Boom smartphone premia Samsung

 Molte aziende d’informatica, soprattutto quelle che si occupano della vendita di PC, sono state penalizzate dai trend del mercato, visto che i famosi desktop sono stati praticamente accantonati per lasciare posto a dispositivi che hanno miniaturizzato in qualche modo la navigazione. Parliamo, è chiaro, di smartphone e tablet.

Il 2013 sarà l’anno di Samsung?

Un’azienda che è al contrario è cresciuta molto è stata la Samsung che ha fatto dello sviluppo degli smartphone il suo core business. Nel primo trimestre dell’anno, quindi, i conti della Samsung Electronics sono cresciuti molto e tutto si deve allo sviluppo e soprattutto alle vendite relative al Galaxy S3 e al Galaxy Note 2 che sono stati i punti nevralgici del commercio del 2012.

Il colosso sudcoreano, in pratica, ha avuto un’evoluzione opposta a quella della Apple, sua diretta rivale, che invece ha fatto registrare un pesante calo delle vendite degli iPhone. La notizia relativa al colosso sudcoreano è stata data in occasione della presentazione del Galaxy S4 che già spopola nelle riviste di tecnologia.

Arriva Huawei dopo Samsung ed Apple

Gli utili netti dell’azienda, tanto per dare qualche numero, sono di 7150 miliardi di won soltanto nel trimestre gennaio-marzo. In dollari si parla di 6,44 miliardi. Rispetto a 12 mesi fa potremmo dire che c’è stato un rialzo del 42 per cento.

Presentazione del Modello 730 al sostituto d’imposta: come fare?

 Una delle due possibilità per la presentazione del Modello 730, il modello che serve per la dichiarazione dei redditi del 2012 che deve essere consegnato da pensionati e lavoratori dipendenti, è quella di farlo pervenire al cosiddetto sostituto d’imposta.

► Quando e a chi consegnare il Modello 730

Il sostituto d’imposta è il datore di lavoro o l’ente pensionistico al quale si è iscritti. Questi enti fanno da intermediari, ma perché il processo abbia luogo è necessario presentare la seguente documentazione.

1. Modello 730 debitamente compilato. Con la presentazione del Modello 730 al sostituto d’imposta il contribuente non ha l’obbligo di esibire la documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi.

2. Modello 730-1 in busta chiusa. Questo modello serve per dichiarare la destinazione dell’8 per mille e il 5 per mille dell’Irpef.

Chiarimenti sulla presentazione del Modello 730-1

Il Modello 730-1 che contiene le specifiche per la destinazione dell’8 per mille e del 5 per mille dell’Irpef, può essere consegnata, insieme al Modello 730 compilato, in busta chiusa – anche normale busta da lettera – con riportato la dicitura: Scelta per la destinazione dell’otto e del cinque per mille dell’Irpef e i dati anagrafici, comprensivi di codice fiscale, del contribuente.

► Le spese mediche detraibili dal 730

Il contribuente può anche scegliere di non esprime nessuna scelta, ma deve comunque presentare il relativo modello.

Nel caso di dichiarazione congiunta le dichiarazioni d destinazione devono essere inserite nella stessa busta.

L’UE divisa sulla questione spagnola e non solo

 L‘Unione Europea soffre in questo periodo delle differenti situazioni economiche in cui versano molti stati che la costituiscono.

Agli occhi degli osservatori internazionali, infatti, non può passare inosservato come si vada sempre di più delineando quella Europa “a due velocità” in cui una parte dei Paesi sono ormai quasi schiacciati dalle politiche di austerity e ne auspicano un rallentamento, mentre dall’ altra vi siano realtà come quelle della Germania e della Gran Bretagna che consolidano la ripresa.

Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

E’ la situazione della Spagna, in particolare, che preoccupa gli osservatori europei, poiché nel corso di quest’ anno ci si aspetta un ulteriore calo del PIL dell’ 1,3% , che si associa anche ad un rinvio, ormai al 2016, della riduzione del deficit al 3% del Pil.

Il quadro della Spagna, dunque, sebbene accettato dall’ Ue, che ha apprezzato i tentativi di riforma e il programma di stabilità, è comunque quello di una situazione difficile, in cui bisogna fare i conti con 6 milioni di disoccupati, recessione economica in atto e sofferente mercato del lavoro.

Rehn e Constancio aprono a un rallentamento dell’austerity

La Spagna, tuttavia, non è l’unica nazione ad aver chiesto delle proroghe sulla riequilibrazione dei conti pubblici: Portogallo e Francia versano in simili situazioni.

Lo stipendio dei parlamentari a 5 stelle

 Il 27 aprile è stato versato il primo stipendio ai parlamentari eletti per questa legislatura e tutta l’attenzione si è concentrata sugli onorevoli deputati e senatori del Movimento 5 Stelle che della riduzione dello stipendio hanno fatto la loro bandiera. Ci si chiedeva, quindi, prima della festa della Liberazione, se avessero davvero predisposto la rinuncia ad alcuni privilegi.

Il Movimento 5 Stelle svela gli stipendi

La stampa dedica da diverso tempo uno sguardo molto critico nei confronti del Movimento 5 Stelle che non si sottrae certo alle critiche e che talvolta le alimenta. In effetti, mentre tutti i giornali si chiedevano che ne sarebbe stato del portafoglio degli onorevoli grillini, a palazzo si sceglieva già una direzione da dare al governo del paese.

Grillo al Bild parla della bancarotta

Nel frattempo, molti giornalisti ci hanno ricordato qual è stato lo stipendio di Beppe Grillo, l’ultimo di cui si può essere a conoscenza. Parliamo del 2005, anno in cui il comico genovese ha inserito nel modello 730 per la dichiarazione, redditi pari a 4,2 milioni di euro.

In quell’anno, si ricordano le accalorate invettive di Beppe Grillo contro il viceministro Vincenzo Visco che per una questione di trasparenza aveva voluto pubblicare online la rendicontazione dei redditi degli italiani. In questo modo, secondo il leader dei 5 Stelle, si davano soltanto indicazioni utili al crimine organizzato.

Quando e a chi consegnare il Modello 730

 E’ arrivato il momento di presentare il Modello 730 per la dichiarazione dei redditi percepiti nel 2012 da lavoratori dipendenti o pensionati.

► Online l’annuario del contribuente

E’ un modello piuttosto semplice, rispetto ai precedenti, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate proprio per facilitare il compito ai contribuenti per la compilazione dal momento che non prevede calcoli da effettuare.

Vediamo nel dettaglio a chi, come e i termini entro i quali deve essere presentato il Modello 730.

A chi deve essere consegnato il Modello 730?

Il contribuente può scegliere tra due opzioni:

1. presentazione al sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), ma solo dietro richiesta di assistenza fiscale presentata entro il 15 gennaio 2013;

2. al Caf-dipendenti o a un professionista abilitato (consulente del lavoro, dottore commercialista, ragioniere o perito commerciale).

► Le spese mediche detraibili dal 730

Quali sono i termini per la presentazione del Modello 730?

In caso di consegna del modello 730 al sostituto d’imposta la scadenza è fissata a martedì 30 aprile 2013, mentre in caso di consegna al Caf o a professionista abilitato la consegna va fatta entro il 31 maggio.

Nel caso in cui il Modello consegnato al professionista o al Caf già compilato, il contribuente non è tenuto a versare essun compenso per la prestazione.

 

A Moody’s non piace l’Italia

 Un passo avanti per quanto riguarda la stabilità nel nostro paese è stata fatta: dopo la rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica, Enrico Letta, in pochissime ore, ha messo insieme una squadra di governo che non dispiace né al PD e né al PDL.

► Moody’s se la prende con l’economia inglese

Eppure l’agenzia di rating Moody’s non modifica nemmeno un po’ il suo pensiero sull’Italia. Infatti per il nostro paese l’agenzia in questione vede un futuro poco roseo, diciamo anche opaco. Il bilancio sul Belpaese è assolutamente da dimenticare visto che l’Italia non sembra in grado di recuperare le fiducia degli investitori nel breve periodo.

► L’Istat manda a picco Piazza Affari

Moody’s dunque, conferma il rating “Baa2” per il nostro paese e conferma anche l’outlook negativo. Questa decisione permane anche con il governo formato visto che il rischio non è tanto nella scelta dei ministri, quanto piuttosto nella capacità e nella possibilità, per l’esecutivo, di portare a termine le riforme.

Il governo in carica, quindi, potrebbe presto trovarsi a discutere, al cospetto dell’ESM, un piano di salvataggio che coinvolga anche la BCE. In questo secondo caso il paese dovrebbe promettere di riformare il mercato del lavoro e dovrebbe promettere di fare una riforma fiscale efficace.

Imprenditoria femminile in calo

 Se per il mercato del lavoro, come abbiamo avuto modo di sottolineare anche in altri articoli pubblicati in precedenza, le statistiche relative al mese di marzo sono  state purtroppo negative, perché i livelli delle retribuzioni sono rimasti fermi ai valori del mese precedente, anche per quanto riguarda il fronte dell’ imprenditoria, e dell’ imprenditoria femminile in particolare, non sono certo positive.

> Le retribuzioni a marzo 2013

L’ “Indagine Congiunturale sulle micro e piccole imprese femminili”, realizzata dalla Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile, ha diffuso, infatti, i dati relativi alla situazione delle imprese gestite da donne in Italia nel corso del primo trimestre  del 2013.

Ne è risultato che rispetto all’ ultimo trimestre dell’ anno passato è diminuita – dal 12,6% al 10,5% – la percentuale di imprenditrici che si sono rivolte ad un istituto di credito per avere un finanziamento per la propria azienda.

Ecco come sono i nuovi imprenditori italiani

Sono contestualmente aumentate, inoltre, le aziende rosa che sono non riuscite ad ottenere il credito richiesto, passate, sempre nell’ ultimo trimestre del 2013, dal 54% al 62%. Le imprenditrici che hanno visto invece accolte le loro richieste di finanziamento sono infine passate dal 23,8% al 17%.

La statistica denuncia quindi una non facile situazione di accesso al credito per tutto il comparto dell’imprenditoria femminile.

 

Quanto dobbiamo lavorare per pagare le tasse?

 Se per il 2012 gli italiani hanno dovuto lavorare fino al 3 luglio per racimolare il denaro per pagare le tasse, il 2013 vede questo termine slittare di una settimana.

► L’agenda di Letta: stop all’Imu e all’Iva, lavoro al primo posto

Secondo il calendario delle tasse elaborato dalla Fondazione per le riforme europee e dall’Istituto Economico Molinari in base a dati della Ernst&Young, infatti, si dovrà lavorare fino al 10 luglio prima di finire di pagare tutte le tasse a carico.

Questo slittamento ha fatto sì, inoltre, che l’Italia scalasse un altro scalino nella classifica dei paesi dove si deve lavorare più a lungo per pagare le tasse: lo scorso anno eravamo in settima posizione, quest’anno siamo in sesta, anche a causa dell’arretramento della Svezia.

Il paese nel quale si deve lavorar di più prima di soddisfare tutte le richieste del fisco è il Belgio (8 agosto), poi c’è la Francia (26 luglio), seguita da Austria (23 luglio), Ungheria (16 luglio) e Germania (13 luglio).

► L’aumento IVA ci sarà o no?

Sempre parlando di tasse, l’Italia si fregia anche di un’altra ottima posizione: è il secondo posto nella classifica dei paesi europei per tassazione implicita sul lavoro. Con il nostro 42,3% siamo dietro solo al Belgio (che ha una tassazione sul lavoro del 42,8%) e davanti all’Austria (40,8%).

 

Lo stipendio di Zuckerberg

 Quando in un momento di crisi dell’azienda si scopre che il CEO della stessa azienda ha previsto per sé un aumento dello stipendio, gli investitori generalmente puniscono la scelta.

Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi

E’ già successo con Marchionne alla Fiat e con Bernabé per Telecom. Adesso nello stesso vortice descritto è entrato anche il mondo digitale e sotto accusa c’è proprio il capo di Facebook.

Superstipendio anche per Bernabé di Telecom

Il titolo del social network per eccellenza, in borsa, non è stato molto proficuo. Dal suo debutto ad oggi ha quasi visto dimezzarsi il valore iniziale e questo ha fatto sì che dopo pochissime settimane Mark Zuckerberg fosse mandato via dalla classifica dei 10 uomini più ricchi del mondo.

Una notizia che lo ha preso alla sprovvista proprio durante il viaggio di nozze in Italia. Adesso, invece, si apprende che per il 2012, il suo assegno da CEO di Facebook, è stato di ben 1,99 milioni di dollari. L’assegno è stato firmato dall’amministrazione dell’azienda che Zuckerberg ha fondato e di cui è CEO. 

 Facebook dovrà rimborsare 62 milioni agli azionisti

Rispetto al 2011 si tratta di uno stipendio maggiorato del 16 per cento. Nel 2011, infatti, il giovane magnate del mondo digitate aveva incassato “appena” 1,2 milioni di dollari.

Governo Letta, ecco il programma del ministro Saccomanni

Dopo il giuramento, il nuovo ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni è già a lavoro. Le idee sono già abbastanza chiare. Saccomanni vuole fare leva sulla crescita, puntando sul coinvolgimento di consumatori, banche ed imprese.

Il suo obiettivo è quello di destituire il Paese da ogni stato di incertezza di natura psicologica. Uno stato particolare che fino a questo momento a costretto tutti i soggetti economici a diventare attendisti. Morale: nessuno investe, crollano i prestiti e di conseguenza i consumi. Nel frattempo la recessione continua senza alcun freno a fare il proprio lavoro ‘sporco’.

Recuperare la fiducia

Per Saccomanni occorre senza dubbio porre riparo a questa situazione. Come? Tramite le linea guida di lavoro elencate nel programma. Il nuovo ministro dell’Economia è più che mai convinto che si ha bisogno di “uno sforzo congiunto e ben organizzato da parte di tutti al fine di ripristinare il bene prezioso della fiducia”.

Saccomanni, dunque, punta a dare manforte alle aziende e alle fasce più deboli della cittadinanza mediante una ricomposizione del bilancio pubblico. Oltre a ciò, il ministro vorrebbe un contenimento della pressione fiscale tramite un taglio della spesa attuale. Se riuscirà in questo scopo, lo spread, che sempre di più è l’indice numero uno dei malesseri nazionali, potrà scendere a quota 100.

Da risolvere c’è inoltre la questione Def, con la quale il governo ha indicato le linee di sviluppo della politica economica e in Parlamento c’è chi spiega che non avrebbe senso approvarlo senza un confronto con il nuovo governo, a partire dalla recente correzione del governo uscente: che ha reso l’Imu permanente mentre nella prima versione aveva un carattere sperimentale fino al 2015.

Vi saranno inoltre altri nodi da sciogliere: tra questi le emergenze sociali, dall’eterna questione esodati al problema del reperimento delle nuove risorse per il finanziamento della cassa integrazione in deroga la quale sta per scadere, al problema Tares al congelamento dell’aumento Iva previsto a luglio.