Per l’Unione Europea ci sono molti rischi

 Bankitalia, come sempre, ha pubblicato il rapporto sulla stabilità finanziaria ed ha fatto notare che la situazione economica nell’Eurozona è ancora molto preoccupate e molto di quanto sta accadendo ora, è da legare alla crisi di Cipro, all’incertezza politica dell’Italia. Anche se è stato fatto il governo, infatti, molte famiglie continuano a soffrire.

Meno tasse e più crescita per Saccomanni

Il documento della Banca d’Italia, il Rapporto sulla stabilità finanziaria, lancia un allarme importante. In pratica spiega che nel Vecchio Continente ci sono ancora dei rischi legati alla stabilità finanziaria. Il fatto è che se anche le situazioni estreme si possono dire ormai sporadiche, persistono delle sacche di rischio difficili da debellare.

Il mercato approva il governo Letta

Un virgolettato del rapporto, in modo più o meno esplicito, fa capire che sia quello che è successo in Italia, sia la crisi che ha interessato Cipro, hanno in qualche modo influito sul rallentamento della ripresa del Vecchio Continente. Di seguito il virgolettato:

“Per i Paesi più direttamente colpiti dalla crisi del debito, compresa l’Italia, il principale fattore di rischio è rappresentato dalla possibilità che la recessione si protragga nel tempo, risentendo della spirale tra debolezza della domanda, rischio sovrano e riduzione della leva finanziaria delle banche.”

 

La crisi mette in ginocchio la Sanità

 Casse sempre più vuote. Sono quelle del Sistema Sanitario Nazionale che negli ultimi anni ha visto sensibilmente diminuire le entrate derivante dal pagamento delle prestazioni da parte dei pazienti.

► Sanità a rischio e default per le Regioni

La colpa è della crisi che ha fatto diminuire i redditi degli italiani che, conseguentemente, hanno avuto accesso a maggiori esenzioni per reddito: dal 2011 al 2012 sono aumentate di circa 3 milioni, passando da 64 milioni a quasi 67 milioni.

I dati sono stati rilasciati dal Ministero della Salute e sono derivati dall’analisi del flusso delle ricette di specialistica ambulatoriale nel 2012. Stando a quanto riportato lo scorso anno circa il 70% delle ricette per esami, visite specialistiche, analisi di laboratorio, lastre, risonanze, ecografie e tutte le altre prestazioni di diagnostica strumentale è stato esentato dal pagamento del relativo ticket: su un totale di 207 milioni di prestazioni erogate, le esenzioni sono state 145 milioni.

► Autocertificazione per esenzione ticket sanitario per reddito

A livello territoriale le percentuali più alte di prestazioni erogate dal Sistema Sanitario Pubblico esentate dal pagamento del ticket si riscontrano nelle regioni del Sud Italia: 86% in Campania, 84% in Calabria, 82% in Puglia, 80% in Sicilia. La regione più virtuosa, in questa classifica, è il Trentino Alto Adige, dove la percentuale delle ricette sulle quali non si paga il ticket è del 53% (987 mila su 1,8 mln).

Italiani in vacanza per il ‘ponte’ del Primo maggio

 Circa 5,6 milioni di italiani si preparano a muoversi cogliendo al volo l’occasione che si presenta con il ‘ponte’ del primo maggio, il secondo in un brevissimo lasso di tempo.

In confronto al break della settimana scorsa, quello verificatosi in concomitanza con la giornata del “25 aprile”, si registra un dato fortemente in crescita. Un milione e trecento saranno le persone in più che si muoveranno. Malgrado ciò, rispetto al ‘ponte’ dello scorso anno occorre registrare una diminuzione della domanda dell’8,7 per cento. I dati sono analizzati dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in seguito ad un’indagine effettuata da ACS Marketing Solutions dal 15 al 19 aprile.

Sono dunque 5,6 milioni gli italiani in partenza: di questi, il 93,4 per cento resterà in Italia (contro il 93,9 per cento del 2012); il 5,3 per cento farà un giro all’estero (un punto in meno rispetto al 5,4 per cento l’anno scorso) prediligendo nella maggioranza dei casi le più importanti capitali d’Europa. Chi invece resterà in Italia ha selezionato il mare come meta più ambita. C’è anche chi visiterà le città d’arte o ancora le località montane.

L’albergo rappresenta la forma preferita per questo periodo di soggiorno. C’è chi tuttavia, per risparmiare, si appoggerà in casa di parenti o di amici o presso abitazioni di proprietà.

La spesa media pro-capite, comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e svaghi, si attesterà sui 255 euro (stabile rispetto al 2012): per l’esattezza, la spesa a testa sarà di 247 euro per chi resterà in Italia e di 450 euro per coloro che andranno all’estero.

Cifre che innescano un giro d’affari pari a circa 1,4 miliardi di euro (con una flessione del 12,5 per cento rispetto al 2012) ed una durata media della vacanza di 2,5 notti (contro 2,6 notti nel 2012).

Si verifica, pertanto, una minima flessione in linea con la crisi. Sconfiggerla è un obiettivo del nuovo esecutivo.

Cosa c’è in programma per la disoccupazione giovanile con il nuovo governo?

 Lo stanno richiedendo a gran voce anche i sindacati: il nuovo governo deve dare priorità a lavoro e mettere in atto tutte le riforme necessarie perché il paese possa avere una speranza concreta di risorgere da questo difficilissimo periodo.

E il Governo Letta sembra avere anche le risposte già pronte, soprattutto dopo la pubblicazione dei nuovi dati sulla disoccupazione in Italia: stabile ancora anche a marzo all’allarmante soglia dell’11,5% e ormai alla quota record del 40% per i giovani.

► I giovani disoccupati sono il 38,4%

Il primo punto sul quale si stanno concentrando le attenzioni del nuovo governo è proprio la lotta alla disoccupazione giovanile. Letta, il neo Presidente del Consiglio, ha già in mente due soluzioni: da un lato l’introduzione di sgravi fiscali per le le nuove assunzioni dei giovani e, dall’altro, una profonda revisione della Riforma del Lavoro del Ministro Fornero che ha introdotto troppi paletti per i contratti flessibili, rendendo questa occasione di lavoro un disincentivo all’occupazione.

Se, per quanto riguarda la revisione della riforma Fornero non ci dovrebbero essere ostacoli né a livello istituzionale né effetti sul bilancio del paese – si tratterebbe di una revisione a costo zero – lo stesso non si può dire per l’introduzione di sgravi fiscali che, invece, andrebbero ad incidere sul bilancio pubblico.

► L’Eurozona tra disoccupazione e inflazione

Ma si tratta comunque di una svolta necessaria per dare nuovo ossigeno ai giovani che si trovano senza lavoro e senza futuro e, almeno a quanto sostengono esperti della materia, nel giro di due anni ogni spesa in tal senso si rivelerebbe un proficuo investimento, facendo diminuire il numero dei disoccupati e emergere il lavoro nero.

Il nuovo modello d’imposta sulle assicurazioni

 E’ stato effettuato un restyling del modello di denuncia relativo alle assicurazioni. Questa operazione è stata resa necessaria in seguito alla riorganizzazione delle competenze degli uffici fiscali sul territorio. Tutto adesso, nella scelta del modello, dipende dall’attività da svolgere ma anche dalle competenze del contribuente.

I contribuenti obbligati all’UNICO

L’Erario rende noto che online è possibile scaricare il nuovo stampato per la dichiarazione dell’imposta sulle assicurazioni, quella che è dovuta sulla base dei premi e degli accessori incassati nell’anno precedente a quello della dichiarazione. Per il 2013 si fa dunque riferimento ai premi ottenuti nel 2012.

Tutto sul modello 730

Il modello in questione, lo stampato, è stato approvato unitamente alle istruzioni per la compilazione attraverso un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Le novità principali evidenziate servono a recepire le modifiche sulla competenza degli uffici postali.

Il documento serve al contribuente per indicare tutti i dati da comunicare, in relazione agli importi che sono stati versati alle province, con la differenza fatta in base alla destinazione. Il modello deve necessariamente essere trasferito in modalità telematica. Le indicazioni da inviare riguardano nello specifico: il numero della polizza, il codice fiscale del proprietario del veicolo, l’indicazione dei casi particolari scelti dall’assicurato, la targa del veicolo e la sigla della provincia. Devono inoltre essere indicati l’ammontare del premio, l’aliquota d’imposta, l’ammontare dell’imposta e il totale premio per ciascuna provincia.

Apple torna sul mercato con gli iBond

 E’ la prima volta dal 1997 ma non sembra che la Apple abbia dimenticato come si fa. Dopo tutti questi anni l’azienda di Cupertino si rimette in gioco sul mercato delle obbligazioni e si prepara all’emissione di una bella fetta di debito con i cosiddetti iBond, obbligazioni che alla Apple servono per pagare i dividendi degli azionisti.

► Come farà a sopravvivere Apple

Dati i termini dell’operazione, della quale si occupano Deutsche Bank e Goldman Sachs, l’interesse è molto alto e sono state già raccolte richieste per il collocamento del debito pari a circa 40 miliardi di dollari.

Il recupero atteso per la Apple si aggira intorno ai 15/18 miliardi di dollari che saranno poi redistribuiti tra gli azionisti delusi dal calo dei rendimenti della società che sono stati evidenziati nel primo trimestre del 2013.

Dall’altra parte, ossia dalla parte di coloro che vogliono comprare una parte di questo debito con gli iBond, non si prospettano, però, rendimenti entusiasmanti: secondo gli analisti, infatti, il rendimento atteso non dovrebbe essere superiore al 2,8%, quanto attualmente rendono i titoli azionari con le loro cedole.

► Calano gli utili di Apple

Grazie alla richiesta di questo prestito la Apple potrà provvedere alla restituzione dei 100 miliardi di dollari promessa ai soci entro il 2015: una mossa strategica che permetterà a Cupertino di lasciare dove sono i fondi depositati all’estero – stimati in circa 145 miliardi di dollari – e non pagare, così, le tasse per il rientro dovute al governo degli Stati Uniti.

Italia vs Austerity

L‘Italia guida una particolarissima rivolta di stampo europeo per liberarsi per sempre dallo status imposto dalle forme di austerity. L’analisi scaturisce da un articolo pubblicato sul Financial Times. Il giornale inglese ritiene che il nostro Paese, se presa in considerazione la “sua forma mentis di terza economia dell’Eurozona che contempla peraltro il debito più alto della Ue, potrà facilitare un cambio molto importante nelle politiche europee in chiave anti-austerity”. Nell’articolo si mette in evidenza che il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha già fatto una proposta per eliminare il più possibilità l’austerità piuttosto che mettere in archivio misure che portano a fare i grossi sacrifici che hanno fatto Paesi quali la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo”.

Le concessioni fatte all’Italia e di conseguenza agli altri Paesi giugneranno con ogni probabilità dopo le elezioni in Germania di settembre, secondo quanto messo nero su bianco ancora dal Financial Times. Il ragionamento quadra poiché sono sempre di più gli Stati sul punto di realizzare che il sistema di salvataggi associati da austerity abbiano condannato le economia a recessioni eterne e peggiorato i rapporti di debiti.

In ogni caso il Financial Times ha messo in luce che il nuovo Governatore non ha ben chiaro dove troverà le risorse per rispettare gli impegni fiscali chiesti dall’Ue, descrivendo il suo discorso come un atto di equilibrio politico, che mira a conservare l’unità della coalizione alla quale è stato costretto il centrosinistra.

Anche il Wall Street Journal ha scritto che Letta ha fatto una promessa: quella di tagliare le tasse e aumentare gli aiuti per i più poveri senza lasciare il conto alle future generazioni. Il problema resta uno: come potrà finanziare le sue promesse rispettando allo stesso tempo le norme fiscali dell’area europea recentemente corroborate e il nuovo requisito costituzionale dell’Italia di gestire budget equilibrati?

In ogni caso, come sottolinea il quotidiano finanziario statunitense, l’agenda di Letta è farcitissima ed è considerata “ambiziosa” dal WSJ.

Da oggi è possibile sospendere il mutuo

 Il decreto “Salva Italia” ha recentemente rifinanziato, con un ulteriore gettito da 20 milioni di euro, il Fondo di Solidarietà del Tesoro per la sospensione delle rate del mutuo relativo alla prima casa.

> Torna il Fondo di Solidarietà per i mutui

Avevamo già avuto modo di segnalare, infatti, questa possibilità anche in un post pubblicato in precedenza. Ma ora il Fondo di Solidarietà è stato del tutto riattivato, e proprio da oggi, in via ufficiale, comincerà – per chi ne farà richiesta -ad erogare alle banche le cifre per la copertura del tasso di interesse applicato al mutuo.

> Le professioni giuste per ottenere un mutuo

Lo stop alle rate del muto è consentito a chi ha perso il lavoro e può avere una durata prolungabile fino  a 18  mesi. I mutui, tuttavia, non devono superare i 250 mila euro di importo erogato e i titolari di questi  ultimi non devono avere un indicatore ISEE superiore a 30 mila euro.

Possono accedere alle agevolazioni del Fondo di Solidarietà anche gli invalidi civili con invalidità non inferiore all’ 80% e i portatori di handicap.

I moduli per la compilazione della richiesta sono scaricabili dal sito del MEF (www.mef.gov.it), e poi vanno presentati direttamente presso la banca erogatrice del mutuo, che a sua volta provvederà a inviare la documentazione alla Consap.

Taglio dei costi della politica, si inizia dal Quirinale

 L’austerity potrà anche non essere l’unica soluzione per salvare il paese dalla crisi. Verissimo. Ma ci sono dei costi che lo Stato può abbattere e che non sono quelli per la Sanità, per l’Istruzione o per gli ammortizzatori sociali.

► Rehn e Constancio aprono a un rallentamento dell’austerity

Ne ha dato prova poche ore fa il nostro Presidente della Repubblica che ha emanato un apposito decreto per la riduzione dei costi del Quirinale. La proposta del decreto è arrivata dal Segretario generale  Donato Marra ed è subita stata accolta dal Presidente Napolitano.

Nello specifico si tratta di una riduzione del 15% dell’indennità di funzione del Segretario generale, del 12% dei compensi dei Consiglieri del Presidente della Repubblica, e del 5% delle indennità previste per il personale comandato e distaccato.

Un primo passo molto importante che sembra voglia porsi come esempio da seguire anche per tutte le altre amministrazioni politiche, in ordine di un ritrovamento della sobrietà e della credibilità della politica agli occhi degli italiani.

► Il Napolitano-Bis fa bene allo spread

Ma il rieletto Giorgio Napolitano non si è fermato qui ed ha dato mandato al Segretario generale di predisporre ulteriori misure per ridurre le spese del Segretariato generale, soprattutto per quanto riguarda gli oneri relativi al personale rispettando, comunque, quanto dettato dai contratti stipulati con i lavoratori e nel rispetto dei diritti sindacali.

Bankitalia prevede ancora rischi in Ue e in Italia

 La Banca d’ Italia ha recentemente pubblicato il proprio Rapporto sulla stabilità finanziaria in cui fa luce sul quadro economico e finanziario del Paese Italia nel contesto dell’ Unione Europea in cui è inserita e sui possibili rischi a cui sia la prima, sia la seconda possono andare incontro nell’ immediato futuro.

Impossibile cancellare l’Imu, lo dice Bankitalia

L’ Istituto sostiene dunque che sebbene le conseguenze più estreme si siano allontanate, l’ Eurozona e l’ Italia non sono ancora del tutto fuori  da possibili rischi per la stabilità finanziaria, e tra questi il più grave è quello rappresentato dalla possibilità che la recessione si protragga nel tempo e che i tempi della ripresa si allunghino.

Meno tasse e più crescita per Saccomanni

Sulle imprese, ad esempio, grava ancora il problema del credito, in cui domanda e offerta si influenzano negativamente a vicenda.

Per quanto riguarda invece le famiglie, queste ultime hanno visto progressivamente ridursi la propria ricchezza, dal momento che sono diminuiti i prezzi delle case e sono stati ceduti alcuni strumenti finanziari.

Sul fronte del debito pubblico, invece, la tensione si va piano piano allentando, anche attraverso il graduale ritorno degli investimenti stranieri.

In questo quadro, tuttavia, per Bankitalia, il problema dei pagamenti della P.A. resta di fondamentale importanza e di soluzione primaria secondo i dettami suggeriti dall’ Unione Europea.