Combattere la crisi con il Marketing Social Oriented

 Durante l’European Socialing Forum tenutosi a Milano a Palazzo delle Stelline si è parlato della crisi che affligge il sistema economico e che predomina in Italia e in tutto il resto del Vecchio Continente. Sorge, dunque, la necessità di ripensare all’impresa come concetto e di ripensare al rapporto vigente tra ambiente e impresa stessa.

Così, gli esperti durante l’incontro hanno parlato di “Socialing“. Si tratta di una delle nuove forme di bio-economia che possono replicare in maniera efficace alla crisi dei modelli tradizionali che imperversano in un vecchio mondo ormai stantio.

A spiegare cos’è il socialing è il professor Andrea Farinet, docente di Economia e Gestione presso l’Università Cattaneo di Castellanza. Dopo aver condotto per anni ricerche insieme a Giancarlo Roversi, Farinet asserisce che il socialing verte sulla responsabilità sociale delle imprese italiane e sulla crisi del marketing tradizionale.

L’analisi ha dato vita ad un nuovo concetto di marketing socialmente orientato, tale da poter rendere trasparente il rapporto con i cittadini-consumatori. Continua Farinet: “Il frutto di questo lavoro è stato trovato in quattro principi fondamentali: dignità, naturalità, integrità e fertilità. In merito a questi quattro principi è stata scritta la Carta Universale dei Diritti della Terra Coltivata che verrà presentata in sede europea e che proporremo ai Paesi presenti a Expo 2015”.

L’appuntamento, per gli esperti, si configura come una grande occasione non solo per promuovere il sistema imprenditoriale italiano bensì anche per far capire come andrebbero tutelati i consumatori finali. Farinet infatti crede che “I consumatori siano in primis cittadini e come tali hanno diritto ad essere tutelati”. Peranto, all’Expo verrà presentata la Carta di concerto con le altre due proposte denominate ‘Dal Chilometro Zero al Chilometro Verde’ e ‘Dieci filiere per salvare il mondo’, con l’auspicio che si arrivi presto a un primo protocollo firmato dai paesi più importanti in modo tale da dare la più ampia visibilità a questo documento”.

Abrogati gli stipendi da ministro

 E’ stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il decreto che ha dato l’ ok per la sospensione ufficiale della rata IMU sulla prima casa prevista per giugno e per il rifinanziamento della Cig, la cassa integrazione in deroga, per la quale è stato stanziato un miliardo di euro.

>Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

>Stanziato per decreto 1 miliardo per la Cassa Integrazione

Ma questi, sebbene siano stati i più attesi, non sono gli unici provvedimenti contenuti all’ interno del decreto. Un terzo provvedimento, infatti, riguarda la riduzione dei costi della politica. E’ stato dunque ufficialmente abrogato il doppio stipendio per ministri e sottosegretari che già percepiscano l’ indennità parlamentare o il normale stipendio da dipendenti pubblici.

>Le risorse per il rifinanziamento della Cig

Tale misura, che era già stata annunciata dal Governo e dallo stesso Presidente del Consiglio, fornirà allo stato italiano un totale di 60o mila euro, che verranno subito impiegati per finanziare le spese per interessi derivanti dalle anticipazioni ai Comuni, che, sempre sulla base dello stesso decreto, perderanno per il momento il gettito previsto dal pagamento dell’ IMU.

Il premier aveva inizialmente ipotizzato che il taglio alle spese della politica potesse servire a finanziare la Cig, per la quale sono state tuttavia annunciate altre coperture.

Pensioni: come sono adesso e come potrebbero diventare

 Occupazione giovanile e pensioni vanno di pari passo. Se si innalzano i requisiti anagrafico e contributivo l’Inps e i vari enti previdenziali risparmiano, ma i giovani non hanno modo di accedere al mondo del lavoro. Che fare?

► Le proposte del governo per il rilancio dell’occupazione giovanile

I ministri Giovannini e Saccomanni propongono più flessibilità, da entrambe le parti. E’ possibile?

Forse sì, l’importante è capire come intervenire e il nodo cruciale è la pensione anticipata.

Ad oggi, dopo l’entrata in vigore della Riforma Fornero, per andare in pensione anticipata è necessario un monte contributivo troppo alto: 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 e 5 mesi per le donne. Se questo requisito è raggiunto dopo che si sono compiuti i 62 anni di età allora si può accedere alla pensione piena, ma se si decide di andarci prima si incorre in una decurtazione dell’assegno (1% della quota di pensione calcolata con il sistema retributivo per ogni anno di età mancante tra i 60 e i 62, al 2% per ogni anno di età mancante ai 60).

La dimostrazione che questo sistema non ha funzionato sta nei dati dell’Inps: dall’entrata in vigore della riforma delle pensioni solo 8.000 lavoratori in totale – tra chi aveva anche 62 e chi no – hanno deciso di uscire dal lavoro prima di avere accesso alla pensione di vecchiaia.

► Pensioni, Governo lancia turnover tra senior e giovani

Che fare quindi?

Allo studio del Parlamento c’è già un disegno di legge che ha dei requisiti meno stretti per l’accesso alla pensione anticipata: il requisito anagrafico rimane lo stesso, 62 anni, ma si abbassa sensibilmente il requisito contributivo, che scenderebbe a 35 anni. La penalizzazione prevista è del 2% in meno per ogni anno che manca al raggiungimento dei 66, quindi al massimo l’assegno si abbasserebbe dell’8%.

 

Iniziare un’attività con il prestito d’onore

 Mettersi in proprio, di questi tempi, è difficile. Molti tentano di farlo, avviando un’attività e provando ad essere indipendenti. Per alcuni si tratta di un passo da ponderare a lungo, con cautela. Non si può improvvisare una professione dall’oggi al domani.

Il problema principale è quello di trovare fondi sufficienti per avviare un’azienda.

Una delle possibilità è quella di richiedere un prestito d’onore.

Tecnicamente si tratta di un’agevolazione al credito che viene attribuita a chi ha tra i 18 e i 35 anni ed ha voglia di intraprendere una nuova attività di natura imprenditoriale. Il finanziamento totale è suddiviso in due parti:

– per un 50% e’ concesso a fondo perduto;

– l’altra metà è stata erogata sotto forma di prestito a tasso agevolato.

Requisiti

Il finanziamento viene dato a seguito dell’approvazione dell’Agenzia Nazionale per l’Attrazione d’Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa (Invitalia), incaricata di verificare la rispondenza delle domande per il finanziamento ai requisiti necessari.

Non tutti possono aspirare al prestito d’onore. Ecco quali sono i requisiti: coloro che risiedono in Italia da almeno sei mesi:

– devono avere almeno 18 anni;

– devono essere cittadini extracomunitari;

– devono possedere carta o permesso di soggiorno valido almeno per l’anno successivo alla presentazione dell’istanza;

– devono essere in possesso dello status di disoccupato o inoccupato in cerca della prima occupazione;

– devono aprire un’attività in proprio in forma di ditta individuale e stabilirne la sede in Italia

– devono scegliere mantenere l’azienda viva per almeno un quinquennio dalla data di ammissione all’agevolazione, senza cederla e rinunciando a sottoscrivere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Oltre a ciò il finanziamento deve essere richiesto al fine di avviare un’attività nei seguenti settori:

– servizi;

– commercio;

– produzione di beni;

Saranno rifiutate le domande inerenti ad aziende operanti nell’acquicultura, dell’agricoltura e nel settore ittico.

Vantaggi

Coloro ai quali verrà assegnato il prestito godranno:

– di un contributo a fondo perduto sugli investimenti, pari al 50% degli oneri sostenuti , riconosciuto fino al raggiungimento del limite massimo pari a 15.500 euro;

– di un finanziamento quinquennale a tasso agevolato (il 70% in meno in confronto al tasso ordinario al momento della stipula del contratto), per far fronte a tutti gli oneri finanziabili;

– di un contributo a fondo perduto pari a 5,165 euro previsto per la gestione aziendale.

Dove andare per guadagnare di più e vivere meglio?

 Sì, c’è anche l’Italia, ma è in fondo alla classifica dei 15 paesi votati da 2.146 professionisti altamente qualificati di 90 Paesi intervistati in merito dalla società di recruiting Hydrogen. Il rapporto si chiama Global professionals on the move 2013 e ci restituisce una mappa delle preferenze dei cosiddetti professionisti mondiali, ossia di persone con un alto livello di istruzione che lavorano nei seguenti settori: legale, finanza, tecnologia, energia, scienze naturali, commercio, consulenza.

► Le professioni giuste per ottenere un mutuo

Le motivazioni che spingono questi professioni a spostarsi riguardano in primo luogo la professione: la scelta ricade sui paesi che danno le maggiori opportunità di fare carriera nel proprio settore specifico e che propongono le retribuzioni più alte.

Ma nella decisione della destinazione del proprio trasferimento, che spesso è lungo termine, ci sono anche altre caratteristiche della meta che influenzano la scelta, prima tra tutte la qualità della vita.

Nella classifica stilata dai professionisti globali, la meta più desiderata sono gli Stati Uniti, nonostante le difficoltà che il paese sta attraversando, seguita da Gran Bretagna e Australia.

I 15 paesi dove si guadagna di più e si vive meglio

1) Stati Uniti (24% delle preferenze)

2) Gran Bretagna (13%)

3) Australia (13%)

4) Singapore (9%)

5) Canada (8%)

6) Svizzera (6%)

7) Francia (5%)

8) Hong Kong (5%)

9) Emirati Arabi Uniti (5%)

10) Germania (4%)

11) Cina (3%)

12) Brasile (3%)

13) Italia (2%)

14) Spagna (2%)

15) Nuova Zelanda (2%)

Bill Gates è di nuovo l’uomo più ricco del mondo

 Dopo cinque anni di assenza, Bill Gates torna in vetta alla classifica degli uomini più ricchi del mondo.

Il fondatore di Microsoft e dell’organizzazione non profit Bill&Melinda Gates Foundation riconquista il prestigioso traguardo con un patrimonio di 72,7 miliardi di dollari.

Negli ultimi dodici mesi Bill Gates ha incrementato i suoi averi del 15,9% in virtù dei risultati in Borsa dell’azienda che ha lanciato Windows 8.

Gates non era primo dal 2007. Attualmente supera per 600 milioni di dollari il magnate messicano Carlos Slim che era in prima posizione fino a poco tempo fa e che ora vanta un patrimonio di 72,1 miliardi di dollari, calato del 4,1% in confronto al maggio del 2012.

A fornire i dati e consacrare nuovamente Gates sul trono è il Bloomberg Billionaires Index .

Tra i primi venti posti troviamo altri quattro magnati del settore hi-tech. All’ottavo posto si piazza, con 41,6 miliardi di dollari Larry Ellison, amministratore delegato di Oracle che rispetto a dodici mesi fa ha incrementato la sua fortuna del 5,9%.

Al quindicesimo posto si trova invece Li Ka-shing, presidente di Hutchison Whampoa. Possiede 27,8 miliardi di dollari, ma fa registrare un calo del 2,6 per cento. Tra i primi cento anche gli italiani Ferrero e Del Vecchio.

Le proposte del governo per il rilancio dell’occupazione giovanile

 Giovani italiani sempre meno inclusi nel mondo del lavoro: la disoccupazione giovanile in Italia è alle stelle e il governo ha posto la sua risoluzione come priorità.

A doversene occupare in prima persona è il nuovo ministero del Lavoro Enrico Giovannini che, nella relazione che ha presentato al premier, punta molto in alto: 100 mila nuovi posti di lavoro per i giovani entro la fine del 2013. Ma non solo, nella sua relazione il ministro parla anche di incentivi alle assunzioni, credito di imposta per i salari bassi, politiche più efficaci per il mercato del lavoro e la creazione di un circolo virtuoso tra flessibilità e occupazione.

► Un patto europeo contro la disoccupazione

E’ possibile realizzare un piano così ambizioso in un paese, come l’Italia, che sta affrontando tutta una serie di problemi molto gravi?

Secondo il ministro Giovannini è possibile. Lo si può fare lavorando contemporaneamente su due fronti: da un lato sul fronte europeo e, dall’altro, sul fronte interno con le parti sociali.

Lavorare sul fronte europeo è necessario per ottenere il primo risultato, quello più importante, ossia il reperimento delle risorse necessarie per riuscire a mettere in piedi un progetto realistico per l’occupazione. Il momento cruciale sarà il prossimo Consiglio europeo, quando il governo italiano chiederà all’Unione di non conteggiare le risorse interne che dovranno essere utilizzate per le misure occupazionali nel rapporto deficit/pil che deve rimanere entro il 3%.

Se questo accadrà sarà possibile mettere in campo circa 7 miliardi di euro.

Il ministro Giovannini punta anche ad ottenere la collaborazione degli altri paesi europei che si trovano nelle stesse condizioni: Spagna e Francia. I due paesi, insieme all’Italia, inoltre, mireranno anche ad ottenere una parte del fondo Youth Guarentee –  6 miliardi in tutto da spalmare tra tutti i Paesi Ue dal 2014 al 2020 – con precedenza per quei paesi che hanno un tasso di disoccupazione giovanile pari o superiore al 25%.

Poi si guarda al paese, in cerca di una più proficua collaborazione tra il governo e le parti sociali per rimettere mano alla riforma Fornero. Le prime modifiche che si dovranno fare riguarderanno i contratti a termine e l’apprendistato, poi si dovrà necessariamente intervenire anche sulle pensioni.

► Pacchetto occupazione giovani entro giugno: quali possibili interventi?

In questo caso sarà il requisito anagrafico l’oggetto della discussione: la proposta sul tavolo, al momento, è di lasciarlo invariato ma flessibile. I lavoratori che vorranno andare in pensione potranno farlo anche prima, con penalizzazioni sull’ammontare del rateo mensile, oppure i lavoratori più vecchi potranno passare al part time e rimanere in azienda come tutor o, ultima strada, la possibilità di due assunzioni con contratti atipici per ogni pensionamento di un occupato anziano.

Stanziato per decreto 1 miliardo per la Cassa Integrazione

 E’ stato approvato questa mattina in Consiglio dei Ministri il decreto che si aspettava da giorni per risolvere, una volta per tutte, la questione IMU e quella relativa alla Cig, la Cassa Integrazione in deroga. E se sul fronte IMU è stata decisa la sospensione della rata di giugno per la prima casa fino al prossimo 16 settembre, sul fronte degli ammortizzatori sociali sono state definite le risorse disponibili al provvedimento.

>Le risorse per il rifinanziamento della Cig

E’ stato infatti approvato lo stanziamento di un miliardo di euro per la ulteriore copertura delle mobilità dei lavoratori in cassa integrazione, miliardo che, come ha precisato anche lo stesso premier, Enrico Letta, saranno in parte presi dai fondi di produttività non utilizzati, con l’ impegno del Governo, però a ripristinare in un secondo momento i fondi stessi.

Giovannini fa il punto sul rifinanziamento della Cig

Sulla questione del reperimento delle coperture è intervenuto poi anche il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che ha aggiunto che si tratta in realtà di fondi di produttività destinati all’ erogazione nel 2014, e derivanti da accordi presi con le parti nel 2013. Ma il governo ne utilizzerà per il momento solo una parte che poi sarà reintegrata.

Della soluzione, però, si è dichiarato scontento Angeletti, segretario generale della UIL, che ha parlato di una Cig autofinanziata dai lavoratori stessi.

Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU

 E’ stato approvato oggi, dopo lunghi giorni di attesa, il decreto che sancisce la sospensione ufficiale della rata IMU di giugno sulla prima casa. Il pagamento dell’ Imposta Municipale Unica sulla prima casa, infatti, è stato sospeso, questa mattina in Consiglio dei Ministri, fino al prossimo 16 settembre. Non ci sono state dilazioni, invece, per le seconde case e gli immobili di pregio.

>Rimandata la sospensione dell’IMU sui capannoni

Il decreto prevede inoltre che il Governo si impegni a varare la promessa riforma dell’ IMU entro il prossimo 31 agosto, o, in alternativa, sempre il 16 settembre, si pagherà quanto dovuto.

Per quanto riguarda poi la questione degli immobili destinati alle attività produttive, che nei giorni passati ha impegnato le pagine principali dei quotidiani, i fabbricati rurali hanno avuto la meglio sui capannoni industriali. Il decreto prevede infatti che la sospensione della rata IMU di giugno riguardi anche i terreni agricoli e i fabbricati rurali.

>Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Il premier ha però precisato che la futura riforma dell’ IMU dedicherà una attenzione molto forte al mondo delle imprese, per le quali saranno previste forme di deducibilità dell’ imposta pagata sugli immobili. Per i Comuni, inoltre, è stato applicato un meccanismo di salvaguardia, che consente di avere il 50% del gettito previsto dell’ IMU e l’ autorizzazione ad accrescere le anticipazioni di tesoreria il cui costo sarà a carico dello Stato.

Cala Wall Street dopo i dati macroeconomici USA

 La seduta di Wall Street di giovedì è stata in calo probabilmente a causa dei dati macroeconomici riferiti all’economia americana, che non sono stati brillanti ed hanno impensierito molti investitori che legano i loro capitali all’andamento finanziario USA.

Importante l’annuncio di un membro del Fomc che ha previsto una revisione della politica monetaria da parte della Fed. Secondo il Fomc, Ben Bernanke tornerà presto sui suoi passi e potrebbe approvare una nuova stagione di quantitative easing.

I traders sono in via d’estinzione

I segnali macroeconomici, infatti, non fanno sperare niente di buono. Infatti, se solo si considerano le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, oppure il tasso d’inflazione core, oppure ancora le nuove abitazioni, è chiaro che l’economia americana non attraversa una fase brillante. La liquidità che la Fed assicura al mercato, quegli 85 miliardi di dollari al mese, sono provvidenziali.

Deludono i marchi tecnologici

I dati macroeconomici sul mercato americano non potevano non avere impatto sulla borsa e così il riflesso dei report su Wall Street si è fatto sentire immediatamente. L’indice Dow Jones, per esempio, ha chiuso a 15.233,22 punti, in calo di 0,28% punti. Nella stessa giornata, però, è stato aggiornato il nuovo record storico che era fissato a 15302,49 punti.

In flessione anche l’indice S&P500 che ha perso lo 0,50% e il Nasdaq Composite che ha fatto registrare una flessione dello 0,18%.