Cosa è imponibile nella cessione d’azienda

 Le imprese, per quanto siano in affanno, in questo periodo di crisi, rappresentano comunque il tessuto economico e commerciale italiano. Per questo è importante che la fiscalità a loro carico sia orientata ai criteri di chiarezze e semplicità.

Di recente, una sentenza della Corte di Cassazione è tornata sul tema della cessione del ramo d’azienda che in genere può dare problemi riguardo beni imponibili, perdite economiche e quant’altro.

UNICO 2013 PF: beni aziendali concessi e acconti

Nella sentenza numero 6936 del 20 marzo 2013 la Corte di Cassazione ha spiegato il “caso particolare” della cessione d’azienda di una concessionaria di veicoli: nel caso in cui ci sia l’acquisto di un ramo d’azienda da parte di una concessionario automobilistica, le vetture che sono presenti nella struttura e sono iscritte al PRA devono essere considerate nella base imponibile per il calcolo della cosiddetta imposta di registro.

Come si tassa la rendita legata ad una cessione

La precisazione, come al solito, nasce da un caso pratico: l’imposta di registro versata all’Erario per l’acquisto di un ramo d’azienda da parte di una concessionaria, era stato chiesto indietro ma questa operazione ha dato il via ad una serie di ricorsi fino a che la Cassazione ha accolto l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate che dice: “il trasferimento del ramo di azienda non aveva come fine ultimo il mero trasferimento dei veicoli, bensì del complesso di beni funzionalmente destinati ad uno scopo economico unitario, come strumento dell’attività imprenditoriale”.

tati dai contribuenti e sono finalizzati allo svolgimento dell’attività professionale.

 

Integrazioni agli studi di settore

 Il ministero delle Finanze si occupa periodicamente di dare indicazioni sulle variabili da inserire negli studi di settore, in modo che siano fatte correzioni e aggiustamenti utili per definire gli andamenti economici e quelli dei mercati.

Il decreto del ministero delle Finanze è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 27 marzo 2013 e riporta la dicitura “Approvazione di modifiche agli studi di settore relativi al periodo d’imposta 2012”.

Prolungati gli studi di settore

Questo decreto prevede che si prosegua nell’iter già definito per l’applicazione dello strumento alle condizioni del mercato e alle condizioni economiche a partire dal periodo d’imposta fino al 31 dicembre 2012.

Che impatto hanno le spese medie Istat

L’ultimo atto del MEF con le indicazioni per le modifiche e le integrazioni, arriva giusto in tempo, visto che le integrazioni sono sempre pubblicate entro il 31 marzo. Le modifiche nel dettaglio sono state inserite nel primo allegato che si focalizza sugli indicatori di coerenza economica che sono basati sulle anomalie dei dati dichiarati nel 2011 e confermati, in linea di massima, anche nell’anno successivo.

Il decreto del MEF riporta anche un secondo allegato che introduce un nuovo indicatore di normalità economica che si fonda sul valore dei beni strumentali, i beni che sono acquistati dai contribuenti e sono finalizzati allo svolgimento dell’attività professionale.

Italia caso unico: è l’unico dei G7 a essere ancora in recessione

 Dall’Ocse arriva un’altra brutta notizia per l’Italia, e non ce n’era certo bisogno. L’Italia si aggiudica così un altro record negativo: è l’unico dei paesi del G7 che non si è ancora lasciato alle spalle la crisi economica, anzi, la recessione che ci attanaglia sarà presente almeno fino a giugno 2013.

► Secondo l’OCSE cresce il costo del lavoro

Sono i dati riferiti al Pil del paese analizzati dall’organizzazione parigina a far giungere a questa conclusione: dopo che il Pil è nuovamente calato del 3,7% nel quarto trimestre del 2012, nel primo trimestre del 2013 si dovrebbe vedere ancora una discesa, anche se meno pesante, sarà infatti di circa l’1,6%, situazione che perdurerà anche nel trimestre successivo, quando il Pil avrà un ulteriore calo dell’1%.

Ed è proprio questo ultimo dato che pone l’Italia in una condizione unica di recessione, cosa che non accadde agli altri paesi annoverati fra i Grandi 7. Le stime dell’Ocse sono in linea con quelle dell’Istat, che ha previsto l’inizio della ripresa a partire dalla fine del 2013 o all’inizio del 2014.

Secondo l’Ocse è stato raggiunto un nuovo record della disoccupazione

Secondo Bankitalia, però, le stime fatte sulla crescita del Pli per il 2014, pari all’1,3%, sono piuttosto ottimiste e l’incertezza dei mercati internazionali, alla quale in Italia sdi aggiunge anche l’annoso problema dell’occupazione, potrebbe giocare a sfavore e ridurre la crescita prevista di almeno mezzo punto percentuale.

Guida alla normativa sui tirocini retribuiti

 La nuova normativa sui tirocini retribuiti, voluta dal Ministro Fornero con l’obiettivo di evitare che gli stage aziendali si trasformassero, come spesso accaduto, in forme di lavoro gratuito alle quali i giovani erano costretti a sottostare per poter entrare nel mondo del lavoro, è entrata in vigore con la legge n. 92/2012, alla quale ha fatto seguito la firma del documento Linee guida in materia di tirocini tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, che contiene tutte le delucidazione del caso.

Cerchiamo di capire come si sono trasformati tirocini e stage con la nuova normativa.

► Proibiti alle aziende gli stage gratuiti

Le regole di base sugli stage retribuiti

Prima di entrare nel vivo del discorso sulla nuova normativa riguardante stage e tirocini, prendiamo in esame i primi vincoli che sono stati imposti alle aziende che vogliono assumere uno stagista o un tirocinante:

1. Partendo dal presupposto che stage e tirocini no possono più essere gratuiti, ad ogni assunto con questa tipologia di contratto deve essere assicurata un’indennità minima di 300 euro.

2. Il tirocinio e lo stage hanno lo scopo di formare e preparare i giovani al lavoro, quindi non è possibile impiegare tali assunti per attività che non prevedono formazione.

3. I tirocinanti e gli stagisti non possono sostituire lavoratori in malattia, maternità o ferie.

4. I tirocinanti non possono essere impiegati come lavoratori in periodi di particolare attività.

Le nuove tipologie di stage

Le Linee guida in materia di tirocini prevedono solo tre tipologie di stage:

1. Stage formativi e di orientamento

Sono stage che possono essere svolti da giovani che hanno conseguito il titolo di studio da non più di 12 mesi e hanno lo scopo di formare ed orientare i giovani alla scelta del lavoro che vorranno fare dopo la scuola; Hanno una durata massima di 6 mesi (comprese eventuali proroghe).

2. Stage di inserimento o reinserimento

Sono dei percorsi di recupero aziendale dedicati ai lavoratori in mobilità o comunque beneficiari di ammortizzatori sociali; hanno durata massima di 12 mesi (comprese eventuali proroghe).

3. Stage di orientamento e formazione o di inserimento/reinserimento

Periodi di formazione/lavoro dedicati a persone svantaggiate o con disabilità, richiedenti asilo politico o titolari di protezione internazionale. Nel primo caso possono avere durata massima di 12 mesi, in caso si persone con disabilità la durata massima è di 24 mesi.

► Stage: solo uno su dieci si trasforma in lavoro

L’indennità di partecipazione allo stage

La nuova normativa prevede che ad ogni stagista o tirocinante venga corrisposta una indennità di partecipazione, una sorta di stipendio, nella misura minima di 300 euro lordi al mese.

L’indennità di partecipazione non deve essere corrisposta in caso di stage inserimento o di reinserimento, in quanto gli stagisti sono già fruitori degli ammortizzatori sociali.

Quali garanzie sono previste per gli stagisti?

Agli stagisti deve essere assicurata, da parte del soggetto promotore, l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro presso l’INAIL, salvo diverse disposizioni previste dalle varie convenzioni, oltre alla responsabilità civile verso i terzi attraverso compagnia assicuratrice.

I dettagli del contratto di stage o tirocinio

Il contratto di stage o tirocinio è una convenzione tra le due parti interessate (soggetto promotore e stagista o tirocinante) che deve essere corredato da tutte le informazioni  su: dati anagrafici dei soggetti coinvolti, descrizione del tirocinio, descrizione del progetto formativo, diritti e doveri delle parti;

Inoltre le Linee guida in materia di tirocini prevedono che allo stagista sia assegnato un tutor o un referente, come responsabile del suo percorso di formazione che faccia una continuata attività di monitoraggio e, al termine del periodo di formazione deve essere redatto un documento che valuti l’esperienza dello stagista, al quale deve essere anche consegnato un attestato dell’attività svolta e delle competenze acquisite.

Possibilità di interruzione e sospensione dello stage

Il tirocinante olio stagista può chiedere una sospensione della sua attività di formazione per maternità o lunga malattia (rientrano nella categoria lunga malattia le assenze che superino per durata un terzo del tirocinio). I giorni di assenza non saranno conteggiati nella durata complessiva del tirocinio.

Limitazioni al numero di stagisti

Il numero di stagisti che un soggetto ospitante può assumere variano in base al numero di dipendenti delle sue unità operative:

– 5 dipendenti: 1 stagista

– 6/20 dipendenti: 2 tirocinanti

– oltre 21 dipendenti: il numero dei tirocinanti non potrà superare il 10% del numero dei dipendenti.

► Modalità di utilizzo, scadenze e sanzioni per i voucher lavoro occasionale

Quali tipologie di formazione non rientrano nelle Linee guida in materia di tirocini

Non rientrano nelle normative dettate dalle Linee guida in materia di tirocini i seguenti periodi formativi:

1. tirocini curriculari universitari;
2. periodi di pratica professionale (anche quelli per l’ingresso nelle professione che prevedono l’iscrizione all’albo o all’ordine);
3. tirocini transnazionali
4. tirocini per soggetti extracomunitari se previsti all’interno delle quote di ingresso;
5. tirocini estivi.

Per tutti dettagli consultare il testo dell’ Accordo e Linee guida sui tirocini.

La liquidazione dei parlamentari non rieletti

 Seppur ancora senza un nuovo esecutivo, la diciasettesima legislatura si è insediata e molti dei deputati e dei senatori che hanno occupato per anni le poltrone di Montecitorio non sono stati rieletti.

A casa, quindi, ma non prima di aver ricevuto il loro TFR, il trattamento di fine rapporto, come accade a qualsiasi altro lavoratore. Nel loro caso questa sorta di indennità viene definita trattamento di fine mandato o buonuscita dal Parlamento, che i parlamentari riceveranno entro trenta giorni dalla proclamazione dei nuovi eletti.

A quanto ammonta questa buonuscita? Il trattamento di fine mandato che spetta ai parlamentari in carica alla fine della legislatura che non vengono eletti nella successiva spetta una somma pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità parlamentare per ogni anno di mandato effettivo, o frazione non inferiore ai sei mesi, finanziata attraverso il Fondo di Solidarietà.

► Italia senza governo. A pagarne le spese sono i cittadini

Ancora non sono state rese note le cifre esatte degli assegni che circoleranno per Palazzo Montecitorio nei prossimi giorni, ma il calcolo non è particolarmente difficile: per un mandato di 4 anni (durata normale di una legislatura) il ‘TFR’ sarà pari a circa 41 mila euro.

Ma nel nostro parlamento ci sono dei deputati e senatori che sono lì da ben più tempo di una legislatura, per i quali, quindi, l’assegno sarà molto più sostanzioso. Qualche esempio?

Gianfranco Fini è in Parlamento dal 1983 (29 anni), quindi la sua indennità di fine mandato sarà di circa 300 mila euro. Livia Turco, che ha un’anzianità parlamentare di 26 anni, percepirà circa 216 mila euro. Roberto Maroni avrà un assegno di circa 175mila euro.

Oltre  a questo, per la maggior parte di loro sarà anche possibile continuare ad usufruire dei benefici di essere un parlamentare per altri dieci anni, benefici tra i quali ci sono l’ufficio, i collaboratori e auto blu. Naturalmente, il tutto finanziato con soldi pubblici.

Lavorare da Accessorize

 Accessorize è una grande catena internazionale – presente ormai in quasi tutto il mondo con oltre 800 store monomarca – specializzata nella vendita di accessori, bijoux, borse, portafogli e molto altro.

Nata a Londra nel 1984, Accessorize ha avuto una grande e rapida espansione. In Italia è presente fin dal 2002, con circa 40 punti vendita dislocati nelle principali città. Per questi negozi, l’azienda è alla ricerca di Commessi e di Store Manager, vediamo l’offerta nel dettaglio.

Commessi e Commesse per gli Store Accessorize di Grugliasco CC Le Gru (TO), Torino Via Garibaldi, Milano, Antegnate (BG), Curno (BG).

Richiesta bella presenza, conoscenza dell’inglese e esperienza pregressa nel ruolo. Si cerca personale sia full time che part time.

Store Assistant Manager per lo store Accessorize di Firenze CC I Gigli.

Anche in questo caso è richiesta la conoscenza della lingua inglese ed esperienza nella mansione.

Addetti alle Vendite appartenenti alle categorie protette – richiesta conoscenza dell’inglese – da inserire nei punti vendita di Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia.

Per candidarsi ad una delle posizioni aperte presso gli store Accessorize è necessario inviare il proprio curriculum vitae corredato di foto all’indirizzo e mail [email protected] (per commessi e commesse) e al’indirizzo  [email protected] (store manager).

Il glossario dei mutui e i termini con la A

 Quando si sta per sottoscrivere un mutuo è importante avere bene in mente il prodotto che si ritiene più aderente alle esigenze dei richiedenti. Per barcamenarsi nel favoloso mondo dei mutui, è quindi necessario conoscere anche un minimo di glossario. Oggi vogliamo prendere in esame alcuni termini, dalla A alla C, che sono frequenti nei rapporti tra i correntisti e le banche nell’erogazione del mutuo.

Tutte le differenze tra le carte di credito

Quando si chiede di accendere un mutuo è necessario avere la certificazione dell’abitabilità dell’unità immobiliare che deve poi diventare la casa dell’acquirente. Come abbiamo già spiegato i mutuatari chiedono di accendere un mutuo, ovvero di aprire un rapporto creditizio con la banca.

Il piano di ammortamento, invece, è il piano di rimborso graduale del credito erogato. Si tratta del programma di rimborso attraverso il pagamento delle rate mensile, trimestrali, semestrali o annuali.

Risparmiare con i mutui offset

Sempre con la A ci sono da prendere in considerazione l’apertura di credito in conto corrente ipotecario, l’assenso alla cancellazione e l’annotamento. Iniziamo da quest’ultimo che è l’atto che rende pubblico tutti gli eventi relativi all’ipoteca già iscritta, per esempio per la surrogazione o per l’erogazione dell’importo del mutuo. L’apertura di credito in c/c ipotecario, invece, fa riferimento al fatto che parallelamente al mutuo è aperto un conto sul quale sono scalati i soldi delle rate, che può essere usato anche come conto corrente. L’assenso alla cancellazione, invece, è la dichiarazione che rende la banca al fine di dare il via libera alla cancellazione dell’ipoteca iscritta sulla casa a garanzia del mutuo erogato.

Conto Libero Easy di BancApulia

 La BancApulia è un istituto di credito che fa parte del gruppo Veneto Banca ed offre numerosi servizi di base al fine di soddisfare la più ampia platea di clienti. Abbiamo già visto insieme il Conto libero International, il Conto Libero Benvenuto e il Conto Libero Family. Adesso passiamo in rassegna il Conto Libero Easy che è pensato invece per i clienti che hanno bisogno di un conto a bassa operatività. Il conto, infatti, diventa soltanto uno strumento di appoggio della liquidità delle famiglie per la gestione dei conti di tutti i giorni.

Per quanto riguarda le condizioni economiche del prodotto, nel canone pari a zero sono compresi diversi servizi gratuiti. Per esempio una carta pago bancomat internazionale provvista di microchip, il carne di assegni, la possibilità di accreditare lo stipendio ola pensione sul conto corrente, le spese di liquidazione degli interessi e l’estratto conto cartaceo semestrale.

Nel canone è compreso anche il servizio di internet banking e tutti i prelievi gratuiti dagli sportelli del Gruppo Veneto Banca.

Senza spese aggiuntive, inoltre, è possibile ottenere anche la consultazione dei documenti online che sono sempre disponibili e una carta di credito, nel caso in cui la si possa utilizzare spendendo almeno 4000 euro.

zerate e la carta prepagata cartaSi Europa. Per le famiglie c’è anche la possibilità di avere al Telepass Family.

 

Conto Libero Family della BancApulia

 La BancApulia offre numerosi servizi di base per un’utenza diversificata. Abbiamo già enunciato le caratteristiche del Conto libero International  e del Conto Libero Benvenuto. Adesso entriamo nel merito delle caratteristiche del conto Libero Family.

Si tratta di un prodotto pensato per le famiglie che hanno bisogno di un conto corrente che le aiuti a non avere problemi nelle spese piccole e grandi di tutti i giorni. Il servizio di base è sicuramente l’accredito dello stipendio, ma c’è anche l’addebito delle utenze domestiche. Il tutto pagando un canone davvero esiguo che comprende molti altri servizi e operazioni gratuite.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Le principali condizioni del conto Libero Family sono la possibilità di ottenere un rendimento dello 0,50% sulle giacenze fino a 5000 euro. Il canone mensile è di 4 euro  e comprende le operazioni gratuite illimitate, un carnet di assegni, la domiciliazione delle utenze, l’accredito dello stipendio o della pensione, le spese di liquidazione degli interessi e l’estratto conto semestrale. Incluso nel prezzo anche il servizio di internet banking, due carte pago bancomat internazionali con microchip e i prelievi gratuiti su tutti gli sportelli del gruppo.

Senza spese aggiuntive si ha anche la possibilità di consultare i documenti online, le commissioni sui bonifici sono azzerate e la carta prepagata cartaSi Europa. Per le famiglie c’è anche la possibilità di avere al Telepass Family.

Conto Libero Benvenuto della BancApulia

 Conto libero International della BancApulia è una proposta pensata dal gruppo Veneto Banca per i cittadini stranieri che risiedono nel nostro paese. A fronte di un pagamento di 3 euro mensili, si ottengono infatti un buon numero di servizi, tra cui anche una carta prepagata e l’internet banking. Servizi di base e non solo.

Sempre nella sezione dei servizi di base della BancApulia, rientra poi il Conto Libero Benvenuto che è pensato invece per i clienti della banca che desiderano mettere da parte qualche soldo sul loro conto corrente e fino a questo momento non hanno avuto l’occasione di conoscere il gruppo Veneto banca.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Per quanto riguarda le principali condizioni economiche del prodotto ricordiamo che offre un rendimento dell1 per cento sulle giacenze medie fino a 2500 euro. Il canone mensile è di 2 euro e comprende numerosi servizi: sicuramente le operazioni gratuite illimitate, in più la domiciliazione delle utenze e il carnet degli assegni. Inclusi nel prezzo anche l’accredito dello stipendio e della pensione sul conto corrente, le spese di liquidazione degli interessi e l’estratto conto cartaceo trimestrale. Sono inoltre inclusi nel prezzo i servizi di internet banking, i Clarisbanca Online banking e una carta pago bancomat internazionale con microchip. Rientrano nel canone mensile anche i prelievi gratuiti illimitati da tutti gli sportelli del Gruppo Veneto Banca.

Senza spese aggiuntive si possono consultare i documenti online e si ottiene anche una carta di credito con la quale è necessario spendere almeno 4000 euro all’anno.