Le soluzioni temporanee di Pramerica

 Se avete intenzione di mettere al sicuro i vostri risparmi ci sono delle soluzioni da evitare: sicuramente i conti all’estero, magari in quelli che ieri erano identificati come paradisi fiscali ed oggi hanno dimostrato tutta la loro fragilità. L’esempio lampante è Cipro.

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La seconda cosa da evitare è l’acquisto dei titoli del debito pubblico, quali i Btp che offrono un rendimento minimo e in caso di prelievo forzoso possono anche essere sottoposti ad una tassazione extra.

Professionista sicuro con Reale Mutua Assicurazioni

Terza cosa occorre evitare i conti deposito, per lo stesso motivo dei precedenti. Alla fine, sul piatto della bilancia resteranno i Bot e le assicurazioni. Quelle sulla vita hanno spopolato negli ultimi decenni e tra i prodotti migliori sono stati indicati quelli di Reale Mutua e di Pramerica. Insieme abbiamo considerato Valuta Reale Vita Intera e Reattiva di Reale Mutua e le soluzioni a vita intera di Pramerica.

Adesso consideriamo di quest’ultima compagnia, le soluzioni temporanee. Si tratta di polizze che coprono in caso di decesso dell’assicurato e corrispondono un premio ai beneficiari indicati nella polizza. Si tratta di un’assicurazione classica che però paga soltanto nel caso in cui il decesso si verifichi nel periodo di pagamento del premio. Altrimenti la polizza funziona da strumento di accumulo di capitale con la possibilità di rivalutazioni semestrali.

Pramerica e le soluzioni a vita intera

 Pramerica, insieme a Reale Mutua, è una delle compagnie assicurative che offre il maggior numero di prodotti vantaggiosi per i cittadini. In generale, stando alle analisi relative al 2012 e all’ultimo decennio, tutte le polizze vita sono state molto richieste. Il rendimento offerto sui capitali versati, infatti, è mediamente del 4 per cento e questo vuol dire che batte molti altri prodotti creditizi, quali i conti deposito e i Btp che nel caso di un prelievo forzoso sarebbero anche i primi ad essere messi a repentaglio.

Valuta Reale Vita Intera

Le soluzioni a vita intera di Pramerica sono delle assicurazioni sulla vita che prevedono il pagamento di un capitale ai beneficiari della polizza nel caso in cui si verifichi il decesso dell’assicurato, indipendentemente dal momento in cui avviene l’evento luttuoso.

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Rispetto alle soluzioni temporanee, questi prodotto offrono una copertura che supera la durata del pagamento della polizza. Il prodotto, ha come obiettivo quello di garantire un capitale ai beneficiari indicati dall’assicurato in caso di morte di quest’ultimo. Grazie alla rivalutazione semestrale, poi, il capitale ottenuto è anche maggiore di quello versato.

Il fatto di essere ideali per la soddisfazione di numerosi bisogni, è indiscusso visto che la protezione fornita ai beneficiari della polizza, sotto forma di capitale, è sicuramente importante. In più ci sono tanti altri prodotti assicurativi a corredo che consentono di proteggere la famiglia sul lungo periodo.

Reattiva di Reale Mutua Assicurazioni

 Le assicurazioni sulla vita, tra i tanti vantaggi che offrono, c’è che non possono essere toccate da un eventuale prelievo forzoso sui conti deposito. Se è vero che quello che è successo a Cipro può succedere anche altrove e può succedere anche in Italia, allora è bene investire in questi prodotti piuttosto che nei buoni del tesoro.

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Lo sanno i piccoli risparmiatori che negli anni hanno visto crescere i loro risparmi investiti in questi prodotti. Uno dei migliori in circolazione è sicuramente quello di Reale Mutua di cui abbiamo già visto Valuta Reale Vita Intera. Adesso passiamo alla considerazione del ReAttiva.

Si tratta in questo caso di un’assicurazione che copre i casi d’infortunio: sia quelli sul lavoro, sia gli infortuni domestici, sia i casi in cui ci si faccia male facendo sport o in vacanza. Nei casi d’infortunio, infatti, si corre il rischio di avere delle perdite economiche importanti. Con questa assicurazione ci si tutela a livello finanziario e si può estendere la tutela anche ai propri cari. Tutto è da scegliere in base alla disponibilità economica.

Le proposte sono diverse e si possono modulare in base alle esigenze e alla disponibilità economica dei richiedenti. Certo è che si tratta di strumenti importanti per la tutela in caso d’infortunio, con la possibilità di avere anche assistenza e tutela legale.

Valuta Reale Vita Intera

 Le polizze vita negli ultimi anni hanno vissuto un momento di gloria visto che i rendimenti proposti erano equiparabili a quelli dei Btp. Ancora un po’ lontane dai vantaggi dei Bot, le assicurazioni per la vita presentano diversi vantaggi, per esempio l’essere al sicuro da un eventuale prelievo patrimoniale.

Tra le migliori offerte in circolazione c’è sicuramente quella di Reale Mutua, della quale vogliamo presentare il prodotto “Valuta reale vita intera”.

L’imposta di bollo sui prodotti finanziari

Si tratta di una soluzione assicurativa che ha come obiettivo quello di garantire la serenità del nucleo famigliare anche nelle situazioni più spiacevoli, per esempio nel caso della scomparsa del capofamiglia. In più questo prodotto dà la possibilità di riscattare il capitale anche in vita, rivalutato in base ai tassi del momento. Il contratto di assicurazione prevede poi che al momento del decesso dell’Assicurato sia pagato ai beneficiari sia il capitale iniziale, sia il rendimento maturato negli anni della polizza.

Assicurazioni ad hoc per gli anziani

Le formule previste sono due: la prima è quella capitale rivalutabile a premio unico, che prevede il versamento del premio assicurativo in un’unica soluzione. La seconda formula, invece è il capitale rivalutabile e il premio annuo costante, in pratica è previsto il versamento di un premio periodico che è sempre costante nel tempo e non è soggetto a rivalutazioni.

Tra i mutui agli stranieri boom di richieste rumene

 Un’interessante ricerca del Crif mostra qual è il livello d’integrazione finanziaria e bancaria degli stranieri presenti in Italia partendo dalle richieste di mutui e prestiti fatte da questi cittadini presenti nel nostro paese. Molto cambia in base alla nazionalità.

La domanda di mutui crolla soprattutto al Sud

Si parte dai prestiti, sia online che tradizionali. Nel 2012, il boom di richieste è stato quello dei cittadini rumeni che hanno presentato oltre mezzo milione di domande. A seguire ci sono i cittadini albanesi e poi quelli marocchini. La comunità cinese, che è molto presente in Italia, in questa classifica scivola fino al ventesettesimo posto.

Un discorso analogo può essere fatto per quanto riguarda i mutui immobiliari. Anche in questo caso le richieste più numerose arrivano dai rumeni presenti in Italia che collezionano il 18 per cento del totale delle domande. A seguire troviamo i cittadini albanesi e poi gli svizzeri.

Mutui più facili per i giovani

Il Crif ha provato a stilare una classifica anche sulla base degli importi richiesti. Sembra che a chiedere di più siano gli olandesi che vanno a sfiorare i 60 mila euro. A seguire ci sono gli spagnoli e gli austriaci. Mentre in fondo alla classifica, con richieste che non superano i 10 mila euro, troviamo i rumeni insieme ai filippini e ai marocchini.

La vendita in stock nasconde i ricavi in nero?

 Il fisco si sta interrogando su quello che succede nel settore del commercio al fine d’individuare delle situazioni che possono mascherare atteggiamenti fraudolenti. Nel mirino sono fine le cosiddette vendite a stock che spesso possono nascondere una serie di ricavi in nero.

Apple denunciata da Greenlight Capital

Tutto nasce da una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 7693 del 27 marzo, con cui i giudici hanno accolto il ricorso dell’Amministrazione finanziaria che riteneva la vendita in stock di un commerciante d’abbigliamento, un modo per eludere il fisco. L’amministrazione finanziaria aveva per questo chiesto di recuperare le tasse sui maggiori ricavi del commerciante, non dichiarati al fisco.

Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

Il sospetto sull’attività commerciale è arrivato osservando il comportamento del venditore che anziché usare i saldi di fine stagione che sono vantaggiosi sia per chi compra sia per chi vende, ha preferito vendere in stock, la merce acquistata da poco tempo, ad un prezzo molto più basso di quello d’acquisto.

I saldi di fine stagione, secondo il fisco, sono uno strumento importante nelle mani dei commercianti che possono ribassare i prezzi ma evitare di mandare in cantina le vecchie collezioni. Mentre il commerciante “pizzicato” dall’Erario rifiutava di fare i saldi, usando le vendite in stock, considerate dai più antieconomiche per chi vende.

La Scia e la Dia non prevedono il bollo

 La Scia e la Dia sono considerate delle dichiarazioni di inizio attività che si presentano in sostituzione delle denunce e non possono essere considerate delle istanze, quanto piuttosto un dei semplici avvisi. Per questo, in tali dichiarazioni, non deve essere pagata l’imposta di bollo.

La casa non è una spesa per tutte le famiglie italiane

Le imprese che devono per legge comunicare l’inizio, la cessazione o la modifica di un’attività produttiva attraverso la Scia, se non uniscono alla dichiarazione anche un provvedimento o una certificazione, non devono pagare l’imposta di bollo.

La comunicazione sui lavori energetici pluriennali

Al contrario il bollo da 14,62 euro a foglio serve nel caso della richiesta di nulla osta di fattibilità, documento che i titolari di un’impresa devono chiedere al comando dei Vigili del Fuoco.

A fare chiarezza sull’argomento ci ha pensato la risoluzione 24/E dell’Agenzia delle Entrate che ha spiegato i casi in cui l’imposta di bollo deve essere applicata e quelli in cui invece non è necessaria.

Siccome la richiesta di nulla osta per i lavori, inviata ai Vigili del Fuoco, prevede poi il rilascio di un certificato, l’emanazione di un atto amministrativo, allora è necessario pagare l’imposta di bollo. Cosa che non può essere valida quando invece la risoluzione non comporta alcun atto amministrativo.

Il fisco alle prese con le insalate miste

 Il fisco classifica gli alimenti e poi applica un certo carico d’Iva alle diverse categorie. Talvolta, però incontra delle difficoltà nella classificazione dei cibi e tra queste difficoltà c’è anche quella d’inquadrare correttamente le “insalate miste”.

L’imposta di bollo sui prodotti finanziari

FiscOggi spiega che stanno prendendo piede nel nostro paese i pranzi pronti, quelli che mescolano il gusto, con il colore, la genuinità e la comodità. In pratica le vaschette con ortaggi e verdura pronti da mangiare o pronti da cuocere. La conservazione dei vegetali, in tal senso, ha fatto davvero progressi. Eppure non è quello che interessa al fisco, quanto piuttosto la classificazione dei prodotti in questione.

Per questi generi alimentari, dice il fisco, è necessario applicare l’Iva agevolata al 4 per cento. E’ tutto scritto nella risoluzione 23/E dell’8 aprile 2013. In generale possiamo classificare queste “vaschette” miste come prodotti ortofrutticoli di IV gamma, classificabili difficilmente sia dal punto di vista merceologico, sia dal punto di vista fiscale.

Le spese mediche detraibili dal 730

Fino a qualche anno fa il problema non si poneva perché esistevano in commercio prodotti alimentari che appartenevano a generi diversi, erano venduti insieme, ma nel contenitore erano separati tra prodotti freschi e prodotti cotti. Adesso, invece le insalate sono diventate miste e assortite, per cui contengono sia l’insalata vera e propria, sia altri prodotti vegetali, sia prodotti non freschi e secchi come noci ed olive, sia prodotti di natura non vegetale, per esempio salumi, formaggi, tonno o pollo.

Studiare la Grecia per capire il futuro

 La Grecia non è più da considerare soltanto la culla della filosofia, il paese in cui è bello viaggiare alla ricerca delle radici dell’Occidente. Molte università, infatti, organizzano viaggi in Grecia per capire la crisi economica e soprattutto rendersi conto dei suoi effetti.

Spread stabile e borse positive in Europa

Molti studenti arrivano in Grecia dalla Francia e dall’America per capire dal vivo gli elementi base delle leggi economiche e delle scienze politiche. Qualcuno cerca addirittura di capire quanto e come è stata documentata la crisi del paese.

La Grecia non è soltanto un paese che ha rischiato il tracollo, ma è il paese che è stato in grado di minare alla base l’unità del Vecchio Continente. Con la crisi greca si è aperta una frattura nell’Europa unita che sarà difficilmente guarita. In più il bailout di Atene è stato un vero terremoto per l’intera politica internazionale. Gli studenti, nei loro viaggi, incontrano esperti di politica e legislazione greca e cercano di farsi un’idea sulla sopravvivenza del paese nell’area dell’euro.

Come sta cambiando la Grecia post crisi

Sicuramente, in questo momento ci sono dei segnali incoraggianti per il futuro visto che l’economia locale sta ripartendo puntando molto sul turismo e sulle infrastrutture. Non è però ancora conosciuto il grado di sopportazione della recessione. Un dato importante visto che le prospettive future sono ancora incerte.

Il Regno Unito e la Thatcher

 Il Regno Unito, in questi giorni, deve confrontarsi con la morte di Margaret Thatcher, la lady di ferro. Apparentemente il decesso di una persona così importante per la vita politica trascorsa del paese, non dovrebbe interessare gli investitori. Invece sono molti quelli che cercano di capire quanta nostalgia ci sia negli elogi e quanto distacco la politica riesca ad esprimere rispetto alle scelte del passato. Solo così, infatti, si possono captare segnali indicativi del trend del futuro.

Cosa muove l’euro

Quello di cui bisogna prendere atto, è sicuramente che la Thatcher ha modificato profondamente la politica economica della Gran Bretagna. Oggi, che il paese sta attraversando un momento di crisi, però, ci si chiede quanto i cambiamenti introdotti dalla lady di ferro, possano essere considerati positivi.

Il Regno Unito in crisi lo spiega Osborne

In linea di massima la Thatcher ha usato i tassi d’interesse alti per combattere l’inflazione, poi ha cercato di prendere di petto il potere dei sindacati e ha fatto in modo che il mondo della finanza fosse deregolamentato. Infine, si è preoccupata di gestire il passaggio da un’economia di produzione ad un’economia di servizi.

Queste le basi poste dalla Thatcher che sono riuscite a guidare la Gran Bretagna verso l’ascesa economica indiscussa fino al 2008, anno in cui è cominciata per tutti la crisi e nemmeno i britannici sono riusciti a percepire gli elementi più importanti del momento.