Deludono i marchi tecnologici

 Il mondo della tecnologia, fino a questo momento, ha praticamente tenuto a galla l’intera economia occidentale ma il perdurare della crisi ha messo in croce anche le aziende più quotate. I dati trimestrali hanno confermato la flessione di alcuni importanti marchi come Nokya, eBay, Amex, Cirrus Logic e anche Bank of America.

I dati trimestrali, come dicevamo, non sono positivi. L’unica azienda in recupero è la Microsoft che entra in territorio positivo ma poi, dopo la notizia di Peter Klein che da Chief Financial Officer si è dimesso, i mercati temono un’altra crisi.

Wall Street, alla fine dei giochi, chiude in negativo.

Come USA e Giappone sostengono le borse

Quello che gli investitori hanno notato è soprattutto una chiusura in rosso per Bank of America che ha perso il 5 per cento e per Cirrus Logic che invece ha perso il 15,41 per cento. Quest’ultima azienda ha un calo molto vistoso legato alle sue partnership, infatti è uno dei principali fornitori della Apple che in borsa perde solo il 5,64 per cento ma che spiega come siano a rischio i conti futuri per il calo delle vendite.

A livello monetario saranno eliminati i 500 euro

Negativo anche l’outlook su eBay che alla fine riesce a migliorare di un centesimo la previsione degli analisti ma poi si fa trascinare dal mercato e dai risultati. Nel primo trimestre fiscale, infatti, il portale in questione ha avuto soltanto 829 milioni di dollari di profitto, che sono circa 63 centesimi ad azione.

I prezzi del petrolio sono in calo

 I prezzi del petrolio, costantemente in aumento, sono un tormento per la zona euro. Gli automobilisti italiani ne sanno qualcosa, ma adesso potrebbe arrivare una buona notizia dal mercato delle materie prime.

 Abramovich jr parte dal petrolio

Il prezzo del petrolio, infatti, è diminuito in modo consistente ed ha alleggerito il peso dell’inflazione sul paese. Questo vuol dire che al di là delle decisioni della BCE, i vari stati possono converge su politiche monetarie di taglio espansivo. Una proposta, questa, che piace molto alla Credit Suisse.

Shopping londinese per gli emiri

Gli analisti della banca in questione, hanno rilasciato un documento approfondito sulle economie del Vecchio Continente e alla fine hanno stabilito che:

“Il contributo all’inflazione Europea da parte delle energie è destinato a scendere. Per la zona Euro questo potrebbe significare una caduta dell’HICP (Indice dei prezzi al consumo armonizzato) all’1% nel corso di quest’anno e anche nel Regno Unito, il profilo per l’indice CPI nel medio termine sarebbe minore”.

Se poi il prezzo del petrolio continua a scendere, allora c’è la possibilità che sia la BCE, sia la Bank of England si espandano. Il prezzo scenderà nella misura in cui diminuisce la richiesta delle maggiori economie mondiali, come ad esempio gli Stati Uniti e la Cina.

Cosa succede se la BCE non taglia i tassi

 Tutti si augurano che la BCE, presto o tardi, decida di fare quello che tutte le banche centrali stanno facendo: tagliare i tassi d’interesse per sostenere l’economia del paese o del continente. Le scelte del Giappone, per esempio, considerate molto aggressive in Europa, stanno soddisfacendo l’economia nazionale. La stampa del Vecchio Continente, invece, è convinta che la BCE deciderà il da farsi soltanto tra maggio e giugno.

La crisi secondo Jens Weidmann

Si dovrà scegliere se tagliare i tassi d’interesse dallo 0,75 allo 0,50 per cento. Una decisione di questo tipo sarebbe giustificata dalla condizione economica attuale ma non sono ancora chiari gli effetti sull’economia del paese.

La domanda da porsi, oltre quella sugli effetti, è relativa al taglio dei tassi: è probabile che accada? Certo è che la ripresa economica è ancora molto lontana e la Germania resta l’unico punto di eccellenza dell’Europa. Weidmann, il capo della Bundesbank, ha dato il suo placet ad un eventuale taglio dei tassi ribadendo che comunque non si tratta di una soluzione definitiva alla crisi dell’Europa.

Draghi e sopravvivenza dell’euro

Una considerazione simile l’ha fatta anche Christine Lagard a capo del GMI che è in un meeting che si è tenuto a Washington ha ribadito che la BCE può ancora fare molto ma la situazione europea deve essere risolta prima possibile e con decisione.

Strategie di project management

La componente programmatica è fondamentale all’interno di un’impresa. Per queste ragioni, è opportuno soffermarsi sull’importanza di costruire un progetto di natura aziendale. Esso si configura come un processo di pianificazione, controllo e management delle risorse. L’obiettivo è quello di raggiungere un determinato obiettivo in un arco di tempo stabilito a priori.

Dal momento che un processo di questo tipo ha una sua complessità intrinseca, la quale scaturisce dai diversi elementi che lo compongono, è stato creato ad hoc un ramo aziendale ribattezzato con il nome di “project management” che se ne occupa.

Obiettivi

Il piano è utile al fine di illustrare o proporre un’idea delineandone la fattibilità. Per redigere un determinato prospetto, è fondamentale tenere in considerazione quali sono le voci principali che non devono mancare. L’interlocutore (che può essere un datore di lavoro o un cliente, nella maggior parte dei casi) dopo averlo letto, dovrà avere le idee chiare. Per queste ragioni bisogna assolutamente essere precisi nel descrivere la propria idea di base. Oltre a fungere da illustrazione per gli interlocutori di quelli che sono i propri propositi, una redazione scrupolosa e accurata del proprio progetto, si configurerà come un’ottima guida per la fase di attuazione.

La realizzazione di un piano è molto complicata e si avvale di una serie di elementi variabili che dipendono dello scopo. Per tale motivo, al fine di redigere una buona relazione, occorre tenere in considerazione numerosi aspetti.

In primo luogo andranno presi in considerazione gli elementi principali presenti in ogni ideazione, tenendo in mente che ogni voce ha la funzione di spiegare in che modo si desidera raggiungere il proprio obiettivo.

Premessa

Si parte, dunque, con la descrizione dell’obiettivo che anima il proprio progetto aziendale, nonché con una breve premessa. In questa fase è opportuno fare comprendere la motivazione dalla quale nasce l’idea. Dopo aver redatto una breve introduzione, si può passare all’esposizione delle risorse per portare a compimento il proprio programma, e a come impiegarle nella migliore maniera possibile.

Strumenti

Vanno dunque elencati tutti gli strumenti dei quali si ha necessità. Parliamo di strumenti informatici, tecnologici, informativi, tecnici, addetti. Appare molto utile configurare quelle che sono le relazioni che legano gli strumenti tra loro. Alcuni strumenti, possono presentare dei vincoli (costi, tempi, limitazioni, quantità, qualità) ed è utilissimo precisarlo nella propria stesura.

Organizzazione e pianificazione

Alla voce “Organizzazione e pianificazione” bisogna spiegare come si intende assegnare i ruoli e le responsabilità e come si desidera ripartire le risorse presenti in azienda. Al fine di trovare un ausilio nella suddivisione, bisogna porsi alcune domande.

La pianificazione si configura come uno dei fattori più importanti per rientrare nei criteri prestabiliti di tempistica e budget e il proprio interlocutore terrà sicuramente ciò in considerazione. Bisogna dunque specificare la somma che occorre ottenere per il proprio progetto e le voci di cui è si compone.

Attività e fasi

La compilazione del progetto aziendale può essere suddivisa in attività definite e differenti nello spazio e nel tempo riportando di volta in volta risorse e limiti associati ad esse.

Se le attività da elencare sono numerose, è possibile aggregare tutte quelle simili e racchiuderle in diverse fasi Nel redigere il nostro piano bisognerà anche tener presente a chi questo piano andrà esposto, al fine di valutare il linguaggio più appropriato per metterlo in atto.

Verifica e controllo

L’ultima fase, per quanto concerne la redazione di una strategia di project management, concerne la verifica e il controllo del progetto. In questo frangente andranno illustrati tutti gli strumenti e tutte le procedure necessarie al controllo dell’avanzamento del progetto con riferimento ai tempi e ai costi sostenuti. In generale, tale fase spetta al progettista ma se la competenza è stata assegnata a qualcun’altro, bisogna specificarlo.

Rimborsi Iva 2013, le novità volute da Befera

 Alle imprese italiane non arriveranno solo i soldi provenienti dallo sblocco del pagamento dei debiti contratti dalle pubbliche amministrazioni, ma anche i rimborsi IVA, per un totale di 6,5 miliardi di euro che l’Agenzia delle Entrate dovrà erogare tra il 2013 e il 2014.

► Calendario in 15 tappe per il rimborso dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

E’ stato il direttore dell’Agenzia a introdurre durante l’audizione in Parlamento sul decreto per lo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni le importanti novità previste per i rimborsi. Due i provvedimenti previsti da Befera.

Il primo provvedimento, che sarà emanato direttamente dall’Agenzia, riguarderà i tempi e i modi per la riprogrammazione delle restituzioni e dei rimborsi Iva, che saranno di 2,5 miliardi di euro nel 2013 3 di 4 miliardi nel 2014.

Il secondo provvedimento, invece, che entrerà in vigore dal 2014, prevede l’aumento da 516 mila euro a 700 mila euro del limite annuo delle compensazioni effettuate tramite modello F24. Con questo provvedimento, coloro che matureranno un credito Iva dovranno indicare nella dichiarazione la modalità di recupero del credito con possibilità di scelta tra:

► Quando l’IVA è indetraibile

– compensazione attraverso i modelli F24;

– rimborso con procedura semplificata all’agente della riscossione;

– credito per la gestione IVA dell’esercizio successivo.

 

L’italia è un paese per vecchi

 L’Italia è un paese per vecchi. Anzi, senza volontà di offendere nessuno, si può dire che l’Italia è un paese di vecchi. Questo, almeno, è quanto emerge dai dati pubblicati dal’Istat – dati che si riferiscono al 2011 – che mettono in relazione il numero delle persone che percepiscono una pensione con il numero delle persone occupate.

► Sale la spesa per le pensioni che però sono sempre più povere

Nel 2011 in Italia c’erano 71 pensionati ogni 100 lavoratori. Un rapporto che fa capire come mai il sistema del welfare in Italia sia così tanto sofferente.

Ma il numero dei pensionati non è uguale in tutta la penisola: nelle regioni del Sud, infatti, sia ha la media più alta di pensionati rispetto ai lavoratori, con un rapporto di 82 pensionati ogni 100 occupati, mentre la media si abbassa salendo verso il nord, regioni nelle quali il rapporto di dipendenza è di 66 a 100.

► Come cambia la pensione anticipata con la Riforma Fornero

Anche l’andamento su base annuale dal rapporto di dipendenza tra pensionati e lavoratori non segue un andamento regolare nel corso degli anni: a livello nazionale, infatti, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2006 il rapporto di dipendenza è diminuito, passando da 74 pensionati ogni 100 occupati nel 2001 a 70 ogni 100 occupati registrato nel 2006. I successivi due anni hanno visto mantenersi stabile questa media nazionale, mentre si è rilevato un altro picco nel’ultimo triennio, arrivando al dato odierno di 71 pensionati ogni 100 occupati.

Stage in banca con Unicredit

 Unicredit è una grande banca che opera sia in Italia, con una diffusione capillare sia sul territorio italiano che a livello internazionale. Al momento Unicredit può vantare quasi 10 mila sportelli attivi in tutto il mondo e oltre 162.000 dipendenti.

Unicredit è una realtà in continua espansione che punta molto sulla formazione dei giovani. Per questo la banca sta offrendo a giovani e brillanti laureati o laureandi la possibilità di fare stage all’interno delle sue sedi. Per questo periodo le offerte di stage Unicredit sono attive per le sedi di di Roma, Bologna e Milano. Vediamole nel dettaglio.

Le offerte di stage Unicredit

Stage Data Governance Global Consolidation Tool & Modeling, Roma

Tirocinio Investor Relations – Rating Agencies, Milano

Stage Know Your Client Process, Milano

Tirocinio Data Governance (GSIFI), Roma

Stage Data Governance (Financial Data Modeling & Rules), Roma

Tirocinio Basic & Daily Needs, Bologna

Stage Private Investor Products, Milano

Stage Accounting, Milano

Equity Finance Western Europe Italy, Milano

Tirocinio Risk Policies & Processes, Milano

Stage Structured Interest Rate Derivatives, Milano

Stage Unicredit Global Mobility & Benefits – Human Resources, Milano

Per avere maggiori informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni per gli stage Unicredit e per l’invio della propria candidatura consultare il sito della banca alla pagina dedicata alle carriere.

 

Assunzioni Mandarina Duck

 Mandarina Duck è un famoso e ben radicato brand specializzato nel design e nella commercializzazione di articoli di pelletteria. Il logo dell’azienda, la piccola tartaruga, è famoso in tutto il mondo grazie alla grande rivoluzione che  Mandarina Duck ha portato nel mondo della valigeria e delle borse nel 1977, anno della sua creazione.

Il prodotto con il quale l’azienda di Cadriano di Granarolo, in provincia di Bologna, ha iniziato il suo percorso verso il successo è stato lo zainetto Utility, una piccola e comoda borsa in materiale plastico che ha dato il via all’espansione del brand in tutto il mondo.

Ad oggi, infatti, Mandarina Duck, oltre alla sede centrale, ha anche altre sedi all’estero – Spagna, Francia, Gran Bretagna e e Giappone –  e punti vendita in tutto il mondo.

Al momento Mandarina Duck è alla ricerca dei seguenti profili professionali:

1. Addetti vendite per Roma e Venezia. La ricerca è rivolata a madrelingua cinesi che possano assicurare un elevato standard di qualità del servizio di vendita.

2. Visual Merchandiser (Italia) che si occuperà principalmente della creazione del visual merchandiser book.

3. Retail Director (Italia) che si dovranno occupare della gestione economica e del personale degli store che verranno affidati.

Per avere maggiori informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni di Mandarina Duck e per l’invio della propria candidatura consultare il sito dell’azienda alla pagina Lavora con noi.

Le banche italiane sono solide, ma devono concedere più prestiti alle PMI

 Le banche italiane sembrano non aver problemi. A dirlo è il Fondo Monetario Internazionale nel Rapporto sulla stabilità finanziaria globale pubblicato in questi giorni.► Per il FMI l’economia mondiale è in ripresa, anche se l’Europa rallenta

Il FMI plaude anche al modo in cui l’Italia ha cercato di risolvere il problema del debito delle pubbliche amministrazioni perché, come dicono gli esperti di Washington, dare credito alle piccole e medie imprese, che sono quelle che possono vantare i maggiori crediti verso le P.A., è l’unico modo per cercare di risollevare l’economia.

Il decreto è piaciuto così tanto al FMI che anche gli altri paesi europei sono stati invitati a fare altrettanto.

Ma il decreto per lo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni non è sufficiente. Come detto anche ieri dal presidente della BCE Mario Draghi le piccole e medie imprese, tanto quelle italiane che quelle degli altri paesi dell’Unione, devono avere la possibilità di accedere a crediti a tassi agevolati.

► Mario Draghi chiede tassi ragionevoli per i prestiti alle PMI

Infatti nel Rapporto del FMI viene evidenziato come i prestiti concessi dagli istituti bancari alle piccole e medie imprese siano diminuiti di circa il 5% dall’inizio della crisi e questa contrazione sta portando queste realtà, che sono alla base dell’economia, a non avere la possibilità di continuare il loro lavoro.

 

Il pignoramento di stipendi e delle pensioni è un problema da risolvere

 Alcune modifiche di legge avvenute con il Governo Monti hanno fatto diventare prassi il pignoramento delle pensioni e degli stipendi da parte di Equitalia, anche se questa possibilità non è prevista da nessuna legge italiana.

► Evasione fiscale, a marzo il nuovo redditometro

Il fatto, finora sconosciuto ai più, è venuto a galla grazie ad un servizio di Ballarò e, dopo che anche alcuni deputati del Pd (Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno) hanno richiesto un emendamento per mettere fine a tutto questo, anche lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate a porsi il problema.

Ma come è possibile che Equitalia possa pignorare stipendi e pensioni? La risposta è molto semplice: con i decreto anti-evasione, i pensionati che percepiscono più di 1000 euro al mese devono obbligatoriamente farsi accreditare l’assegno mensile su conto corrente o su conto postale.

In questo modo la pensione o lo stipendio diventano immediatamente una parte del risparmio e, quindi, l’amministrazione può intervenire, in caso di debiti insoluti, con l’esecuzione forzata totale e non rimanendo nel limite del quinto del totale come previsto dalla legge nel caso in cui il pignoramento riguardi pensione o stipendio.

► Sale la spesa per le pensioni che però sono sempre più povere

I deputati del Pd hanno chiesto al Governo un intervento immediato che protegga pensionati e lavoratori da tali esecuzioni che vanno ad intaccare le possibilità di sopravvivenza di molte persone che sono state già messe duramente alla prova dalla crisi.