Rinviato il decreto sul pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni

 Il decreto per il piano biennale del pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni alle aziende, in discussione ieri sera al Consiglio dei Ministri, non è andato in porto. I ministri dell’Economia, Vittorio Grilli, e dello Sviluppo economico, Corrado Passera, hanno chiesto più tempo al governo per proseguire gli approfondimenti sul testo del decreto.

► Oggi il Governo discute di debiti delle PA, di esodati, di Tares e di Iva

Quindi ancora un nulla di fatto, ma, almeno stando a quanto si dice nelle stanze di bottoni, tutto potrebbe essere pronto entro lunedì mattina, quando si saranno meglio definite modalità e coperture del decreto anche con le organizzazioni imprenditoriali e l’Anci.

Dopo il rinvio delle decisione si sono levate molte polemiche, da più parti, ma soprattutto da Pd e Pdl. Il nodo della questione sembra essere l’ipotesi di una possibile anticipazione dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef, un provvedimento che aveva già fatto abbondantemente inasprire i toni della discussione.

Vittorio Grilli in serata ha cercato di spiegare meglio tutta la questione, soffermandosi soprattutto sul fatto che, anche se si tratta di un provvedimento della massima urgenza,

► Nessun anticipo dell’addizionale Irpef nel decreto per il pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazione

non contiene alcun aumento di imposte, ma è importantissimo sia per l’impatto sull’economia con l’immissione di 40 miliardi di liquidità nel sistema, sia perché penso debba essere una svolta nei comportamenti della pubblica amministrazione nei rapporti con le imprese private.

 

 

Vademecum dell’Inps sull’utilizzo dei buoni lavoro

 Dopo l’introduzione dei buoni lavoro, detti anche voucher, una nuova forma di retribuzione del lavoro occasionale accessorio, ha subito, dopo l’entrata in vigore, delle sostanziali modifiche di cui ci dà notizia l’Inps nella Circolare del 29 marzo 2013 n. 49.

► Modalità di utilizzo, scadenze e sanzioni per i voucher lavoro occasionale

In questa circolare si forniscono delle indicazioni sulle modifiche fatte, nello specifico, agli articoli 70 e 72 del D. Lgs. 29 settembre 2003, n. 276 sul “Lavoro occasionale accessorio”. 

Secondo la circolare dell’Inps in questione possono essere considerate forme di lavoro accessorio quelle attività lavorative di natura “meramente occasionale”, per le quali il lavoratore non percepisca uno o più compensi, nel complesso dei committenti, superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare. La precedente normativa fissava il limite di 5000 euro per ciascun committente.

Inoltre, partendo dal presupposto che il limite del compenso rimane quello indicato, secondo la Circolare Inps le prestazioni di natura meramente occasionale svolte per imprenditori commerciali o professionisti non possono essere superiori, con riferimento a ciascun committente, a i 2.000 euro annui.

Le modifiche apportate all’art. 70

Settore Agricolo

La Circolare Inps modifica sostanzialmente anche l’art. 70 (comma 2) che riguarda l’utilizzo dei buoni lavoro nel settore agricolo: a differenza di tutti gli altri settori, qui non vige il limite dei 2000 euro di compenso annui percepibili da un solo committente.

Committenti pubblici

Novità anche per i committenti pubblici che, secondo quanto scritto al comma 3, possono usufruire di prestazioni lavorative meramente occasionali solo se l’utilizzo dei voucher rientra nei vincoli previsti dalla disciplina in materia di contenimento delle spese di personale e dal patto di stabilità interno.

► Congedi parentali e certificati medici: le novità del 2013

Compensi percepiti da lavoratori stranieri

Secondo le modifiche apportate all’art. 70 della legge sul mercato del lavoro si prevede che i compensi percepiti dai lavoratori siano computati anche per la determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.

Esclusioni

la Circolare dell’Inps ha introdotto anche delle importanti novità riguardo le esclusioni e le incompatibilità del lavoro occasionale di tipo accessorio: non ci sono più esclusioni di sorta, fermo restando casi particolari come gli studenti e i pensionati nel settore agricolo.

Quindi, ogni lavoratore può svolgere qualsiasi tipo di prestazione meramente occasionale con il solo limite previsto in caso di incompatibilità, per finalità antielusive, del ricorso al lavoro occasionale quando si tratta, invece, di lavoro subordinato presso lo stesso datore di lavoro.

Limite economico dei buoni lavoro

La circolare dell’Inps mette particolarmente in risalto le modifiche effettuate ai limiti economici dell’utilizzo dei buoni lavoro, con lo spostamento del parametro di riferimento per il computo non più al datore di lavoro, ma al prestatore del servizio. I nuovi limiti fissati per il prestatore di lavoro meramente occasionale sono:

– 5.000 euro nel corso di un anno solare, con riferimento alla totalità dei committenti, da intendersi come importo netto per il prestatore, pari  a 6.666 € lordi;

– 2.000 euro per prestazioni svolte a favore di imprenditori commerciali o professionisti, con riferimento a ciascun committente, da intendersi come importo netto per il prestatore, pari  a 2.666 € lordi;

– 3.000 euro per anno solare per i prestatori  percettori di prestazioni integrative del salario o con sostegno al reddito che, per l’anno 2013, possono effettuare lavoro accessorio in tutti i settori produttivi compresi gli enti locali, da intendersi come importo netto per il prestatore, corrispondenti a 4000 € lordi.

► Proibiti alle aziende gli stage gratuiti

Le modifiche apportate all’art. 72

La nuova natura oraria del voucher lavoro

Al fine di avere una maggiore certezza e trasparenza per tutte le parti in causa, il novellato articolo 72 prevede che i

beneficiari acquistano presso le rivendite autorizzate uno o più carnet di buoni orari, numerati progressivamente e datati.

In questo modo si potrà avere una maggiore precisione delle ore e della durata della prestazione pagata con i buoni lavoro. Nonostante le modifiche apportate, rimane comunque possibile retribuire le prestazioni lavorative occasionali in misura superiore di quella prevista dai voucher, utilizzando più di uno per il pagamento della medesima ora di lavoro.

 

Assunzioni Calzedonia

 Calzedonia, nonostante la giovane età, è un’azienda che è riuscita in questi suoi primi anni di vita – l’azienda è nata nel 1987 – a raggiungere un ottimo successo di vendite e può contare su di una clientela molto fidelizzata. La sua fama, costruita su prodotti di grande qualità a prezzi contenuti disponibili, grazie alla diversificazione dei marchi, per una vastissima clientela, è arrivata anche fuori dall’Italia e gli store Calzedonia, come anche Tezenis, Intimissimi e Falconeri, presenti nel mondo sono circa 2700.

Al momento il grande gruppo Calzedonia è alla ricerca di diverse figure professionali da inserire sia nell’organico dei punti vendita che in quello degli stabilimenti di produzione. Vediamo nel dettaglio quali sono le offerte di lavoro di Calzedonia attive in questo periodo.

Addetti/e alle vendite

Non è richiesta esperienza, ma il candidato ideale ha una grande passione per la moda e un’ottima capacità di relazione con il pubblico.

Store Manager

Richiesta esperienza pregressa nel ruolo in ambito fashion retail.

Impiegato/a Ufficio Magazzino

Richiesta laurea in Ingegneria gestionale o materie economiche

District Manager / District Manager bilingue (italiano e cinese) / Visual Merchandiser

Per lo stabilimento produttivo di Dossobuono (Verona) Calzedonia è alla ricerca di:

Tecnico di confezione junior

Online Customer Specialist

Impiegati Ufficio del personale

Addetti confezione Reparto Prototipia

Modellista Junior

Tecnico di confezione per Industrializzazione tempi e metodi

Modellista

Stagista

Per tutte le informazioni sulle sedi di lavoro  sui requisiti richiesti per la partecipazione alle selezioni per le posizioni di lavoro e di stage aperte da Calzedonia, consultare il sito del gruppo alla pagina Posizioni Aperte.

 

Lavorare da Penny Market

 Penny Market è una rete di supermercati di origine tedesca. Dopo aver ottenuto un notevole successo in Germania, Penny Market è entrato a far parte del Penny Market che ha permesso alla catena di espandersi ben oltre i confini nazionali.

Ad oggi si possono trovare quasi 3000 supermercati a marchio Penny Market in Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Austria e, ovviamente Italia, con circa 300 supermercati distribuiti in quasi tutte le regioni della penisola.

Per i punti vendita italiani Penny Market è alla ricerca delle seguenti figure professionali:

Direttori di Negozio per Noci (BA) e Zevio (VR)

Buyer Junior Frutta & Verdura per Cernusco sul Naviglio (MI)

Assistente Direttore di Negozio per Cervignano del Friuli (UD)

Addetti/e alle Vendite per Bologna

Inoltre, Penny Market offre anche le seguenti possibilità di stage:

Sede Direzionale per Cernusco sul Naviglio (MI)

Ufficio Selezione e Formazione per Cernusco sul Naviglio (MI)

Assistente Buyer Junior per Cernusco sul Naviglio (MI)

Riordino e Approvvigionamento Centro Distibutivo per AltoPascio (LU) e Quattordio (AL)

Controllo Qualità per Cernusco sul Naviglio (MI)

Centro Distributivo per Gioia del Colle (BA)

Direzione tecnica per Cernusco sul Naviglio (MI)

Category Managment per Cernusco sul Naviglio (MI)

Controllo di Gestione per Cernusco sul Naviglio (MI)

Per tutte le informazioni sui requisiti richiesti per partecipare alle selezioni Penny Maket e per l’invio della propria candidatura consultare la pagina Lavora con Noi del sito di Penny Market.

Tuttofare Natura di Monte dei Paschi

 Il Monte dei Paschi di Siena è stato ultimamente considerato solo nella cornice degli scandali finanziari che hanno interessato il management dell’azienda, ma il Monte dei Paschi è anche un istituto di credito all’avanguardia relativamente all’offerta di prodotti finanziari.

Pronti al via i Monti Bond per MPS

Quello che vogliamo prendere oggi in considerazione è il Prestito Tuttofare Natura, un prestito personale che è finalizzato alla realizzazione di riqualificazione energetica degli immobili, un prestito quindi usato per coprire le spese di istallazione degli impianti fotovoltaici, solari termici, o per gli interventi sugli involucri esterni degli immobili. Ma questo genere di finanziamenti sono usati anche per acquistare auto ibride, oppure auto che sono alimentate a gpl o a metano.

Il patrimonio di MPS non è a rischio

Le caratteristiche generali del prestito sono le seguenti. Si possono ottenere fino ad un massimo di 60 mila euro che devono essere rimborsati in un periodo variabile tra 12 e 156 mesi. Il richiedente può chiedere di personalizzare l’importo della rata mensile o anche il piano d’ammortamento, pul chiedere di saltare la rata o pagarla senza costi aggiuntivi in un secondo momento e può anche chiedere di estinguere il prestito con anticipo.

Per ottenere questo prestito è necessario portare in banca il documento d’identità, l’ultima busta paga, la documentazione che attesta gli “altri redditi mensili” e il giustificativo di spese o fatture.

Casa insostenibile: tre milioni di italiani non riescono più a mantenerla

 Le spese per la gestione della casa (mutuo/affitto, bollette e tasse) stanno facendo diventare impossibili per una larga parte dei cittadini di italiani avere un tetto sopra la testa: il costo medio al quale ogni famiglia deve far fronte per avere una casa è pari a circa 1.150 euro.

► Vantaggi e svantaggi del pagamento dell’affitto

Un costo troppo alto che sta mettendo a grave rischio circa 300mila nuclei famigliari che rischiano di perdere l’abitazione.

E’ quanto emerge dal report della Cgil dal titolo “Costi dell’abitare, emergenza abitativa e numeri del disagio” che mette in evidenza come le spese che ogni famiglia deve affrontare per la propria abitazione assorbano circa il 31,2% del reddito disponibile. In alcuni casi si arriva anche al 40%.

Nello specifico chi ha una casa di proprietà spende circa 1.150 euro al mese, mente chi i trova in affitto si vede costretto a sborsare 1.515 euro mensili. Cifre dovute soprattutto all’incidenza delle tasse – Imu in primis – e, quindi, destinate ad aumentare con l’introduzione della Tares.

► Non ci sarà la bolla immobiliare

La situazione è difficile sia per chi ha una propria casa – secondo il rapporto, infatti, tra il 2008 e il 2011 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 75% (arrivando a sfiorare i 38.000) – sia per chi è in affitto che ha visto, negli ultimi dieci anni, aumentare il mensile da pagare del 130% per i contratti rinnovati (per arrivare alla cifra media di 740 euro mensili nel 2012) e del 150% per i nuovi contratti (1.100 euro mensili).

 

Arriva il via libera per gli aiuti a Cipro

Finalmente si è giunti ad un primo passo nel piano di salvataggio di Cipro: la Commissione Europea e il Fondo monetario internazionale hanno dato il via libera al programma di riforme e di azione sul bilancio di Cipro. La notizia è arrivata direttamente dal commissario Olli Rehn e della direttrice del Fmi, Christine Lagarde.

► Cipro avrà il suo aiuto dall’Europa

Quest’ultima ha annunciato che il contributo dell’organizzazione da lei diretta presterà 1 miliardo di euro a Cipro, un decimo di quanto previsto dal piano di salvataggio di 10 miliardi concordato con l’Eurozona e la Bce. Il prestito sarà concesso con un interessi al 2,5% e con un “periodo di grazia” di 10 anni prima dell’inizio del rimborso.

Gli altri 9 miliardi previsti arriveranno dal fondo anti-crisi dell’Eurozona (Esm).

Il programma messo a punto per Cipro, come specifica Olli Renh, prevede delle importanti sfide per la piccola isola, prima fra tutte un aggiustamento del bilancio ad un ritmo sostenibile che riequilibri l’esigenza di far fronte a problemi di breve termine e obiettivi di lungo termine.

Gli aggiustamenti di cui si parla sono il raggiungimento di un avanzo primario di bilancio del 4% nel 2018 e la riduzione del debito al 100% del prodotto interno lordo nel 2020. Tra le varie misure che Cipro dovrà adottare molto probabilmente ci sarà il congelamento delle pensioni pubbliche, la vendita di asset statali, l’incremento dei ricavi dal settore turistico e dalla vendita di risorse energetiche, aumento di alcune tasse sia su prodotti (alcol, tabacco e petrolio) e su servizi.

► Cosa succede se Cipro esce dall’euro

Non mancheranno i problemi per i cittadini, che dovranno fare i conti con il rialzo dell’età pensionabile, 4500 esuberi nel settore pubblico e l’obbligo per 170mila ciprioti di versare una tassa dell’1,5% sui salari per avere accesso all’assistenza sanitaria.

Oggi il Governo discute di debiti delle PA, di esodati, di Tares e di Iva

 Oggi alle 19 si riunirà il Consiglio dei Ministri con un ordine del giorno piuttosto denso. Il punto focale delle discussione di oggi sarà il decreto che permette lo sblocco dei primi 40 miliardi di euro che dalle pubbliche amministrazioni torneranno alle imprese italiane, con tutta la coda di polemiche che si è portato appresso per la possibilità di un anticipo dell’addizionale Irpef.

► La Tares sarà rinviata o no?

Ma non solo: il governo Monti in prorogatio dovrà discutere anche della questione degli esodati, della Tares e dell’aumento dell’Iva. Temi molto cari a tutti i cittadini italiani.

Per quanto riguarda gli esodati – persone senza lavoro e senza stipendio che in base alle Legge di Stabilità 2013 dovrebbero essere salvaguardate – il nodo da sciogliere è la ricerca delle risorse per una nuova salvaguardia a loro favore, come previsto dalla Legge di Stabilità, e il numero di quanti dovranno essere salvaguardati.

Si parla di circa 10 mila persone, un numero dal quale il governo vorrebbe eliminare tutti quelli che hanno guadagnato dal momento delle dimissioni dall’azienda alla fine 2012 la somma di 7.500 euro lordi all’anno, mentre il Parlamento vuole che restino fuori dal salvataggio soltanto coloro che nell’ultimo mese dello scorso anno abbiano potuto beneficiare di un reddito alternativo.

► Rimborsi Iva, una speranza per le aziende italiane

Anche per le tasse la discussione si profila accesa tra chi vorrebbe rinviare l’entrata in vigore della Tares e chi, invece, propone solo un rinvio parziale, e tra coloro che vorrebbero congelare l’aumento di un punto percentuale dell’Iva previsto per l’estate e chi non vuole farlo.

Nessun anticipo dell’addizionale Irpef nel decreto per il pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazione

 La bozza del decreto per il piano biennale di pagamento del debito delle Pubbliche Amministrazioni, che arriverà oggi sul tavolo del Consiglio dei Ministri – l’appuntamento era per questa mattina alle 10, ma è stato rimandato alle 19 per permettere un confronto sulle ultime modifiche apportate alla bozza – ha già sollevato un vespaio di polemiche.

La bozza del decreto per il piano biennale di restituzione del debito delle Pubbliche Amministrazioni, come anticipato ieri, prevedeva un trattamento particolare per le aziende debitrici che, nel loro compito di restituzione del debito, possono usufruire di alcuni vantaggi.

Tra questi, quello che ha fatto più discutere tutte le parti coinvolte, è stata la possibilità, per le regioni che utilizzano l’anticipo di cassa, di anticipare al 2013 l’aumento dell’aliquota addizionale Irpef: nella bozza sarebbe stato prvisto un possibile aumento dell’addizionale Irper regionale, fino a un massimo dello 0,6%, fin da quest’anno invece che dal 2014, portando l’attuale tetto dell’1,73 dell’aliquota massima al 2,33%.

Ma tutto è stato smentito da Michel Martone, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali:

Stando alle risoluzioni approvate ieri in Parlamento, l’aumento delle imposte per i cittadini non risulta agli atti anche perché c’è stata una presa di posizione molto forte di tutti i partiti. Si tratta di indiscrezioni giornalistiche.

Anche Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, è dello stesso avviso: un anticipo dell’aumento dell’addizionale Irpef sarebbe un ulteriore aggravio per la pesante recessione che è già in corso in Italia che annullerebbe gli effetti anticiclici dello sblocco dei pagamenti finanziato a debito.

Stasera si saprà con certezza cosa prevede il decreto per il piano biennale del pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni.