Quali sono gli incentivi fiscali per le aziende in caso di assunzione di personale?

 Parliamo ancora di Riforma del Lavoro. La famosa legge 92/2012 che, entrata in vigore dal luglio del 2012, prevede che a partire dal 1° gennaio del 2013 le aziende che assumono nuovo personale possano usufruire di sgravi fiscali e contributivi.

► Guida al contributo per il licenziamento

Sono proprio queste voci, infatti a pesare di più sulla ripresa dell’occupazione italiana in quanto, con il crollo dei consumi e, quindi, del fatturato aziendale, sono diventate un peso insostenibile.

La Riforma del Lavoro ha così previsto delle agevolazioni a carico delle aziende che assumono.

In particolare gli sgravi contributivi previsti sono ad appannaggio delle aziende che hanno assunto persone con più di 50 anni e disoccupate da almeno un anno dopo il 1° gennaio 2013, in misura pari al 50% del totale contributivo dovuto per ogni dipendente e per un massimo di 12 mesi.

Gli sgravi contributivi sono previsti sia per assunzioni a tempo determinato che per assunzioni a tempo indeterminato. Nel caso il lavoratore venga assunto prima con un contratto a tempo determinato e poi normalizzato a tempo indeterminato, l’azienda può usufruire degli incentivi per ulteriori sei mesi.

► Le modifiche alla riforma Fornero

Possono usufruire di questo incentivo anche le aziende che assumono donne (senza limiti di età) che siano disoccupate da almeno sei mesi e residenti nelle regioni del Mezzogiorno e quelle che assumono nelle aree in cui la sproporzione tra uomini e donne sia superiore al 25%.

Continua la crisi dell’editoria

 La crisi economica non dà pace al settore dell’ editoria. Continuano a spirare, infatti, venti di crisi sia per il gruppo RCS, sia per il gruppo Feltrinelli.

A RCS tira aria di crisi

Per quanto riguarda RCS, infatti, si apprende oggi da fonti finanziarie che se entro il 30 di giugno non verranno trovati dei singoli acquirenti per i 10 periodici cartacei che l’ azienda già da tempo ha messo in vendita (e cioè Novella 2000, Visto, A, Max, Astra, Ok Salute, Brava Casa, l’Europeo, Yacht & Sail e il polo dell’enigmistica), le testate verranno chiuse e ciò avrà come conseguenza la perdita di 110 posti di lavoro, tra cui 90 posizioni da giornalista.

Il Time è in crisi e vende People

Situazione di estrema precarietà anche per il gruppo Feltrinelli, che dal prossimo 10 giugno darà il via a 1.370 contratti di solidarietà della durata di un anno per altrettanti dipendenti dell’ azienda. L’ inizitiva riguarderà 102 punti vendita del gruppo e sarà finalizzata al recupero di 216 mila ore di lavoro annue, dal momento che l’ azienda ha sofferto nel 2012 un calo del 5% delle vendite nette, nonostante l’ apertura di altri punti vendita e anche il 2013 si prospetta come una anno particolarmente critico per il settore dell’ editoria.

L’economia italiana sommersa è pari al 21% del PIL

 La Visa ha recentemente diffuso i dati di una ricerca che scandaglia il mondo delle economie “sommerse” dei Paesi europei e i dati dello studio sono poi serviti a stilare una lista delle nazioni a più alto tasso di “nero”. 

Il fisco italiano è uno dei più “pesanti” d’Europa

Ebbene, in questa non molto edificante classifica l’ Italia è riuscita a guadagnare addirittura il terzo gradino del podio, posizionandosi per poco alle spalle di Turchia e Grecia, che hanno conquistato, rispettivamente, il primo e il secondo posto.

> Il gettito delle entrate tributarie nel primo trimestre 2013

Secondo la Visa, infatti, il volume dell’ economia sommersa italiana ammonterebbe ad un totale di 333 miliardi di euro, che costituiscono in realtà il 21% del PIL del Paese. Tanto per fare un utile confronto, i volumi di Turchia e Grecia arrivano invece rispettivamente al 27 e al 24% del relativo PIL, mentre si fermano molto dietro in questa scala le economie di altre nazioni europee come Francia, Germania, Svezia e Norvegia.

La ricerca della Visa prevede inoltre che nei prossimi mesi del 2013 il volume dell’ economia sommersa dell’ intera Europa raggiungerà il totale di 2.100 miliardi di euro, corrispondenti al 18,5% dell’ intera economia del continente.

Le principali cause di questo fenomeno sono, nell’ ordine, a detta degli esperti, il cospicuo uso del contante, il lavoro nero e non – dichiarato.

Mercato immobiliare italiano: il peggio è passato

Il mercato immobiliare in Italia ha perso molto terreno, soffrendo l’incombenza della crisi e l’incremento della tassazione degli immobili dopo l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica.

Ora, però, il peggio pare sia passato. I risparmiatori italiani, a quanto pare, sono cautamente più ottimisti su ciò che riguarda il futuro andamento del mercato.

Stando ad un’analisi di mercato, il primo trimestre del 2013 vede un nuovo aumento del numero di chi pensa sia un buon momento per comprare casa. La propensione all’acquisto immobiliare torna a salire oltre la soglia psicologica del 50%, giungendo al 55%, ben sei punti percentuali in più rispetto ad un anno fa.

Siamo dunque dinanzi al primo risultato di un sondaggio sulla fiducia dei consumatori, il quale viene condotto trimestralmente su un campione di 12mila utenti del settore immobiliare.

C’è tuttavia da mettere in evidenza che cresce di 3 punti (al 72%) anche la percentuale degli italiani che ritengono che non sia un buon momento per vendere.

Per ciò che concerne la percezione dell’andamento dei prezzi degli immobili gli Italiani appaiono decisi: oltre il 60% del campione intervistato è convinto che questi caleranno ancora (era solo il 39,3% dodici mesi fa).

Disneyland Paris cerca figuranti e ballerini

 Se siete alla ricerca di un lavoro che vi dia la possibilità di divertirvi, incontrare nuova gente e fare anche un’esperienza all’estero, le nuove selezioni di Disneyland Paris sono ciò che fa al caso vostro.

Al momento il grande parco di divertimenti è alla ricerca di figuranti e ballerini che verranno selezionati all’interno della campagna di recruiting che Disneyland Paris sta facendo in tutta Europa e che il prossimo 20 giugno farà tappa anche a Milano.

Un appuntamento da non perder, quindi, che si terrà presso la S.P.I.D. Open Dance Center via Meucci n. 73.

Per partecipare alle selezioni per figuranti e ballerini che si terranno a Milano è necessario aver compiuto 18 anni e avere padronanza di una lingua straniera tra inglese e francese. Si richiedono anche capacità di danza diverse per ognuno dei personaggi, in modo particolare per coloro che vorrebbero avere i ruoli di principi e principesse.

Disneyland Paris offre contratto a tempo determinato della durata minima di 4 mesi per i figuranti e contratto a tempo indeterminato per i ballerini, con compensi rispettivamente di circa 1.440 euro e 1.670 euro.

Per partecipare alle selezioni basta presentarsi all’appuntamento con curriculum vitae, una penna, tuta e scarpe da ginnastica. Ulteriori informazioni sul sito di Disneyland Paris.

3 Italia assume

 La grande compagnia telefonica 3 sta cercando del nuovo personale da assumere nelle sue sedi di Liguria, Lazio, Lombardia e Veneto. 

Nata nel 1999 con il nome Andala, diviene 3Italia nel 2003, anno in cui si lancia nel mercato delle telecomunicazioni di terza generazione, ossia quelle che usano la tecnologia UMTS. Da qual momento l’azienda inizia una grande espansione che la porta, con la Hutchison Whampoa, una delle più grandi imprese quotate alla borsa di Hong Kong, a coprire il 93% della popolazione con i suoi servizi all’avanguardia.

Lavorare in £, quindi, è un’ottima occasione per conoscere e formarsi all’interno di un’azienda internazionale e all’avanguardia. Vediamo quali sono le posizioni attualmente aperte in 3Italia.

Offerte di lavoro di 3Italia

Customer Assistant (Genova e Roma)

Account di Contact Center (Genova)

Customer Assistant di Contact Center (Roma)

Network Control Manager, (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Store Manager Shop (Venezia)

Offerte di stage 3Italia

Stage People Management & Industrial Relations (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Stage Business Analysis (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Stage Program Management (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Stage Sales Planning & Analysis (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Tirocinio Sales Sis (Trezzano Sul Naviglio, MI)

Per conoscere i requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per 3Italia e per l’invio della propria candidatura, consultare la pagina Offerte di Lavoro del sito della compagnia telefonica.

Il gettito delle entrate tributarie nel primo trimestre 2013

 Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze (MEF) ha rilasciato oggi, attraverso il consueto bollettino, i dati relativi al gettito delle entrate tributarie italiane per il primo trimestre dell’ anno 2013.

Le entrate dello Stato italiano per i primi tre mesi dell’ anno sono dunque state pari a 87.756 milioni di euro e hanno dimostrato solo una leggera flessione dello 0,3% rispetto ai dati relativi allo stesso periodo dell’ anno precedente.

Il fisco italiano è uno dei più “pesanti” d’Europa

Il Ministero ha così commentato, di conseguenza, che “nonostante il marcato deterioramento del ciclo economico, il gettito del primo trimestre 2013 è rimasto sostanzialmente in linea con quello dell’ analogo periodo dell’ anno precedente”.

> Una service tax al posto dell’IMU?

Andando più nello specifico, le entrate dirette nel corso dei primi tre mesi di quest’ anno hanno subito un incremento del 5,9% rispetto al 2012, come anche il gettito dell’ Irpef, cresciuta del 2,0%, soprattutto in seguito all’ aumento subito dalle ritenute sui redditi.

In calo, invece, nel primo trimestre del 2013, le imposte indirette, per cui il Ministero ha registrato una diminuzione del 7,4% , risultato in particolare da una flessione dell’ IVA (-8,6%), che però risulta aumentare del 2,1% nel settore del commercio al dettaglio.

Un calo del 9,8% ha interessato poi l’ IRES, seguito da quello delle entrate relative ai giochi (-8,7%).

Le entrate tributarie risultanti dalle attività di accertamento e controllo hanno infine prodotto un gettito pari a 1.554 milioni di euro.

Il Senato dà il via libera al Def

 Approdato questa mattina in Senato, il Def, il Documento di Economia e Finanza, è stato approvato con 209 sì, 58 no e 19 astenuti.Quello che è stato approvato questa mattina è la risoluzione di maggioranza sul Def, ossia la versione del documento presentata da Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Pdl), Gianluca Susta (Scelta Civica), Mario Ferrara (Gal) e dal gruppo autonomie e già accolta dal Governo, alla quale mancano, quindi, le risoluzioni presentate da M5S e da Sel.
► Oggi il voto sul Def

Con questo documento sono stati indicati gli interventi prioritari per il Paese in termini economici e finanziari ed è con questo documento programmatico che l’Italia si presenterà all’Unione Europea. Le novità più importanti di questa versione del Def, rispetto alla prima presentata da Mario Monti, sono sicuramente l’eliminazione dei riferimenti a Silvio Berlusconi e allo stesso Mario Monti e, riguardo a quest’ultimo, anche l’eliminazione dei riferimenti alla politica economica di austerity.

Il nodi fondamentali sui quali si dovrà concentrare la politica economica italiana saranno:

la politica di contenimento e di razionalizzazione della spesa pubblica, i margini di flessibilità finanziaria che si renderanno disponibili con la chiusura della ‘procedura di disavanzo eccessivo’ dovranno essere utilizzati per accrescere gli investimenti produttivi e per attenuare il carico fiscale che attualmente grava sul lavoro, sulle famiglie e sulle imprese.

► Per Saccomanni le priorità sono gli esodati e la Cig

Il neo ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, dopo la chiusura della votazione, che il Def dovrà essere sottoposto ad aggiornamenti periodici in base alle reali esigenze del paese.

Le conseguenze del taglio del costo del denaro

 Sono passati solo pochi giorni da quando la Bce e il suo Governatore Mario Draghi hanno approvato un ulteriore taglio del costo del denaro, che ha così raggiunto nell’ Eurozona il suo minimo storico attestandosi su un tasso dello 0,5%.

>  La Bce taglia il costo del denaro allo 0,5

Ma, per il mondo reale dell’ economia e finanza, e, in particolare, per investitori e  risparmiatori, che conseguenze ha comportato questa operazione, soprattutto in relazione a mutui, prestiti e depositi?

Draghi invita a ridurre la disoccupazione e la concentrazione dei redditi

A quanto sembra, dunque, i mercati finanziari, che da tempo si aspettavano un provvedimento simile, non hanno reagito con grande entusiasmo al provvedimento dell’ Eurotower, non ritenendolo forse lo strumento più adatto a promuovere la circolazione della liquidità.

Sul fronte dei mutui, invece, ne beneficeranno le famiglie che hanno scelto un prestito a tasso variabile, che avranno un risparmio sulla rata mensile di circa 1o o 15 euro al mese a patto che le banche non alzino contemporaneamente lo spread.

Per quanto riguarda, invece, i prestiti e i finanziamenti per l’acquisto di beni di consumo, che hanno in genere tassi fissi decisi in anticipo, non cambierà purtroppo molto.

Infine, i conti deposito. Anche in questo settore, purtroppo, pochi entusiasmi: questi ultimi sono stati interessati, infatti, negli ultimi mesi da una progressiva erosione dei tassi di rendimento, che il taglio del costo del denaro non servirà probabilmente a compensare.

Il lavoro? E’ in Germania

 Il paese della cancelliera Merkel è considerato il nuovo Eldorato per i giovani italiani in cerca di lavoro. A dimostrarlo il 40% in più rispetto al 2011 di italiani che nel 2012 hanno lasciato l’Italia per andare in Germania in cerca del lavoro che in Italia non c’è.

► Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

Ma non sono solo gli italiani affamati di lavoro a scegliere le Germania, la maggior parte dei disoccupati dei paesi mediterranei dell’europa la sceglie come paese in cui trovar fortuna.

I dati sono stati pubblicati questa mattina da Destatis, l’istituto federale di statistica. Dati che scattano una foto a tinte forti della situazione nella quale versano i cittadini del sud dell’Europa, schiacciati da disoccupazione e austerity: nel 2012, i migranti che hanno avuto come meta la Germania sono stati 1 milione e ottomila persone.

Cifra controbilanciata, anche se solo in parte, dall’esodo dei tedeschi: 712.000 cittadini tedeschi si sono mossi ancora più a nord, non per cercare lavoro, ma nella speranza di trovarne uno più redditizio rispetto a quello che hanno in patria.

► Per la Merkel la situazione italiana è difficile

La maggior parte di coloro che lasciano il loro paese per la Germania sono, in percentuale, sono spagnoli, con il 40% degli arrivi totali, seguiti da  greci e portoghesi (43%) e italiani (40%). La maggior parte di loro è giovane (10 anni in meno rispetto alla media di età tedesca) e in possesso di un alto titolo di studio.