Marzo da record per l’industria del risparmio gestito

 Assogestioni ha diramato questa mattina i dati relativi alle performance dell’industria del risparmio gestito in Italia. I numeri che sono arrivati sembrano mostrare una rinnovata fiducia degli italiani nell’investimento: la raccolta netta per il mese di marzo, infatti, si è attestata a 7,3 miliardi di euro.

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Un dato più che positivo che fa rientrare la paura del settore, avuta alla fine dello scorso anno, che gli italiani avessero intenzione di abbandonare questa forma di investimento.

Nello specifico una larga parte di questo successo è da attribuire ai fondi aperti, sia italiani che esteri,  che  per il mese di marzo 2013 hanno totalizzato 5,3 miliardi: mezzo miliardo di euro deriva dai prodotti tricolore mentre i prodotti di diritto estero attraggono 4,8 miliardi.

Altri 1,9 miliardi arrivano dalla gestione del portafoglio. Grazie a queste cifre l’industria del risparmio gestito italiana può segnare un altro record nel suo palma res: è il quinto mese consecutivo, infatti, l’industria batte il record di patrimonio con asset che superano quota 1.225 miliardi di euro.

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Questo rinnovato interesse degli italiani per l’investimento si può spiegare con la ricerca, da parte dei risparmiatori, di  soluzioni semplici e trasparenti e con la ripresa del collocamento dei prodotti del risparmio gestito da parte delle banche.

Calano gli utili di Apple

La notizia che Apple potrebbe licenziare Tim Cook si poggia su solite fondamenta, visto come vanno le cose a Cupertino.

L’azienda macina utili, ma per la prima volta negli ultimi dieci anni della sua storia, l’utile netto è diminuito del 18%, a 9,5 miliardi di dollari. L’anno scorso si attestava intorno agli 11,6 miliardi.

La diminuzione degli utili non produce però una flessione dei guadagni, i quali si aggirano a 43,6 miliardi di dollari, in aumento dell’11% in confronto ai 39,2 miliardi di dollari dell’anno scorso.

Dati che paiono essere migliori rispetto alle attese degli esperti, i quali si aspettavano un utile di 9,97 dollari per azione e guadagni per 42,3 miliardi di dollari.

Dati che hanno fatto fare un passo in avanti al titolo nelle contrattazioni after hour a Wall Street di quasi il 5%.

Riacquisto delle proprie azioni

Oltre a ciò Apple ha dichiarato che riacquisterà azioni proprie per un totale di sessanta miliardi di dollari e aumenterà il dividendo del 15%, chiarendo che il piano di buyback sarà aumentato dagli attuali 10 miliardi a 60 miliardi di dollari. L’estate scorsa la compagnia aveva avviato il pagamento dei dividendi, cominciando riacquistare le proprie azioni.

Tim Cook, però, continua ad essere nel mirino per via dei risultati che continuano a deludere. La società non se la passa bene e titoli di Borsa soffrono di una forte pressione al ribasso.

Fiducia a Tim Cook?

Malgrado ciò, il Ceo di Cupertino ha affermato: “Siamo molto fortunati a essere nella posizione di poter raddoppiare l’ammontare del programma di ritorno del capitale annunciato lo scorso anno. Riteniamo che il riacquisto di nostre azioni si configuri come un buon modo per utilizzare il capitale”.

Basteranno queste frasi a calmierare le numerose critiche avanzate nei confronti di Cook?

 

Crollano i consumi al dettaglio

 Gli ultimi mesi si sono rivelati particolarmente duri per il mondo del commercio al dettaglio. Secondo l’ Istat, infatti, in questo ultimo periodo si è vissuto uno dei peggiori cali nelle vendite degli ultimi tempi.

Il calo dei consumi colpisce anche la Pasqua

Durante lo scorso mese di febbraio, infatti, le vendite avevano fatto registrare una contrazione, scendendo del 4,8% su base annua, con l’alimentari in calo del 4,0%. L’ Istat rileva inoltre che si tratta dell’ ottava flessione consecutiva su base annua a partire dallo scorso aprile 2012.

In flessione, dunque, risultano gli indici del commercio al dettaglio sia su base mensile (-0,2%) sia su base trimestrale, almeno per quanto riguarda il periodo che va dallo scorso dicembre 2012 a questo febbraio 2013, con una flessione dello 0,7% rispetto ai tre mesi che l’avevano preceduto.

Il dato più sorprendente, tuttavia, è il negativo che risulta anche in merito alle vendite dei discount alimentari (-0,1%), che sono a tutt’oggi, secondo altre statistiche, i canali di vendita preferiti dagli italiani che puntano al risparmio. 

> Gli Italiani fanno la spesa nei discount

Per quanto riguarda il settore dei discount, dunque, la perdita complessiva da inizio anno è stata dello 0,2%.

Diminuiscono, tuttavia, nel confronto con gennaio 2013 anche le vendite dei prodotti non alimentari, che subiscono un calo dello 0,3%.

1,5 milioni di disoccupati in più

 L’ Istat ha rilasciato le ultime stime in merito allo stato della disoccupazione giovanile in Italia. Dal 1977 ad oggi il numero dei disoccupati in Italia è cresciuto di circa 1,5 milioni in più.

> Nessun calo della disoccupazione per i prossimi mesi

Trentacinque anni fa, infatti, il numero dei giovani disoccupati con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni era pari a 1 milione e 340 mila, mentre oggi il totale è di 2 milioni 744 mila, per quanto riguarda almeno le stime complessive del 2012, con un tasso che è dunque passato dal 6,4% al 10,7%.

Un milione di famiglie italiane è senza lavoro

L’ Istat, che ha ricostruito le medie trimestrali e annuali a partire dal 1977 ha inoltre evidenziato che per quanto riguarda la distribuzione del fenomeno tra la popolazione maschile e quella femminile non ci sono stati sostanziali cambiamenti rispetto al passato: per i primi, cioè per gli uomini, il tasso è cresciuto dal 18,1% al 33,7%; per le seconde, invece, le donne, dal 25,9% al 37,5%.

In generale, invece, i dati relativi ai confronti con il 1977 dicono che la disoccupazione giovanile è passata dal 21,7% al 35,3%.

Per quanto riguarda infine la distribuzione geografica del fenomeno, l’area italiana che al giorno d’oggi risulta più colpita dal fenomeno della disoccupazione giovanile è il Sud Italia, che mostra rispetto al 1977 un tasso di incremento che è passato dall’ 8,0% al 17,2%, cioè praticamente raddoppiato.

Avete fatto errori con l’UNICO Mini?

 Cosa fare nel caso in cui siano stati fatti degli errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi con il modello UNICO mini? L’ideale sarebbe effettuare una verifica preventiva ma se proprio ci sono state delle dimenticanze importanti o rilevanti nell’indicazione dei redditi, soprattutto riguardo oneri detraibili e deducibili, si può rimediare.

Il contribuente, infatti, se dichiara di aver commesso un errore prima che l’Amministrazione tributaria abbia la possibilità di rilevare l’infrazione commessa, si ottengono degli sconti e in alcuni casi si possono fare le correzioni, senza pagare la multa.

La scheda informativa del modello UNICO PF mini

Per esempio, i contribuenti che dopo aver presentato il modello UNICO mini di accorgono, prima della scadenza del termine di presentazione che non hanno inserito delle spese detraibili o deducibili, hanno la possibilità di presentare entro la scadenza una dichiarazione con il modello “rettificativo” dove deve essere indicata la dicitura “correttiva nei termini”.

Qualche elemento importante sull’UNICO Mini 2013

Se invece sono già scaduti i termini per il pagamento ed è stato pagato un importo superiore o inferiore a quello regolare, allora è necessario usare lo strumento del ravvedimento operoso.

Quando invece la dichiarazione è presentata dopo la scadenza dei termini, il contribuente può sempre integrare il modello o correggerlo ma dovrà usare una dichiarazione integrativa e presentarla entro i 90 giorni dalla scadenza prevista dall’Erario.

La scheda informativa del modello UNICO PF mini

 Il modello UNICO, come tutti gli altri modelli di dichiarazione dei redditi, ha diverse versioni. Quelle più interessanti per i contribuenti sono la versione ordinaria e la versione mini che, però, è riservata soltanto ad alcune tipologie di contribuenti.

I contribuenti obbligati all’UNICO

Il modello UNICO Persone Fisiche Mini e una versione semplificata, è stato pensato per agevolare i contribuenti che hanno una situazione “fiscale” meno complessa. Il modello UNICO mini può essere usato soltanto dai contribuenti che sono residenti in Italia e per prima cosa non hanno cambiato il domicilio fiscale dal primo novembre dell’anno precedente.

Tutto sul modello 730

Il modello in questione non può essere usato dai titolari di partita IVA e da coloro che hanno percepito i seguenti redditi: redditi da terreni e fabbricati, redditi da lavoro dipendente o assimilati o redditi da pensione, redditi derivanti da attività commerciali e da lavoro autonomo non esercitate.

Lo stesso modello può essere usato da coloro che vogliono fruire di detrazioni, deduzioni, spese sostenute, detrazioni per carichi di famiglia e lavoro ma non può essere usato da chi deve presentare la dichiarazione per conto di altri. Nel modello UNICO mini non devono essere usato da chi non deve indicare un domicilio per la notifica degli atti diverso dalla residenza e per chi non deve presentare una dichiarazione correttiva o integrativa.

La scheda informativa del modello UNICO PF

 Il modello UNICO PF 2013 è un modello unificato per la presentazione delle dichiarazioni fiscali. L’Agenzia delle Entrate, come per tutti gli altri modelli di dichiarazione, presenta numerose informazioni a disposizione dei contribuenti. In primo luogo una scheda informativa. Poi è presente la descrizione dei contribuenti obbligati a presentare l’UNICO, le modalità e i tempi di presentazione e tutto quello che si deve fare in caso di errore.

Anche per il modello UNICO PF può essere fatta una compilazione del documento online e l’invio telematico diretto all’Agenzia delle Entrate. Poi, anche per chi sceglie la compilazione cartacea, sono disponibili modello e istruzioni e tutte le normative che hanno introdotto modifiche successive al rilascio dei modelli.

 Se si sbaglia la presentazione dell’UNICO

Il modello UNICO PF è adatto ai contribuenti che devono presentare la dichiarazione dei redditi e anche la dichiarazione IVA, mentre sono escluse da questo modello tutte le categorie di contribuenti che devono presentare la dichiarazione IVA in forma autonoma.

 Quando si presenta il modello UNICO

I contribuenti che voglio usare in compensazione dei crediti accumulati, oppure chiedere un rimborso che deriva dalla dichiarazione IVA, devono presentare il modello insieme al modello UNICO 2013. I contribuenti che presentano la dichiarazione IVA insieme al modello UNICO 2013 devono compilare il modello RX.

Terzo decreto esodati: criteri di assegnazione e adempimenti

 Nella tarda serata di ieri è arrivata la notizia che il Ministro del Welfare Elsa Fornero ha firmato il terzo decreto esodati che garantisce la copertura, ossia la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole, ad altre 10.000 persone.

► Firmato il terzo decreto esodati: lista dei salvaguardati

Per l’esattezza saranno 10.130 i lavoratori che potranno beneficiare di questa copertura – contando anche i primi due decreti il totale degli esodati salvaguardati sale a 130 mila persone – ai quali lo Stato assegnerà l’assegno pensionistico secondo alcuni criteri di precedenza.

Criteri di assegnazione della pensione

1. per i lavoratori in mobilità il criterio di assegnazione è la data di cessazione del rapporto di lavoro;

2. per i lavoratori che sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria  del pagamento dei contributi, la pensione sarà assegnata in base alla data di cessazione del rapporto di lavoro precedente all’autorizzazione ai versamenti volontari;

3. i lavoratori cessati in base a rapporti collettivi o individuali vale la data di cessazione del rapporto di lavoro, data che deve risultare da documenti attendibili.

Cosa è necessario fare per richiedere la copertura stabilita dal terzo decreto esodati

1. I lavoratori in mobilità devono fare istanza alla Direzione Territoriale del Lavoro di competenza allegando l’accordo di mobilità;

2. i lavoratori cessati per accordi individuali presentano istanza alla Dtl di competenza per residenza, mentre i cessati per rapporti collettivi la presentano alla Dtl dove hanno sottoscritto l’accordo.

3. IN tutti gli altri casi la domanda va presentata all’Inps.