Ritirato il progetto di bilancio di Parmalat

 Il progetto di bilancio di Parmalat è definitivamente ritirato. La decisione l’ha presa il consiglio di amministrazione del gruppo di Tanzi visto che il Tribunale di Roma, di recente, ha disposto la riconsegna al Comune di Roma del 75 per cento della quota Parmalat detenuta in questo momento dalla Centrale del Latte capitolina.

Commissario per la Parmalat legato all’affare Lactalis

Tutto, insomma, ruota ancora attorno alle vicende giudiziarie, ai reciproci atti d’accusa, alla vendita di una quota Parmalat alla Cirio di Sergio Cragnotti. Nella gara pubblica successiva alla decisione di vendere l’azienda, era stata inserita tra l’altro una clausola che impediva di cedere a terzi la quota acquistata per i primi cinque anni. Invece Cirio, appena trascorso un anno dall’acquisto, aveva venduto la Centrale del latte, confluita in Eurolat, alla Parmalat.

La ripresa di piazza Affari

Visto questo mancato rispetto dell’accordo, il Tribunale di Roma ha deciso per l’immediata restituzione delle azioni e gli amministratori della società sono stati costretti a ritirare il progetto di bilancio 2012.

Gli amministratori della Parmalat hanno giudicato errata la decisione del Tribunale ed hanno confidato nella decisione dei giudici convocati in appello per decidere se accogliere o no il ricorso. Il progetto di bilancio al 31 dicembre 2012 è stato comunque ritirato: dovranno essere verificate le esigenze, apportate le integrazioni, revocate le delibere relative all’approvazione del progetto stesso.

Lo spread giusto a quota 100 secondo Saccomanni

 Il direttore generale di Bankitalia, spiega che il differenziale tra bund e BTp, per rispecchiare davvero la realtà, dovrebbe essere di 100 punti, per questo ha rivolto un appello alla politica, al mondo imprenditoriale e quello creditizio, per trovare un modo di rilanciare l’Italia.

Napolitano e le borse dell’indomani

Il direttore di Bankitalia, alla fine degli incontri di primavera del FMI ha avuto un incontro con i giornalisti italiani ed ha avuto l’occasione di ribadire che lo spread dovrebbe essere a 100 punti per rispecchiare la situazione reale del nostro paese. Gli investitori che hanno creduto nelle possibilità dell’Italia, dovrebbero essere premiati, se poi si paragona anche la situazione del Belpaese con quella del Giappone, allora è chiaro che lo spread dovrebbe essere di 100 punti.

Il differenziale così alto, non può essere sostenuto a lungo dal paese ed è necessario lo sforzo di tutti.

Draghi e sopravvivenza dell’euro

Secondo Saccomanni il governo deve proporre delle riforme strutturali del paese, le banche devono aiutare economicamente le imprese e queste ultime devono avere lo slancio verso l’innovazione, anche volgendo lo sguardo all’estero. Il credito bancario è importante ma ci sono anche altre fonti di finanziamento da scandagliare.

Insomma le imprese devono “riposizionarsi” sul mercato. Soltanto con uno sforzo sinergico sembra possibile ritrovare la competitività.

 

Come dare le dimissioni da un lavoro a progetto

I contratti a progetto sono stipulati oggi con un’enorme frequenza. Si tratta di contratti che non garantiscono un granché al lavoratore che presta servizio lavorativo nei pressi dell’azienda o dell’ufficio a tempo determinato, sempre per la solita retribuzione. Così, sono molti coloro che decidono di recidere il contratto, e dunque di licenziarsi.

Ma come si fa a recidere un accordo se si lavora con un contratto a progetto? Ecco, alcuni utilissimi consigli per la rescissione:

Per un motivo o per un altro si può arrivare ad avere l’esigenza di dover inviare al proprio datore di lavoro la lettera di dimissioni, a maggior ragione se l’impiego è tramite la forma del contratto a progetto e all’orizzonte si prospetta un’offerta di lavoro che risulta più allettante e conveniente. Un’offerta che, magari, offre qualche possibilità in più e uno stipendio più congruo.

Come bisogna dunque comportarsi con la propria azienda? Cosa bisogna scrivere nella lettera di dimissioni? Occorre dare o no i giorni di preavviso? E quanti? La lettera si deve consegnare a mano o si deve mandare tramite posta con raccomandata con ricevuta di ritorno? Sono molti i quesiti ai quali bisogna dare risposta. Cerchiamo, pertanto, di andare con estremo ordine.

Lettera di dimissioni

Malgrado il contratto a progetto non sia la più positiva tra le collaborazioni lavorative presenti nel mondo del lavoro, molti giovani si trovano oggi a prestare servizio come free-lance o “lavoratori autonomi” e dunque non dipendenti. Viene stipulato un contratto di pochi mesi, che lascia però al lavoratore, la “libertà” di collaborare con altre ditte. Nonostante si tratti di collaborazione autonoma, per interrompere il rapporto lavorativo, serve comunque una lettera di dimissioni.

Se si ha, dunque, l’intenzione di licenziarsi, occorre innanzitutto leggete con attenzione il contratto, comprese le minime clausole, al fine di vedere bene le condizioni da rispettare in caso di licenziamento e quanti giorni (se eventualmente sono richiesti) si devono dare di preavviso. Trattandosi di un contratto a progetto, non dovrebbe essere previsto alcun giorno e, teoricamente, si potrebbe abbandonare il posto di lavoro all’indomani del giorno in cui si prende tale decisione.

Preavviso

Per ragioni di buon senso, organizzazione da parte della ditta/azienda, e per evitare di dare luogo a dei cattivissimi rapporti, l’ideale sarebbe parlare con il datore di lavoro e (se possibile) accordarsi direttamente con lui su quanti giorni di preavviso ci vogliono e di quanti giorni necessita prima che si abbandoni il proprio posto di lavoro Se si riesce a rimanere in buoni rapporti con il datore di lavoro, concordando direttamente con lui i tempi per le dimissioni è meglio. In tal caso ci si può basare sulle sue richieste e consegnarli, (qualora sia prevista la ricezione a mano), la lettera di dimissioni. Se non vi è possibilità di arrivare a un accordo, ci si può rivolgere a un sindacato e chiedere un consiglio.

Sindacati

In questo caso si può mostrare il contratto in questione. Analizzandolo, il sindacato saprà consigliare il lavoratore su quale comportamento dovrà tenere. In linea di massima, per dare le dimissioni, si dovrà presentare una lettera con oggetto (“dimissioni volontarie”), mittente e destinatario (nome proprio e nome e indirizzo del datore di lavoro ossia persona fisica o persona giuridica in caso di ditta, azienda ecc), lettera formale dove indichiamo la volontà di recidere il contratto di lavoro per motivi personali indicando, se richiesto nel contratto, i giorni che si danno di preavviso.  Naturalmente farà fede il timbro postale con la data della spedizione nel caso in cui ci fossero problemi, e la ricevuta di ritorno sarà prova dell’avvenuto avviso. Qualora si consegnino a mano, è bene farsi controfirmare la fotocopia delle dimissioni.

Organizzazione economica di eventi di beneficenza

 Quella di fare beneficenza è una maniera per aiutare chi ha più bisogno, chi non possiede nulla per vivere o chi è colpito da problemi di grave entità. Sicuramente aiutare gli altri è qualcosa che fa bene al cuore e allo spirito. L’unione di più persone, come succede in diversi ambiti della vita quotidiana, può essere d’aiuto anche in questo caso. Per tale ragione, l’organizzazione di eventi di beneficenza è spesso uno dei modi migliori per raggiungere l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei più sfortunati.

Ma come si fa ad organizzare un evento di beneficenza, tenendo conto della sua natura economica e cercando di ottenere degli ottimi risultati? La seguente guida è ricca di consigli per non lasciare nulla al caso:

A chi andranno i proventi raccolti

Organizzare in maniera meticolosa un evento di beneficenza non è assolutamente difficile. Ciò vuole dire che anche chi è alle prime esperienze può impegnarsi e riuscire in un’operazione di questo tipo senza riscontrare particolari difficoltà. Vi sono, tuttavia, delle minuscole “regole” da seguire, al fine di poter raggiungere dei buoni risultati e, in particolar modo, un iter da seguire senza avere fretta di concludere tutto e subito.

Come prima cosa è opportuno provare a determinare il tipo di evento che si desidera organizzare e a beneficio di chi andranno i proventi raccolti. A seconda della tipologia, infatti, possono scaturire numerosi problemi di natura logistica. Ad esempio, se è richiesta la presenza di artisti è bene stabilire dati e certezze con diversi mesi di anticipo, al fine di garantirsi la loro presenza.

Numero degli operatori volontari

Occorre considerare, successivamente, in base alla portata dell’evento, di quanti “aiutanti” si avrà bisogno. Si tratta, ovviamente, di volontari, la cui ricerca può partire da parenti e amici per allargarsi, poi, attraverso il classico passaparola, anche a persone che magari nemmeno si conoscono ma che hanno tanta voglia di dare una mano.

Sponsor

Allo stesso tempo occorre cercare di procurarsi degli sponsor. I migliori sponsor, in questo settore, sono senza alcun dubbio i negozi e le attività commerciali in genere che, naturalmente, non forniranno denaro ma contribuiranno con la merce, come pane, carne e similari (in funzione del tipo di evento previsto).

Sede dell’evento

Se non si dispone di un’area pubblica, occorre cercare una sede per l’evento che si sta organizzando Nella scelta bisogna tenere in considerazione che, trattandosi di una manifestazione a cui più gente partecipa e meglio è, è bene che si trovi in un luogo non isolato e soprattutto ben servito dai mezzi pubblici per favorire anche coloro che non hanno la disponibilità di un mezzo proprio e sarebbero quindi impossibilitati a sopraggiungere.

Comitato organizzativo

Pensare a un comitato organizzativo con tutti i volontari e gli sponsor, in modo da fare riunioni settimanali per il punto della situazione. In questo modo si tiene tutto sotto controllo e si evitano il più possibile problemi dell’ultimo minuto.

Promozione dell’evento

Pubblicizzare l’evento quanto più possibile. A tale scopo, oltre il passaparola, si può pensare a volantini e manifesti (da affiggere sempre rispettando la normativa in termini di affissioni). Sarebbe utile, poi, creare un sito web dedicato esclusivamente all’evento, in modo da richiamare l’attenzione anche di chi non abita proprio vicino e magari potrebbe essere interessato.

Prezzo d’ingresso all’evento

Fissare un prezzo per l’ingresso (generalmente compreso tra 5 e 10 euro) e organizzare una lotteria interna (tipo tombola) per la raccolta di ulteriori fondi. Specificare, comunque, sempre tutto all’interno del sito web e su tutto il materiale promozionale.

Consuntivo

In seguito all’evento, ci si siede a tavolino e si tirano le somme. Solo così facendo si può crescere e capire cosa ha funzionato e cosa, magari, non ha funzionato. Per gli eventi successivi si avrà sicuramente la possibilità di evitare errori fatti in precedenza e di migliorare sempre di più gli aspetti positivi.

L’Italia al bivio su risanamento e riforme

L’Italia non ha alternative possibili al risanamento dei conti e alla strada che indica la necessità di riforme. A ribadirlo è il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, secondo il quale per il belpaese il periodo implica un approccio obbligato. Un recente rapporto tra debito e Prodotto Interno Lordo al 130%, come analizza lo stesso Ministro dell’Economia Grilli nel corso di una pausa dell’assemblea del Fondo monetario internazionale a Washington, non ha altri spazi se non quelli che ci lasciano i mercati e chi è pronto o no a prestarci i soldi. Questo è il problema.

Economia italiana a Washington

Il ministro afferma di non aver percepito “disagio” tra i partner per lo stallo politico italiano: “Non è stato parte delle nostre discussioni ufficiali, magari ti chiedono qualcosa per i corriodoi. Ma mi parlano ancora, diciamo così”, scherza su. Poi torna serio e aggiunge: Non penso ci sia grande preoccupazione. Non c’è la percezione che l’Italia sia un rischio per il mondo. Siamo semmai noi italiani a dover essere preoccupati di essere efficaci in questo tipo di negoziati, perché le politiche economiche sono ormai su una scacchiera globale. I problemi dell’Italia – continua Grilli – sono i problemi del mondo e come l’Italia può essere competitiva nel mondo. Penso che se non riusciamo a essere presenti ed efficaci, a possedere una strategia precisa e un largo supporto su questa strategia avremo sempre problemi di debolezza».

Al G20 per la crisi del debito europea

Il summit tra  ministri delle finanze e banchieri centrali che afferiscono alle 20 potenze mondiali servirà a fare il punto della situazione. Uno degli argomenti principali sarà senza ombra di dubbio la crisi del debito che attanaglia l’Europa e le politiche monetarie, in particolar modo successivamente al maxi allentamento monetario stabilito dalla Bank of Japan.

Una mossa valutata in maniera positiva dal Fondo Monetario internazionale che, tuttavia, considera debba essere associata ad alcune riforme strutturali e ad una riduzione del debito. Tale mossa, però, non convince gli Stati Uniti per le conseguenze che può avere sullo yen, il quale potrebbe uscirne indebolito e paradossalmente più competitivo.

Jack Lew, segretario al Tesoro americano, ha dichiarato: “Continueremo a monitorare lo yen”. Lew, inoltre, ha aggiunto che gli Usa chiederanno al G20 di evitare che ogni forza politica ragioni in maniera egoistica. Un Paese effettua per se stesso scelte appropriate, ma così facendo non calcola gli eventuali rischi per gli altri paesi.

Nelle bozze del comunicato del G-20 si fa esplicitamente riferimento alla necessità di muoversi rapidamente verso tassi di cambio flessibili e orientati al mercato, senza svalutazioni competitive. La crescita economica globale viene inquadrata come “più debole e incerta”, con un risalire la china squilibrato fra paesi emergenti ed economie avanzate. Lagarde si dice invece “ottimista” sull’economia mondiale: “Dobbiamo rammentare una cosa, dobbiamo muoverci da una ripresa a tre velocità a una ripresa a tutta velocità, con una crescita solida, sostenibile, bilanciata e inclusiva” afferma, sottolineando che in molte aree c’é ancora bisogno di risanamento fiscale. “Molti paesi europei hanno bisogno di risanamento, il nodo è quanto e quanto velocemente. Serve un giusto equilibrio”.

Verso un ulteriore riduzione del costo del denaro

Ridurre ancor di più il costo del denaro? La Banca Centrale Europa ha un ampio margine per farlo. Al momento, la Bce si configura come l’unica tra le banche centrali mondiali a possedere un minimo spazio di manovra e toccherà a lei determinare in modo indipendente quando è il momento giusto per utilizzarlo.

Questa è la considerazione fatta da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, che poche ore dopo l’inizio dei lavori del G20 farà sentire la sua voce in relazione all’impegno preso per contrastare una svalutazione competitiva dei tassi di cambio.

Trasmissione fluida tra Bce e istituti

Lagarde ha riferito che “tra tutte le banche centrali chiaramente la Bce è quella che ha ancora spazio di manovra. Quello che secondo noi è essenziale è che ci sia una trasmissione fluida fra la banca centrale e le banche e fra gli istituti di credito, così che la politica monetaria possa essere trasmessa in maniera appropriata e i tassi bassi possano tradursi in tassi bassi anche per le piccole e medie imprese”.

Ricreare il credito

In questo modo sarà possibile liberare il credito necessario alle piccole e medie imprese e alle famiglie, che saranno capaci di investirlo nuovamente.

Le banche hanno paura di fare prestiti

Quello che regna è un clima di incertezza politica. Al momento, gli istituti bancari hanno paura di dare l’ok a prestiti. Lo ha riferito il presidente della Bce, Mario Draghi.

Il Ministro Vittorio Grilli, a seguito del clima regnante, afferma che “l’importanza di una soluzione politica veloce in Italia è soprattutto per gli italiani, poiché un’Italia che non decide ed è debole penso che possa giovare ai nostri competitor”. Le parole di Vittorio Grilli arrivano a latere dei lavori del Fmi. La sua è una risposta a chi gli domandava se l’incertezza politica italiana pesasse sull’economia globale.

Così, Grilli ha replicato che i rischi sono per ‘casa nostra’: “Non vedo rischi per economia globale, vedo rischi per Italia”.

Le notizie che arrivano dal fronte europeo, invece, sono le seguenti. La Banca Centrale europea può tagliare i tassi soltanto se i dati economici saranno ancora più negativi. L’attuale livello è dunque appropriato.

Lo dichiara il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, durante una conferenza a Washington. Qui si sta svolgendo il G20. Weidmann aggiunge che non sono stati tagliati i tassi all’ultima riunione poiché sono appropriati con le valutazioni effettuate dalla Bundesbank in relazione agli sviluppi economici, alla stabilità dei prezzi e alle analisi monetarie. Mercoledì in un’intervista al Wall Street Journal Weidmann aveva sembrato lasciare aperta l’ipotesi di un nuovo taglio dei tassi.

Stage all’estero con Ferrero

 Ferrero, quella che ora è una grande realtà internazionale, è nata come un piccola pasticceria di Alba nel 1946. Grazie all’impegno e alla dedizione della famiglia adesso la Ferrero è una grande e solida azienda che commercializza in tutto il mondo prodotti e marchi come Nutella, Kinder, Rocher, Estathé, Tic Tac e molti .altri

Con 39 aziende presenti in 110 Paesi e i 18 stabilimenti la Ferrero occupa circa 22.000 dipendenti. Se vi piacerebbe entrare a far parte di questa grande realtà non lasciatevi scappare l’opportunità di candidarvi ad una delle offerte di stage  al momento attive presso la sede di Findel (Lussemburgo) della Ferrero. I dettagli.

Offerte di stage Ferrero

Stage Supply Chain

Stage HR

Stage Executive Assistant

Gli stage hanno una durata di sei mesi.

Per candidarsi ad una delle offerte di stage della Ferrero consultare il sito dell’azienda alla pagina Carriere.

Roadhouse Grill cerca personale

 Roadhouse Grill è stata la prima vera catena di steakhouse ad aprire i suoi punti vendita in Italia. Fin dall’apertura del primo ristorante, era il 2001 e la città era Legnano, in provincia di Milano, la catena gestita dal gruppo Cremonini si è distinta sia per i suoi prodotti che per il servizio.

Specializzata nella preparazione di piatti unici a base di carne, Roadhouse Grill si contraddistingue anche per l’ambiente informale nel quale accoglie i suoi clienti e per la piacevole atmosfera nella quale si possono trovare a proprio agio sia i grandi che i bambini.

Al momento Roadhouse Grill è presente sul territorio italiano con 38 ristoranti – presenti in Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Marche, Toscana e Lazio – gestiti sia in modo diretto che in franchise da Cremonini, e, come annunciato in questi giorni, a breve, comunque entro la fine del 2013, è stata prevista l’apertura di altri 6.

I primi tre verranno aperti a Capriate (Bg), Mestre (Ve) e Gallarate (Va) e il gruppo Cremoini necessita, al momento, di almeno 180 persone per coprire le nuove aperture. I ruoli ricercati sono assistant e restaurant manager, con esperienza e diploma alberghiero, camerieri, hostess e steward, addetti ricevimento, addetti cucina e griglisti, con età compresa tra i 18 e i 35 anni e disponibili a lavorare su turni.

Si offre contratto part time.

Per candidarsi ad una delle offerte di lavoro di Cremonini consultare la pagina Lavora con Noi del gruppo.