Superstipendio anche per Bernabé di Telecom

 Dopo quello che è successo con la Fiat di Marchionne che, pur essendo in un momento di crisi, è riuscita a staccare un assegno milionario al suo amministratore, la storia si ripete con Telecom, ma qualcosa cambia in questo secondo contesto.

Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi

Nel 2012, con riferimento all’attività di Telecom del 2011, Franco Bernabé aveva percepito un compenso di 3,68 milioni di euro, mentre si parlava di 1,32 milioni di euro, per l’amministratore delegato, Marco Patuano. In un anno però, il gruppo Telecom è stato protagonista di una perdita di 1,6 miliardi di euro. Le remunerazioni, quindi, per quest’anno restano elevate ma sono tendenzialmente in calo, anche per i vertici dell’azienda.

Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi

Il presidente Bernabé, infatti ha ottenuto “soltanto” 2,968 milioni di euro che si spiegano in 1,92 milioni di stipendio fisso, da aggiungere a 35 mila euro di partecipazione ai comitati, a 525 mila euro di bonus e a 490 mila euro di benefici monetari di diverso tipo. Lo stipendio è poi completato da 420 mila euro di fair value. Per quanto riguarda Patuano, invece, a 1,22 milioni di compensi fissi si aggiungono 569 mila euro di bonus, 52 mila euro di benefici monetari e altri 188 mila euro di fair value. I numeri indicati dimostrano che a differenza del caso FIAT, per Telecom i compensi dei manager restano milionari ma sono in calo per rispettare l’andamento delle finanze dell’azienda.

Bollette del gas più leggere da aprile

 L’Autorità per l’Energia lo aveva già annunciato che nel 2013 i costi del gas sarebbero diminuiti entro il 2013 e così sarà: Guido Bortoni, il presidente dell’Autorità, ha annunciato che ci sarà un calo del costo del gas pari al 6/7 % da aprile fino alla fine dell’anno.

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Questo piccolo regalo che riceveranno gli italiani tra pochi giorni deriva dagli effetti del decreto Crescitalia e dalle liberalizzazioni del settore dell’energia che hanno permesso di allineare i costi all’ingrosso del gas in Italia a quelli europei.

Il processo di allineamento delle bollette avverrà in tre fasi. Le prime due sono previste per il 2013 e la terza per l’anno successivo. La prima fase, prevista tra il primo aprile e il 30 settembre 2013, il prezzo del gas sarà modificato incrementando l’incidenza dei prezzi spot giornalieri e con l’aumento del peso delle quotazioni degli spot degli hub esteri (dal 5 al 20%) e la diminuzione delle quotazioni del take or pay (dal 95% all’80%).

La seconda fase, dal primo ottobre,passerà al 100% a prezzi spot che si formeranno sulla borsa gas.

► Bollette, da gennaio aumenta il gas e diminuisce la luce

La terza fase, prevista per l’ottobre del prossimo anno, prevede l’inserimento di strumenti specifici per proteggere i consumatori da possibili picchi di prezzo o da improvvise carenze di gas.

 

Uno sguardo più ampio sulla recessione

 Per l’OCSE sarà recessione fino a giugno perché al momento mancano i presupposti per far ripartire l’economia. Il PIL, infatti, su base annua, nell’ultimo trimestre del 2012, è sceso del 3,7 per cento.

Le riforme strutturali che sono state realizzate in altri paesi dell’UE, invece hanno offerto una base ampia per il recupero della competitività, è cresciuta l’occupazione e si è generata una virtuosa inversione di tendenza. Nell’Eurozona, come richiesto dalle istituzioni sovranazionali, sono state fatte anche delle riforme fiscali che hanno assecondato ulteriormente la ripresa.

Le dichiarazioni dell’Ocse fanno bene alle borse

Di fatto resta una discrepanza importante tra quello che succede in Germania, dove l’economia è già ripartita e l’ascesa sarà forte soprattutto nei primi due trimestri dell’anno, e quello che succede negli altri paesi dove l’economia va avanti a rilento o addirittura ha una crescita negativa.

Secondo l’OCSE cresce il costo del lavoro

Quindi, se la Germania crescerà del 2,3% nel primo trimestre e del 2,6% nel secondo, ci sono paesi, come anche la Francia, in cui il primo trimestre sarà segnato soltanto dal +0,6% e il secondo trimestre sarà ancora più lento con un’ascesa dello 0,5%.

Molti si chiedono però se Cipro possa generare un effetto domino negli altri paesi periferici. L’OCSE, in tal senso, ha ribadito che l’isola stato è un caso eccezionale che sottolinea ad ogni modo l’importanza di affrontare subito la crisi bancaria.

Per l’OCSE sarà recessione fino a giugno

 Per l’OCSE ci sono già molti paesi che in fase di rilancio dell’economia, ma l’Italia è esclusa da questo insieme. La ripresa, per il resto dell’UE si può quindi dire avviata e non è escluso che in occasione del prossimo G7 la BCE annunci un taglio del costo del denaro.

Le dichiarazioni dell’Ocse fanno bene alle borse

Per il nostro paese, invece, sarà necessario aspettare ancora un po’: tutto rimandato alla fine del 2013 o anche all’inizio del 2014. L’aspetto più preoccupante dell’Italia, però, non è individuato nell’instabilità politica, oppure nella riduzione della ricchezza, oppure ancora nei debiti della pubblica amministrazione. A preoccupare è la disoccupazione.

Secondo l’OCSE cresce il costo del lavoro

Il prodotto interno lordo tricolore è sceso del 3,7 per cento su scala annua, con riferimento all’ultimo trimestre del 2012, poi lo stesso Draghi aveva fatto immaginare che la strada ormai fosse in discesa. Invece, i risultati provvisori del primo trimestre del 2013, raccontano che l’unico paese del G7 a non essersi ancora ripreso è proprio l’Italia.

Il rapporto “Interim Assessment” dell’OCSE è duro con l’Italia e spiega che anche nel 2013 ci sarà una contrazione della produzione pari all’1,6 per cento su base annua per il primo trimestre dell’anno e poi si proseguirà con una contrazione dell’1 per cento per i mesi successivi. Tendenzialmente, quindi, il quadro è negativo.

Gli italiani non vogliono parlare di investimenti

 Il nostro paese sta affrontando un periodo politico molto turbolento che alla lunga incide anche sulla stabilità dei prezzi e dell’economia. Le associazioni di categoria hanno lanciato l’allarme: l’Italia non riesce più a respirare.

Pronta la risposta del ministro uscente Vittorio Grilli che ha firmato un provvedimento che, iniettando 40 miliardi di euro di liquidità nel mercato, dovrebbe riuscire a saldare i debiti più importanti contratti dall’amministrazione dello stato.

Grilli punta alla ripartenza economica

Si è parlato poi della bilancia commerciale e di come gli italiani, per sopravvivere, siano costretti ad esportare i loro prodotti, in Europa ma soprattutto oltre i confini UE. Questa specie di fuga, descrive una refrattarietà degli italiani a fare affari nel paese. La tendenza è confermata dallo stato delle ricchezze del nostro paese. Secondo gli ultimi report, infatti, mentre nel 2010 la somma investita in titoli di stato, bond bancari e societari e azioni era pari a 1981,8 miliardi di euro, a distanza di due anni, questo “budget” si è assottigliato ed ora si parla soltanto di 1269,9 miliardi di euro.

Qualcuno dice che siamo più ricchi dei tedeschi

In termini percentuali la riduzione è pari al 36 per cento. Da questi dati si deduce che la ricchezza degli italiani è diminuita anche se poi, i risultati della ricerca europea parlano dell’Italia più ricca della Germania.

Le agendine che sbancano a Milano

 La nota azienda produttrice di agende, la Moleskine, resa famosa da Hemingway, ha deciso di recente di fare il salto di qualità quotandosi in borsa. Moleskine, dunque, sarà una delle debuttanti nei listini milanesi e come per tutte le debuttanti, adesso, si tratta di capire quanto è appetibile per gli investitori.

Moleskine pronta al ballo finanziario delle debuttanti

Il prezzo definito per le azioni Moleskine, fa ben sperare. Si parla di ben 2,3 euro per azione con una richiesta che è tre volte superiore all’offerta dell’azienda stessa. Moleskine, in generale, è stata valutata quasi mezzo miliardo di euro. All’inizio l’intervallo della quotazione era stato fissato leggermente più in alto.

Tanto per essere precisi, in fase di analisi, gli investitori avevano detto di essere disposti a pagare per un’azione Moleskine, un prezzo variabile tra 2 e 2,65 euro. Adesso, in virtù di una domanda 3,6 volte superiore all’offerta, il prezzo dei singoli titoli si è assestato sui 2,3 euro.

Piazza Affari si prepara per Moleskine, Moncler e Versace

Stando queste quotazioni, l’azienda Moleskine, sul mercato, raggiunge il valore di 487,6 milioni di euro. Anche su questo dato, in passato, c’era stato più entusiasmo, infatti si pensava che il valore dell’azienda si avvicinasse molto ai 600 milioni di euro. La valorizzazione dell’azienda è comunque importante, soprattutto se si considera che nel 2012 c’è stata la cessione di alcuni titoli ad un fondo d’investimento. La cessione è stata stimata pari a 200 milioni di euro.

mso-bidi-font-weight:bold’>I soldi sbloccati, usati per saldare i debiti della Pubblica Amministrazione, ha precisato il ministro uscente, non saranno versati alle banche. Per loro è pronta una piccola parte di soldi che entreranno nella seconda o nella terza erogazione di denaro.

 

Grilli punta alla ripartenza economica

 La Commissione speciale ha dato il via al Provvedimento che dovrebbe rilanciare l’impresa nel nostro paese. Dopo l’allarme di Confartigianato e Confindustria, è stata necessaria una specie di accelerazione. Per questo, ha spiegato Grilli, è importante trovare un punto di partenza. Lo start sembra essere la domanda interna.

Il rischio dell’Italia sul deficit

Il Provvedimento della Commissione speciale sblocca i fondi necessari a pagare i debiti della Pubblica Amministrazione. Il principio è quello dell’immissione di liquidità nel sistema economico del nostro paese, finalizzato all’accelerazione della ripresa della domanda interna che dovrebbe tornare a crescere così già a metà dell’anno in corso.

Nel dettaglio, il disegno di legge autorizza lo sblocco di ben 40 miliardi di euro di crediti. Le imprese che hanno fornito servizi alla pubblica amministrazione, infatti, fino a questo momento non avevano ricevuto il “giusto” compenso dalle amministrazioni dello stato.

Debito pubblico record per l’Italia

Il provvedimento non è stato estraneo alle polemiche capitanate dalla capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle. Roberta Lombardi, infatti, ha attribuito al provvedimento la seguente descrizione: “una porcata di fine legislatura”.

I soldi sbloccati, usati per saldare i debiti della Pubblica Amministrazione, ha precisato il ministro uscente, non saranno versati alle banche. Per loro è pronta una piccola parte di soldi che entreranno nella seconda o nella terza erogazione di denaro.

La Tares sarà rinviata o no?

 Lo schema del decreto per il rinvio della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che accorpa diverse tasse comunali, è già pronto per essere passato al vaglio del Consiglio dei Ministri ma, nonostante le pressioni arrivate da diverse parti, tra le quali anche l’Anci e la Uil, ancora non è stata presa nessuna decisione.
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La decisione, in effetti, è piuttosto complicata perché andrebbe ad influire sui conti pubblici, in un momento già molto delicato per il Governo. Ma il problema persiste ed è necessario che venga data una definizione alla questione prima che, come detto anche da alcuni deputati del PD, vengano fatte delle azioni eclatanti.

Se i Comuni si oppongono al rinvio della tassa sui rifiuti perché potrebbe provocare dei seri problemi di liquidità alle amministrazioni e alla raccolta dei rifiuti stessi, dall’altra parte ci sono le famiglie e i problemi che la tassa creerà a dei bilanci famigliari già pesantemente provati.

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Secondo una stima della Uil, infatti, la Tares sarà ben più salata dell’Imu (305 euro medi contro i 218 euro medi pagati per l’Imu nel 2012 per un appartamento delle stesse dimensioni) e si andrà ad aggiungere anche all‘Imu (la prima rata dovrà essere pagata entro il 18 giugno) e all’aumento di un punto percentuale dell’Iva (previsto per il primo di luglio), tutto nello stesso periodo.

 

Le dichiarazioni dell’Ocse fanno bene alle borse

 Dopo le dichiarazioni dell’OCSE le borse europee sembrano tirare un sospiro di sollievo ma nel caso dell’Italia sembra ancora pesare l’incertezza della squadra di governo che Pierluigi Bersani sta cercando di mettere a punto. Quindi, se anche le borse respirano, lo spread tra BTp e Bund risale fino a 345 punti.

Secondo l’OCSE cresce il costo del lavoro

A metà del pomeriggio, nel giorno che precede la chiusura delle borse per la pausa festiva pasquale, lo spread sembra sale oltre i 330 punti e tutto si lega agli sviluppi delle consultazioni di Bersani. Il leader PD è salito al Colle da Napolitano e dal risultato dell’incontro, gli investitori hanno dedotto che ci sarà presto un esecutivo.

L’OCSE sul deficit italiano

Una notizia positiva che si accompagna ad altre due importanti novità: prima di tutto la riapertura delle banche cipriote che avevano chiuso forzatamente gli sportelli ben 12 giorni fa. La seconda novità riguarda l’OCSE che spiega che la Banca Centrale Europea sembra pronta a tagliare il costo del denaro visto che in molti paesi dell’UE la ripresa è già cominciata. Il discorso positivo, però, non vale per l’Italia.

La Commissione UE, comunque, ha deciso che seguirà in modo puntuale tutti gli sviluppi legati alla questione cipriota, all’evoluzione economica degli stati membri dell’UE, alla BCE.

La comunicazione sui lavori energetici pluriennali

 Quando si ristruttura una casa e s’interviene anche sull’impianto di approvvigionamento energetico, per il quale lo stato fornisce delle agevolazioni fiscali, è possibile che i lavori vadano avanti anche oltre il termine stabilito, valicando il periodo d’imposta. È probabile quindi che i lavori “energetici” avviati a novembre, si concludano ad esempio a febbraio dell’anno successivo.

L’IVA al 22% incide sulle spese di casa

Come ci si regola in questo caso per le detrazioni e quali documenti vanno trasferiti all’Agenzia delle Entrate?

La normativa in vigore stabilisce che i contribuenti che hanno avviato i lavori di riqualificazione energetica nel 2012 e non li hanno ancora portati a termine, hanno tempo fino al 4 aprile 2013 per indicare all’Erario le spese sostenute.

Soltanto rispettando questa scadenza per la comunicazione dei dati, si potrà usufruire della detrazione fiscale del 55% dei costi sostenuti, abbattendo in questo modo l’IRPEF o, nel caso delle imprese, l’IRES.

Le detrazioni IRPEF, un riepilogo

Il modello di comunicazione si può trovare sul sito dell’Agenzia delle Entrate e può essere scaricato gratuitamente. Si tratta infatti del modello autorizzato dal provvedimento direttoriale del 6 maggio 2009, anno in cui, per la prima volta, le agevolazioni energetiche hanno fatto capolino nella fiscalità tricolore.

La comunicazione, in genere, deve essere trasmessa telematicamente entro i 90 giorni dalla fine del periodo d’imposta in cui sono iniziati i lavori.