato e teso ad esplorare soluzioni volte a massimizzare i livelli occupazionali complessivi e a minimizzare gli impatti sociali, anche attraverso il coinvolgimento di consolidati partner di comprovata esperienza e serietà”.

Gucci, nel corso delle trattative,”ha preso atto dell’interesse delle Organizzazioni Sindacali a continuare insieme nel suddetto percorso e nella concreta analisi della fattibilità di adottare tutti gli strumenti necessari a permettere di assicurare i più alti livelli occupazionali complessivi possibili”.

L’ipotesi di accordo statuisce che, condizionatamente e subordinatamente al perfezionamento dell’atto di trasferimento dell’Azienda Richard Ginori dal Fallimento Richard Ginori a Gucci, i 230 lavoratori, parte dell’organico individuato, verranno assunti nuovamente con un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a condizioni economico-normative coerenti con quelle attualmente godute e con riconoscimento convenzionale dell’anzianita’ accumulata presso la Richard Ginori.

 

Operatori di sportello cercasi in tutta Italia

 Tante opportunità per chi cerca un lavoro in banca. A darvi la possibilità di fare un po’ di esperienza come operatore di sportello bancario è Page Personnel, multinazionale inglese specializzata nella ricerca e selezione di personale per ruoli impiegatizi, che ha aperto una grande campagna di recruitment per questa estate in tutta Italia.

La ricerca è per 150 operatori di sportello bancario per diversi istituti di credito che lavoreranno nelle sedi di Sicilia, Campania , Sardegna, Lazio e Abruzzo.

I requisiti richiesti per partecipare alle selezioni di operatore di sportello sono il possesso della laurea o del diploma e l’aver avuto almeno un anno di esperienza nel ruolo.

Le mansioni previste sono: operazioni di cassa, attività di back office e attività commerciale, come la  proposizione commerciale dei prodotti bancari di base.

Page Personnel, per conto degli istituti per i quali sta cercando personale, offre contratto di lavoro in somministrazione della durata di 3 mesi, con ticket restaurant come benefit, per il periodo di giugno, luglio ed inizio agosto.

Per candidarsi alla posizione di operatore di sportello bancario per il periodo estivo consultare il sito di Page Personnel.