Guida all’Aspi – Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

 La Riforma Fornero ha introdotto l’AspiAssicurazione Sociale Per l’Impiego – una nuova forma di contribuzione a favore dei lavoratori che hanno perso involontariamente il proprio impiego.

Questa nuova forma di contribuzione è entrata in vigore dal 1° gennaio 2013 e prevede un graduale passaggio dalla vecchia indennità di disoccupazione alla nuova formula di contribuzione.

Cerchiamo di capire come funziona l’Aspi, chi sono gli aventi diritto e come presentare la domanda.

I requisiti per accedere all’Aspi

Fermo restando che possono accedere all’Aspi solo i lavoratori che hanno involontariamente perso la loro occupazione, questa forma di contribuzione non è prevista pergli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, per i quali rimane in vigore la vecchia disoccupazione.

Possono accedere all’Aspi:

1. I lavoratori dipendenti del settore privato;

2. I lavoratori dipendenti del settore pubblico con contratto a tempo determinato;

3. Gli apprendisti;

4. Gli artisti e il personale dipendente artistico (teatrale, cinematografico).

Quali sono i requisiti necessari per ricevere la contribuzione Aspi?

1. Disoccupazione involontaria;

2. Stato di disoccupazione come da D.lgs. 181/200 (art.1, comma 2, lettera c);

3. Aver accumulato almeno un biennio di anzianità assicurativa;

4. Aver raggiunto almeno 52 settimane di contribuzione nel biennio precedente al licenziamento.

Guida all’Aspi

Chi può accedere e i requisiti per ottenerla

Quanto dura e a quanto ammonta la contribuzione

Quando non si ha più diritto alla contribuzione

Come e quando si deve presentare la domanda

 

 

Luisa Spagnoli cerca personale

 Forse non tutti sanno che Luisa Spagnoli, prima di diventare un famoso brand di abbigliamento, è l’inventrice dei Baci Perugina.

Nata a Perugia, infatti, Luisa Spagnoli inizia fin da giovanissima la carriera di imprenditrice e, oltre all’invenzione del famoso cioccolatino, a lei si deve anche la messa a punto di tanti servizi per i dipendenti delle sue azienda, la Perugina, che, dopo la fine della guerra, iniziò a diversificare la sua produzione, passando dall’alimentare all’abbigliamento. La nascita e la grande espansione di queste attività si devono ai figli di Luisa, che tutt’ora garantiscono la qualità dei prodotti che portano il suo nome.

Presente in Italia con 153 negozi e con 34 store monomarca in tutto il mondo, in questo momento Luisa Spagnoli è alla ricerca di diverse professionalità. Vediamole nel dettaglio.

Addetti alle vendite per Napoli, Roma, Firenze, Como, Reggio Calabria

Responsabili Punto Vendita per le sedi di Catania, Cosenza, Lecco, Vigevano, Potenza, Cagliari, Canicattì

Addetto Back e Front Office

Responsabile Tecnico di Caampionario

Ispettrice Commerciale – Area Nord Ovest

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per Luisa Spagnoli consultare il sito dell’azienda alla pagina dedicata alle carriere.

 

 

COME CANDIDARSI
Gli interessati alle future assunzioni Luisa Spagnoli e alle offerte di lavoro Luisa Spagnoli attive presso i negozi possono candidarsi dalla pagina dedicata alle Carriere dell’azienda, registrando il proprio curriculum vitae nell’apposito form.

L’Oreal assume a tempo indeterminato

 L’Oreal, leader mondiale del settore delle bellezza, ha aperto le selezioni alla ricerca di nuovo personale da assumere con contratti a tempo indeterminato nelle sedi italiane.

Lavorare in’azienda grande e prestigiosa come la L’Oreal, presente in oltre 130 Paesi con 38 stabilimenti, 18 centri di ricerca e 68.900 dipendenti di 100 nazionalità diverse, è sicuramente una grande opportunità per tutti coloro che hanno sempre sognato di lavorare nel settore della bellezza.

Le regioni interessate dalle assunzioni L’Oreal sono  Lombardia, Toscana, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Calabria, Lazio e Sicilia. Vediamo nel dettaglio quali sono i profili professionali ricercati.

Consulenti di Vendita 
Richiesto diploma o laurea e ottime  capacità relazionali.

HR – Employer Branding & Recruiting Specialis
Richiesta laurea e ottima conoscenza dell’inglese. Gradita esperienza pregressa nel ruolo.

Product Manager Armani
Richiesta laurea, ottimo inglese e conoscenza dei canali di comunicazione media tradizionali e digital.

Agenti di Vendita
Laurea o diploma con esperienza pregressa di alemno due anni.

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni L’Oreal, le sedi di lavoro e per l’invio della propria candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina Job Opportunities.

Primi problemi per lo sblocco del pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni

 La pubblicazione del decreto che aveva il compito di sbloccare i pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le aziende e le imprese italiane è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2013.

► Calendario in 15 tappe per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

Fin dall’inizio il decreto è stato oggetto di ampie critiche per il suo assetto troppo burocratico e per i tempi di adempimento, ma alla fine ciò che contava era che si fosse arrivati ad una conclusione di questo lunghissimo iter. Ma sono bastati pochi giorni per capire che questo decreto, fatto in fretta e furia date le pressioni che stavano arrivando da più parti, non è stato recepito a dovere.

Il primo problema che si è evidenziato in questi giorni è la mancata registrazione degli enti pubblici debitori sulla piattaforma telematica del Ministero dell’Economia per la certificazione dei crediti. Il termine ultimo per effettuare la registrazione era fissato al 29 aprile.

Ad oggi, secondo una stima fatta dall’Ance – Associazione nazionale costruttori edili – sono più dei due terzi delle pubbliche amministrazioni debitrici a non aver effettuato la registrazione, necessaria alle aziende per ottenere la restituzione di quanto hanno in credito.

► Decreto per il piano biennale di restituzione del debito delle Pubbliche Amministrazioni

Da una nota del Ministero dell’Economia fanno sapere che questo mancato espletamento delle operazioni di registrazione sarebbe dovuto a problemi tecnici del sistema derivanti dall’alto numero di richieste effettuate in questi giorni.

 

Da oggi le nuove banconote da 5 euro

 Dopo un attesa che si è protratta per diverso tempo, ecco finalmente arrivare, cioè arrivare ad avere ufficialmente da oggi corso legale le nuove banconote da 5 euro.

> Arrivano i nuovi euro

Da oggi, infatti, gli sportelli bancari e i bancomat di tutta Europa cominceranno a distribuire il nuovo conio delle banconote da 5 euro che le Autorità europee avevano deciso già da tempo di sostituire per ragioni di sicurezza.

Si presentano, infatti, leggermente diverse dalle precedenti queste nuove cinque euro in cui nell’ ologramma e nella filigrana campeggia la figura di Europa a cui la serie è ispirata.  Si tratta, in realtà, della raffigurazione della omonima eroina greca.

Tra le altre importanti novità vi sono però l’inserimento di trattini in rilievo per i non vedenti e il cambiamento del colore del numero 5, che passa da un deciso verde smeraldo ad un blu scuro, producendo un effetto cangiante.

Per il momento, infine, le nuove banconote da 5 euro continueranno a circolare in parallelo con quelle appartenenti alla vecchia serie.

> Le banconote da 500 euro saranno ritirate dalla BCE

Ancora si è, del resto, in attesa di conoscere il destino delle banconote di più alto valore tra gli euro, quelle da 500 euro, appunto, che potrebbero essere prossime anch’esse al ritiro per motivi connessi con la facilità di falsificazione e la poca praticità.

Dove trovare i soldi per il rinvio dell’IMU

 Se uno dei nodi e dei temi fondamentali del nuovo governo consiste nelle misure da prendere in relazione allo scioglimento della complessa faccenda dell’ IMU, quello che è certo che la questione potrà trovare una decisiva soluzione  solo in seguito ad una sua completa revisione.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

E forse il primo provvedimento in merito, il decreto legge che autorizzerà il rinvio della rata di giugno, arriverà per contribuenti e comuni proprio entro la prossima settimana.

Presto il decreto legge per il rinvio dell’IMU

Ma nel caso in cui la tassa sulla prima casa sia poi effettivamente rinviata, se non proprio destinata a scomparire, dove pensano e hanno intenzione PD e Pdl di andare alla ricerca dei soldi necessari a coprire quei 4 miliardi che mancherebbero dai bilanci dello Stato?

La ricetta proposta dal PD prevede di recuperare i soldi attraverso provvedimenti che servirebbero a produrre un gettito adatto a finanziare anche altre misure. Si parla, infatti, di tagli alla spesa pubblica, dunque revisione dei conti, e utilizzo dei proventi recuperati dalla lotta all’evasione.

Un po’ diversa, invece, la soluzione proposta dagli esponenti del Pdl. Qui si parla infatti di una eventuale tassazione dei capitali italiani nei forzieri delle banche svizzere e di un aumento della tassazione dei giochi e delle accise su alcolici e tabacchi

Presto il decreto legge per il rinvio dell’IMU

 Dovrebbe arrivare, con ogni probabilità, entro la prossima settimana il decreto con cui il nuovo governo illustrerà a contribuenti e Comuni le nuove modalità e le regole per il pagamento dell’ Imu 2013, tema che fin dai primi giorni di insediamento dell’ esecutivo è stato al centro del dibattito politico.

L’IMU sarà sospesa a giugno e alleggerita

Dopo le dichiarazioni del ministro degli Affari regionali, Graziano Del Rio e di quelle del Presidente del Consiglio Enrico Letta, infatti, contribuenti e Comuni attendono di ricevere in via ufficiale lo stop al pagamento della rata di giugno e le eventuali modalità per fronteggiare gli inevitabili problemi di cassa – pari a circa 2 miliardi di euro – che la sospensione dell’ IMU produrrà sui bilanci degli enti locali.

I cinque punti del programma economico di Letta

Per quanto riguarda, poi, al di là del contenuto del decreto, il destino da dare alla tassa sugli immobili in un prossimo futuro sono tre le possibili soluzioni al vaglio degli esperti:

1. la sostituzione dell’ IMU con una service tax, una imposta unica sui servizi e sulla casa in cui sarebbero compresi tutti i tributi

2. trasformare l’IMU in una specie di tassa federale legata alla rivalutazione della rendita catastale

3. una rimodulazione dell’imposta sulla base del reddito Isee e delle detrazioni per carichi di famiglia.

Le modifiche alla riforma Fornero

 Le dichiarazioni rilasciate negli ultimi  giorni dal neo Ministro del Welfare Enrico Giovannini e dal Presidente del Consiglio Enrico Letta tolgono ogni dubbio sulla volontà del nuovo esecutivo di apportare al più presto delle modifiche alla riforma del lavoro, la riforma Fornero, al fine di risolvere alcuni problemi relativi al mercato del lavoro italiano.

> Per Giovannini la riforma Fornero va cambiata

Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

Ma quali sono le modifiche che il Governo Letta ha intenzione di apportare alla Riforma Fornero? Ne ha parlato stamani Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro, spiegando quali saranno i principali interventi in cantiere per alleggerire e semplificare la rigidità del sistema fino ad oggi previsto.

Le modifiche, dunque,  interesseranno quattro aspetti fondamentali:

1. la riduzione degli intervalli di tempo obbligatori tra la fine di un contratto e l’inizio di un altro

2. la revisione del cosiddetto “causalone” (ossia della specificazione delle ragioni tecniche – organizzative – produttive che giustificano il ricorso a contratti flessibili

3. il potenziamento dell’ istituto dell’ apprendistato

4. la riduzione dei contributi per i titolari di partita Iva, che a detta dell’ ex Ministro è il vero peso che grava sulle spalle dei giovani.

Andando più nello specifico, dunque, le misure su cui i fedelissimi di Letta sono già a lavoro e che interesseranno probabilmente voce per voce saranno le seguenti:

1. dal punto di vista della tempistica dei contratti, saranno ridotti quelli intervalli di tempo che la riforma Fornero aveva fissato in un minimo di 60 giorni per i contratti con durata fino a sei mesi, e di 90 giorni per contratti superiori ai sei mesi

2. per quanto riguarda il cosiddetto causalone, saranno rese più blande le motivazioni necessarie per l’ attivazione dei contratti a tempo determinato oppure verrà generalizzata l’ acausalità

3. per l’ apprendistato la parola d’ ordine del governo è invece semplificazione, con l’alleggerimento degli oneri per i datori di lavoro e la resa del contratto ancora più conveniente, in modo che le aziende siano incentivate alla sua sottoscrizione

4. per quanto riguarda, infine, le Partite Iva, l’idea è quella di ridurre il cuneo contributivo al di sotto dell’ attuale 33%, sulla base di proposte che anche in precedenza erano state avanzate in Parlamento e che proprio in questo momento sono nuovamente discusse, nell’ ottica del reperimento delle risorse.

L’ obiettivo, conclude infine Treu, non è certo quello di uno stravolgimento generale, ma dell’ apporto di semplici modifiche volte a rendere la riforma più adeguata alla situazione del Paese reale.

Per Giovannini la riforma Fornero va cambiata

 Proprio ieri, Primo Maggio e giorno della Festa del Lavoro, il neo ministro del Welfare Enrico Giovannini ha annunciato la necessità di apportare delle modifiche alla riforma Fornero, la riforma che da qualche mese a queste parte aveva ridisegnato le norme del mercato del lavoro.

> Vademecum sulla riforma del lavoro – L’interpretazione

A queste dichiarazioni del Ministro Giovannini, poi, hanno subito fatto eco le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta, che da Parigi ha sostenuto la tesi della necessità di una maggiore flessibilità nel mondo dei contratti a termine.

> Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

Secondo il Ministro del Welfare Giovannini, infatti, la riforma Fornero è stata ideata e sviluppata per adeguarsi ad una economia di crescita. L’Italia, invece, in questo momento, si trova in un periodo di recessione e ciò impone dunque la necessità di rivedere alcuni contenuti della riforma.

Oltre alla modifica della riforma del lavoro, tra le priorità che bisogna affrontare al più presto per il Ministro vi sono il problema dell’ occupazione (e della disoccupazione) e quello della ripresa dei settori economici più colpiti dalla crisi. Il lavoro è, del resto, il nodo centrale del programma del nuovo governo e va risolto in tempi molto stretti e in un’ottica di crescita europea.

Letta annuncia modifiche alla riforma Fornero

 Il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta si trova oggi a Parigi e, da qui, in conferenza stampa, alla presenza del Presidente francese Francois Hollande ha parlato della necessità di apportare delle future modifiche alla riforma Fornero, la riforma del mercato del lavoro, al fine di conferire maggiore flessibilità soprattutto ai contratti a termine.

> Cosa c’è in programma per la disoccupazione giovanile con il nuovo governo?

Quella che l’ Italia sta attraversando, infatti, è per Letta, almeno per quanto riguarda il mondo del lavoro, una fase piuttosto straordinaria in cui il Paese si trova a fare i conti con problemi di recessione.

> I cinque punti del programma economico di Letta

E’ probabile quindi che in questa situazione, in una situazione ancora di incertezza sulle prospettive di ripresa economica, le imprese siano piuttosto caute ad attuare assunzioni a tempo indeterminato. Per questo motivo, almeno fino a quando non troveranno consolidamento le attese prospettive di crescita, si potrebbe avvertire la necessità di rivedere i punti più rigidi della riforma Fornero.

Ora, quindi, bisognerà capire cosa modificare e dare maggiore stabilità alle norme del mercato del lavoro.

Ma la crescita stessa, ci ha tenuto a precisare infine il Presidente del Consiglio, non è una priorità e un problema solo italiano. Quello della crescita è un problema che riguarda l’Europa intera, che deve attuare su questo fonte politiche globali per far ripartire l’economia.