I giovani hanno difficoltà con i mutui prima casa

 Il giro di vite delle banche, quello che passa sotto il nome di credit cruch, sta diventando un problema sempre più urgente, soprattutto per i giovani che hanno anche un lavoro precario e quindi vedono allontanarsi il sogno della prima casa.

Un recente studio dell’IPSOS ha analizzato le basi del sistema del welfare italiano ed ha spiegato che attualmente le risorse messe a disposizione dai governi, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni delle fasce deboli della popolazione.

Un periodo di garanzia per i mutui

In questa categoria rientrano soprattutto i giovani che devono fare i conti con l’incremento del tasso di disoccupazione e che, nel caso vivano già lontano da casa, nel 50% dei casi analizzati hanno bisogno dell’aiuto economico dei genitori per arrivare a fine mese.

Insomma il vero welfare sono le famiglie, oggi che i giovani non riescono a combinare in modo ottimale  il desiderio di una casa e la necessità di un lavoro stabile per accedere facilmente ai mutui finalizzati all’acquisto della prima casa.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Sicuramente una marcia in più ce l’hanno i lavoratori che hanno già stipulato un contratto a tempo indeterminato. Con loro gli istituti di credito risultano più clementi che con i precari e gli atipici. In altri casi è chiesta comunque la garanzia dei genitori.

Novità nell’UNICO 2013 per società di comodo

 Per chi non è esperto di fisco, parlare di società di comodo può sembrare fuori luogo visto che è una dicitura un po’ vaga. Invece le società di comodo sono delle forme societarie del tutto legali, delle società che hanno reddito e che devono dichiararlo.

Compilare il 730 in autonomia

Il modello di dichiarazione a loro disposizione è l’UNICO 2013 per le società di comodo. Le novità sono già state presentate nel 2011, nella manovra di ferragosto ed ora entrano a regime per tutti i soggetti che hanno “lavorato” nel periodo d’imposta 2012.

Online l’annuario del contribuente

Con la manovra di ferragosto, in pratica, è stata introdotta un’aliquota IRES maggiorata per i soggetti considerati non operativi. La maggiorazione è pari a 10,5 punti percentuali. I soggetti non operativi sono quelli che non hanno superato il cosiddetto “test di operatività”, quindi ai soggetti che si considerano in perdita sistematica, ma anche ai soggetti IRES che hanno una partecipazione in soggetti considerati non operativi.

La maggiorazione si applica praticamente al reddito complessivo netto oppure alla quota del reddito imputata per trasparenza dai soggetti non operativi.

Il soggetto passivo IRES non di comodo, deve invece applicare la maggiorazione al reddito imputato per trasparenza.

Assistenza sanitaria e spese mediche nel 730

 In questi giorni tantissimi contribuenti sono alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e non sempre riescono a gestire deduzioni e detrazioni. In alternativa al CAF o ai professionisti abilitati, si può sempre chiedere una consulenza all’Agenzia delle Entrate, usando il canale di contatto offerto da Fisco Oggi.

Certo è che con le novità introdotte in materia di tassazione, si guardi la reintroduzione dell’IMU, e in materia di detrazione e deduzione d’imposta, è difficile comprendere franchigie e tetti massimi per alcune spese.

Online l’annuario del contribuente

Un contribuente, in particolare, è inciampato sulle spese mediche rimborsate e sulle spese di assistenza sanitaria. La domanda posta all’Erario è stata così formulata:

Al punto 131 del mio Cud è indicato l’importo di 3.124,10 euro. Posso detrarre l’importo delle spese mediche sostenute oppure solo la parte non rimborsata dall’assicurazione?”

Compilare il 730 in autonomia

La risposta fornita è la seguente. Il punto 131 del CUD 2013 serve al sostituto d’imposta per indicare i contributi per l’assistenza sanitaria versati a enti e casse. I contributi inseriti in questo frangente hanno un’esclusiva finalità assistenziale e sono definiti in base al contratto siglato tra il lavoratore e l’azienda, oppure dipendono da un regolamento aziendale.

Queste somme, versate dal datore di lavoro, non devono essere considerate parte del reddito da lavoro dipendente fino all’importo massimo di 3615,20 euro.

Sempre necessario il contratto d’appalto

 Cosa dimostra al fisco che un’azienda che ha vinto l’appalto per la fornitura di un servizio ha effettivamente offerto questo servizio tanto da aver sostenuto dei costi da portare in dichiarazione?

Cosa succede nel caso di vendita anticipata della prima casa

Una domanda che nasconde il dubbio dell’amministrazione tributaria in merito alla liceità di alcune operazioni portate a termine dalle ditte di servizi. La Corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi in merito ad una vicenda particolare, con l’ordinanza numero 7897 del 28 marzo ha spiegato che per la deduzione d’imposta riguardo i redditi per lavori edili, è necessario sempre il contratto d’appalto.

Il fatto riguarda una società cui era stato chiesto il di versare una tassa relativa a costi non riconosciuti per Irpeg e Ilor. Il giudice del riesame dopo l’appello favorevole all’azienda da parte della Commissione tributaria regionale, ha spiegato che i costi relativi alla costruzione di un capannone erano deducibili sulla base delle fatture regolari presentate dall’azienda.

I kit omologati non escludono l’inerenza

L’Amministrazione tributaria, non contenta, è ricorsa in cassazione e lì i porporati hanno spiegato che il contratto d’appalto deve essere sempre presente in forma scritta, insieme alle fatture che riguardano elementi identificativi del rapporto tra due aziende. Quindi le fatture sono idonee ma da sole non bastano.

Krugman contro i Bitcoin

 Paul Krugman è diventato un punto di riferimento contro corrente per chi si avvicina al mondo della finanza con uno sguardo critico. Il premio Nobel per l’economia, recentemente, ha parlato della crisi dell’Europa ed ha ribadito che una rivoluzione, una protesta seria contro l’austerity potrebbe essere provvidenziale.

Adesso sotto la sua speciale lente d’ingrandimento ci sono finiti i Bitcoin che sono valute virtuali che hanno dimostrato in pochi mesi un rendimento superiore alle attese, capace di andare oltre il rendimento delle valute tradizionali.

Si torna a parlare di Bitcoin

Si tratta però di valute virtuali che potrebbero presto essere alla base di una crisi finanziaria senza precedenti. Secondo Krugman si erano accorti dell’assurdità di questi sistemi d’investimento paralleli, già nel 1776 e non si capisce per quale motivo siano tornati di moda.

Secondo il premio Nobel i Bitcoin sono monete virtuali che richiedono il dispendio di risorse reali. In pratica funzionano come i metalli preziosi, per cui erano spesi dei soldi finalizzati all’accumulo di un materiale simbolico.

La nuova banconota da 5 sterline

Quanto alla loro reale diffusione c’è da dire che rappresentano una moneta virtuale accettata al momento soltanto da pochissimi siti web che la usano come una valuta tradizionale per effettuare acquisti di beni reali. Il suo rendimento delle utile settimane ha spinto verso l’alto la popolarità dei Bitcoin.

Zuckerberg, adesso dice di possedere l’1 per cento di tutti i Bitcoin in circolazione che equivalgono a qualcosa come 11 milioni di dollari.

Le risorse della Fornero per la Cassa Integrazione

 Il ministro Fornero ha già dato qualche numero sulla prossima cassa integrazione: ha intenzione di finanziare questo istituto con un altro miliardo di euro, una cifra indubbiamente insoddisfacente per mettere fine alla crisi del mondo del lavoro ma utile a tamponare le situazioni più urgenti.

Le parole esatte del ministro al Gr1 Rai sono “Se riuscissi a destinare al finanziamento della cassa integrazione un altro miliardo di euro potrei dirmi soddisfatta, anche se c’è il rischio che possa non essere ancora sufficiente”.

Sindacati uniti per chiedere al governo fondi per la cassa integrazione

La Fornero, in questo modo, ha deciso di rispondere all’allarme lanciato dalla leader della CGIL Susanna Camusso che spiega come siano in esaurimento le scorte previste per la cassa integrazione. La Fornero ha però specificato di non conoscere i tempi a disposizione del governo per il finanziamento della CIG quindi di non poter fare una stima sull’esaurimento delle risorse.

Susanna Camusso lancia allarme per mancanza fondi cassa integrazione

Di sicuro c’è meno tempo di quello previsto, anche se il Governo aspetta di conoscere i dati inviati dalle Regioni. Il problema non riguarda infatti soltanto l’esecutivo in carica che adesso sbriga l’ordinaria amministrazione, ma si deve sensibilizzare tutta la classe politica al problema.

Pre trovare le risorse necessarie, qualcuno pensa già ad una manovra finanziaria aggiuntiva ed altri sperano in un decreto dell’ultima ora per gli ammortizzatori sociali. L’atteggiamento delle parti sociali resta molto critico.

 

Monti parla della situazione italiana e non scherza

 Mario Monti è ancora il nostro premier, guida il governo che – come ha spiegato Napolitano nel suo discorso prepasquale di presentazione della soluzione dei saggi – non è mai stato sfiduciato. Monti, allora, ha tutto il diritto di approfondire i temi più caldi per il nostro paese, nonostante a livello elettorale abbia subito una sonora battuta d’arresto.

3 visioni del 2013 e della sua evoluzione

Secondo Monti la prima cosa da fare in Italia è affrontare il problema dell’economia reale. Tutte le affermazioni che stiamo riportando – per inciso – sono state proferite durante un incontro tra Mario Monti e Fabio Fazio nella cornice della trasmissione “Che tempo che fa?”.

Il premier dimissionario ha dunque detto che è necessario affrontare l’economia reale che attraversa una fase problematica, perché in fondo il suo governo ha soltanto tamponato un’emorragia finanziaria senza precedenti.

I rischi italiani dell’uscita dall’euro

In più bisogna poi costruire un po’ di consenso intorno alle scelte operate, un po’ come è stato fatto nei primi mesi del governo Monti.

A livello politico i grandi saggi sono necessari per ricompattare il panorama politico attorno a temi comuni, per smussare le divergente tra i diversi raggruppamenti politici ma poi, anche in questo caso, il secondo passo da fare è quello di colmare le lacune della politica  attraverso l’impegno e il coinvolgimento diretto di imprese e sindacati.

BTp e partenza fulminante

Il Ministero del Tesoro ha lanciato la vendita dei BTp Italia che potranno essere acquistati da oggi fino ad esaurimento scorte e si pensa che le scorte finiranno anche prima della scadenza dell’asta.

Come acquistare i BTp Italia 2013

Il bello che a dispetto di tante previsioni negative, la partenza delle vendite è stata spumeggiante, visto che in un’ora e mezza di asta il Tesoro del Belpaese ha messo in tasca circa 2,3 miliardi di euro.

In vendita ci sono i BTp italia con scadenza a 4 anni e ci si aspetta una domanda talmente alta per questi prodotti finanziari che l’asta dovrebbe concludersi prima del previsto.

Avvio di settimana scoppiettante per Milano

Rispetto alle precedenti emissioni di titoli del Tesoro, il Ministero si è riservato infatti il diritto di sospendere l’asta. L’operazione serve a limitare i danni e le situazioni già viste, per esempio quelle legate all’asta dello scorso ottobre quanto, senza sospensione delle vendite, si arrivò ad una richiesta di 18 miliardi di euro di titoli.

E’ stato dunque definito un tetto massimo all’emissione di titoli del tesoro quadriennali. Il Tesoro ha l’ambizione di raggiungere i 7,3 miliardi di euro, senza sfondare la soglia di 10 miliardi. Interessante anche la proposta del premio fedeltà: uno 0,4% di rendimento in più per gli acquirenti di BTp quadriennali che conserveranno i titoli acquistati fino alla loro naturale scadenza.

Avvio di settimana scoppiettante per Milano

 Lo stato italiano ha bisogno di vendere i titoli del debito e per questo ha cercato di promuovere su ogni fronte l’acquisto dei BTp Italia che nei primi minuti di vendita hanno davvero fatto il botto. C’è dunque chi crede ancora nell’Italia, proprio mentre la sopravvivenza economico-finanziaria dell’UE è appesa ad un filo, visto che l’economia cinese tira le briglie e dimostra di essere in una fase di rallentamento.

L’ultima settimana dei mercati

A metà mattina i segni che sono inviati agli investitori sono di natura contrastante. Da un lato c’è chi si aspetta di ascoltare i risultati entusiasmanti che arrivano da Pechino e chi, invece, considera che la Cina non convinca dal punto di vista economico. Se l’economia cinese è sempre cresciuta ad un ritmo quadruplo rispetto agli USA ed ora avanza soltanto del 7,7 per cento, che ne sarà del resto del mondo?

Come e dove si acquistano i BTp Italia

Il Fondo Monetario Internazionale sta per presentare il World Economic Outlook che dovrebbe rintuzzare il fuoco delle polemiche attorno alla politica tricolore visto che a due mesi dalle elezioni non è ancora chiaro chi salirà al Colle e chi guiderà il Governo.

Piazza Affari, intanto, è caratterizzata dal ribasso dei titoli. Perde un punto percentuale mentre finiscono in territorio negativo anche Parigi, Londra e Francoforte. Lo spread si aggira tra i 305 e i 310 punti base.

L’economia cinese tira le briglie

 Sull’economia cinese e sul suo progresso inarrestabile si è fondata gran parte dell’economia nostrana e mondiale. In pratica se la Cina cresce c’è da mangiare per tutti. Il problema è che è finito il periodo delle vacche grasse e siamo passati alla carestia.

Suntech Power pronta a chiedere il fallimento

Un linguaggio biblico soltanto per dire che le avvisaglie sul rallentamento dell’economia cinese, registrate nel primo trimestre, saranno confermate anche per il periodo che va da aprile a giugno.

La Cina sarà il maggiore importatore di oro nero

Nel primo trimestre del 2013, infatti, il PIL cinese è crsciuto soltanto del 7,7 per cento su base annua anche se si pensava di arrivare ad un incremento dell’8 per cento. La spesa pubblica è passata dal 15,7 per cento del periodo gennaio febbraio al 7,5 per cento di marzo.

Tutti sintomi di un rallentamento che nemmeno gli analisi si aspettavano fosse così forte. La Cina sta inviando anche un altro messaggio: se nell’ultimo trimestre del 2012 si parlava di ripresa ed oggi si fanno i conti con il rallentamento della crescita, non vorrà mica dire che la ripresa è già in fase calante? In fondo gli Stati Uniti non possono certo parlare di exploit e il Vecchio Continente se la passa ancora peggio.