Due anni di tempo in più per aggiustare i conti spagnoli

 La Spagna avrà due anni di tempo in più per raggiungere il pareggio di bilancio. Lo fanno sapere da Bruxelles dove i programmi di riforma e di stabilità messi a punto dal governo spagnolo per il paese sono stati accolti con favore. Dal centro nevralgico dell’Unione Europea fanno sapere, inoltre, che il termine ultimo per raggiungere l’obiettivo di rientro del deficit al 3% è spostato di due anni, dal 2014 al 2016.

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La richiesta era arrivata dalla governo spagnolo stesso e gli analisti europei hanno deciso di concedere altro tempo al paese onde evitare  misure troppo drastiche che avrebbero potuto, almeno nel breve periodo, creare ulteriori scompensi al paese, che già sta vivendo una situazione al limite del collasso.

Ma il tempo in più concesso dovrà essere fatto fruttare: il paese necessita di portare avanti

un percorso fiscale nel programma di stabilita si basi su ipotesi macroeconomiche prudenti e un numero sufficiente di interventi strutturali e di alta qualità.

► La Spagna non centra gli obiettivi nel 2013

Secondo Bruxelles la Spagna ha le carte in regola per raggiungere l’obiettivo, ma l’ultima parola ora spetta all’Ecofin, il Consiglio dei ministri di Economia e finanze dei Paesi membri.

L’Italia non investe nella cultura

 I dati parlano chiaro: l’Italia non investe nella cultura e nell’istruzione e questo “piccolo” particolare relativo alla distribuzione degli investimenti, fa pensare che il paese non ha assolutamente voglia di cambiare strada. L’Eurostat, di recente, ha pubblicato i risultati relativi ad uno studio in cui si confrontano la spesa pubblica dei singoli stati, nel suo complesso e la quota destinata alla cultura e all’istruzione.

La crisi della Bulgaria fa discutere

Rispetto al nostro paese i dati non sono assolutamente di conforto. Gli investimenti italiani nel settore, infatti, rasentano lo zero e se si stila una classifica soltanto dei paesi che fanno parte del Vecchio Continente, si scopre che l’Italia è all’ultimo posto. Il dato di riferimento è la percentuale di spesa pubblica dedicata alla cultura.

Mediamente, in Europa, s’investe nel settore culturale, il 2,2 per cento della spesa pubblica, mentre per l’Italia questa percentuale scende all’1,1 per cento. Soltanto la Grecia segue l’Italia. Se invece si fa riferimento ai soldi che sono usati per l’istruzione, a fronte di una media europea del 10,9 per cento d’investimenti, l’Italia dedica alle scuole solo l’8,5 per cento.

Debito pubblico italiano cresce ancora e tocca quota record

Questa notizia, purtroppo, non è stata riportata ampiamente dai giornali perché in questi giorni, la composizione del Governo è un argomento troppo più  importante. In ogni caso, come riflettono molti analisti, esiste una corrispondenza diretta tra l’investimento in cultura  e istruzione e la crescita del paese. 

Ecco come sono i nuovi imprenditori italiani

 Il Centro Studi di Unioncamere ha studiato le 384 mila nuove imprese nate in Italia nel 2012 e ha ricostruito l’immagine dell’imprenditore italiano della nuova generazione: giovani e diplomati, hanno pochi soldi a disposizione per aprire la loro azienda che si configura, nella maggior parte dei casi, come unica soluzione alla mancanza di lavoro.

► La Bce chiede più credito per le PMI

Sulle 384mila imprese che sono state iscritte nei Registri delle Camere di commercio nel 2012, secondo lo studio di Unioncamere, sono 172mila le “vere” nuove imprese attive, ossia le imprese che nascono indipendenti e non come costole imprese già esistenti. Gli imprenditori che hanno deciso di affrontare questa sfida sono per la maggior parte uomini (74% del totale) e italiani (87% del totale degli imprenditori, ai quali si affianca l’8% di imprenditori extracomunitari e il 4% di comunitari) e hanno a disposizione una quota compresa tra i 5 e i 10 mila euro per dare vita alla loro nuova attività.

Non sono pochi, quindi, gli italiani che decidono di darsi all’imprenditoria individuale, ma di fronte a loro, nonostante lo spirito di iniziativa, si prospetta una situazione molto difficile. Per la maggior parte di loro, infatti, la crisi economica è un ostacolo alla crescita della loro idea, poi ci sono, come ostacoli alla realizzazione dell’impresa, la difficoltà di inserimento nel mercato individuato e la concorrenza.

► Una nuova burocrazia per il nuovo governo

 

Difficile, poi, il rapporto con le istituzioni: la burocrazia, infatti, viene indicata come una delle più grandi criticità dal 25% degli intervistati.

Meno riscossioni per Equitalia, colpa della crisi

 Il clima di tensione generatosi negli ultimi tempi a causa della crisi economica ha avuto i suoi effetti anche sulle riscossioni di Equitalia. Secondo la Corte dei Conti, infatti, nel 2011 ha visto calare le sue entrate derivanti dalla riscossione da ruolo da 8,9 miliardi di euro a 8,6.

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La responsabilità di questo calo, secondo i Conti, sarebbe del clima di tensione nato dalla crisi economica che si è manifestato nel secondo semestre del 2011. Questo clima teso ha spinto Equitalia a frenare sensibilmente le attività cautelari ed esecutive.

Secondo la relazione finanziaria stilata dalla Corte dei Conti, la riscossione da ruolo da parte di Equitalia ha subito un forte decremento soprattutto negli incassi da ruoli degli enti previdenziali (-7,3%). A livello territoriale, invece, è il Lazio la regione che ha fatto registrare il decremento più forte, con un -2,6% del 2011 sul 2010. Un calo comunque bilanciato dall’aumento delle stesse riscossioni in Lombardia +6,9%.

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Nella relazione fiscale, comunque, la Corte dei Conti evidenzia come, anche se si è verificato questo abbassamento delle riscossioni, le attività maggiori di Equitalia si sono concentrate nei confronti dei ‘grandi debitori’, ossia verso coloro che hanno morosità superiori ai 500.000 euro, che ha portato ad un recupero di 1,6 miliardi, il 18,5% del totale degli incassi da ruolo.

 

Il reddito fondiario e i famigliari a carico

 Molti contribuenti si rivolgono direttamente all’Erario per conoscere la soluzione ad alcuni dubbi. In genere, se ci si reca presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate, si possono ottenere i riferimenti provinciali cui inviare l’interpello. Si tratta di una domanda posta a cui si occupa di fisco, con l’eventuale proposta di una soluzione interpretativa.

Il mutuo prima casa di Banca Etica

Qualora l’Erario latitasse o comunque non fornisse la risposta entro 90 giorni, quindi entro 3 mesi, il contribuente sarebbe autorizzato ad adottare la soluzione proposta. Oltre l’interpello ci sono numerosi canali d’interazione con l’Agenzia delle Entrate, basti pensare al call center che risponde ad una domanda per volta posta dal contribuente. In ultimo ci sono gli esperti di FiscoOggi, il quotidiano online dell’Agenzia.

Variazione dell’aliquota IMU

Proprio a FiscoOggi, una contribuente, ha posto un quesito. Ha spiegato che nel 2012 il marito è stato considerato a suo carico, visto che aveva percepito soltanto una pensione d’invalidità esente dalla tassazione IRPEF. Il marito, però, nel 2013 aveva ereditato il 50 per cento di un immobile libero. La contribuente ha chiesto di poter considerare ancora il marito come famigliare a carico.

L’Agenzia spiega che con la reintroduzione dell’IMU sono state sostituite in una volta sia l’ICI che l’IRPEF  con le relative addizionali. Per cui, per un reddito fondiario prodotto dagli immobili non locati e soggetti ad IMU, non è prevista la tassazione IRPEF per cui il marito della contribuente non ha un reddito tale da essere escluso dal computo dei famigliari a carico.

Il 2013 sarà l’anno di Samsung?

 Finire bene e iniziare ancora meglio. Si riassume in questa frase il passaggio dal 2012 al 2013 per quanto concerne Samsung. Durante il primo trimestre dell’anno i conti del comparto Electronics, in virtù del boom delle vendite degli smartphone Galaxy S3 e del Galaxy Note 2, promossi nel 2012, sono impennati.

Il colosso sudcoreano, leader mondiale di memory chip per computer e smartphone, ha fatto registrare utili netti per 7.150 miliardi di won (pari a 6,44 miliardi di dollari) a gennaio-marzo, in aumento del 42% sui 5.050 miliardi di 12 mesi fa. I guadagni sono aumentati a 52.870 miliardi (+16,8%) e gli utili operativi a 8.780 miliardi (+54,35%), congruenti con le stime diffuse a inizio mese. Il gruppo, dopo tale trimestre, ha guadagnato punti nella battaglia che l’oppone all’americana Apple.

Da Cupertino, infatti, martedì scorso sono giunte notizie di un pesante calo da parte dell’utile netto di Apple. Il primo grande calo da dieci anni a questa parte.

Samsung, dunque, non può che gioire, facendo registrare performance operative impressionanti, inclusi i margini, suo tallone d’achille tradizionale rispetto ai più grandi rivali.

Samsung ha approfittato della comunicazione del bilancio trimestrale per lanciare la sua nuova versione dello smartphone Galaxy: il Galaxy S4.

La massa monetaria europea a marzo 2013

 La Banca Centrale Europea ha pubblicato in questi giorni un report dettagliato che riassume tutti i dati relativi alla circolazione del denaro all’ interno dell’ Eurozona per quanto riguarda il mese di marzo 2013.

> La Bce chiede più credito per le PMI

Il rapporto Bce sulla massa monetaria M3 analizza, infatti, tutti i movimenti relativi al contante che è possibile rilevare all’ interno dei Paesi della Unione Europea, nonché quelli relativi alle attività finanziarie e ai titoli liquidabili in breve tempo.

I dati del mese di mrzo 2013 attestano dunque che i prestiti della Bce al settore privato si sono ristretti dello 0,8% – così come anche a febbraio 2013 – e che la crescita monetaria, a differenza del mese precedente in cui si era arrivati ad uno 3,1%, si attesta solo al 2,6%.

Angela Merkel sul problema dei tassi della Bce

Si può infatti registrare in generale una decrescita della massa monetaria anche rispetto allo stesso trimestre gennaio – marzo 2013, in cui la crescita si è attestata solo sul 3%. Nel mese di marzo è poi rimasto invariato il totale dei crediti della Banca Centrale Europea, mentre sono aumentati i depositi presso le banche italiane, e in quelle di altri paesi dell’UE, come Slovenia, Spagna, Grecia e Irlanda, al contrario di quelli di Cipro – per ovvi e noti motivi.

Un conto corrente per versare le indennità dei grillini

 Lo hanno annunciato, come è uso per i grillini, tramite social nertwork: il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, ha postato sulla sua pagina Facebook la lettera inviata da lui e anche dai segretari Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino a Laura Boldrini, presidente della Camera.

► Goldman Sachs contro Beppe Grillo

Quello che i deputati del Movimento 5 Stelle chiedono è di istituire un conto corrente per poter versare le indennità e le spettanze che loro non percepiranno, perché auto-tagliate. E’ una fetta abbastanza importante dello stipendio dei deputati alla quale i grillini hanno deciso di rinunciare, come primo passo per quello che è stato uno dei capisaldi della loro campagna elettorale, ossia la riduzione dello stipendio dei parlamentari.

Per legge queste indennità non possono essere lasciate nelle casse dello Stato, quindi i deputati hanno deciso che la soluzione migliore fosse quella di aprire un apposito capitolo di bilancio e un conto corrente dove versare queste somme, la cui destinazione, come si legge nella lettera, sarà da decidere di comune accordo con la presidenza. Il conto, naturalmente, è a disposizione di tutti i parlamentari che vogliano seguire l’esempio.

I grillini hanno deciso, quindi, di iniziare a mettere in pratica quanto detto in campagna elettorale, anche dopo le tante critiche arrivate loro a causa della presunta immobilità che avevano mostrato una volta raggiunto l’obiettivo. E la presidente del gruppo Roberta Lombardi lancia una sfida:

► La questione del reddito di cittadinanza

Questa è la partita oggi. I nostri stipendi. Apriamo un conto e vediamo chi altro dei partiti lo fa.

Novità sull’imposta di registro

 Se la cartella esattoriale segue una sentenza passata in giudicato, allora la prescrizione del reato ha durata decennale. La novità, così espressa, non dice molto. E’ necessario infatti approfondire la questione analizzando i fatti alla base del pronunciamento della Corte di Cassazione.

Cosa è imponibile nella cessione d’azienda

Il tema al centro del dibattito è l’imposta di registro. Se l’Erario pretende il pagamento di una cartella sulla base di una sentenza passata in giudicato, la stessa cartella esattoriale deve essere emessa entro dieci anni dal termine di prescrizione. In questo caso, infatti il credito è stato accertato dopo un contenzioso. Dunque, il caso descritto non rientra nell’applicazione del termine triennale o annuale di scadenza.

Un altro caso di perdita dei benefici prima casa

La vicenda processuale che ha indotto i giudici a precisare il da farsi è relativa ad una concessionaria del servizio di riscossione dell provincia di Benevento che ha notificato ad un contribuente una cartella di pagamento che derivava da un ruolo reso esecutivo il 31 marzo del 2003 e conseguente ad una sentenza emessa dal CTR della Campania.

Il contribuente, considerando che l’impugnazione non era avvenuta entro l’anno dovuto, faceva appello alla ratione temporis ed in una prima fase ha anche avuto ragione. In appello invece si è specificato che, vista la presenza di una sentenza passata in giudicato, doveva essere considerato corretto il termine triennale per la notifica.

Online i modelli di dichiarazione semplificati

 Chi si appresta a compilare la dichiarazione dei redditi sa che il modello di dichiarazione, per esempio il 730, è completo di tutti i campi necessari alla richiesta di una parte dei versamenti e degli acconti già fatti. Magari per scaricare le spese mediche, quelle per l’attività sportiva dei figli e quant’altro rientri nella fiscalità inerente le persone fisiche e le loro famiglie.

In alcuni casi si possono avere delle dichiarazioni dei redditi cosiddette “semplificate” che riducono ai minimi termini gli indizi che i contribuenti devono fornire al fisco. Oggi sembra sia pronto online il modello 770/2013 in formato ordinario e semplificato. Il modello in questione è disponibile come software di compilazione.

Compilazione e invio del 770

Il modello 770 deve essere usato dagli intermediari e dalle amministrazioni dello Stato al fine di disporre la dichiarazione per loro o per conto di altre amministrazioni. Non si tratta quindi di un modello di dichiarazione cui devono far riferimento i contribuenti singoli. L’Agenzia delle Entrate ha quindi reso noto che in rete ci sono due applicazioni informatiche – 770 Ordinario 2013 e 770 Semplificato 2013 che servono per compilare le dichiarazioni dei sostituti d’imposta ed inviarle anche al fisco.

Tutto sul modello 730

La trasmissione di questi modelli di dichiarazione deve essere completata entro il 31 luglio prossimo. Per chi non avesse molta pratica del computer, l’Erario ricorda che i software possono essere fruiti anche senza effettuare l’installazione e l’aggiornamento del programma sul proprio computer.