A Milano s’investe meglio che nel resto d’Italia

 Ancora oggi, moltissimi italiani, ritengono che sia l’immobile, il mattone, l’investimento migliore. Gli scettici, quindi, si chiedono se non convenga comprare titoli di stato, oggi che il mercato immobiliare è bloccato e il settore creditizio, responsabile dell’erogazione dei mutui, sembra prossimo ad un nuovo credit crunch.

► Pignoramenti record nel 2012

Il risultato di una recente ricerca dimostra che il settore immobiliare è sempre conveniente soprattutto se si compra una casa nel capoluogo lombardo. I rendimenti delle case comprate a Milano, infatti, sono migliori di un titolo di stato. L’unico nodo da sciogliere resta la tassazione sugli immobili che rischia di erodere troppo e più che in passato, le entrate dei contribuenti.

► I migliori mutui a tasso fisso e variabile

Milano, dunque, resta la regina degli investimenti. I suoi immobili hanno un rendimento del 4,4 per cento, superiore perfino ai BTp. A Roma invece, comprare uno stesso immobile, frutta molto meno, visto che il rendimento è del 3,9 per cento. Sono questi i risultati di uno studio di idealista.it che dimostra anche, come a livello di rendimenti, quel che succede a Milano è praticamente uguale a quel che succede a Berlino dove le case fruttano “soltanto” il 4,1 per cento.

 Il Mutuo Pratico a tasso variabile di Deutsche Bank

Quale mutuo ha dunque a disposizione un impiegato milanese che voglia investire nel mattone? Secondo Mutuisupermarket deve puntare tutto su Webank, mentre per Mutuionline la migliore offerta è quella di Deutsche Bank.

Le bollette italiane di luce e gas sono le più care d’Europa

 A rendere particolarmente esose le bollette di luce e gas in Italia non è il costo della materia in sé, bensì quello del servizio. Un costo maggiore di circa il 20% rispetto alle fornitrici dei restanti paesi europei, che si traduce in un costo aggiuntivo per gli italiani di 330 euro.

► Robin tax scaricata sui consumatori

A dirlo è un’indagine realizzata da Facile.it che evidenzia come il costo medio per i due servizi in Italia sia mediamente di 1.820 euro, un costo sul quale pesa in maniera determinante la voce tasse delle bollette, mentre il costo della materia prima sembra essere in linea con quello delle altre nazioni.

Nel caso del gas la spesa per una famiglia media italiana è di 1.300 all’anno (spesa calcolata su un consumo di 1.400 metri cubi), con un costo del gas pari a 0,93 euro. Se il gas costasse come negli altri paesi, ossia mediamente 0,75 euro a metro cubo, potrebbero essere risparmiati ben 260 euro ogni anno.

Stesso discorso per l’elettricità: la stessa famiglia tipica italiana ogni anno spende 520 euro per un consumo di 2.700 KWh, per ognuno dei quali in Italia si paga 0,191 euro, mentre in paesi come Germania, Inghilterra, Francia e Spagna il costo unitario dell’energia è di 0,164 euro per KWh. Se i prezzi fossero allineati a quelli europei si potrebbero risparmiare 73 euro ogni anno.

► In aumento le spese per la casa

Una differenza che deriva dalle tasse che si applicano a queste materie in Italia e che, naturalmente, vengono riversate dai gestori sulle bollette. Il modo per risparmiare, Paolo Rohr, responsabile della Divisione Utilities di Facile.it, è

valutare le offerte del mercato libero per il gas e la luce. Attraverso il confronto delle tariffe gli utenti possono risparmiare sul prezzo della materia prima gas e della quota energia della luce, benché non possano, ovviamente, abbassare i costi addizionali e le tasse riportate in bolletta. Parliamo, ad ogni modo, di un risparmio medio di 150 euro sul gas e di 50 euro sull’energia elettrica.

In Grecia è sempre crisi con 1000 disoccupati in più al giorno

In Grecia è sempre crisi economica e austerità con i disoccupati in crescita che sono quantificati intorno a mille in più al giorno. La situazione è sempre difficile nonostante siano arrivati gli aiuti dell’Ue.

Il tasso di disoccupazione è uno degli indicatori che meglio mostra la situazione di crisi in Grecia. I senza lavoro sono il 27% della popolazione e il 61,7% dei giovani tra i 18 e i 24 anni.

L’austerity richiesta dalla Ue per sbloccare i 230 miliardi di aiuti sta creando situazioni difficili nel Paese e gli unici dati incoraggianti sono quelli del turismo con le prenotazioni in crescita. Per quanto riguarda la ripresa, invece, al momento non se ne vedono gli effetti e si prevede che ne possa riparlare dal 2014.

La crescita della disoccupazione fa paura con i dati che parlano di 30 mila disoccupati in più in un mese. Lo studio del Gsee, il principale sindacato privato, quasi 4 milioni di persone saranno sotto la soglia di povertà entro la fine del 2013 con un reddito annuo minore di 7.200 Euro.

Il Pil dell’ultimo trimestre del 2012 è stato negativo. Il 2012 ha portato ad una caduta del Pil del 6% è tornata indietro all’ecoomia del 2001.

La Grecia ha avuto il riconoscimento dell’Ocse come Paese a maggior tasso di riforme tra il 2011 e il 2012, ma ad Atene si vedono serrande abbassate e manifestazioni di protesta che sono quotidiane.

I prezzi della benzina tornano a crescere

I prezzi della benzina tornano a fare notizia, o forse non hanno mai smesso veramente di essere al centro dell’attenzione. Nel fine settimana i prezzi della benzina torneranno ad aumentare e la Coldiretti denuncia la situazione. I prezzi medi saranno di 1,876 Euro per la benzina, con un aumento dello 0,9%, e di 1,783 Euro per il diesel, con un aumento dello 0,4%. L’impennata dei prezzi inizia con Eni e anche Esso e TotalErg sono in linea con gli aumenti.

Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

Per la Coldiretti ormai la benzina costa più della spesa, con un litro di benzina che vale il 40% in più di un pacco di pasta e il 50% in più di un litro di latte. In particolare, la Coldiretti nella sua analisi sottolinea come fare il pieno della benzina costa ora di più del costo della spesa per una settimana delle famiglie.

Ulteriori aumenti benzina

Da questo studio dell’associazione si vede come fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri arriva a costare più di 112 Euro, mentre le famiglie italiane spendono in media 111 Euro alla settimana per la spesa, dai dati Istat.

Il rapporto non è quindi equo a livello etico e nemmeno sostenibile a livello economico. In questo senso, la ripresa economica in Italia non è facile.

Previsioni BCE per il biennio 2013/2014

 I dati di qualche tempo fa della Banca Centrale Europea nei quali l’Istituto parlava di una ripresa economica visibile già nella seconda metà del 20123, sono stati sconfessati dal nuovo bollettino emanato in questi ultimi giorni, in cui i dati sono stati tutti rivisti al ribasso.

► La BCE non cambia il costo del denaro

Il 2013 e il 2014 saranno ancora degli anni difficili per l’Eurozona per i quali la crescita del Pil è stata attestata, rispettivamente, allo 0,3 e allo 0,2%, in ribasso riguardo a quanto precedente comunicato. La motivazione va cercata nel calo delle attività economiche con conseguente discesa libera di consumi privati e collettivi.

Grande preoccupazione della BCE anche per la questione del lavoro. Il tasso di disoccupazione per il 2012 è stato dell’11,7%, ossia un punto percentuale in più rispetto a quanto registrato per l’anno precedente.

Un tasso che continua a crescere, anche se a ritmi più lenti, e che colpisce soprattutto le categorie più giovani di lavoratori dell’area mediterranea. In paesi comeGermania, Olanda e Austria la disoccupazione si è mantenuta entro il 10%, mentre ci sono stati paesi come Spagna e Grecia in cui l’aumento del tasso di disoccupazione è stato di oltre trenta punti percentuali.

► Rischi e soluzioni per l’Eurozona

Sono dunque i giovani ad essere stati più danneggiati dalla crisi economica, sia in termini di quantità di lavoro disponibile che in termini di garanzie contrattuali.

Entro fine anno Google aprirà i suoi store reali

 Google ha deciso di ampliare il suo business con l’apertura di negozi reali. A darne notizie è stato il sito 9to5Google, il quale, citando fonti ‘molto attendibili’, annuncia che al massimo entro la fine dell’anno sarà possibile acquistare tutti i prodotti di Mountain View direttamente negli store.

► Aumento profitti Google 2012

Nessuna conferma ufficiale, ancora, ma la notizia sembra essere molto plausibile. In effetti Google è rimasto l’unico dei grandi colossi della tecnologia a non disporre di tale tipo di vendita, diversamente da quanto hanno fatto Apple -che sicuramente detiene il primato con oltre 400 punti vendita- e Microsoft, che si ferma a poco meno di 70.

Alla base della scelta, ovviamente, questioni di mercato. Negli store potranno essere toccati con mano, infatti, i vari prodotti offerti da Google, come i Google Glass, gli smartphone a marchio Android e quelli Nexus, i Chromebook e, molto probabilmente, i misteriosi X-phone e X Tablet ancora in lavorazione. Non è escluso che gli store possano proporre anche i prodotti di Google X, il laboratorio diretto da Sergei Brin, cofondatore di Google.

► iWatch iOs 7 iPhone Mini iMac Pro e iTv sono le novità Apple 2013

Si tratta di una scelta di mercato votata a battere la concorrenza di Apple, in primis, e di Microsoft poi, ma per il colosso di Mountain View si preannuncia una strada tutta in salita.

 

La Ferrari corre più veloce di tutti

 Tutti gli anni Brand Finance -azienda che si occupa della valutazione dei vari band nel mondo- stila una classifica dei 500 marchi più noti a livello internazionale. Quest’anno la medaglia d’oro per fama e popolarità è toccata alla Ferrari.

► Aumento profitti Google 2012

Un grande riconoscimento, soprattutto per il fatto che il marchio Ferrari è riuscito a battere una concorrenza composta da nomi eccellenti della finanza internazionale. Il Cavallino di Maranello è riuscito a scalzare dal primo posto del podio aziende di grandi dimensioni e fatturati plurimiliardari come Google, Coca-Cola, PwC ed Hermes.

Infatti, pur se a livello di dimensioni e di fatturato la Ferrari non può competere con queste altre aziende, Brand Finance stila la sua classifica su altri parametri che permettono di fare un confronto relativo e non assoluto: nello stilare la classifica, infatti, vengono considerati altri criteri quantitativi come il margine netto, il ricavo medio per cliente, la spesa in marketing e pubblicità, la simpatia e la fedeltà al marchio.

► Montezemolo vuole che Monti resti Premier

Il Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo ha espresso una grande soddisfazione per questo riconoscimento che evidenzia ulteriormente il fatto che in Italia, uno dei paesi in cui la crisi ha fatto maggiori vittime, si riesca ancora a creare dei prodotti di eccellenza capaci di competere -e vincere- anche con delle realtà molto più grandi.

Oggi il cda di Telecom per decidere sull’offerta di Della Valle

 Diego Della Valle ha scombinato le carte in tavola con la lettera che ha inviato negli scorsi al presidente di Telecom Italia Franco Bernabè. Nella missiva una proposta di cordata di imprenditori italiani disposti a fare un’offerta per l’acquisizione di La7.

► Diego Della Valle prepara l’offerta per La7

Una sorta di fulmine a ciel sereno che sarà discussa nel cda di telecom Italian previsto per oggi pomeriggio alle 18. Ordine del giorno, oltre alla lettera del patron di Tod’s, la valutazione delle offerte presentate dall’imprenditore Urbano Cairo, concessionario per la pubblicità di La 7 fino al 2019, e dal fondo Clessidra di Claudio Sposito.

Si prevede già una spaccatura del cda, tra chi vorrà decidere entro oggi cosa fare e che, invece, vorrà rimandare il tutto al dopo elezioni, posizione, questa, che, oltre ad essere spalleggiata da larga parte del mondo politico, sembra essere tra le preferenze anche di una buona parte dei consiglieri, non soddisfatti di quanto proposto finora, nonostante gli offerenti originari abbiano rivisto al rialzo le loro offerte.

► Saltata l’asta per le frequenze televisive, persi 1,2 miliardi di euro

Che anche chi sostiene che Della Valle potrebbe allearsi con Cairo, anche se la notizia non è stata confermata da nessuna delle parti in gioco. I due offertni, a differenza di Clessidra, sono però interessati solamente all’acquisizione della emittente e non alla gestione dei multiplex, come invece previsto dall’offerta di Sposito.

 

Come ottenere la pensione supplementare

 La pensione supplementare si configura come una prestazione economica liquidata, dietro richiesta, al lavoratore che può far certificare una contribuzione versata all’Inps non sufficiente a soddisfare il diritto ad un’altra pensione (pensione di anzianità o assegno ordinario di invalidità) con i requisiti contributivi normalmente richiesti.

Pensione supplementare: a chi spetta

Possono richiedere la pensione supplementare queli lavoratori titolari di un conto assicurativo presso l’Inps, i quali sono già titolari di un’altra pensione a carico di un Fondo sostitutivo, esclusivo o esonerativo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria, come ad esempio Stato, Inpdap, Fondi Pensioni integrativi e sostitutivi.

La pensione supplementare, spetta altresì a coloro che:

– sono in possesso di una pensione a carico del fondo di previdenza del Clero secolare per i ministri del culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica;

– sono titolari di assegni vitalizi erogati in sostituzione della pensione, dall’Inadel ai dipendenti degli enti locali, dall’Enpas ai dipendenti dello Stato, dall’Opera di previdenza per il personale delle ferrovie e dall’istituto postelegrafonici ai dipendenti delle amministrazioni corrispondenti;

– sono i familiari superstiti dei lavoratori suddetti.

Lavoratori iscritti all’Enpals

Per quanto riguarda i lavoratori iscritti all’Enpals è prevista la pensione supplementare in caso di contribuzione versata in una o più gestioni speciali dei lavoratori autonomi qualora il richiedente sia il titolare di pensione a carico dell’Enpals. Pensione che, dunque, deve essere riconosciuta in virtù delle norme che regolano i rapporti tra Inps ed Enpals.

Pensione supplementare: a chi non spetta

Non hanno, invece, diritto alla pensione supplementare nell’Assicurazione Generale Obbligatoria le seguenti tipologie di lavoratori/titolari di pensione:

– titolari di pensione a carico di Casse e Fondi per liberi professionisti: parliamo dunque di medici, avvocati e ingegneri;

– titolari di pensione a carico dell’Enpals dal momento che le norme regolanti i rapporti tra Inps ed Enpals contemplano l’emissione di un unico trattamento pensionistico per tutta la contribuzione versata presso i due enti;

– titolari di pensione estera di uno Stato che non intrattiene convenzionato con l’Italia;

– titolari di pensione estera di un Stato convenzionato, dal momento godono del diritto alla totalizzazione dei periodi di lavoro svolti all’estero o nel nostro Paese e alla conseguente liquidazione della pensione pro-rata.

– titolari di pensione a carico della Gestione Separata dei lavoratori parasubordinati.

Per quanto concerne, invece, i lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata dell’Inps, costoro possono richiedere la pensione supplementare nella loro gestione nel caso in cui non abbiano raggiunto i requisiti per il diritto ad un’autonoma pensione nella gestione stessa, qualora titolari di una pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria, delle modalità esclusive e sostitutive della medesima, delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e ancora delle gestioni previdenziali obbligatorie dei liberi professionisti.

Requisiti per ottenere la pensione supplementare

Possono ottenere la pensione supplementare coloro che:

– sono già titolari di liquidazione o sono in procinto di ricevere liquidazione, una pensione principale a carico di un Fondo sostitutivo, esclusivo o esonerativo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria;

– posseggono almeno un contributo settimanale o mensile versato nell’Assicurazione Generale Obbligatoria;

– non sono in possesso dei requisiti di assicurazione e di contribuzione richiesti per ottenere la pensione autonoma.

Casi particolari

Inoltre, per quanto riguarda la pensione supplementare di vecchiaia c’è bisogno di

– essere in età pensionabile: aver compiuto, cioè, l’età prevista per la pensione di vecchiaia nel fondo dove si chiede la pensione supplementare;

– aver terminato il rapporto di lavoro dipendente.

Per ottenere la pensione supplementare di invalidità occorre, oltretutto:

possedere il requisito sanitario richiesto per ottenere l’assegno ordinario di invalidità: si tratta dunque della capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale).

 

LA DOMANDA

 

La domanda può essere inoltrata esclusivamente in via telematica attraverso uno dei seguenti canali:

Web – avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto, www.inps.it

telefono – contattando il contact center integrato, al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico

patronati e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi

Pensione supplementare: quando spetta

La pensione supplementare decorre:

– dal primo giorno del mese successivo a le mese in cui viene presentata la richiesta, qualora la domanda di pensione supplementare di vecchiaia sia stata presentata entro il 31 di dicembre del 2007;

– tenendo in considerazione le finestre di accesso, nel caso di pensione supplementare di vecchiaia presentata in data successiva al primo gennaio 2008.

– dal primo giorno del mese successivo al mese in cui viene presentata la domanda o il riconoscimento del requisito sanitario, nel caso di pensione di invalidità;

– dal primo giorno del mese successivo al decesso, in caso di pensione supplementare ai superstiti.

Pensione supplementare: quanto spetta

Per determinare l’importo della pensione viene attuato un sistema di calcolo, che può essere:

retributivo: nel caso in cui la contribuzione versata nell’Assicurazione Generale Obbligatoria si riferisceaa periodi solo antecedenti il primo di gennaio del 1996;

misto: una quota viene calcolata con il sistema retributivo e una quota viene calcolata con il sistema contributivo nel caso in cui il lavoratore possa far certificare la contribuzione versata nell’Assicurazione Generale Obbligatoria sia per periodi antecedenti il primo gennaio del 1996 sia per periodi successivi al 31 dicembre del 1995.

contributivo: nel caso in cui la contribuzione si riferisca esclusivamente a periodi successivi al 31 dicembre del 1995.