Patto anti-evasione di cinque paesi dell’UE

 Lotta all’evasione. E’ questo il motto di diversi paesi dell’Unione Europea che stanno cercando delle soluzioni per combattere questa piaghe che toglie risorse all’economia reale: da una parte c’è il Lussemburgo che si è detto pronto a rinunciare al segreto bancario, dall’altro l’iniziativa di cinque paesi dell’Unione – Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna – per la formulazione di un patto per mettere in comune i dati riguardanti le banche dati fiscali.

Il progetto è stato illustrato in una lettera che i ministri dell’economia dei cinque paesi hanno inviato alla Commissione Europea. L’obiettivo del progetto pilota è quello di combattere l’evasione fiscale grazie al rafforzamento dello scambio automatico delle informazioni.

Nella lettera si spiega che l’esempio da seguire è quello degli Stati Uniti, nello specifico del Facta, la legge, risalente al 2010, che permette al governo Usa di accedere alle informazioni su conti bancari, investimenti e redditi all’estero dei contribuenti americani.

L’Europa in questo è ancora indietro rispetto agli Stati Uniti. Da noi è possibile accedere a questa tipologia di informazioni solo su richiesta: quindi i tempi sono lunghi e non è possibile provvedere ad analisi incrociate dei dati atte a scoprire eventuali evasioni o frodi al fisco.

Come si legge nella lettera, i cinque paesi che stanno lavorando al progetto hanno anche intenzione di estenderlo a tutti gli altri membri dell’UE:

Invitiamo gli altri Stati ad unirsi e auspichiamo che la Ue possa diventare leader nel promuovere un sistema globale di scambio automatico di informazioni, rimuovendo i nascondigli per chi cerca di evadere.

La Commissione Europea non poteva che plaudere a questa iniziativa:

L’iniziativa è un chiaro segnale che lo scambio automatico d’informazioni, da lungo tempo lo standard Ue, è l’unica strada da percorrere.

Lussemburgo pronto a rinunciare al segreto bancario

 Già da qualche giorno la notizia di una possibile eliminazione del segreto bancario in Lussemburgo, paese che da sempre viene considerato un paradiso fiscale, ha iniziato a circolare negli ambienti della finanza, soprattutto dopo che il ministro delle Finanze del Lussemburgo, Luc Frieden, ha dichiarato di non essere contrario a procedere verso uno scambio automatico delle informazioni bancarie.

► Dati evasione fiscale 2012

Una dichiarazione forte, della quale si aspettava un seguito, che è arrivato questa mattina tramite la voce del primo ministro Jean-Claude Juncker. Di fronte al Parlamento del Granducato, infatti, il premier ha annunciato che lo scambio di informazioni interbancarie, voluto dall’Unione Europea e firmato da tutti i paesi nel 2005, non rappresenta alcun pericolo per il paese e per le sue finanze e sarà introdotto a partire dal 2015.

Juncker ha tenuto a precisare che la soppressione del segreto bancario non è un problema, in quanto il settore finanziario del paese non dipende dal denaro sporco o dai proventi dell’evasione fiscale. Si tratta di dichiarazioni importanti, soprattutto in un momento in cui l‘evasione fiscale sembra essere divenuto un fenomeno dilagante (basta pensare allo scandalo riguardante l’ex ministro del Bilancio francese che ha ammesso di essere un evasore fiscale).

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La trasparenza dei conti e delle transazioni bancarie, infatti, è uno dei presupposti delle iniziative dell’Unione Europea per il contrasto dell’evasione.

Senza Imu niente pareggio dei conti

 La Commissione Europea ha mostrato, con il suo rapporto sugli squilibri economici dell’Unione, come l’Italia sia ancora in una situazione di rischio che potrebbe contagiare anche il resto d’Europa. Anche se non a tinte così forti, il DEF, il Documento di economia e finanza presentato da Mario Monti e approvato dal CDM, conferma queste problematiche: debito/Pil al 130,4% nel 2013, mai così alto dai tempi del fascismo, con un deficit pari al 2,9%.

► Il rischio dell’Italia sul deficit

Ma, secondo Monti, anche l’Ocse è della stessa opinione, l’Italia ha iniziato ad intraprendere la strada della ripresa: nel testo si legge che il pareggio di bilancio strutturale sarà raggiunto per il 2013 e il rapporto tra il debito e il Prodotto interno lordo (Pil) inizierà a ridursi già dal 2014.

Il premier uscente, nella conferenza stampa che ha accompagnato la presentazione del DEF, ha ribadito che solo continuando sulla strada dell’austerity si può sperare di uscire dalla crisi, anzi, se si dovesse allentare il controllo sulla disciplina finanziaria il paese potrebbe di nuovo ripiombare nella recessione.

Il DEF, come spiegato anche da Vittorio Grilli, mette in evidenza un problema fondamentale sulla strada del pareggio di bilancio: l’Imu. La tassa sugli immobili, infatti, scadrà nel 2015 (anno in cui finisce la fase sperimentale) e, quindi, verrà a mancare dalle casse dello Stato un ingente introito:

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qualora la fase sperimentale dell’Imu non dovesse essere confermata, futuri governi dovranno provvedere alla sostituzione dell’eventuale minor gettito con interventi compensativi. Senza il balzello dell’Imu il pareggio di bilancio è a rischio.

La crisi italiana potrebbe contagiare l’Europa

 Nel rapporto presentato dalla Commissione Europea sugli squilibri economici dell’Unione, emerge un dato che fa molto riflettere: l’Italia, nello specifico, è ancora in una situazione molto rischiosa e questo perdurare della crisi potrebbe avere degli effetti anche su tutto il resto dei paesi dell’Unione.
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E’ l’effetto contagio, tanto temuto soprattutto dopo il collasso di alcuni paesi, come la Grecia e Cipro, che sembra essere trainato dalle banche che continuano ad indebolirsi e, quindi, sono incapaci di essere gli attori principali del risanamento economico.

In Italia persistono squilibri macroeconomici che richiedono monitoraggio e azione decisiva. L’andamento dell’export, la perdita di competitività e il debito elevato in una situazione di crescita condizionata richiedono attenzione per ridurre i rischi di effetti avversi.

Ciò che maggiormente spaventa gli analisti della commissione sono le condizioni del debito pubblico che rendono l’Italia debole e incapace di far fronte ad eventuali fluttuazioni dei mercati finanziari. Il che rende necessario proseguire sulla strada dei rinnovamenti strutturali che possano ridurre il rapporto debito/Pil.

Urgenti, secondo Bruxelles, soprattutto misure mirate alla riduzione della pressione fiscale per favorire la crescita e l’applicazione delle riforme adottate negli ultimi mesi per sostenere il consolidamento dei conti e liberare il potenziale di crescita. Inoltre, il rapporto evidenzia una sofferenza delle imprese italiane che sono troppo specializzate e low-tech, incapaci, quindi, di reggere la concorrenza.

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Un problema che può essere risolto solo con incentivi per la ricerca e lo sviluppo e per il miglioramento dell’istruzione.

Pramerica Critical Illness Plus

 Pramerica offre soluzioni diverse per i clienti che desiderano da un lato tutelarsi da incidenti ed eventi che potrebbero causarne la morte o la perdita dell’autosufficienta e dall’altro mettere al sicuro i risparmi tutelandosi da eventuali prelievi forzosi.

Le soluzioni temporanee di Pramerica

Il caso di Cipro, infatti, ha dimostrato che anche in banche, nei conti deposito dei paesi considerati paradisi fiscali, non si sta bene, per questo è sempre meglio usare soluzioni alternative.

La prima che viene in mente è sempre il materasso ma risulta molto più vantaggiosa una polizza assicurativa. Quella che presentiamo oggi, la Pramerica Critical Illness Plus è una polizza di protezione a capitale e premio annuo che consente la liquidazione annuale del capitale versato in caso di: infarto miocardico, ictus cerebro-vascolare, cancro, innesto di by-pass, insufficienza renale o trapianto di organo.

Pramerica e le soluzioni a vita intera

La soluzione è pensata per tutti coloro che vogliono avere una somma di denaro da parte e temono l’insorgenza di gravi patologie. I vantaggi di questa soluzione sono tre: il pagamento garantito in qualsiasi momento, a partire dalla diagnosi della patologia entro la durata del contratto; la flessibilità rispetto a durata e capitale assicurato; la liquidazione entro 30 giorni del capitale assicurato.

Pramerica Long Term Care

 La compagnia assicurativa Pramerica offre numerose soluzioni per i clienti che desiderano mettersi al sicuro e mettere al sicuro i propri risparmi, investendo in un’assicurazione che non può essere pignorata nemmeno in caso di crisi economica.

Fino a questo momento abbiamo visto le polizze a vita intera e le polizze temporanee, poi siamo passati alle soluzioni risparmio ed in particolare a Tempo e denaro a premio unico e Risparmio crescente.

Lovia Decrescente

Adesso ci occupiamo di una soluzione ideata per la tutela della salute dei cittadini, una polizza assicurativa a vita intera a premio annuo costante. Questa assicurazione prevede la liquidazione della rendita vitalizia nel caso in cui l’assicurato non muore ma ha una malattia o un incidente che lo rendono non autosufficiente. Essere non autosufficienti, per Pramerica, vuol dire non poter eseguire almeno 4 delle 6 operazioni considerate primarie: lavarsi, vestirsi, alimentarsi, spostarsi, recarsi ai servizi ed essere incontinenti.

Le soluzioni temporanee di Pramerica

I vantaggi del prodotto sono nella copertura nell’autonomia economica, nella flessbilità e nella fiscalità.

La copertura è vantaggiosa perché assicura una rendita vitalizia adeguata al pagamento dell’assistenza, in più offre un’autonomia economia importante. La flessibilità riguarda l’età dell’assicurato che può variare dai 20 ai 70 anni. Per fiscalità, invece, s’intende la possibilità di detrarre il premio versato fino ad un massimo di 1291,14 euro, e la possibilità di essere al sicuro dalle imposizioni fiscali.

Risparmio crescente con Pramerica

 Pramerica è l’assicurazione che maggiormente in questi ultimi anni ha saputo rispondere alle esigenze crescente dei clienti. Le soluzioni proposte sono di diverso tipo. Insieme abbiamo visto sia le soluzioni temporanee che quelle a vita intera, ma adesso ci stiamo concentrando sulle soluzioni risparmio, quelle che comportano sia un investimento, sia la sottoscrizione di una polizza. Insieme abbiamo visto la soluzione Tempo e denaro a premio unico di Pramerica, adesso passiamo alla soluzione Risparmio crescente.

Le soluzioni temporanee di Pramerica

Questa è una polizza assicurativa di risparmio a vita intera con il capitale che può essere rivalutato ogni semestre. Tutto dipende dall’andamento del Fondo Pramerica Financial. E’ una soluzione a premio unico che consente di far crescere il proprio capitale in base agli obiettivi personali che ogni assicurato delinea in fase di contratto o rinegozia con l’assicurazione.

Pramerica e le soluzioni a vita intera

Tra i destinatari di questa polizza ci sono tutti coloro che non vogliono correre rischi e pensano di avere bisogno di un capitale crescente, di un piccolo gruzzoletto che si rivaluta nel tempo. E’ una soluzione adatta per chi ha un po’ di denaro da parte e vuole metterlo al sicuro. I vantaggi del prodotto, sono nel rendimento minimo garantito del 2 per cento per i primi dieci anni, nella possibilità di fare versamenti integrativi a partire dai 2000 euro, dalla possibilità di riscattare il premio versato, dalla rivalutazione semestrale, dalla fiscalità e dal capitale impignorabile.

Tempo e denaro a premio unico di Pramerica

 Pramerica è una delle compagnie assicurative maggiormente in voga nel nostro paese perchè insieme a Reale Mutua Assicurazioni, sa offrire soluzioni diversificate che consentono di tutelare tutta la famiglia ma anche d’investire nel rendimento del capitale versato.

Oggi prendiamo in esame un prodotto che fa parte della linea Risparmio e quindi punta a coniugare da un lato le esigenze di sicurezza e protezione delle famiglie, dall’altro le esigenze d’investimento di piccole somme.

Professionista sicuro con Reale Mutua Assicurazioni

I prodotti risparmio, infatti, consentono di accumulare capitale senza dover sottostare a tassazioni improvvise e oscillazioni del mercato finanziario. Una delle soluzioni più interessanti è Tempo e denaro unico premio. Si tratta di una polizza assicurativa di risparmio a vita intera con capitale rivalutabile ogni sei mesi, ma a premio unico.

Pramerica e le soluzioni a vita intera

Il capitale può essere gestito dall’assicurato in modo flessibile, quindi facendo dei versamenti aggiuntivi, oppure riscattando delle somme. I vantaggi di questa soluzione sono il rendimento minimo garantito del 2 per cento per i primi 10 anni, la flessibilità che consiste nella scelta di versamenti integrativi a partire dai 2000 euro, il riscatto, la rivalutazione semestrale, il bonus che si consegue al decimo anno pari al 2 per cento del premio unico, la fiscalità e il capitale.

 

Le nuove soglie di usura su mutui e prestiti

 Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i tassi d’interesse effettivi globali medi e si nota un decremento pressoché costante di tutte le soglie. In base alla legge sull’usura del 1996 e le sue successive modifiche, trimestralmente sono definite le nuove soglie antiusura, quelle valide dal primo aprile al 30 giugno 2013, che sono valide per tutte le operazioni di credito e finanziamento, quindi sono valide per i mutui ma anche per i prestiti, per i conti correnti e per le operazioni di leasing.

I tassi di usura sono stati aggiornati

Pariamo dai mutui. La soglia antiusura per i mutui a tasso fisso è scesa dal 10,78 al 10,77 per cento e per i mutui a tasso variabile è passata invece dal 9,07% al 9,012%.

Tra i mutui agli stranieri boom di richieste rumene

Per i prestiti cambiano i tassi di soglia ma in generale si osserva anche in questo caso una flessione. Per esempio per i prestiti d’importo superiore ai 5000 euro c’è un passaggio dal 17,01% al 16,81 per cento mentre per i prestiti con importi inferiori a quella cifra, il calo è più contenuto e c’è un passaggio dal 19,37 al 19,36 per cento.

Per quanto riguarda i conti correnti, invece, la soglia del tasso d’usura è salita sia per i conti con depositi superiori a 5000 euro, sia per quelli inferiori a tale cifra.

Pressione fiscale in aumento nei paesi dell’Ocse

 Nei paesi dell’Ocse la pressione fiscale sul lavoro è in aumento. Tutte le statistiche aggiornate saranno diffuse il mese prossimo quando andrà in stampa il “Taxing Wages 2013”. In questo documento, si dimostra che gli oneri di sicurezza sociale l’imposta media sui redditi da lavoro dipendente sono cresciuti dello 0,1 per cento nel 2012 per arrivare, mediamente, al 35,6 per cento.

Sempre più pesante il fisco sui salari italiani

In pratica le imposte sui salari sono aumentate in 19 paesi su 34 che compongono l’Ocse e sono cresciuti soprattutto in Olanda, in Polonia, in Spagna, nella Repubblica slovacca e in Australia.

Nel 2012 c’è stato il record storico della pressione fiscale

Se però si considerano tutti i paesi, allora si scopre che la pressione fiscale sul reddito da lavoro dipendente, dal 2010 ad oggi, è cresciuta in 26 paesi su 34. Diverso era nel triennio 2007-2010 quando in diversi paesi dell’Ocse si faceva la corsa alla riduzione delle imposte.

La pressione fiscale, per quanto riguarda i lavoratori single senza figli è alle stelle in Belgio dove arriva anche al 56 per cento ed è al minimo in Cile dove è appena del 7 per cento. L’Italia si piazza al sesto posto con il 47,6 per cento, preceduta anche da Francia, Germania ed Ungheria.