Carta prepagata KDue Web

 Il Credito Bergamasco, che fa parte del Gruppo Banco Popolare, offre un interessante strumento di gestione del credito, una carta prepagata ottima per gli acquisti in rete. Si chiama KDue Web e ne scopriamo insieme costi e caratteristiche.

Il ContoMax di banca IFIS

Come spesso accade, al giorno d’oggi, le banche associano dei “concorsi” all’erogazione dei prodotti. Il Credito Bergamasco, per esempio, mette a disposizione buoni benzina a iPad. La carta prepagata KDue Web è  utile per accreditare lo stipendio e si ricarica sia dal conto, sia dagli ATM, sia con bonifico, sempre in modo gratuito.

Più rendimento con RendiMax

Possono chiedere tutti la carta in questione? In teoria sì, nella pratica il Credito Bergamasco copre 83 delle 110 province italiane con le sue filiali. Per accedere alla carta, offre ai clienti sia i codici identificativi personali, sia la card di sicurezza. Si possono però versare al massimo 50 mila euro.

Tra le condizioni economiche della carta ricordiamo che è gratuita l’emissione, poi ci sono da pagare 1 euro al mese e 1,81 euro all’anno. Il costo mensile può essere azzerato caricando almeno 500 euro al mese tra stipendi ed altri tipi di bonifici.

Per restare nel recinto dei costi ricordiamo che l’accredito dello stipendio è gratuito come le ricariche online della carta e i pagamenti fatti con lo strumento elettronico a disposizione.

Più rendimento con RendiMax

 I conti correnti, ormai, sono strumenti che non riescono più a soddisfare integramente i risparmiatori che se hanno un gruzzoletto da parte, in genere, lo investono nel mattone, ma se poi vogliono arricchire questo tesoretto, si dedicano al trading online oppure ai conti redditizi.

Ecco allora che un conto corrente che calcoli un rendimento sul capitale medio tenuto da parte, è certamente una soluzione interessante. Per esempio il ContoMax di banca IFIS offre l’1,50% sui soldi tenuti da parte. Ma lo stesso istituto di credito, ascoltando le esigenze della clientela, ha ritenuto importante di offrire anche il conto RendiMax. 

Si tratta di un conto deposito online, caratterizzato dalla semplicità del funzionamento e dalla gratuità del servizio. Il conto RendiMax, infatti, non prevede costi di apertura o di chiusura, né costi di gestione. E’ uno strumento pensato per diversi tipi di clienti: per i privati, per le aziende o anche per le procedure concorsuali.

E’ disponibile in tre versione: RendiMax libero, RendiMax Like, RendiMax depositato a scadenza. Interessante il fatto che insieme al conto sia offerta ai clienti anche una carta di pagamento, un bancomat, collegato al conto e senza canone per fare cinque prelievi gratuiti in un mese e tutti i pagamenti POS senza ulteriori addebiti.

Il ContoMax di banca IFIS

 Un conto corrente giovane, redditizio, con un alto rendimento e una spiccata facilità d’uso? La risposta a tutti gli interrogativi può essere nel ContoMax di Banca IFIS, un conto corrente online ad alto rendimento che è nato considerando le esigenze espresse dai correnti e dai clienti della banca in rete.

Più rendimento con RendiMax

Il ContoMax è da considerarsi nato dal confronto con i social network, un prodotto finalizzato al soddisfacimento delle esigenze dei suoi utilizzatori. All’inizio era nato come un conto base, ma poi in base alle richieste di chi navigata il sito della banca e in base alle esigenze dei clienti, sono stati ampliati i servizi.

Carta prepagata KDue Web

La Banca IFIS prova anche a riassumere tutte le caratteristiche del ContoMax in un punto elenco: si tratta di conto che fa fruttare il capitale donandogli un rendimento interessante, è un conto dal costo molto contenuto, ma con un livello di sicurezza molto elevato. I servizi bancari inclusi nel prezzo, rispettano le esigenze di chi, questo conto, lo ha costruito insieme alla banca.

Per incrementare i risparmi ContoMax offre diverse soluzioni, per esempio si calcolano gli interessi sul saldo del conto corrente che può fruttare fino all’1,5 per cento. Non ci sono costi di apertura, né è previsto un canone annuo. Chiudere ContoMax non comporta alcuna spesa.

Molti gli immobili invenduti

 Se molti immobili restano invenduti, per la classica legge della domanda e dell’offerta, quello che il mercato avrà sarà una lunga serie di case da piazzare con il conseguente abbassamento dei prezzi legato alla ricchezza delle proposte. Se i prezzi si abbassano è probabile che anche le banche eroghino meno mutui e mutui di minore entità. Uno studio della Fiaip ha fatto chiarezza sulla questione.

Per ogni consumatore c’è un tipo di mutuo

Secondo il Report immobiliare urbano, la Federazione italiana degli agenti immobiliari professionisti, il 2012 è da considerarsi uno dei peggiori anni dell’ultimo decennio. Il mercato delle case è cambiato molto. Rispetto al 2011, per esempio, si è avuta una flessione del 17,22 per cento delle compravendite immobiliari e sono diminuiti anche i prezzi delle abitazioni dell’11,98 per cento.

Sui prezzi delle case è stato raggiunto il minimo

In tutto il territorio nazionale c’è stato il calo delle compravendite immobiliari ma la casa, come strumento d’investimento, è da considerarsi ancora il più quotato tra le possibilità nelle mani dei risparmiatori. In effetti, lo dicono anche gli agenti immobiliari, esiste uno zoccolo duro, una specie di domanda di case e di mutui consolidata negli anni.

Gli immobili invenduti, visti da un’altra prospettiva, possono anche essere considerati un’opportunità per coloro che sono alla ricerca dell’occasione. In genere per comprare casa s’impiegano dai 6 ai 9 mesi e si prediligono i trilocali, piuttosto che i bilocali. I monolocali rappresentano soltanto il 6 per cento degli investimenti.

Confindustria sui dati del PIL

 Confindustria ritiene che il PIL del nostro paese è in una fase calante, ancora. Benché dalla fine dell’anno scorso a qualche settimana fa, si parlasse soltanto di ripresa, adesso è Draghi a dire che il nostro paese è indietro e si devono ridimensionare le prospettiva di crescita.

 Per Confindustria il Pil peggiora nel 2013

Si unisce alla pletora di quanti sostengono che non siamo ancora “pronti” alla ripartenza, anche Confindustria. I report elaborati dal Centro Studi, descrivono un quadro debole e fragile per il 2013 e nell’ultimo trimestre del 2012 si prende atto di un andamento a dir poco deludente.

  L’Italia si riprenderà nel 2014. Lo dice Confindustria

A preoccupare è soprattutto il mercato del lavoro dove si nota la perdita di 186 mila posti di lavoro negli ultimi due mesi dell’anno scorso. Il quadro fornito da Confidustria dà forza al discorso di Draghi e si allinea alle previsioni dell’ABI che ha detto di aver peggiorato l’outlook per la situazione italiana, dopo aver preso atto della battuta d’arresto dei prestiti.

Nel dettaglio, i dati di Confindustria, parlano di una diminuzione dello 0,9 per cento del PIL nel quarto trimestre del 2012, una flessione che è stata peggio di quella prospettata e si è trascinata, con suoi effetti negativi su tutti i comparti economici, fino al primo trimestre del 2013.

Gli indici generali di riferimento di Confindustria non escludono la ripresa che ci sarà, comunque, partendo dal settore manifatturiero. Più in difficoltà i servizi e le costruzioni.

Allianz non lascia, anzi raddoppia

 Allianz ah deciso di raddoppiare la fiducia nel nostro paese ed ha deciso al tempo stesso di dimezzare l’esposizione rispetto al debito spagnolo. In questo modo, aumentando fino a quasi 30 miliardi l’esposizione nel nostro paese, ha visto aumentare i profitti operativi del 20,8 per cento.

Assicurazione Infortuni di Genialloyd

Il 2012 di Allianz è stato molto interessante, visto che la compagnia assicurativa tedesca è riuscita a chiudere i bilanci di un anno di crisi con un utile netto raddoppiato rispetto al 2011. In quell’anno infatti, pesarono sui bilanci le svalutazioni dei titoli greci che erano nel portafoglio dell’assicuratore tedesco.

Per il 2012, invece, si parla di ricavi di 106,4 miliardi di euro, in aumento del 2,7 per cento su base annuale. I profitti operativi sono arrivati a 9,5 miliardi, andando oltre le aspettative della compagnia (che pensava a 9 miliardi), e crescendo del 20,8 per cento.

Le polizze RCA più convenienti d’Italia

Uno dei dati più interessanti è stato quindi l’utile netto che è aumentato dai 2,5 miliardi di euro del 2011 fino ai 5,2 miliardi di euro del 2012. Tutto si può leggere nell’ultima riga del bilancio di Allinaz che adesso potrà regalare agli azionisti anche un dividendo di 4,5 euro per ogni azione.

Nel presentare i risultati, il Gruppo ha spiegato che molto del successo della compagnia è legato ai segnali di ripresa dell’economia europea. In fondo, in Germania, la crisi è già acqua passata.

La comunicazione dati IVA del 2012

 Scade il 28 febbraio 2012 il termine per la trasmissione telematica della comunicazione dei dati IVA relativi all’anno scorso, in modo da non dover pagare delle sanzioni. Quello che l’amministrazione finanziaria riceve dai contribuenti, è un documento che sarà poi usato per calcolare le risorse a disposizione del nostro paese che, inserito nella struttura UE, dovrà versare un contributo al bilancio comunitario.

 Come si chiede il rimborso IVA

La comunicazione dei dati IVA deve essere presentata da tutti i titolari di partita IVA ma esistono delle eccezioni, per esempio non sono tenuti a rispettare la scadenza coloro che nel 2012 non hanno fatto operazioni imponibili oppure non devono fare le liquidazioni periodiche.

 In calo a dicembre il numero delle nuove partite IVA

Ci sono anche altre categorie di contribuenti esonerate dalla comunicazione dei dati IVA, le ha elencate FiscoOggi: le persone fisiche che hanno realizzato un volume d’affari non superiore ai 25 mila euro, le persone fisiche che rientrano in un regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e nuovi minimi, i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma entro febbraio, i contribuenti esclusi dall’onere dalla stessa Agenzia delle Entrate, alcune categorie di enti e i soggetti che sono sottoposti a procedure concorsuali.

 Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla

Il modello di comunicazione dei dati IVA è scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate ma si può anche compilare direttamente con i software che l’erario mette a disposizione.

La denuncia degli affitti per i fondi rustici

 Tra le altre scadenze importanti del mese, c’è la denuncia cumulativa degli affitti per quanto riguarda i fondi rustici. A dirlo è l’Agenzia delle Entrate che ha fissato il termine ultimo per la presentazione dei documenti al 28 febbraio 2013. Una comunicazione che interessa tutti i cittadini che hanno affittato più terreni ma vogliono avere un rapporto più snello con l’Erario e usare l’iter semplificato.

A Portofino si paga l’IMU più alta d’Italia

Il pagamento delle tasse relative a questi affitti deve essere fatto entro il 28 febbraio tramite il modello di pagamento F23, in cui deve essere inserito il codice 108T e, nello spazio della causale, la sigla RP. La denuncia riepilogativa degli affitti, deve essere riferita all’anno 2012. Anche chi ha più contratti può seguire un iter semplificato e usare una lista nello stesso modello di pagamento.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

Nell’F23 da compilare, quindi, deve essere inserito l’importo dell’imposta di registro, pari allo 0,50% dell’importo complessivo dei corrispettivi indicati nella dichiarazione. Questa possibilità di accorciare i tempi e i modi di dichiarazione e pagare, non esclude che i contribuenti possano avvalersi degli strumenti classici e della prassi normale per la registrazione.

Gli immobili e l’eredità, che ne pensa il Fisco

L’iter semplificato non può essere usato da chi ha più contratti formati con un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, per loro resta in uso la registrazione ordinaria.

Prolungati gli studi di settore

 L‘Agenzia delle Entrate lascia sempre aperto un canale di comunicazione telematica per consentire ai cittadini, o meglio ai contribuenti, di chiarire la loro posizione nei riguardi del fisco. In genere questo canale si coniuga con gli studi di settore e dura per un periodo di tempo limitato.

L’Agenzia delle Entrate in video

Il canale telematico che è stato aperto il 27 novembre 2012 sta per chiudersi ma i contribuenti che sono stati contatti dall’Agenzia delle Entrate per motivare il fatto che avevano dichiarato meno ricavi di quelli previsti dall’Erario, nel 2011 e nel 2010, hanno ancora un po’ di giorni a disposizione.

► Il CUD avvia la stagione dichiarativa

Gli studi di settore hanno interessato le imprese, i professionisti, ma anche i lavoratori autonomi che avevano dei ricavi disallineati rispetto a quanto emerso dagli studi di settore. Tutte le comunicazioni dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2013. Chi non avesse intenzione di approfittare dell’occasione ha comunque altri strumenti di dialogo con l’Agenzia delle Entrate che sono le Note aggiuntive di Gerico.

Gli studi di settore, stando a quanto spiega FiscoOggi, sono delle opportunità da cogliere al volo visto che oltre al fatto che poi, se le risposte dei contribuenti sono esaustive, s’interrompe la verifica dell’Erario, ma anche perché il lavoro degli accertatori è più efficace.

I contribuenti inseriti negli studi di settore, in generale, devono informare l’Amministrazione sui fatti che hanno portato alla non congruità dei dati.

L’Agenzia delle Entrate in video

 Il sito dell’Agenzia delle Entrate deve essere a disposizione di tutti i contribuenti, anche di quelli stranieri, anche di quelli che non sono molto esperti nella navigazione in internet. Per loro l’Erario ha pensato ad una serie di video esplicativi multilingue che parleranno di moltissimi argomenti.

 Fisco e INPS uniti contro l’evasione

Il primo tema all’ordine del giorno è il codice fiscale. I filmati sono stati realizzati grazie anche all’aiuto dell’equivalente spagnolo delle Entrate e da un funzionario della nostra amministrazione finanziaria. Tutta l’operazione, tanto per restare in tema di spending review, si affretta a dire FiscoOggi, non è costata nulla.

Per raggiungere il canale con i video dedicati al codice fiscale è necessario accedere al canale Youtube dell’Agenzia. I primi video disponibili sono in lingua straniera. Prima che fossero tradotti, c’era comunque la possibilità di mettere i sottotitoli. Poi la decisione di iniziare con la traduzione del video originale nelle lingue più comuni tra i cittadini stranieri presenti in Italia: lo spagnolo e l’italiano.

Codice tributo per le irregolarità dei tabaccai

Questa attenzione alla platea dei lavoratori stranieri presenti nel nostro paese, agevola i buoni rapporti con l’amministrazione finanziaria e riduce le occasioni di frode.

Per quanto riguarda il codice fiscale, le semplici domande cui si cerca di dare una risposta sono: così il codice fiscale, come si richiede, a chi rivolgersi quando a chiedere il codice fiscale sono i cittadini stranieri e che documenti bisogna presentare.