Novità per la firma digitale in banca

 Sono state Unicredit e Cassa di risparmio di Parma e Piacenza a sottoporre al Garante della privacy due progetti per l’utilizzo dei dati biometrici del cliente come strumento di tutela in caso di firma digitale nella sottoscrizione di modulistica bancaria.

► L’anagrafe si ma con la protezione dei dati

In pratica si tratta di affiancare all’utilizzo della firma digitale anche i dati biometrici del cliente che verranno registrati attraverso un semplice meccanismo: al cliente verrà chiesto di apporre la sua firma digitale su di un apposito tablet per più volte in modo che lo strumento possa registrare anche i dati relativi al ritmo, velocità, pressione, accelerazione e movimento della mano.

Questi dati vengono poi inviati ad un server che li elabora in una sequenza che, memorizzata in un apposito database, farà da raffronto per tutte le firme successive.

Quando il cliente vuole sottoscrivere un documento con la firma digitale dovrà prima firmare sull’apposito tablet che permette di confrontare la nuova firma con quella standard contenuta nel database e, solo in caso di coincidenza, si può procedere all’apposizione della firma digitale sul documento.

► Sfuggire al fisco è sempre più difficile

La firma digitale non è obbligatoria e presuppone il consenso del cliente. Queste nuove procedure, comunque, rispettano le leggi sulla privacy e la rilevazione biometrica non permette alla banca di rilevare eventuali altre patologie del cliente.

Niente più segreto bancario per San Marino

 L’Italia e San Marino hanno stanno portando a conclusione il percorso verso la trasparenza bancaria, come dettato dalle più recenti disposizioni Ocse.

► Patto anti-evasione di cinque paesi dell’UE

Con il via libera dato al decreto legge che ratifica la convenzione contro le doppie imposizioni e dei due protocolli (l’aggiuntivo del marzo 2012 e quello di modifica di giugno) i due paesi hanno rafforzato lo scambio di informazioni, superando anche l’ultimo ostacolo dell‘inviolabilità degli istituti di credito.

Il disegno di legge era da qualche tempo alla discussione ma i tempi si sono allungati soprattutto a causa di una certa resistenza che è arrivata dal piccolo stato: infatti il problema dell’accesso alle informazioni dei correntisti è più sentito per coloro che hanno depositi a San Marino, uno dei paesi che, anche se non iscritto nella lista nera dell’Ocse dei paesi considerati paradisi fiscali, ha comunque delle condizioni molto vantaggiose.

► Lussemburgo pronto a rinunciare al segreto bancario

Con la ratifica il problema è stato superato e ora i due paesi potranno accedere alle informazioni che ritengono importanti al fine di combattere l’evasione fiscale o il riciclaggio di denaro. Un altro passo importante che segue la caduta del segreto bancario per il Lussemburgo (verrà abolito a partire dal 2015) e che mette ulteriore pressione in questa direzione anche per paesi come l’Austria e la Svizzera.

► Fisco, Italia e Svizzera verso l’accordo

Ancora in calo il fatturato industriale

 Il crollo del mercato interno italiano sta affossando l’industria italiana. Secondo gli ultimi dati Istat pubblicati, infatti, il settore industriale italiano non accenna a riprendersi. A febbraio si è registrato una nuova diminuzione degli ordinativi industriali: -2,5% rispetto a gennaio 2013 e -7,9% su base annua.
► Record di aziende chiuse nel primo trimestre del 2013

E’ il quarto calo consecutivo che porta con sé anche un altro dato pesante: la diminuzione del fatturato industriale che è sceso dell’1% su gennaio e del 4,7% su base annua, facendo così registrare il quattordicesimo tendenziale.

Una delle cause è sicuramente il crollo del mercato interno italiano, ma anche le performance non proprio brillanti di quello estero.

Infatti a febbraio è stato registrato dall’Istat una forte flessione sia delle commesse estere, -2,6%, che di quelle interne , -2,3%, che pesano soprattutto sulla produzione dei mezzi di trasporto (-17,8%). Si salvano da questo calo tendenziale solo computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione e orologi (+22,1%).

► Confindustria critica duramente l’operato del governo tecnico

In base ai settori l’Istat ha registrato cali congiunturali per i beni strumentali (-2,5%), per i beni intermedi (-2,0%) e per i beni di consumo (-1,3%), mentre è in aumento l’energia (+7,6%).

31 mila aziende chiuse solo nel primo trimestre 2013

 Il 2013 è iniziato in modo tragico per le imprese italiane. Secondo quanto riportato dai dati diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, le imprese italiane che hanno chiuso nei primi tre mesi del 2013 sono state ben 31 mila. Un numero del genere non si vedeva dal 2004 e neanche nel 2009, l’anno da tutti considerato come il più duro della crisi, c’è stata una tale ecatombe.
► Le banche italiane sono solide, ma devono concedere più prestiti alle PMI

Il bilancio tra aperture e chiusure delle imprese italiane è negativo, per la precisione è di -31.351 unità, dato dalla diminuzione delle iscrizioni rispetto ai primi tre mesi del 2012 (118.618 contro 120.278) e dall’aumento delle cessazioni riferito allo stesso periodo dello scorso anno (149.696 contro 146.368).

Non si può continuare ad ignorare questo fatto. Le imprese sono il tessuto economico del paese e questo saldo così negativo è molto di più di un campanello di allarme. E’ necessario mettere in atto dei provvedimenti ad hoc che permettano alle imprese di sopravvivere e di continuare a produrre, come spiega Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, e cercare una soluzione immediata che vada oltre lo stallo politico creatosi dopo le elezioni.

► Pubblicato in GU il decreto che sblocca il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni

I più penalizzati di questa strage di imprese sono gli artigiani: sono 21.185 le imprese artigiane che hanno chiuso i battenti dall’inizio dell’anno, i due terzi del totale, con una maggiore concentrazione nelle regioni del centro della penisola.

 

In regalo con il conto la PS3

 PS3 è l’acronimo che sta per Playstation 3, una piattaforma per i giochi multimediali che è all’ultima moda e come tale anche abbastanza costosa. Per capire quanto è appetibile, basta fare qualche domanda alle nuove generazioni. Non vi stupirà sapere che ne sono ghiotte. Eppure non tutte le famiglie sono disponibili a fare il grande acquisto, oppure non sono disponibili a comprare sempre nuovi giochi per “alimentarlo”.

Trasloca mutuo opzione sicura di Unicredit

Niente paura: Unicredit, la PS3 la regala ai correntisti, ma non a tutti, soltanto a coloro che aprono un conto Super Genius. La Playstation 3 è regalata assieme ad un anno di abbonamento a Playstation Plus.

Il conto corrente per dare agli altri

L’offerta, la promozione che abbiamo descritto, vale soltanto per i clienti che richiedono un online un conto Super Genius entro il 9 maggio 2013 e poi decidono di versare sullo stesso conto lo stipendio o la pensione garantendo un saldo medio annuo di almeno 1000 euro. Si parla di nuovi clienti e non di coloro che hanno già in tasca una Genius Card.

Il canone mensile di questo prodotto è di 6 euro ma avendo un saldo medio mensile superiore a 2500 euro, i costi in questione sono “abbattuti”, così come non si paga il canone con l’addebito di stipendio o pensione.

Non ci sono poi spese per a carta di credito internazionale associata al conto e sono garantiti prelievi gratuiti dagli sportelli ATM Unicredit in Italia.

Evitare le truffe con le carte di credito

 La carta di credito è uno strumento molto usato per i pagamenti, soprattutto da coloro che hanno a disposizione delle importanti somme di denaro, ma solo dopo aver fatto determinati acquisti. Le carte di credito, infatti, tra i loro vantaggi, annoverano i pagamenti posticipati.

Attenti alle compagnie assicurative false

Eppure si tratta anche di strumenti che possono essere facilmente clonati, così che gli istituti di credito che rilasciano delle carte di credito, sono costretti a mettere in guardia i contribuenti. Il sistema delle carte di credito consente di avere un minimo di controllo sui pagamenti visto che l’esercente commerciale deve chiedere la firma dell’acquisto ma questa può sempre essere falsificata.

Scontrini: quello che resta nascosto

Sembra che molti truffatori abbiano acquisito la padronanza della penna fino ad imitare alla perfezione le firme originali. In futuro si potranno evitare alcune truffe con l’introduzione del sistema della tavoletta digitale. in pratica i consumatori, con un pennino, dovranno comporre la loro firma e il software inserito nel dispositivo sarà in grado di riconoscere se la firma appartiene al titolare della carta di credito o meno.

Il confronto tra i dati biometrici registrati nella carta e i dati scandagliati in archivio dal software della tavoletta, ridurranno ai minimi termini le truffe.

La carta prepagata IoStudio

 Ogni volta che frequentate assiduamente un esercizio commerciale, un ristorante e via dicendo, arriva il momento in cui vi viene chiesto di sottoscrivere una tessera per l’accumulo dei punti, in genere.

Le carte prepagate On Card: soluzioni giovani

Una tessera che dà diritto ad una serie di agevolazioni. Queste tessere vanno per la maggiore ma stanno subendo una trasformazione, nel senso che presto saranno surclassate dalle carte prepagate.

Per esempio la tessera IoStudio sarà presto una carta di credito. La tessera è nata qualche anno fa da un progetto comune tra il Ministero dell’Istruzione e Poste Italiane. La tessera è stata distribuita a tutti gli studenti delle scuole secondarie e paritarie.

CartaSì Business

Da settembre del 2013, questa tesserà non sarà più usata soltanto per le agevolazioni, che vanno dal settore della cultura, a quello della telefonia, ma sarà usata come vera tessera prepagata per il pagamento di alcuni acquisti. L’importante è che il ragazzo ottenga l’approvazione dei genitori. Gli esercizi convenzionati sono già più di 20 mila.

Crescono le possibilità d’acquisto, crescono i giovani consumatori e con un prodotto di questo tipo potrebbe essere studiata anche una soluzione per il rilancio dell’economia.

Sconti, agevolazioni e funzionamento, saranno molto simili a quelli della PostePay.

Le nuove carte di credito si chiamano Paypass

 Le banche non vogliono più le solite carte di credito, sono disposte in futuro a sostituirle con sistemi più efficienti. Le carte di credito del futuro si chiamano Pay Pass e funzionano come le altre ma permettono di pagare in modo semplice e veloce anche le piccole spese.

Per tutti i costi e gli acquisti fino a 25 euro, si potrà usare la carta avvicinandola alla macchinetta, senza bisogno di strisciarla e sena bisogno di firmare la ricevuta. Sicuramente il vantaggio delle Pay Pass è nella praticità e nella velocità dello strumento. Ma i costi?

Evitare le truffe con le carte di credito

I costi non saranno molto diversi da quelli delle carte di credito, quindi si dovrebbe pagare soltanto l’importo dovuto, senza pagare commissioni soprattutto in relazione al prelievo di contante o al pieno di carburante.

Il costo, sebbene non sarà tecnicamente difforme dalle carte di credito attuali, varierà da banca a banca. I vari istituti di credito, oltre a fornire servizi correlati a questo indicato, potrebbero puntare sulla sicurezza vendendo ai clienti le carte Pay pass e la loro sicurezza.

La carta prepagata IoStudio

Al momento ci sono già degli esercizi abilitati per accogliere le carte di credito di nuova generazione, per esempio la catena McDonald, o anche una serie di librerie e ristoranti. Si contano già più di 1000 negozi.

Rinnovato il Fondo di Solidarietà sui mutui

 Il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato che le famiglie in difficoltà possono ancora sperare in una specie di moratoria, con il Fondo di Solidarietà che è stato nuovamente finanziato. I mutuatari in difficoltà con il pagamento del mutuo hanno potuto chiedere la sospensione del pagamento delle rate nei mesi e negli anni scorsi.

La fine delle agevolazioni sulla prima casa

Nel 2010 questo istituto è stato introdotto dal Ministro Tremonti e poi è stato prorogato dai governi successivi. L’ultima proroga è arrivata con il governo Monti. Nel decreto Salva Italia si faceva riferimento a circa 20 milioni di euro per sostenere i costi degli interessi maturati sul debito residuo, per tutto il periodo della sospensione. Tutti i tassi d’interesse sono ripagati ad eccezione della componente di spread.

Contributi alle coppie di giovani mutuatari in Umbria

L’accesso al fondo non è però concesso a tutti ma solo a coloro che nei tre anni precedenti la richiesta hanno perso il lavoro subordinato, senza che si parli chiaramente di giusta causa, oppure a coloro che sono morti, oppure a coloro cui è stato riconosciuto un handicap grave o un’invalidità superiore all’80 per cento.

La sospensione della rata che si può ottenere, vale fino ad un periodo massimo di 18 mesi. Lo ha comunicato il Mef con un provvedimento già inserito nella Gazzetta Ufficiale.

Per le agevolazioni sulla prima casa vale il dato anagrafico

 Quando si acquista una prima casa si possono avere dei benefici di natura fiscale collegati all’acquisto e che possono essere fruiti soltanto da chi dimostra, tramite i dati angrafici, di risiedere o di lavorare nella città in cui ha comprato l’immobile.

Rinnovato il Fondo di Solidarietà sui mutui

La residenza di fatto, seppure rilevata in modo ufficiale, non è sufficiente per ottenere le agevolazioni e ci possono essere anche altre situazioni che non sono compatibili con le risultanze degli atti dello stato civile.

La Corte di Cassazione, nella sentenza 8415 del 5 aprile, ha ribadito il principio appena enucleato partendo da una controversia reale.

Cosa succede nel caso di vendita anticipata della prima casa

Il motivo del contendere è l’avviso legato alla liquidazione dell’imposta e all’attribuzione delle sanzioni da parte dell’amministrazione tributaria che ha deciso di revocare ad un contribuente le agevolazioni sulla prima casa. Il motivo della sanzione è nel mancato trasferimento delle residenza nel comune dove si è comprata la casa, entro i 18 mesi dalla dichiarazione resa nell’atto d’acquisto.

Il contribuente ha fatto ricorso contro la segnalazione perché erano intervenute cause di forza maggiore che hanno impedito allo stesso di completare i lavori di ristrutturazione legati all’immobile acquistato.

Il primo grado di giudizio era stato anche favorevole al contribuente ma poi l’Agenzia delle Entrate ha deciso di ricorrere in Cassazione sia per contestare il fatto che i mancati lavori di ristrutturazione potessero essere un motivo per ritardare il trasferimento della residenza e poi perchè la pronuncia della Ctr aveva un difetto.